Il Proposito e il quinto settennio del Piano

Formulare un Proposito è un atto magico che commuove la sostanza spaziale e determina inevitabilmente degli effetti.  È un atto di volontà che non deve mai deflettere e che deve essere mantenuto con cura e perseveranza, aggiornandolo ed approfondendolo nel tempo, fintanto che l’obiettivo non sia raggiunto.

In questo solstizio estivo, dalla vetta del settimo anno del quinto settennio del Piano che chiude il ciclo dedicato alla Manifestazione ed alla nuova Cultura/Civiltà, possiamo verificare, ripercorrendo sinteticamente le fasi di questo arco temporale, il percorso tracciato dal Proposito formulato da un gruppo umano che si è prefisso, anche attraverso queste pagine,  di rispondere alla quarta stanza della Grande Invocazione data dal Maestro Tibetano negli anni ’40 del secolo scorso, che recita: “Dal centro che vien detto il genere umano si svolga il Piano d’Amore e di Luce e possa sbarrare la porta dietro cui il male risiede”.

Osserviamo quindi che, mentre nei primi quattro settenni si è dapprima approfondito il senso dell’obiettivo fissato, si è poi preparato il campo esplorando lo spazio del Sistema solare tramite una visione eliocentrica dell’astrologia, si è cominciato a rispondere consapevolmente al Piano imitando il modello gerarchico, nel quinto si è iniziato a lavorare per costituire un primo prototipo  di umanità orientata in modo univoco, consapevole, condiviso e coordinato nella libera azione di servizio individuale e di gruppo, al fine di costituire un Ente che potesse porsi quale tramite fra Gerarchia e Umanità, traguardando la data del 2025, entro la quale questa prima rete mondiale di collaborazione unitariamente ordinata a diversi livelli dovrebbe ritenersi, pur grossolanamente, realizzata ed essere strumento utile al progetto di esteriorizzazione della Gerarchia, prodromo del ritorno del Cristo, cui fa cenno il Maestro Tibetano e che richiede anche un impegno da parte dei discepoli del mondo.

In sintonia con l’energia del Cinque, in questo quinto settennio si è dunque cercato di dare forma concreta al Proposito:

5.1- Nel primo anno si sono cominciati a radunare attorno a tale obiettivo alcuni gruppi italiani di buona volontà, al fine di costituire il prototipo di una Officina del Pensiero, un nucleo operativo nel cuore di questo nostro Paese nel quale, secondo quanto annunciato dal Maestro Tibetano, dovrebbe un giorno insediarsi una Scuola avanzata di terzo Raggio. Tale entità, in conformità col modello costruttivo universale, dovrà essere un organismo vivente dotato di sette centri ricetrasmittenti delle sette energie creative, che ne consentiranno l’esistenza autonoma e gli sviluppi.

È il tempo grande dell’inizio manifesto

5.2- Nel secondo anno si sono consolidati in modo organico alcuni contatti internazionali, oltre a quelli già esistenti con un gruppo francese.

Ci siamo impegnati a ricondurre ogni separazione all’unità essenziale, rafforzando così la rete che collega i cuori e gli sforzi dei Costruttori del Tempio, in modo che ciascuno potesse compiere la propria parte riconoscendosi nell’opera comune e collaborando liberamente e gioiosamente a ristabilire il Piano sulla Terra.

Un filo lega tutti i centri: la rete

5.3- Nel terzo anno, nell’affermare nuovamente l’intento di collaborare con la Gerarchia assumendoci la responsabilità di quel frammento del Piano per l’Umanità che siamo stati in grado di intuire – e che dunque ci compete – abbiamo sentito la necessità e l’urgenza di costituirci quale prototipo di un Ordine planetario, seme causale dell’Ente pan-umano, del Gruppo dell’Umanità Una, che possa attrarre ed orientare tutti coloro che siano disposti ad operare incarnando una funzione sul Lambdoma sonoro della Tavola del Piano elaborato nel 1990 e sul quale da allora un gruppo sta sperimentando.

Usciamo allo scoperto ed occupiamo il posto del fuoco

5.4- Nel quarto anno ci siamo dichiaratamente attestati nel mondo delle cause, nella sfera ignea del pensiero, cercando di comprendere sempre più chiaramente che cosa i Maestri intendano realizzare per il Bene generale attraverso noi uomini e donne che ci siamo incarnati in questo momento tragico ed esaltante di trapasso dal vecchio al nuovo mondo ed ai quali è stato affidato un frammento del Piano gerarchico commensurato al livello attuale della coscienza umana. Abbiamo quindi rivolto con ancora maggior intensità gli occhi del cuore al Cielo e costituito un centro di approfondimento e divulgazione applicativa della scienza astrosofica: è nato l’Istituto del Sole, nel quale ci si è impegnati ad incarnare le energie dei Luminari celesti ed esplorare le fonti più causanti dello spazio extra sistemico.

Come in alto, così in basso

5.5- Nel quinto anno del settennio, causa dell’intero ciclo, abbiamo sentito di vivere un momento potente, decisivo, entusiasmante: i prototipi delle prime strutture necessarie all’impresa erano stati abbozzati e cominciavano ad operare:

“Ci impegniamo a leggere sempre più precisamente i segni del Cielo e della Terra e, senza farci intimorire dalla grandezza del compito, cerchiamo di imparare a costruire il futuro, cominciando a tracciare una prima forma pensiero organica della nuova Cultura/Civiltà, mentre sentiamo che una potente corrente d’energia invocante si sta formando in seno all’Umanità.”

