Immagine

Glossario – Immagine

 

Etimo secondo TPS

 

Dal latino imago, che aveva una vasta gamma di significati, destinati in parte a perdersi nell’italiano: immagine, ritratto, similitudine, idea, rappresentazione mentale, sogno, eco, riflesso di uno specchio, spettro. Il termine origina dallo stesso etimo del verbo imitari, imitare, che nasce in realtà da *mimitari, dall’identica radice delle parole greche mimetés, mimos, “imitatore”, mimèomai, imitare: si tratta di termini derivanti dal raddoppiamento della radice indoeuropea *MA-, che esprime essenzialmente l’idea di misura, rapporto ed è quindi lo stesso etimo della parola “modello”.

Nel Sofista, Platone presenta la distinzione tra una mimesis icastica, o “arte della rappresentazione”, che produce un’immagine fedele al proprio modello, al primato dell’idea – rappresentazione è letteralmente “l’atto di essere di nuovo presente” – e una mimesis fantastica, o “arte dell’apparenza”, che invece produce un tipo di immagine che si allontana dal modello di riferimento (Platone, Opere complete. Sofista, ed. Laterza, 1971, §§ XLVIII – XLIX).

 

Immagine significa sembianza del Modello

 

Nel Lambdoma Modello la definizione è: L’Immagine  è la prima parvenza dell’Idea (6.4)


Treccani

 

immàgine (letter. imàgine) s. f. [dal lat. imago gĭnis]. –

1.a. Forma esteriore degli oggetti corporei, in quanto viene percepita attraverso il senso della vista, o si riflette – come realmente è, o variamente alterata – in uno specchio, nell’acqua e sim., o rimane impressa in una lastra o pellicola o carta fotografica: le i. si disegnano capovolte nella retina dell’occhio; riflettere, rispecchiare l’i.; Narciso s’innamorò della propria i. riflessa nel fonte; il microscopio dà l’i. assai ingrandita; gli specchi concavi e convessi riflettono le i. ridicolmente contraffatte; la proiezione delle i. sullo schermo. Con sign. specifico, in fisica, i. ottica, quella fornita da un sistema ottico; più precisamente, l’immagine di un punto A è il punto A in cui si incontrano i raggi o i prolungamenti dei raggi luminosi provenienti da A, dopo essere stati riflessi da una o più superfici speculari o rifratti da una o più superfici rifrangenti: è detta i. reale o i. virtuale, a seconda che ad incontrarsi siano i raggi – riflessi o rifratti – oppure i loro prolungamenti (mentre l’immagine reale può essere raccolta su uno schermo o su una lastra fotografica, oppure osservata direttamente dall’occhio che si trovi sul cammino dei raggi, l’immagine virtuale può essere vista dall’occhio ma non può essere raccolta su uno schermo). I. elettronica, l’immagine di un oggetto ottenuta con i mezzi dell’ottica elettronica, per es. proiettando, mediante un iconoscopio, un’immagine ottica di un oggetto su un fotocatodo che la forma con gli elettroni di emissione. Nelle telecomunicazioni, trasmissione delle i., processo basato sulla decomposizione (propriam. analisi o esplorazione) dell’immagine da trasmettere in tanti elementi che vengono successivamente e ordinatamente esplorati trasformando le caratteristiche di luminosità, colore, ecc., di ogni singolo elemento in altri opportuni parametri fisici adatti al mezzo di trasmissione utilizzato, e sulla ricomposizione (o sintesi) dell’immagine da parte del mezzo ricevente mediante la riproduzione successiva e ordinata, sincrona con l’esplorazione, degli elementi in cui l’immagine stessa è stata decomposta dall’apparato trasmittente. Per l’i. latente, in fotografia, v. latente.

