Parlare di tempo è parlare dell’esperienza, che quotidianamente facciamo, dell’essere immersi in un flusso di eventi e pensieri che pare scorrere in un’unica direzione.
Platone ha definito il tempo ‘l’immagine mobile dell’eternità’ (1), ovvero quella misura del movimento inerente al mondo sensibile in cui i concetti di passato, presente e futuro si inseriscono quali datori di senso alla generazione e alla corruzione delle forme, mentre l’eternità è connotata da un eterno presente immobile, seppur dinamicamente pulsante di vita.
Il mondo greco concordava con la visione ciclica del tempo propria del pensiero orientale, che non specula sul termine; le parole di Platone fanno eco ai Veda laddove si legge “Il Tempo generò la fatidica sorte. Nel Tempo splende il Sole che arde. Nel Tempo gli occhi spiano da lontano. Nel Tempo sono tutte le esistenze. Nel Tempo è la coscienza e la vita, nel Tempo è concentrato il nome”. (2)
Il tempo dei Veda è quell’entità che, tramite la Parola sacra e il Sacrificio divino, conquista il mondo e lo spinge avanti; tutto, nel mondo delle forme, è temporale e il tempo, in questo mondo, sta all’origine di tutte le cose: “… il Tempo, molto tempo fa, generò le cose che furono e quelle che saranno. (…) Sul Tempo poggiano tutti i mondi. (…) Avendo conquistato i mondi con la Sacra Parola, il Tempo, il Dio supremo, avanza”. (3)
“Esistono, noi sosteniamo, due forme di Brahman: il tempo e il senza-tempo, ciò che è precedente al sole è il senza-tempo; esso non ha parti. Ciò che comincia col sole, tuttavia, è il tempo e questo ha parti”. (4)
Il Tempo, dunque, ha a che fare con l’esistenza corruttibile e transeunte, mentre l’eternità ciclica pertiene all’essenza imperitura come ben avevano inteso i Veda che immaginavano che sopra al Tempo stesse una brocca colma, l’origine inesauribile del Tempo, la sua fonte atemporale e trascendente.
A questa fonte si accede non col movimento o la tensione ma con la quiete, il riposo dell’essere che dimora nell’uomo, la pace che sussurra nelle intime profondità umane.
Tale eternità, che si manifesta tramite cicli, è anche l’immagine del respiro del cosmo, un respiro modulato a seconda dell’ampiezza della coscienza creatrice che lo emette: giorni e notti di Brahma si susseguono con un’ampiezza inconcepibile alla mente umana (5) mentre al loro interno sorgono e tramontano cicli minori seppur altrettanto inconcepibili; le Costellazioni, per limitarci al Sistema solare, scandiscono la loro danza circolare in quasi 26.000 anni (6), suddivisi in dodici passi, mentre l’uomo, sulla Terra, computa la sua vita in anni, ore e respiri, che sono il ritmo della sua esistenza.
L’uomo, immerso nel flusso del tempo, presta poca attenzione all’incedere dei cicli, che pur scandiscono non solo la sua esistenza, ma soprattutto il volgere degli eventi cosmici e poco si avvede delle differenti energie che via via si riversano nello spazio e sulla Terra.
Questa inconsapevolezza condanna l’uomo a non comprendere nella loro essenza le fasi di passaggio da un ciclo all’altro; il caos che vede attorno a sé lo turba e lo spaventa e lo fa ritrarre negli angusti confini delle forme materiche nella speranza che tutto passi, mentre stringe compulsivamente tra le mani ciò che crede di possedere.
Ed è invece nel respiro delle Costellazioni che si dipanano le fasi differenti della pulsazione ritmica cui siamo soggetti più da vicino: ora ci troviamo in una fase di passaggio, quella perigliosa fase di ‘travaglio’ (evidente nello stato di conflitto, confusione, individualismo e separatività che notiamo nel mondo) che vede il tramontare dell’energia dell’Era dei Pesci e il sorgere dell’Era dell’Aquario.
