Pietre viventi

Il Tempio va ricostruito.

Cos’è? E’ quel sito consacrato dove l’uomo vive, pensa, lavora e ama. Dunque, è il Pianeta. Dunque, è il cuore. Queste sono le due maggiori risposte possibili: cuore-pianeta: ecco il Santuario da ricostruire. C’è un rapporto che lega il cuore al pianeta. Ciò che muta o si compie nell’uno, muta o si compie nell’altro. E come il pianeta è regolato dal Sole, così il cuore, che è chiamato “sole nell’uomo”. Sappiamo dunque come e dove operare, per ricostruire il Santuario. Sappiamo chi siamo, e qual è la fase dell’Opera. Che altro resta, se non il lavoro? E ciascuno a suo modo, secondo le sue capacità e le forze della sua immaginazione, in libertà perfetta, con le forme a lui più care, in totale concordia eppure nella piena indipendenza individuale raccolga pensiero dallo spazio, e pensi il nuovo Santuario. All’ora debita esso prenderà forma terrena. Sarà non più grande di una cappella montana, né più piccolo del pianeta”. (1)

Il Tempio va ricostruito: sempre più voci lo affermano, sempre più menti e cuori si prodigano per delinearne i contorni, sempre più mani si offrono per assemblare le pietre che lo sosteranno. Intanto la costruzione inizia a prender forma, là appare una colonna, qua un altare, in alto un rosone, in basso il pavimento. Il lavoro ferve, il cantiere dell’Umanità chiama operai per la Nuova Cultura che si appresta; il Tempio va però costruito con “pietre viventi”, fatte di carne e sangue, e l’Appello incalza, assorda, urge.

Gli uomini pensano ben poco ai princìpi basilari del costruire, che pure è un’attività essenziale, che si fonda su un’affermazione di grande stabilità e valore. Fra tutti i fondamenti, il più incandescente è il magnete del cuore. Escluderlo significa costruire senz’anima, poiché esso è saturo di ogni energia sottile del cosmo, e tutte le sintetizza. Il magnete del cuore è il prodotto di accumuli millenari; esprime il Karma e attrae. Il cuore è un creatore potente, ed è insostituibile come il sole. Sulla via del Mondo del Fuoco non dimenticate mai che il magnete del cuore è la base di ogni costruzione”. (2)

Come abbiamo ricordato nel precedente articolo non vi è costruzione che non abbia canone, che non sia plasmata da una Regola d’arte che la modella e la sostanzia. Uno e Infinito, come abbiamo visto, sono i canoni primari di questa costruzione che è umana e nello stesso tempo cosmica, che si dispiega sulla Terra e nel contempo respira nello Spazio solare.
“Qui e dovunque” è infatti un altro canone della costruzione del Tempio e richiama il battito incessante della Vita che non vede luoghi privi del suo fuoco, ma solo innumerevoli punti ardenti che pulsano e vibrano. Ciò che appare come “qui” non è altro che la relativizzazione dello Spazio infinito che nel cuore si dilata nel “dovunque” e abbraccia ogni essere e ogni possibile esistenza.

Dove edificare il nuovo Tempio? Come costruirlo? “Lo faremo qui e dovunque. Lo faremo come un cristallo. Lo faremo come un fiore. Lo faremo come un uomo. Lo faremo come un Sole”. (3)

Dalle profondità germinanti di Capricornus, ove il Tempio appare quale Idea, traiamo i Modelli della costruzione: un cristallo, un fiore, un uomo, un Sole. Immagini del potere della Luce, del fulgore della Bellezza, dell’irrompere della Coscienza, dell’ardere della Vita. Non v’è cristallo che non ci parli della perfetta maestria con cui la sua forma è stata plasmata e che non rifulga della Luce che l’ha disegnata. Non c’è fiore che non doni il nettare della Bellezza, che è il canone intrinseco ad ogni forma. Non c’è uomo che non sia immagine del divino, per quanto offuscata e ancora in germe; non c’è uomo che non abbia in sé il canone della Vita, l’Uno e l’Infinito. Non c’è Sole che non sappia ardere con la forza del sacrificio supremo, imprimendo il canone del sacro in ogni creatura che alimenta e sostiene con il suo Fuoco di Vita.

