I Canoni della Battaglia

Per molto tempo lo svolgersi della vita appare come un’interminabile battaglia tra forze avverse, che mettono alla prova, ostacolano, spesso sembrano abbattere senza risoluzione.

I nemici appaiono tanti: eventi contrari, persone, circostanze, necessità insoddisfatte, illusioni e delusioni. La vita “una valle di lacrime”, con pochi momenti buoni e grandi affanni. Imprigionati dalle forme e dalle parzialità, tutto appare incomprensibile e persino spietato. La Morte un evento pauroso e ingiusto, le malattie e gli ostacoli una crudeltà inspiegabile di un qualche Fato avverso. La vita da viversi in allarme,  pronti alla difesa del proprio territorio interno ed esterno, tesi a conseguimenti che sfuggono continuamente alla soddisfazione.

Quando però ci si addentra nelle eterne “domande lente” che da sempre l’uomo si è posto, domande come “Perché sono nato?”, “La mia esistenza ha uno scopo e un compito? E quale?”,  “Che senso hanno il male e il difetto?”,  quando la ricerca di risposte è appassionata e inevitabile, allora pian piano sorgono i barlumi di risposta, sempre provvisori, mutanti di pari passo al mutare del livello di coscienza. Ovvero al mutare delle possibilità di visione e di intuizione.

Perché certo molte sono le Fonti, ragguardevoli, stupende, che ci parlano di questi temi, ma non c’è vera pacificazione finché non interviene una consapevolezza senza oggetto, una certezza senza definizioni, una Fede senza particolari: la comprensione, l’intelligenza del Cuore.

Abbiamo definito il canone come modello, norma: lo strumento in rapporto al quale si può determinare la dirittura/rettitudine di entità anche immateriali. Canone, che significa principio regolativo.

Andiamo quindi a riflettere sui principi regolativi della battaglia/esistenza.

Molte tradizioni filosofiche e religiose si riferiscono alla battaglia (prima di tutte quella tra il bene e il male) e con questa metafora indicano le corrette strategie per, infine, condurre la propria esistenza verso la vittoria. La quale è certa e inevitabile, seppure molte volte se ne possa dubitare.

Vivere si rivela un’Arte, con i suoi principi precisi che ne fanno un’opera di Bellezza.

Si impara che fa parte dell’arte di vivere consentire di “scrivere” i propri eventi come si scrive una storia: lasciando che si scriva da sé (ovvero che sia scritta dal Sé maggiore, l’Anima), senza ostacolare con resistenze e preconcetti il sorgere di visione e azioni, nate direttamente dalla comprensione del Cuore a cui la parola e la mente concreta danno voce e forma.

Ogni vita e ogni suo passaggio sono sempre degni di essere vissuti, poiché concorrono a condurre verso la perfezione. L’aspetto stupefacente è come il divenire si ordini inevitabilmente verso lo sviluppo, parimenti al crescere della coscienza, secondo i canoni “giusti”: per ciò la vittoria è inevitabile. Ma ciò non toglie che conoscere i principi regolatori del processo evolutivo, concorrere a realizzarli e parteciparvi consapevolmente, sia a sua volta un canone da perseguire e nello stesso tempo seguìto dagli eventi stessi. Armonizzarsi volutamente alle regole evolutive, trovare i modi e gli strumenti applicativi, “guardare con grazia al Futuro”(1),  procura il valore aggiunto del disvelarsi della Bellezza, e palesa lo scopo: il servizio all’umanità.

Il canone centrale, corrispondente alla Quarta energia, è quindi

la Bellezza.

 Bella è la Battaglia, e la Bellezza è la Vittoria.

Scendo in campo, e canto. Il mio canto spaventa il Nemico.

E mi rispondono tutti i Guerrieri che oggi vincono, e quelli che vinsero e che vinceranno.

Perché combatti, Guerriero ?