È il glorioso momento dei Costruttori

5.6- L’inizio di questo ciclo annuale ha coinciso con la ‘settimana d’impatto di Gruppo’ segnalata dal Maestro Tibetano, che cade ogni sette anni a partire dal 1935 e che, per la prima volta, ha avuto una grande eco e visto un’importante mobilitazione di discepoli che, in molte parti del mondo, si sono preparati congiuntamente, ciascuno con le proprie modalità, all’evento, che è stato preceduto da un minuto di pregnante silenzio globale. E ciò in una situazione astrologica di grande potenza che ha visto, tra l’altro, la contemporanea presenza dei Signori dei tre Raggi d’aspetto nel segno iniziatico di Capricornus (vedi). Insomma, è stato un evento decisivo nel quale si è aperto un varco di possibilità al verificarsi di un significativo passo verso l’unificazione interiore, gerarchicamente ordinata, dei Servitori e del Servizio.

Ci siamo proposti quindi di imparare a trarre “energie eterne dall’infinito repertorio spaziale per combinarle in formule nuove, in giuste proporzioni”, in modo da renderle attraenti come nuove (e antiche) Bandiere di Luce.

È tempo di eroi, quando le fiamme si uniscono

5.7- L’inizio dell’ultimo anno del settennio è stato preceduto da eventi celesti estremamente significativi. Oltre a quelli legati all’opera di distruzione delle vecchie forme, causati dalla congiunzione di Plutone e Saturno in Capricornus, particolare importanza, nel senso del ‘nuovo che avanza’, ha assunto la congiunzione di Giove e Saturno (i Costruttori del Piano solare) in Aquarius, avvenuta eliocentricamente, ovvero sul piano delle cause, il 2 novembre 2020 e che ha trovato il suo compimento nel mondo degli effetti proprio al solstizio invernale, nel momento solenne nel quale l’inizio e la fine coincidono, con la congiunzione geocentrica dei due Luminari.

Questo anno 5.7 ci sta ancora insegnando il valore della Liturgia creativa del Gruppo e del Lavoro, che descrive l’incontro fra le energie del quinto e del settimo Raggio e che ha capacità d’immettere nel mondo manifesto un aroma di magia, traghettandoci così nel sesto settennio del Piano.

Incipit vita nova!

Ora, dinanzi a tutti coloro che perseguono il Bene comune si profila la vetta imponente ed inesplorata del sesto settennio, dedicato alla Comunione, alla nuova Religione mondiale, all’infinità dello Spazio. Stiamo per entrare in un ciclo energetico molto diverso dal precedente, per ora definito soltanto dalle energie che ne connoteranno le qualità: più interiorizzato, essenziale, sintetico, che tende a riportare i molti all’Uno, rendendo più lievi e sottili, ma anche più forti, le strutture dei primi prototipi operativi che il Cinque ci ha spronati a costruire. Sarà un ciclo iniziatico, al centro del quale (anno 6.4) svetta la cuspide gerarchica del 2025, il cui appello sta risuonando in modo sempre più forte e chiaro.

Per affrontare con coraggio e giusta visione la nuova sfida, oggi ai discepoli del mondo è richiesto più che mai di mantenere con determinazione la loro posizione interiore, senza identificarsi con le vicende dell’umanità che si dibatte fra pandemie, chiusure, guerre, atrocità, migrazioni, distruzioni dell’ambiente, scarsità di risorse …, ed è confusa e smarrita, al punto che talvolta anche coloro che lavorano per il mondo nuovo vengono presi dallo sconforto.

Siamo bombardati da informazioni e contro informazioni che s’intrecciano e rimbalzano sui vari media, paludandosi di verità e presentando prove e controprove a sostegno della giustezza delle loro contrapposte tesi, ma il Sei ci impone di cercare la luce centrale del Vero che il cuore conosce.

È il momento quindi in cui gli operatori del Bene, se sono tali, devono dimostrarlo, non lasciandosi coinvolgere dagli eventi esteriori ma osservandoli da una certa distanza, con sguardo indifferente, restando sulla via di mezzo, quel luogo interiore nel quale tutte le parzialità si sciolgono nell’unica scelta che conduce ogni scintilla al mondo del Fuoco, alla Bellezza, alla Verità, alla Gioia, attestando così di essere i veri “poteri forti”, fari e punti di riferimento per coloro che cercano la luce.

Che la Coscienza umana si accenda al grande Servizio

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2 risposte a Il Proposito e il quinto settennio del Piano

  1. Michela Giacomazzi dice:

    Grazie.
    Vi conosco da pochi mesi, grande gratitudine in me per il lavoro che state svolgendo.
    Una frase quale contributo è:
    Uomini e donne di Buona Volontà siamo portatori di Luce in questi Giorni Intensi, rimaniamo costantemente connessi alla Sorgente, che ci guida e ci protegge,
    con Gioia viviamo il Servizio.

    Pensieri luminosi Michela

  2. Giovanni dice:

    ovvero sul piano delle cause, il 2 novembre 2021, da correggere in 2 novembre 2020.

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