Questo passaggio implica un cambiamento dell’energia che investe il sistema e la Terra e il conseguente cambiamento della sostanza capace di rispondere a tale flusso energetico in arrivo; il passaggio da un’Era in cui le ‘parole d’ordine’ sono state compassione, aspirazione devozionale e amore sacrificale ad un’Era in cui saranno messi in evidenza fratellanza, unificazione e servizio presuppone un radicale riorientamento delle coscienze.
Le due Ere, simboleggiate dalle figure del Salvatore e del Servitore, si stanno ora passando il testimone sulla via verso il compimento della natura spirituale inerente l’Uomo.
“Il risultato di ciò che avviene oggi [scritto negli anni ‘50], presto o tardi dovrà produrre un’unificazione fra tutte le nazioni e tutti i popoli. L’unificazione è sempre (secondo la legge evolutiva) la conseguenza del sacrificio. Di questo, il sacrificio del Cristo fu il simbolo e la garanzia, poiché la sua vita e le sue attività furono stimolate dallo Spirito di Pace. Come Egli fece “di due un solo uomo nuovo, riconciliandoli così nella pace” (Efesini, 2:15) così oggi dalla dualità di anima e corpo l’umanità consegue gli stessi fini, e il risultato di questo stadio finale dell’età dei Pesci sarà la fusione nella coscienza di anima e corpo. L’età dell’Acquario manifesterà un’espressione crescente di quest’unificazione, messa in opera attualmente con la crocifissione dell’umanità. La differenza tra questo stadio futuro e quello del passato è che in passato l’anima ha cercato questo sviluppo e quest’unificazione che, dal punto di vista dell’evoluzione, sono stati raggiunti lentamente e gradualmente; ma in futuro essi saranno ricercati coscientemente, raggiunti e riconosciuti dall’uomo sul piano fisico come risultato dell’attuale periodo di “dare per il tutto, quanto di meglio l’individuo può dare”. (7)
L’energia dell’Era dell’Aquario, sostenuta dal flusso ordinante del 7° Raggio che potenzia via via la sua manifestazione, e dal sorgere, a partire dal 2025, del 4° Raggio, si indirizzerà pertanto nella comprensione ‘scientifica’ e consapevole dei principi essenziali che si celano dietro le apparenze fenomeniche, inaugurando nel contempo un ciclo di nuova attività creativa.
Tale comprensione sarà sorretta dalla consapevolezza che solo i retti rapporti umani, la collaborazione, la fratellanza e l’unità sono i correttivi risolutori per questi tempi di separatività, di dispersione, di paura e di inganno: “Il lavoro per il futuro trasforma il presente. Se si capisce che esiste solo il futuro, cooperare sarebbe facile”. (8)
Questi correttivi si riveleranno come i pilastri fondanti di una Nuova Cultura e Civiltà che avranno come energie chiave la Gioia, immagine del fulgore dell’Intelligenza solare, e la Forza, ovvero la capacità di trarre in manifestazione la Volontà suprema: ”Bisogna dunque non sciupare tempo con ciò che è ordinario, quando così numerose sono le possibilità che traggono in alto. La gioia del cuore sta nella volontà di salire”. (9)
Se il frutto dell’Era dei Pesci consiste nel fatto che “… finalmente, il potere della morte fisica è veramente spezzato e il segno della Resurrezione rivelato” (10) ecco che potrà dispiegarsi un’Era in cui lo spirito divino che anima ogni uomo potrà non solo essere riconosciuto, compreso ed alimentato ma soprattutto legittimato come l’elemento unificante l’intera Umanità, quell’elemento capace di trasformare l’egoismo del piccolo sé nel Servizio del Sé superiore.
“Il servizio non sta nel promuovere il benessere, come inteso comunemente, ma nel beneficare il genere umano. È difficile operare per le singole personalità, ma si può accettare il volto del genere umano intero”. (11)
“Sovente si parla di unità, ma è raro che la si applichi in atto. Sanno gli uomini radunarsi in unità? Non appena il principio del lavoro li pone assieme, trovano occasione di discordia. Non si può spiegare cosa sia l’unione se nel cuore non vive l’idea del grande Servizio”. (12)
Non solo.