1.b. Più genericam., l’aspetto corporeo, la forma, la figura di una persona o di una cosa; spec. in quanto l’aspetto di un determinato oggetto viene riprodotto per somiglianza in altri oggetti: Quando la brina in su la terra assempra L’imagine di sua sorella bianca (Dante); fig.: Di cicale scoppiate imagine hanno Versi ch’in laude dei signor si fanno (Ariosto). Quindi modello, somiglianza, nelle frasi fare, esser fatto a i. di …: Dio creò l’uomo a sua i.; con riferimento a oggetti materiali: gli argini delle bolge infernali erano fatti a i. delle dighe fiamminghe.

1.c. Rappresentazione con mezzi artistici della forma esteriore di cosa reale o fittizia; quindi termine generico per indicare un quadro, un ritratto, una statua, ecc.: i. disegnata, dipinta, di bronzo, di marmo, di cera; i. ben riuscita, viva, parlante (cioè piena di espressione); in molti luoghi vedesi la sua imagine effigiata (Boccaccio); diritto all’i., uno dei diritti della personalità, tutelato dal divieto dell’abuso fatto da altri dell’immagine propria e dei congiunti (genitori, coniuge, figli). In partic., le figure dipinte, scolpite o anche impresse a stampa di idoli, della divinità e dei santi: le sacre i.; un’i. votiva; la gloriosa i. della Vergine; culto delle i.; distruzione delle i., nell’Impero bizantino (sec. 8° e 9°) ad opera degli iconoclasti. Fig., essere l’i. di qualcuno, assomigliargli moltissimo: quel bambino è tutto l’i. di suo padre (più com. il ritratto); ciò ch’io riferisco è un’i. fedele (oppure è appena una pallida, una vaga i.) della realtà, la riproduce più o meno esattamente.

1.d. Talora si contrappone più direttamente alla figura reale e consistente, e significa apparenza, parvenza: Imagini di ben seguendo false (Dante); vivendo senza quasi verun’immagine di piacere (Leopardi).

1.e. Modo, aspetto, serie di caratteristiche con cui un personaggio, un’azienda, un ente o anche un prodotto industriale si presentano o vengono presentati al pubblico, secondo certi criterî che tendono ad assecondare il più possibile i gusti e i desiderî del pubblico stesso: l’i. dell’azienda, del partito; l’i. dell’Istituto all’estero; difendere, tutelare, o alterare, tradire la propria i.; curare l’i. di un cantante, di un attore; ritorno d’immagine, v. ritorno. Con funzione appositiva, sempre preceduto da un sost., che rappresenta pubblicamente un ente o un’azienda, anche in relazione a una campagna pubblicitaria: l’uomo immagine della ditta; ragazze immagine sono dette quelle, particolarmente belle, che vengono ingaggiate per apparire in pubblico e richiamare l’attenzione in discoteche, locali e sim.

2.a. Rappresentazione alla mente di cosa vera o immaginaria, per opera della memoria o della fantasia: serbare viva nel cuore l’i. della persona amata; conservare un’i. confusa, scolorita di un luogo; la sua dolce i. mi segue dappertutto; destare i. soavi; suggerire immagini di dolore, di gioia; quella lettura faceva sorgere nella sua mente i. torbide; spaventare con l’i. di streghe, di diavoli, dell’inferno; letter., rendere l’i., comunicare in modo chiaro ad altri il proprio pensiero, il contenuto della propria esperienza o della propria fantasia: non so se ho reso bene l’i. (più com. rendere l’idea). In partic., visione: vedere in sogno i. strane, mostruose; essere tormentato da i. funeste.

2.b. Rappresentazione concreta e sensibile di cosa o idea astratta, simbolo: quella sozza imagine di froda (Dante, parlando di Gerione); quel ragazzo è l’i. della salute; è così magro e sparuto che pare l’i. della fame; girando fra quei tugurî si vedeva dappertutto l’i. desolata della miseria; la parola è l’i. del pensiero.

