Organizzare la vita

Ogni entità correttamente organizzata e coesa viene definita come “integra attorno ad un centro” ed il suo grado d’integrazione ne rivela anche il livello evolutivo e quindi l’integrità interiore.

“Il disorganico non progredisce. La forma organica è un ordine evolvente, che a spirale sale verso il meglio”. (*)

La costruzione delle forme, così come l’evoluzione delle coscienze, può infatti essere descritta come una serie d’integrazioni successive attorno a nuclei centrali di energia qualificata di potenza sempre crescente.

Così il Magnete centrale della Vita organizza la Sostanza universale su tutti i piani e livelli per estrarre ovunque coscienza, inscenando il processo di allontanamento dalla Casa del Padre e del contemporaneo ritorno. Analogamente, nell’opera di costruzione del veicolo umano, la vibrazione dei tre atomi permanenti (1) attrae ed organizza la sostanza idonea a dar forma sul piano sottile ai tre corpi di manifestazione, che dovranno integrarsi fra loro a costruire la personalità, che a sua volta s’integrerà con l’Anima per edificare un’individualità spirituale che andrà successivamente ad unificarsi con la Monade, e così via, a livelli sempre superiori di esistenza.

Nell’intero universo è dunque costantemente in atto un processo di organizzazione ed integrazione che riporta tutto all’Uno dal quale promanò. Così l’eterno rapporto fra le due Origini si perfeziona sempre più e torna, carico d’esperienza, alla trascendenza unitaria dell’Essere, finché Questo, pur permanendo tale, ponendosi nuovamente in rapporto con Se stesso, non tragga un nuovo respiro, un Suono nuovo, un altro Universo, ulteriore Coscienza.

L’organizzare quindi si configura come un rapporto variabile fra centro e campo. Si può dire che la potenza attrattiva del centro coaguli attorno a sé la sostanza idonea a perseguire il proprio obiettivo e che questa, a mano a mano che lo “comprende”, si organizzi in modo sempre più preciso. Così il centro aumenta il suo potere e la coscienza del campo si espande, in modo ordinato, in gerarchie di funzioni.

“Fra il centro e la periferia si stabilisce un rapporto esatto e variabile in perpetuo equilibrio: il potere del centro cresce e la periferia ingrandisce e si allontana in proporzione”.

“Per azione del settimo servizio il centro e la periferia, mentre crescendo sembrano allontanarsi, in realtà si uniscono stabilmente. La loro unione interdipendente è segnalata proprio dal progressivo dilatarsi del campo”. (*)

Ugualmente, ogni esistenza si organizza attorno allo scopo per il quale è stata posta in essere ed è di grande importanza, soprattutto per il genere umano cui è richiesto di collaborare consapevolmente al suo conseguimento, cercare di comprenderlo, ponendosi con determinazione le note domande fondamentali: “Chi sono? Perché sono venuto al mondo? Dove vado?” (vedi). Si tratta naturalmente di domande da reiterare ciclicamente ed a cui si risponde un po’ alla volta nel corso di tutta la vita, suscettibili però di cambiarne per gradi la qualità, orientandola ed organizzandola a mano a mano che se ne chiarisce il senso, finché non si sia in grado di condurre un’esistenza consacrata allo scopo. E’ questo un grande privilegio che comporta un’altrettanto grande responsabilità per l’Umanità della Terra che, unica fisicamente manifesta nel Sistema solare, ha la facoltà di accelerare l’evoluzione, collaborandovi, o di ritardarla.

In una vita consapevolmente organizzata, nella quale quindi sia data la precedenza a ciò che è realmente primario, si possono ‘compiere miracoli.’ Il fine maggiore contiene infatti tutti gli obiettivi ed istanze minori e quindi, focalizzandosi su di esso ed agendo di conseguenza, ogni pensiero od azione ispirati da tale faro vanno ad alimentare, a cascata, in modo naturale, tutte le altre necessità, doveri o mete dell’esistenza. Di conseguenza quindi, più lo scopo centrale riconosciuto è elevato, più si riescono a sostenere tutte le situazioni ed opportunità che la vita ci presenta, dando a ciascuna il giusto spazio.