Combatto per te. (2)

Il primo canone, la misura e il mezzo,  è assonante alla Prima energia, la Volontà di vincere.  Il “Nemico” da vincere è un’entità che per molto tempo è stato “amico”: tutto ciò che si è costruito e perseguito nel mondo ordinario, ha preparato la possibilità di un salto di qualità, ha posto le premesse per la vittoria finale, l’unica battaglia decisiva dopo tante battaglie per i conseguimenti minori. Scorpio insegna questa lezione, in modo magistrale, indica le armi della battaglia  che sono principi e strumenti di vittoria.

Giunge l’ora della Battaglia.

Per tanto tempo ho costruito il Nemico.

A lungo mi sono preparato per la lotta.

Ora sono pronto a combatterlo e vincerlo.

Tutta la volontà, mia e dei miei sacri compagni, si concentra su questo evento.

Che mai si dubiti della Vittoria, che è nostra per destino!

Vedo tutte le sue mosse.

Gli risponderò con un colpo solo!(2)

Il secondo canone, in assonanza alla Seconda energia,  è  l’Amore per il campo di battaglia, che è il mondo, l’universo, tutto quanto abbiamo perseguito e creato, noi stessi. L’Amore libera, non trattiene. Accoglie in sé e trasfigura ogni bruttura, ogni parzialità. Per questo ciò che pare feroce è invece liberatorio, se fatto per Amore.

Come Arjuna esita nel combattere i suoi parenti, frenato dall’amore che nutre per loro, così noi stessi possiamo esitare se l’oggetto d’amore è parziale, riferito a sé, derivato dagli attaccamenti mondani, per quanto giusti e buoni possano sembrare. Non è l’odio a guidare la battaglia, bensì l’Amore stesso, quando si comprende che liberare i minori dalle loro catene dorate, è proprio un atto d’Amore. Nulla di quanto è stato costruito è in realtà annientato, quello che viene spezzato è il limite che costringe. Il principio regolatore che si commensura all’Amore, affranca dalle prigioni e fa risplendere la Luce divina ospitata entro ogni cosa.

Sul fare del giorno guardo il campo della Battaglia.

Ecco il luogo benedetto del valore.

Prima del tramonto avrò vinto, e l’antico Nemico si sarà dissolto sotto i raggi della mia spada.

Così breve è la Battaglia, annunciata da gran tempo:

così certa è la Vittoria che porto in cuore.

Un giorno, e l’Infinito ! (2)

Quindi la battaglia del vivere è un’arte bella e costruttiva. Ci sono regole precise da rispettare, e la più semplice è la consonanza. Bisogna partire dall’alto, imitando le illimitate attività delle Intelligenze superiori e adeguando a quelle le micro costruzioni umane. Molti insuccessi, contrarietà o inadempienze, tanto frequenti, che affliggono l’opera dei programmatori si eviterebbero con tale semplice avvertenza.” (E. Savoini, Costruire il Futuro – inedito)”.

Il terzo canone, assonante alla Terza energia, è la Consonanza ai livelli superiori.

 Oh Guerrieri ! Miei Soldati !

Combattere è come costruire.

Vigilate, non lasciate nulla al caso !

Ancora una volta, ricordiamo le armi che ci daranno la Vittoria sul campo:

Volontà

Amore

Luce

E tutte le forze del Cielo sono al nostro fianco.

Un colpo solo, e la Vita eterna! (2)

Il quinto canone, assonante alla Quinta energia, è la consapevolezza del percorso. Le mille battaglie di conquista che si svolgono nel corso dell’individuazione personale, non sono che passi di premessa per giungere a quel salto di qualità, a quell’inversione di tendenza che dalla discesa verso il moltiplicarsi delle conquiste, risale al livello dell’unico conseguimento, il governo dell’Anima. Un colpo solo, un unico gesto, che spazza via ogni attaccamento.

Quante volte mi sono impegnato in false battaglie – e quante false sconfitte!

Le vittorie del Nemico sono false perché sono tante, e se le ricorda.

Il mio trionfo invece è uno solo, questo, e lo dimentico.

Vengo da infinite rimembranze, e la mia memoria è senza ricordi.