2.c. Con sign. più specifico, in filosofia, la riproduzione fantastica, che si compie nella coscienza, del contenuto di un’esperienza sensibile, o la libera produzione di ciò che potrebbe essere il contenuto di una simile esperienza. In psicologia: i. corporea, la rappresentazione che si ha del proprio corpo; i. eidetica, immagine nitida e ricca di particolari di materiale precedentemente percepito, che viene proiettata sul mondo esterno indipendentemente dalla presenza reale degli oggetti a cui l’immagine si riferisce.

3. Traduzione in parole di un concetto elaborato e trasfigurato fantasticamente; quindi, in genere, immagini, le metafore del linguaggio poetico: stile ricco d’immagini; trovare un’i. felice; esprimersi con una potente i., con un’i. ardita; scrittore grande per la forza dell’espressione e la potenza delle immagini.

4. poet., ant. Forza immaginativa: E fia la tua imagine leggera In giugnere a veder com’io rividi Lo sole (Dante).

5. In entomologia, l’ultimo stadio delle trasformazioni (metamorfosi) degli insetti, corrispondente all’adulto o insetto perfetto. In questo sign. è frequente la forma imagine (lat. scient. imago).

6. In matematica, la parola è spesso usata al posto di modello, copia, rappresentazione, ecc.: l’i. di un punto, di una retta, in geometria descrittiva. In partic., nella teoria degli insiemi, data una corrispondenza tra un insieme A e un insieme B, si dice immagine di un elemento di A in B l’insieme degli elementi di B corrispondenti a quell’elemento di A.

7. Metodo delle immagini:

7.a In aerodinamica, metodo con il quale si dimostra che l’effetto del suolo su un veicolo terrestre (o su un velivolo che vola a bassa quota) consiste in una perturbazione del campo aerodinamico uguale a quella che sarebbe determinata da un corpo identico a quello effettivamente presente che fosse disposto come un’immagine speculare dell’altro rispetto al suolo.

7.b.  In elettrologia, metodo di calcolo per la determinazione del campo elettrico generato da una o più cariche puntiformi in una regione di spazio limitata da superfici di corpi conduttori, che consiste nel sostituire, ai fini del calcolo, tali superfici con un certo numero di cariche fittizie (cariche immagini) che si considerino opportunamente collocate al di fuori della regione di spazio in questione.

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Esempio di un’immagine

Un’immagine è una rappresentazione visiva, non solida, della realtà. In particolare un’immagine può rappresentare la realtà fisica (in modo più o meno realistico) oppure una realtà fittizia o astratta.

 

Tipi di immagini

Immagine ottica

Un’immagine ottica è un’immagine ottenuta mediante un sistema ottico. Tipi di immagini ottiche sono l’immagine riflessa, l’immagine rifratta, l’immagine reale, l’immagine virtuale.

Immagine riflessa

Un’immagine riflessa è un’immagine ottica ottenuta mediante un sistema catottrico. Cioè un’immagine ottica ottenuta mediante la riflessione della luce. Un esempio di immagine riflessa è l’immagine che si forma sulla superficie riflettente dello specchio.

Immagine rifratta

Un’immagine rifratta è un’immagine ottica ottenuta mediante un sistema diottrico. Cioè un’immagine ottica ottenuta mediante la rifrazione della luce. Un esempio di immagine rifratta è l’immagine visibile con il cannocchiale. Un tipo di immagine rifratta è l’immagine retinica.

Immagine retinica

L’immagine retinica è l’immagine rifratta che si forma sulla retina dell’occhio. L’occhio rappresenta infatti un sistema diottrico. L’immagine retinica permette di vedere la realtà fisica agli esseri viventi dotati del senso della vista. È quindi l’immagine ottica per antonomasia perché, attraverso di essa, è possibile vedere tutte le altre immagini.

Immagine reale

Un’immagine reale è un’immagine ottica che è sede dell’energia luminosa che la genera. L’espressione “immagine reale” si contrappone all’espressione “immagine virtuale”.

