Il Governo nella nuova Cultura

Il Sole, che ora sorge vicino alla linea dei solstizi, nella prima qualità di Capricornus, illumina anche il primo settore delle attività umane: il Governo.

solstizio estate stonehenge

Come accennato nell’articolo “Il primo anno del quinto settennio”, secondo un’ipotesi relativa alla fase del Piano per l’umanità che stiamo vivendo, e che si sviluppa per cicli settenari inseriti in altri, gerarchicamente maggiori, di 49 anni, ci troviamo oggi all’inizio di un settennio colorato dalla quinta energia creativa e dedicato in particolar modo al quinto campo di questo blog, ovvero alla manifestazione della nuova Cultura/Civiltà. Tale campo è stato ripartito, per coerenza, in sette settori principali: Governo, Educazione, Economia, Arte, Scienza, Comunicazione, Ordinamento, sui quali di anno in anno sposteremo il fuoco dei nostri pensieri.

Per aiutare l’indirizzo comune, abbiamo indicato una serie di sette formule per ogni settore, ordinate secondo il Modello del Lambdoma, che sono riportate nel documento “Ritualità solare e effemeridi per l’anno 2015”.

Il fuoco attorno al quale si svilupperanno i nostri pensieri nell’anno che viene riguarderà quindi soprattutto la prima attività manifesta della Vita, il Governo, declinato attraverso un settenario di funzioni risonanti con i relativi aspetti numerici e sonori, che sono state così definite:

  1. Essere fonte di Libertà (1/1): la prima battuta di questo Lambdoma inizia inequivocabilmente con la necessità di Essere, conditio sine qua non e discrimine rispetto alla possibilità di governare in qualsiasi campo. Non sono sufficienti infatti buona volontà, buone intenzioni e buone idee: ciascuno governa nella misura in cui è in grado di non deflettere dallo scopo, di utilizzare la Volontà di Bene e di stare al centro del proprio campo, liberandone i prigionieri e, di conseguenza, di essere la stella polare a cui guardare, la testimonianza vivente della possibilità di tale conseguimento (vedi: La Centralità del governare).
  2. Guidare al Bene comune (2/1): abbiamo più volte parlato del Bene comune, definendolo come la massima Libertà conseguibile in ogni momento relativamente alla situazione del ciclo (individuale e collettivo) ed a quella del Cielo (vedi: Governo e Libertà). Guidare al Bene comune significa predisporre magneticamente i sentieri che conducono le coscienze alla realizzazione di tale Bene supremo: la via è una sola, ma ciascuno ha (ed è) la propria.
  3. Dirigere le potenzialità evolutive (3/1): uno dei compiti del governare è quello di riconoscere, far emergere e dirigere, orientandole in modo economico al fine comune, le molte potenzialità presenti in seno all’umanità nelle quali si scorga il seme del nuovo, che si rivela ed emerge a poco a poco. Anche attraverso questi indizi si chiariranno sempre meglio alle coscienze l’obiettivo da conseguire nella fase del Piano per l’umanità che stiamo vivendo e le vie per perseguirlo.
  4. Aderire al Governo superiore (4/1): si è già ipotizzata in queste pagine l’esistenza di un Governo reale (vedi: Governo e Servizio e Governo e libero arbitrio). E’ veramente decisivo che chi si assume l’onere di operare nel campo del Governo, che per sua natura condiziona tutti gli altri, riconosca l’esistenza di tale Modello cui conformare l’azione umana. Molti Insegnamenti parlano di quell’Ente, occulto ma costantemente operante, che rappresenta il centro della testa planetario e che dirige per linee sottili i destini del Mondo nel rispetto del libero arbitrio umano, ispirandosi a sua volta a Modelli maggiori, solari ed extra sistemici. La ferma adesione interiore a tale Governo apre a poco a poco un canale energetico che assicura all’umanità la possibilità di intuire le linee generali del Piano divino e di realizzarlo per gradi sulla Terra. E’ chiaro che il riflesso manifesto di questo Ente superiore dovrà essere un governo dell’Umanità una, al quale si riferiranno tutti i governi minori. Il fatto che da tempo gli uomini sentano la necessità di un organo di governo sovranazionale e planetario è l’evidenza di una risposta, ancora perlopiù inconsapevole, ad un impulso sottile in questo senso.
  5. Fissare i capisaldi della polisetica (5/1): la gestione attuativa del governo umano sarà di conseguenza fondata su principi etici semplici e chiari, sulle leggi universali, da cui quelle minori discendono, sul principio di massima collaborazione volontaria, responsabilità e partecipazione, sulla capacità di visione e di sacrificio personale, sul riconoscimento da parte di ciascuno del proprio posto e del proprio ruolo nell’opera comune. Qui si entra nel regno della moltiplicazione delle esecuzioni possibili, che però dovrebbero essere tutte contemperate ordinatamente in un progetto ben integrato in quelli superiori e che assicuri ad ognuno libertà d’azione.
  6. Unificare per integrazioni successive (6/1): l’azione di governo, che di necessità si dispiega in diversi campi, deve tuttavia prevedere le giuste modalità per svolgersi in modo unitario, così che ogni progresso in un campo si rifletta naturalmente su tutti gli altri. D’altra parte, tutto quanto viene messo in atto ha lo scopo di elevare le coscienze umane, liberandole e quindi integrandole, per gradi, nell’unità maggiore.
  7. Attestare l’ordinamento gerarchico (7/1): l’intero Universo è ordinato in modo gerarchico: il maggiore contiene il minore col quale si rapporta in modo aureo, collegandolo al tutto. Tale ordinamento di coscienze, semplice ma potente, deve riflettersi di necessità anche nell’operatività umana: ciò che non è ordinato secondo la legge creativa universale non si integra attorno ad un centro e non ha quindi potere causante.

Governo di Shambhala

Quanto qui brevemente tratteggiato potrà essere un punto di partenza dal quale far emergere tutte le possibili varianti, nell’intento di mettere insieme, per la fine dell’anno, una prima bozza di forma pensiero relativa a tale tema.

Possa l’Uomo produrre cultura permeata di Spirito

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