Affinché ciò possa realizzarsi nel rito giornaliero dell’esistenza è indispensabile innanzi tutto lavorare ad una corretta organizzazione del pensiero, che si attiva attraverso quella comprensione inclusiva ma discriminante che è retaggio del cuore, la mente che non erra. Il cuore è veramente la porta che non c’è, superata la quale tutto cambia, poiché si perviene ad un grado di libertà interiore che è connaturato al livello dell’anima.

E’ la luce della mente che predispone i ritmi e le scansioni della vita, affinché ogni cosa si integri in modo ordinato ed armonico attorno al nucleo centrale preminente, aggiungendo Bellezza e straordinarietà al vivere quotidiano. Ed è l’Amore – Saggezza (2° R.) che, unito all’azione magica e rituale dell’Organizzare (7° R.), produce quel benefico compimento che è rappresentato in cielo dagli aspetti fra Giove (2° R.) e Urano (7° R.).

“Organizzare significa costruire gerarchie di funzioni. Questa è la magia che spiritualizza le cose e gli eventi. La si ottiene a mezzo del rito, che bonifica lo Spazio”.

“Il settimo servizio unisce i campi ai loro centri, ed a ciascuno di questi destina un campo, delimitato da un confine inesistente ma invalicabile”. (*)

E’ pur vero che è naturale per ciascuno organizzarsi nel momento in cui debba effettuare una qualsiasi azione. Ciò che manca tuttavia è una visione generale, da cui discenda la consapevolezza di compiere un atto di potere nel contesto di un processo evolutivo personale e universale.

Quando l’Umanità sarà organizzata, ovvero integra attorno al centro che ne definisce lo scopo, la collaborazione ordinata all’interno di tale Ente unitario, così come quella con i regni superiori ed inferiori, sarà un fatto acquisito.

“La crescita del campo fecondato dal suo centro è una comunione aperta, poiché non si impone all’ambiente ma accoglie la collaborazione di centri e campi minori senza turbare le qualità loro proprie”.

 “Questo è l’effetto dell’attività organizzante del settimo servizio, che tende all’unione generale operando sui minori, sui simili, sulle corrispondenze che edifica in strutture organiche via via più capaci”. (*)

L’appello che viene reiterato anche attraverso queste pagine affinché si uniscano le energie positive del Centro umano in un progetto ordinato secondo le Mete evolutive indicate dal Maestro Tibetano è un pensiero oggi ancora difficile da porre in attuazione, ma è un passo consapevolmente compiuto in tale direzione, è un magnete che attrarrà sostanza idonea, è un seme del mondo nuovo immesso nella coscienza comune che un giorno darà i suoi frutti.

Nel frattempo costruiamo un primo prototipo di quell’Ordine planetario che, quando sarà saldamente integrato al centro della coscienza umana e trarrà il suo primo respiro emettendo il proprio Suono, affermerà responsabilmente a nome di tutta l’Umanità l’accettazione della funzione di quarta Gerarchia creativa: i Signori del Sacrificio che operano dal piano buddhico, che creano attraverso il Linguaggio e fondono tutti gli elementi per estrarne la sintesi, mediani e mediatori fra Cielo e terra.

L’Umanità sarà allora veramente la corona della creazione.

“Nell’opera creativa universale tutto viene costruito per ordine di successione, dal momento che le basi di qualunque struttura riposano sulla legge di Gerarchia. Tutti i compiti e qualsiasi piano sono redatti secondo commensura con il fine, e vengono sanciti dal grande piano evolutivo. Perciò tutte le Nostre mosse comportano effetti benefici. Solo l’attrazione alla catena gerarchica rivela la via dell’Infinito; il potere unificante governa il mondo”. (Collezione Agni Yoga, Gerarchia, § 164)

 


(*) da “Seconda semina, 1995 – Testo inedito di E. Savoini

(1) “Un punto determinato di materia atomica. Minuscolo centro di forza che costituisce il fattore centrale e l’agente di attrazione intorno al quale vengono costruiti gli involucri della Monade che s’incarna”. (Il Trattato del Fuoco Cosmico, E. Nuova Era, A.A. Bailey, pag. ingl. 69)

Nota: Questo articolo viene pubblicato mentre la Terra transita nel settimo settore di Capricornus, Segno che trasmette il 1°, il 3° ed il 7° R., cosignificante quest’ultimo dell’attività dell’Organizzare.

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Una risposta a Organizzare la vita

  1. Matteo Benacchio dice:

    molto bello grazie

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