Congiunzione eliocentrica Terra-Urano: Attestare l’Ordinamento gerarchico

Oggi, 12-10-2015[1], i due Sposi celesti[2] la Terra, la sfera di esperienza, e Urano, il dio dell’altissimo Cielo, il grande Jerofante solare, uniti nel sacro vincolo dal Sole, irradiano la gioia dell’Accordo nuziale. L’altare dell’Unione è posto sull’eclittica, sede della ritualità solare, e vede i Due congiunti in volo avanzare con moto concorde, ed immettere nel Sistema la folgore energetica del massimo impulso (congiunzione).

L’impulso a progettare un’attività creativa ben orientata sembra dunque sintetizzare il lampo energetico attivato in coscienza dai 3 Signori solari (Sole-Terra-Urano) sull’asse Libra/Aries, i Segni trasmettitori all’Umanità dell’impulso supremo, proveniente dall’Orsa Maggiore, verso il Sentiero iniziatico: solo con un‘attività creativa ben orientata si può unire Altissimo ed Abissale, Spirito e Materia.

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Come espresso nel documento Ritualità solare e Effemeridi anno 2015, la ritualità che segue il Ritmo eliocentrico delle date/direzioni tracciate dai cicli composti della Terra e dei 7 Pianeti principali (chiamati Luminari sacri dall’Astrologia Esoterica) nel cerchio dello Zodiaco, quest’anno è dedicata alla Semina vitale e spaziale delle “Idee, Formule e Forme per una nuova Cultura/Civiltà”, associato al Potere, Volontà, Misteri, Proposito, Governo, guidati dal caposaldo “Base del governare è la Libertà”.

Si parte dall’ipotesi che l’Opera coordinata delle Intelligenze planetarie sul Piano solare/Eclittica sia il  Modello superiore per la Nuova Cultura umana e che dunque occorra orientare ad esso qualsiasi opera umana: il pensiero ben orientato, come il suono, è il vettore di potere o creatore dell’evidenza formale. Ne consegue che “non perdere le date”, ovvero le Direzioni causali delle Formule evolutive, e accendere nella giusta direzione i semi del Nuovo diventa un atto di risonanza e gratitudine ai Pensatori del Cielo, un tentativo responsabile di collaborazione attiva al Piano solare. In altre parole, è un modo per esprimere la missione spirituale più avanzata del popolo italiano, che l’Insegnamento esoterico associa al Raggio, da tradurre attraverso il motto “Incido i sentieri“, ed è un tentativo di cooperazione coordinata con le Gerarchie celesti o spirituali: un ordinamento di Creatori maggiori o minori in lavoro progressivamente concorde. Tale dev’essere, per commensura, un Sistema o Ordine planetario e umano.

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Dall’Astrologia Esoterica si apprende che Urano è il Luminare del ‘Fuoco elettrico’, il Fuoco che dà la vita e incessantemente la rinnova. Urano sta per il Cielo ordinato, il Cosmo, nella sua totalità organica e gerarchica, di Fuoco vivente e vitale; vigila sulle partizioni, che non sono separative ma atti di comunione. Organizza le forme in specie e sottospecie. Compone gerarchie d’attributi, funzioni e valori. E’ il custode della Porta dell’iniziazione e della Gerarchia spirituale, quei Grandi Esseri che da dietro le quinte custodiscono e amministrano l’evoluzione planetaria e umana; appresta e dirige ritmi e rituali, la cui magia unificante è il legante esatto di tutte le comunioni; spiritualizza o sublima tutte le forme riconducendole all’Uno.

Si può affermare che il ritmo è il progenitore della cooperazione; e l’azione comune, si sa, è una potente forza motrice. Urano, da una parte, aiuterà l’umanità a fissare sul piano infuocato della mente le nuove regole di governo e a consolidare i legami con le Fonti del Cosmo e le sue Leggi; dall’altra, il Signore dell’Ordine, la trazione cosmica, unificherà in un nuovo Accordo i Suoi cari, i servitori dello Spazio infinito, il cui cuore batte all’unisono con la Vita universale.

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Urano, il Mago solare, accelera i ritmi evolutivi

In questo giorno dove l’Arte vitale, rinnovatrice ed organica di Urano, il Maestro che afferma le regole del complesso solare, tocca i centri della Terra e di tutte le sue creature, possiamo impegnarci a sostenere il tentativo di far crescere, con un’azione congiunta, ordinata e causante, il seme vivente ipotizzato in risposta alla domanda:

Qual è la Regola del retto Governo della nuova Cultura/Civiltà?

Attestare l’Ordinamento gerarchico

“L’intero Universo è ordinato in modo gerarchico: il maggiore contiene il minore col quale si rapporta in modo aureo, collegandolo al tutto. Tale ordinamento di coscienze, semplice ma potente, deve riflettersi di necessità anche nell’operatività umana: ciò che non è ordinato secondo la legge creativa universale non si integra attorno ad un centro e non ha quindi potere causante.” (Così viene descritta la settima delle sette attività di Governo nell’articolo Il Governo della nuova Cultura.)

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“L’unico moto reale, nell’Infinito, è una rotazione attorno a una gerarchia di centri, ossia una spirale, complessa ma ordinata. Qualsiasi centro, infatti, se vivente, ruota su se stesso e attorno a un centro maggiore, il quale ripete le due rotazioni in un ordinamento superiore, e trascina a spirale i centri dei livelli minori. Lo si legge nel Cielo.” [3]

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Il Cielo con le Sue Leggi è il vero Ordinamento gerarchico da imitare.