Io sono il Vincitore e lo Sconfitto. (2)

Il sesto canone, assonante alla Sesta energia, è la coscienza dell’unità.  Non più nemici, non più vittorie e sconfitte, non più contrapposizioni di Spirito e Materia, di Anima e Personalità. “Il soldato luminoso coltiva nel cuore l’armonia, che è Luce di bellezza, in sé, nei compagni, nella società. Nel cuore vive il Comandante, capace di rispondere con un solo colpo ai molti attacchi del nemico. Armonia non significa pacifismo: è la vittoria sulla guerra in genere. La guerra può essere sconfitta dallo strapotere dell’armonia, che produce energie sempre fresche e sana conflitti e separazioni” (E. Savoini, Eventi 11 settembre 2001 – scritto inedito).

Dapprima splende la stella della Vita, che non sorge e non tramonta.

Poi spunta la stella del Creato, che sale e scende nel Cielo.

La sua luce manda e chiama: espelle e raduna.

Ora splende la stella della Vita, che non conosce orizzonte.

Io vinco nel nome della stella della Vita,

e lavoro alla luce della stella del Creato. (2)

Ora il Lavoro procede senza scosse, Essere (la Stella della Vita) e Divenire (la Stella del Creato) si intrecciano com’è nella Realtà, non ci sono più contrapposizioni e parziali valutazioni. Vivere e Lavorare è un’arte comprensiva.

Il settimo canone, assonante alla Settima energia, è il Silenzio sonoro, la misura del compimento che sta oltre ogni processo, la capacità di guardare all’essenza oltre ogni “rumore”.

 Quanto pesa quest’elmo, che in battaglia era come una piuma !

E come è sereno e calmo il Cielo, che in Battaglia era tempestoso.

Come sono semplici le cose, dopo la Vittoria.

Mentre alfine i suoni tacciono, ascolto il profondissimo silenzio.

Non più giorni, non più notti.

Solo luce e luce.

Grande Madre del Cielo: Ti amo ! (2)

Questo percorso può essere esemplificato in molti altri modi, e certo moltissimi sono i riferimenti canonici che si possono immaginare. Così come può essere letto a molti livelli, poiché ogni passaggio di stato è una battaglia con la sua vittoria. Ne riconosciamo alcuni livelli (o iniziazioni) che ci risuonano nell’esperienza attuale, ma le fasi sono innumerevoli.

Dal primo stadio minerale fino alla Coscienza universale, costruiamo l’abito che ci occorre e poi lo dismettiamo per uno più adeguato. Seguiamo sempre gli stessi canoni di volere, amore, luce, bellezza, creazione moltiplicata, ricomposizione e irradiazione, e il processo è tanto più semplice e “gentile” quanto siamo padroni dei canoni necessari, e li applichiamo senza resistervi.

E’ ben vero che ogni “abito” è un mondo, alcuni insondabili e misteriosi, altri già vissuti e quindi noti. Ma il processo è sempre lo stesso, si svolge e vive iscritto nel DNA dell’Universo, obbedisce alle stesse Leggi essenziali, al di là delle regole applicative che cambiano in conformità della fase a cui si riferiscono. Tutto è ordinato e perfetto, tutti i cicli hanno ragione e validità.

E questo ci consola.

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(1) “E’ verità poco nota che per conseguire uno stato di relativa armonia è sufficiente distogliere l’attenzione dai conflitti quotidiani, levare lo sguardo al Cielo e pensare con grazia al futuro. Il Cielo, infatti, è armonico (non pacifico) e tali sono gli eventi che prepara con le sue operazioni tonali, sorrette dalle simmetrie disposte dal Quattro. (E. Savoini – L’anno del Quattro – scritto inedito)
(2) E. Savoini – Rituali 1992, Rito di Scorpio – inedito. Particolarmente consonante al momento di pubblicazione di questo articolo in cui Venere, Luminare della costruzione e mitologicamente Dea della Bellezza,  si congiunge eliocentricamente a Mercurio, il Magister Musicae, messaggero degli Dei, nel segno di Scorpio, il segno delle prove, della battaglia e della Vittoria, portatore di 4° Raggio (Armonia tramite conflitto) come Mercurio stesso.

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Una risposta a I Canoni della Battaglia

  1. antonio dice:

    Molto Bello!!!!

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