Tutte queste immagini guidano il costruire e, passo dopo passo, conducono nel grembo fecondo di Cancer (4) ove il Tempio, in forza dell’esprimere questi prototipi, si arricchisce di una volta, di un tetto, che riflette il Modello celeste, altro canone supremo, nel cuore umano, vetta della piramide della coscienza, sito ove pulsa il cielo infinito e dove “Cielo e Terra, potenze solari e umane possono incontrarsi per collaborare ai piani di sviluppo planetari”. (5)

“Un uomo che consapevolmente guarda al cielo sapendo di comunicare con l’Infinito attinge energia dalle profondità dello spazio; con questo semplice atto, compiuto con la mente e con il cuore, l’uomo effettua un’opera magica e non è più soltanto terrestre, cammina umilmente in bellezza sotto la protezione e l’ispirazione spaziale, si affida a Lui e Lui lo permea con la Sua potenza. (…) Chi guarda al cielo con amore non può mai distruggere senza ricostruire, perché si identifica con esso e con tutte le creature che ospita, esce dal guscio ristretto dei suoi pensieri personali e così espande la sua energia azionando la dinamica del dare e dell’avere, in un moto perpetuo che va dall’individuo all’Infinito e viceversa”. (6)

Uno e Infinito, qui e dovunque, Modello celeste: parole che sembrano una facile cantilena consolatoria ma che al contrario, quando accese potentemente nelle coscienze, sanno accomunare e sanare, sanno presentare un Modello del cosmo senza fratture e senza separazioni, danno giustizia al sentire del cuore che comprende l’Unità del tutto e non si appaga dei frammenti dispersi che la mente coglie ma non raduna.

Non si può costruire senza regole, senza canoni, senza modelli: ora più che mai il Cielo va impresso “punto a punto nelle coscienze affinché gli uomini possano rappresentarsi la Vita e le sue Leggi che sono maestosamente espresse nel cosmo visibile e che fungono da traccia per qualsivoglia costruzione interiore ed esteriore.
La luce di Cancer, che illumina queste giornate, imprime nei cuori “la pace del profondo azzurro” e sollecita gli Operai del Tempio ad applicare con sempre maggiore incisività i canoni del retto costruire.

Così gli Ideali della Nuova Cultura prendono forma, così l’Umanità avanza sulla via verso l’Uno.

“Il Mondo passa oggi per quelle fasi che sono state preannunciate come decisive per la storia umana. Periodi di distruzione precedono sempre la ricostruzione. La capacità creativa, posta in tensione, chiama in vita tutte le energie. L’epoca in cui l’umanità è ora penetrata manifesterà inevitabilmente le potenzialità di tutte le forze, poiché è decisiva e prelude a una svolta nella storia. Certo lo stato in cui versa il pianeta non è tale per caso, e le tensioni testimoniano quale corrente coinvolga tutte le sfere. Ma se il conflitto è inesorabile, la vittoria sarà decisiva. Tutte le forze e tutti i livelli infatti vi sono impegnati. Sulla via del Mondo del Fuoco si deve impugnare la Spada di Luce se si vuole costruire l’Epoca nuova”. (7)

 

 Note

  • 1- Enzio Savoini, Ricostruire il santuario della vita umana, testo inedito, 1976
  • 2- Collezione Agni Yoga, Mondo del Fuoco III § 372
  • 3- Enzio Savoini, Ricostruire il santuario della vita umana, testo inedito, 1976
  • 4- Questo articolo è pubblicato sotto il Segno di Cancer per celebrare la seconda congiunzione eliocentrica annuale tra Mercurio, Maestro d’Armonia e Bellezza (Quarto Raggio), e Venere, Maestro della Mente e della Costruzione aurea (Quinto Raggio).
  • 5- Enzio Savoini, Dispense del 3° Settennio. Il bravo Crocefisso, scritto inedito, marzo 2004
  • 6- Enzio Savoini, Osservando il cielo, scritto inedito
  • 7- Collezione Agni Yoga, Mondo del Fuoco III § 352
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Una risposta a Pietre viventi

  1. FABIO dice:

    “… e l’Appello incalza, assorda, urge”. Bellissimo. Fabio 4.7

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