Il dono dell’Era dell’Aquario sarà il sostituirsi dell’imperio della coscienza personale, per quanto necessaria in una prima fase del cammino, con la coscienza di gruppo, la ‘coscienza cristica’, che permetterà il materializzarsi progressivo della Fratellanza nella compagine umana.
Già ora possiamo vedere i primi impulsi e i primi risultati del moto innescato da questo processo di trapasso da un’Era ad un’altra:
“Ora è venuto il momento in cui esiste un numero sufficiente di persone le quali, avendo fatto degli accostamenti religiosi e mentali un fattore in qualche misura definito nella loro coscienza, ed avendo stabilito un contatto sufficiente con l’anima in modo da poter cominciare a toccare il mondo delle idee (sui livelli di coscienza intuitivi), possono usare una nuova tecnica. Insieme e come gruppo possono stabilire gli ideali e sviluppare le tecniche e i metodi delle nuove scuole di pensiero che determineranno la nuova cultura; insieme e come gruppo potranno portare queste idee e questi ideali nella coscienza delle masse affinché scuole di pensiero e religioni mondiali possano fondersi per far sorgere la nuova civiltà. Sarà il risultato della fusione mentale ed emozionale delle tecniche dell’era dei Pesci, e così produrrà la manifestazione finale sul piano fisico del piano di Dio per il futuro immediato. (…) Lo sforzo del futuro sarà di far discendere in manifestazione la coscienza dell’anima mediante lo sforzo d’avanguardia di certi gruppi. Perciò dovrà essere, come comprenderete subito, uno sforzo di gruppo, perché l’anima è conscia del gruppo e non conscia individualmente; le nuove verità dell’era dell’Acquario potranno essere afferrate soltanto come risultato dello sforzo di gruppo. Questa è qualcosa di relativamente nuovo. (…) oggi molti vedono la visione, percepiscono il piano e accarezzano dei sogni che possono realizzare insieme. Possono far questo perché si riconoscono l’un l’altro, perché cominciano a conoscere se stessi e tutti gli altri quali anime, perché la loro comprensione è unita e perché (e questo è estremamente importante) evocano in se stessi la luce dell’intelletto, la luce della conoscenza, la luce dell’intuizione e la luce della comprensione; essa non viene dall’esterno; ed in quella luce, insieme, vedono la luce. È un’attività di gruppo, un riconoscimento di gruppo e il risultato dell’unione mentale del gruppo”. (13)
In questo frangente d’epoca, dunque, è urgente rivolgersi ai Modelli superiori capaci di ancorare la coscienza umana alle Leggi cosmiche: il Cielo, il primo modello di comunione e concordia; la Gerarchia, governata proprio dal Segno di Aquarius, che come luminosa catena di Fratellanza percorre lo Spazio e guida sul sentiero del ritorno all’Uno; l’Armonia, che invita ciascuna coscienza a partecipare al maestoso coro creativo dell’universo.
Oggi (14) nel Cielo esteriore ed interiore vibra l’ardente trigono amoroso tra Plutone in Aquarius e Giove in Gemini; i due Luminari ‘commuovono’ la sostanza aerea dei Segni in cui dimorano e si apprestano a rigenerare le coscienze dal profondo attraverso il potere magnetico dell’Amore, ‘il Vincitore’.
E per saper cogliere appieno questi lampi di luce dobbiamo essere vigili e protenderci con tutta la tensione di cui siamo capaci al futuro: “Sognate il futuro, e vedrete il mondo rigenerato”. (15)
Per questo ci rivolgiamo ancora alla sapienza antica che distingueva tra Chronos, il dio del tempo inteso come lo scorrere lineare del flusso temporale che tutto genera e tutto divora, e Kairos, il dio sfuggente ed elusivo che significava il momento presente da cogliere al volo e in consapevolezza altrimenti sarebbe stato perduto per sempre.