Immagine virtuale

Un’immagine virtuale è un’immagine ottica data dai prolungamenti immaginari dei raggi di luce che la generano. Un’immagine virtuale non è quindi sede dell’energia luminosa che la genera.

Immagine grafica

Un’immagine grafica è un’immagine fissata (in modo più o meno permanente) su un supporto fisico oppure visualizzata (in modo più o meno prolungato nel tempo) su uno schermo di visualizzazione. Esempi di immagini fissate su supporti d’immagine sono le immagini fissate su quadri dipinti a mano. Esempi di immagini visualizzate su schermi di visualizzazione sono le immagini visualizzate sugli schermi di visualizzazione dei televisori. Un’immagine grafica in movimento viene realizzata visualizzando in successione una serie di immagini grafiche fisse. Tipi di immagini grafiche sono l’immagine disegnata e l’immagine di sintesi.

Immagine disegnata

Un disegno

Un’immagine disegnata (anche chiamata “disegno”) è un’immagine grafica prodotta mediante il tracciamento di segni la cui forma e posizione sono decise dal disegnatore secondo le sue capacità artistiche o in base a calcoli matematici. Tipi di immagini disegnate sono l’immagine dipinta, l’immagine litografica, il disegno animato.

 

 

 

 

Immagine dipinta

Un’immagine dipinta (anche chiamata “dipinto”) è un’immagine disegnata mediante la pittura. La realizzazione di immagini dipinte è una delle forme d’arte più apprezzate e celebrate. Ne è nato quindi un mercato dove le immagini dipinte dai pittori più apprezzati possono essere valutate anche milioni di euro. Tipi di immagini dipinte sono il dipinto ad olio, l’acquerello, l’affresco. Considerando il supporto fisico su cui viene fissata l’immagine, si distingue invece il dipinto su muro (anche chiamato “dipinto murale”), il dipinto su tavola, il dipinto su tela.

Immagine litografica

Un’immagine litografica è un’immagine disegnata e riprodotta mediante la litografia.

Immagine di sintesi

Un’immagine di sintesi (anche chiamata “immagine sintetica”) è un’immagine grafica ottenuta dalla sintesi di elementi preordinati che la compongono o la descrivono. Il processo di generazione di immagini di sintesi è chiamato “sintesi di immagini”. Un esempio di immagine di sintesi è l’immagine grafica generata dal computer. Tale generazione avviene mediante la computer grafica. Tipi di immagini generate al computer sono l’immagine vettoriale e l’immagine bitmap. Tipi di immagini di sintesi sono l’immagine fotografica, l’immagine cinematografica, l’immagine televisiva, l’immagine elettromeccanica, l’immagine elettronica.

Immagine fotografica

Una fotografia

Un’immagine fotografica (anche chiamata “fotografia”) è un’immagine di sintesi prodotta mediante la ripresa ottica della realtà fisica. Tale ripresa è realizzata mediante la macchina da presa fotografica. Rispetto all’immagine disegnata, l’immagine fotografica è in grado di rappresentare la realtà fisica in modo più realistico. In relazione all’immagine disegnata, si parla infatti di “fotorealismo” quando si ottiene un livello di realismo vicino a quello dell’immagine fotografica.

Immagine cinematografica

Un’immagine cinematografica è un’immagine grafica in movimento. L’immagine cinematografica viene prodotta mostrando, in successione, una serie di immagini grafiche fisse. L’immagine cinematografica è un’immagine di sintesi perché è ottenuta dalla sintesi di elementi preordinati che la compongono: la serie di immagini grafiche fisse mostrate in successione.