Il Governo della nuova Cultura/Civiltà, dovrà riconoscere il valore della legge creativa universale: l’ordinamento settenario e lavorare in contatto con il Governo reale, assunto quale modello. L’ordinamento settenario è la chiave per capire il cosmo solare ed è la chiave per attivare un nuovo modo di collaborare in modo coordinato verso uno scopo comune. L’ordinamento gerarchico, ossia il moto costante verso l’Unità, è alla base della comunione ideale ed esprime il trionfo della spirale evolutiva secondo il canone della bellezza.

In questa epoca di crisi generale, dove impera la decadenza delle regole e germogliano nuove idee, Enzio Savoini guarda al Piano di sviluppo planetario della società futura e in uno scritto inedito (Studio ciclico Sesta Epoca, 2000), sulla base delle leggi ritmiche del ciclo dei Costruttori solari, traccia un possibile sentiero:

– Gli Stati tendono ad associarsi in organismi e istituzioni di varia natura, specialmente economica. Il mondo appare come unico, grande campo, di cui ancora non si conoscono bene le regole generali, che persistono diverse da regione a regione, da popolo a popolo.

–  Superato il periodo di confusione, per il potere crescente del settimo Raggio si ricercano le regole nuove, adatte alle mutate situazioni sociali e di cultura. Innovare è inteso quale regola principale, che determina le regole specifiche.

–  Si perviene a capire e risolvere il contrasto fra individuale e collettivo. Nessuno dei due è primario, entrambi sono giusti e necessari, nessuno di essi deve soffocare o costringere l’altro. Questa ricerca di giuste regole sociali stimola il pensiero, forzato a superare l’ambito dei vuoti sillogismi e penetrare nella sfera della sintesi mentale.

– Si passa dal concepire la vita come campo di competizione all’idea di collaborare in ogni situazione e circostanza. La molteplicità del diverso è finalmente vista come ricchezza generale, e si abbandona l’antica tendenza a imporre una sola soluzione. S’impara a vagliare le proposte, a scoprire le molte sfaccettature di una sola verità, ciascuna delle quali l’abbellisce.

–  Il nuovo pensiero è regolare e costruisce le regole. Si afferma una nuova civiltà, multietnica, planetaria, che vive libera ma disciplinata dalle sue regole. Si comprende che l’ideale non le esclude, e che anche le regole sono un ideale.

–  Libertà dal mondo fisico e dalle sue costrizioni. L’infinito è la regola suprema e risolutrice. Libertà dalla paura e dalla morte. Si comprende che la regola suprema è proprio la libertà generale e comune.

Questi cenni mostrano una linea direttiva generale del Piano planetario, frutto di saggezza previdente ed elevata: tutte le umanità solari sono destinate ed avviate a costituire una sola comunità, per gradi ma in maniera irresistibile. E’ una meta prioritaria di massimo livello. Il modello è l’Uomo cosmico, che è l’Universo.

Se si accetta come ragionevole questa catena d’ipotesi si scorge quali sono l’impegno prevalente, la direzione principale, il vero bersaglio della condotta umana (…): tendere con tutte le forze all‘unione fraterna (non soltanto politica) dei popoli della Terra. Le attuali disparità, la falsa democrazia, le separazioni religiose sono da superare, per concepire un gruppo composito di Nazioni, ciascuna impegnata in una funzione planetaria adatta alla sua psiche e collaborante con le altre: una struttura vivente, non burocratica, che rispecchi il funzionamento del Sistema solare.”

*

Se risuonano le fasi di questa catena d’ipotesi, teniamole nella sacralità del Cuore e tenendo la mente salda nella Luce, seminiamole nel campo umano, affinché divengano la base vivente, magnetica e creativa della nuova società.

Il tempo è propizio, poiché quando come ora, il settimo Raggio si afferma in Terra, si destano le forze che radunano e uniscono, dal basso in alto, dall’alto in basso, ed emerge l’Assoluto.

L’Unità assoluta è l’ideale supremo, risolutore ultimo di qualunque problema, poiché annulla le separazioni che li causano. Raccoglie i singoli in famiglie e questi in popoli, razze, specie, società, sino all’unione generale.

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Qui ed ora testimoniamo il mistero dell’Uno

Sole nella galassia - Solar walk

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[1] Il 12-10-2015 – il quinto sponsale tra Gea e il consorte Urano in Aries è una tappa fondamentale per il Pianeta e la sua umanità, poiché questo ciclo, avviato il 29-01-2011, vede Urano, il Maestro di ogni ritmo, il depositario delle Mete cosmiche, imprimere in Aries travolgenti impulsi iniziatici e rinnovatori, secondo Legge e Ordine, ‘oggi’ per trasformare e riformare ogni cosa (per la sua epocale quadratura a Plutone in Capricornus dal 2012 al 2017).

[2] Il mito greco ci racconta che Urano, la divinità che s’identificava con il Cielo stellato (uranos), era sposo di Gaia/Terra, “Colei che canta” (dalla radice indoeuropea *GA-): nel culmine della congiunzione, il Signore del Cielo rinnova il sacro sposalizio con la propria Consorte. L’etimologia di sposalizio – radice indoeuropea SPEND – esprime l’idea di festa, di libazione per sancire un patto sacro, e spondeo era il nome dato ai versi dei canti che accompagnavano le libazioni; deriva, ad esempio, dalla stessa radice il termine responsabilità.

[3] Da scritto inedito di Enzio Savoini.

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