Cogliamo dunque i segni dei tempi con occhi, mente e cuore aperti:
“Il mattino è sovente nebbioso, e il gelo penetra nel cuore.
Ma tu sai che la felicità è alle porte.
Riscaldati al fuoco della coscienza del futuro.
Il crepuscolo non durerà.
Certo, certo, certo.
La battaglia infuria.
L’orecchio coglie distinto il suono dei passi.
Certo, certo, certo.
Sii pieno di forza!”.
(Appello § 248)
Note
01-Ci riferiamo alla dottrina platonica del tempo espressa nel Timeo, 37d-38c.
02-Atharva-Veda XIX, 53, 6-7
03-Atharva-Veda XIX, 54, 3-6
04-Maitri-Upanishad VI, 15
05-Madame Blavatsky, in Cosmogenesi, fa menzione di questi grandi cicli segnalando che un Giorno, e una Notte, di Brahma comprende 4.320.000.000 anni mortali. Un anno di Brahma è formato da 360 giorni e 360 notti di Brahma, mentre un Mahakalpa o Grande Età è composto da 100 anni di Brahma per un totale di 311.040.000.000.000 anni. Tali giorni e notti di Brahma sono “… i nomi dati ai Periodi chiamati Manvantara (Manuantara, ossia fra un Manu e l’altro) e Pralaya o Dissoluzione; il primo riferendosi ai Periodi Attivi dell’Universo ed il secondo alle Epoche di Riposo relativo e di Riposo completo, sia che questi si verifichino alla fine di un Giorno o di un’Èra, o Vita di Brahmâ. Questi Periodi che si susseguono in successione regolare, sono chiamati pure i Piccoli ed i Grandi Kalpa, i Kalpa Minori ed il Mahâ Kalpa; per quanto, propriamente parlando, il Mahâ Kalpa non sia mai un Giorno, ma un’intera Vita o Èra di Brâhma, poiché è detto nel Brâhma Vaivarta: I cronologisti computano un Kalpa dalla Vita di Brahmâ. I Kalpa minori, come Samvarta e gli altri, sono numerosi. “In realtà essi sono infiniti, non avendo mai avuto un princìpio; o, in altre parole, non vi fu mai un primo Kalpa né ve ne sarà mai un ultimo nell’Eternità”. (Helena P. Blavatsky, Cosmogenesi, ed. Cintamani, 2007, p. 468)
06-Per ciclo precessionale si intende quel fenomeno astronomico, la ‘precessione degli equinozi’, per cui il Sole apparente, visto dalla Terra, nel giorno dell’Equinozio di marzo traguarda una diversa Costellazione zodiacale ogni circa 2.160 anni (lasso di tempo definito Era), puntando attualmente tra le stelle dei Pesci e quelle dell’Aquario. Il ciclo completo è pertanto di circa 25.920 anni terrestri, detto anticamente Anno delle Pleiadi in quanto il nome fu probabilmente coniato al tempo in cui l’Equinozio di marzo coincideva con le Pleiadi (tra il 2.170 e il 2.250 a.C.).
07-Alice A. Bailey, Esteriorizzazione della Gerarchia, ing. 168
08-Collezione Agni Yoga, Illuminazione 226
09-Collezione Agni Yoga, Cuore 39
10-Collezione Agni Yoga, Fratellanza 102
11-Ibidem § 297
12-Alice A. Bailey, Il Discepolato nella Nuova Era, ing. 249
13-Alice A. Bailey, Esteriorizzazione della Gerarchia, ing. 30-31
14-Oggi, per la visione eliocentrica, è attivo il trigono tra Plutone in Aquarius e Giove in Gemini. I Signori di Volontà di Rigenerazione e Amore/Saggezza distribuiscono nello spazio sistemico i loro doni e accendono nei cuori l’anelito al rinnovo.
15-Collezione Agni Yoga, Appello 333