Immagine televisiva

Un’immagine televisiva è un’immagine di sintesi che riproduce, a distanza e con un breve ritardo, un’immagine ottica (in caso di diretta televisiva) o un’immagine grafica (in caso di differita televisiva). Tale riproduzione avviene mediante un sistema televisivo. L’immagine televisiva è un’immagine di sintesi perché, mediante il sistema televisivo, dall’immagine originale si ricavano una serie di elementi preordinati che la descrivono. In seguito tali elementi vengono prima trasmessi a distanza e poi utilizzati per creare l’immagine televisiva.

Immagine elettromeccanica

Un’immagine elettromeccanica è un’immagine di sintesi interamente generata da un’apparecchiatura elettromeccanica. Un esempio di immagine elettromeccanica è l’immagine televisiva della televisione elettromeccanica.

Immagine elettronica

Un’immagine elettronica è un’immagine di sintesi interamente generata da un’apparecchiatura elettronica. Un esempio di immagine elettronica è l’immagine televisiva della televisione elettronica. Un altro esempio di immagine elettronica è l’immagine di sintesi generata dal computer. Tale generazione avviene infatti mediante il computer elettronico.

Immagine fissa

Un’immagine fissa (anche chiamata “immagine statica”) è un’immagine che non varia nel tempo. Un’immagine fissa può essere un’immagine ottica o un’immagine grafica, un’immagine in bianco e nero o un’immagine a colori, un’immagine bidimensionale o un’immagine tridimensionale. Può anche essere contemporaneamente sia un’immagine ottica che un’immagine grafica. Un esempio di tale immagine è l’immagine fissa che il proiettore di diapositive proietta sullo schermo da proiezioni.

Immagine in movimento

Un’immagine in movimento (anche chiamata “immagine dinamica”) è un’immagine che varia nel tempo. Anche un’immagine in movimento può essere un’immagine ottica o un’immagine grafica, un’immagine in bianco e nero o un’immagine a colori, un’immagine bidimensionale o un’immagine tridimensionale. Anche un’immagine in movimento può essere contemporaneamente sia un’immagine ottica che un’immagine grafica. Un esempio di tale immagine è l’immagine in movimento che il proiettore cinematografico proietta sullo schermo da proiezioni.

Immagine in bianco e nero

Un’immagine in bianco e nero è un’immagine che presenta solo il colore bianco e/o il colore nero e/o il colore grigio. In realtà l’espressione “immagine in bianco e nero” indica un’immagine che presenta solo i colori bianco e nero. Quindi l’uso consolidato dell’espressione “immagine in bianco e nero” è improprio.

Immagine a colori

Un’immagine a colori è un’immagine che presenta almeno un colore diverso dal bianco, dal nero, dal grigio. In altri termini l’espressione “immagine a colori” viene usata in contrapposizione all’espressione “immagine in bianco e nero”. In realtà tutte le immagini sono a colori (anche il bianco, il nero e il grigio sono dei colori). Quindi anche l’uso consolidato dell’espressione “immagine a colori” è improprio.

Immagine bidimensionale

Un’immagine bidimensionale è un’immagine rappresentante solo due dimensioni: la larghezza e lunghezza.

Immagine tridimensionale

Un’immagine tridimensionale è un’immagine rappresentante tre dimensioni: la larghezza, l’altezza e la profondità.

Immagini come linguaggio

Da sempre le immagini hanno costituito una sorta di linguaggio dotato di segni che assumono significati particolari. Il linguaggio delle immagini è intrinsecamente indeterminato, dotato di segni che assumono valore simbolico in relazione al significato che attribuiamo a ciò che osserviamo o al valore pragmatico degli scopi della comunicazione. Il linguaggio delle immagini è altamente evocativo e, in ambito multimediale, queste e la comunicazione visiva rivestono un ruolo fondamentale. Infatti, le immagini nella comunicazione multimediale costituiscono una sorta di linguaggio (visuale) che si affianca e si integra con quello testuale, possono diventare metafore, allegorie visive che potenziano l’usabilità dei sistemi interattivi o riproducono con esattezza di dettagli il reale.

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