Il cosmo si riflette in ogni pupilla

La direzione Sole/VulcanoMercurioTerra sull’asse zodiacale VirgoPisces, che oggi (1) si celebra tanto in Cielo quanto in Terra, esprime la potenza del Quarto Raggio, incidendo nello spazio la Via sicura che collega, unisce e sintetizza ciò che sta in alto e ciò che sta in basso, in un costante avvicinamento dei due apparenti opposti e in un altrettanto costante pareggiamento, che si concluderà in una fusione, dei due limiti del Reale (Spirito e materia).
Il Quattro è il Riflesso della Vita nella Materia, è lo Specchio tra i Due, il Loro Modello di riferimento comune e la garanzia di riunificazione finale, di Ritorno all’Uno”. (2)

Mercurio, che è il veicolo del Quarto Raggio nel Sistema solare, in qualità di specchio nitido e perfettamente levigato, privo cioè di quelle incrostature che rendono imprecisa e deformata l’immagine riflessa, mostra una volta ancora l’opera alchemica da compiere per farsi uno col Modello: contemplare e riflettere.

“Uno specchio d’acqua, se è calmo, riflette bene, ma qualsiasi agitazione ne turba la chiarezza. Così l’energia primaria deve essere tranquilla per specchiare la Verità. Questa quiete non ha nulla a che fare col declino e la debolezza. Lo specchio dell’energia viene offuscato solo dall’agitazione disordinata. Si cita sovente la calma dei saggi, ma in realtà si tratta di una grande tensione, tale che la superficie energetica è resa specchiante”. (3)

“II Maestro, curvo su una cisterna, domandò all’allievo: “Cosa vedi?”. “Vedo chiaro il tuo riflesso”, fu la risposta. Allora gli ordinò di muovere l’acqua con il dito, e domandò: “Cosa vedi?”. “Vedo il tuo volto distorto”. “Pensa: se è bastato toccare l’acqua per alterare la mia immagine, quali distorsioni non avverranno fra le energie sottili ad un contatto grossolano?”. (4)

Ben sappiamo che lo specchio, simbolo e strumento del rispecchiamento e della riflessione, è per analogia l’immagine della conoscenza, sia del mondo esteriore che di quello interiore, sia della vanità e dell’evanescenza della bellezza formale, sia della verità e dell’essenzialità dell’Essere. Gli occhi, poi, sono “lo specchio dell’anima” e il loro sguardo può illuminarsi e trasfigurarsi se contempla l’infinito e la sua luce, come può rimanere nella nebbia dell’illusione se non si stacca dal magnetismo della materia.
Il Cosmo si riflette in ogni pupilla” (5) ci dice l’Insegnamento; e prosegue: “… ci si può immergere nel microcosmo del cuore, dove si riflettono tutti i mondi lontani”. (6)

Al nostro livello, forti dell’esempio del Luminare che cinge il Centro (Sole/Vulcano) con l’abbraccio della sua orbita, ci soffermiamo brevemente a “riflettere” sull’importanza del saper riflettere. Sembra un gioco di parole eppure la capacità umana di tendere ad un Modello e di riproporre le sue strutture intime mediante uno “sguardo” penetrante perché intelligente e saggio, sta alla base del termine “riflessione”.
Riflettere deriva dalla parola latina reflectere, col significato di “volgere indietro, ripiegare”; uno sguardo lanciato verso il Centro, verso il Modello, torna a noi colmo della luce irradiante del Modello stesso a patto che questo sguardo sia diretto, trasparente, innocuo, scevro da personalismi, perfettamente aderente all’Essere che ha contemplato.

“Akbar usava ripetere: “Lo strabico non vede il centro”. (7)

Anche la mente “riflette”, ovvero si rivolge e si ripiega su un oggetto del pensiero, lo considera con attenzione, lo esamina, lo analizza; il riflettere della mente, però, non è in grado di “riportare indietro” l’essenza dell’oggetto contemplato giacché per lo più l’ha dissolto nelle sue componenti, l’ha studiato scomponendolo e solo la forza della mente astratta può ridargli l’unità e la complessità originaria. Il riflettere non colpisce la forma delle cose, non modifica la loro esteriorità, ma ce le rende trasformate nel loro rapporto con noi, mostrandocene ogni volta un aspetto differente.

Ma ciò a cui vogliamo arrivare con la nostra tensione interiore è cogliere il cuore della Realtà, l’animo del Modello, è sintonizzarci sulla stessa linea d’onda dell’anima, del Maestro, del Cielo. Ciò a cui vogliamo arrivare è elevarci al Piano delle Idee e il ragionamento, per sua natura, è incapace di tanto. Ciò che riflette il Modello non è tanto la nostra mente concreta, anche se questa ci spinge ai limiti dell’orbita di prossimità al Modello e ci permette di tracciare quei segni che ci consentiranno poi di leggere il significato nascosto nelle cose stesse, ma è quello “specchio” vivente interiore capace di vibrare sul piano dell’Intuizione, sul piano del Mondo delle Idee.

L’intelligenza è l’emancipatore, il precursore della conoscenza discriminante, come l’alba del sorgere del sole. Con la luce dell’intuizione si conoscono tutte le cose”. (8)

Il filo di luce, e la tensione che lo percorre, che collega alto e basso, cuore e mondi lontani, occhio interiore e Modello, è ciò che consente la riflessione; e questo filo, questa tensione, non è altro che la capacità di sintonizzarsi su piani di Realtà più vibranti e “veri” di quello sul quale normalmente operiamo. Su quei Piani la Realtà appare nella sua essenza e per “conoscenza diretta” si è in grado di aderire, contemplandolo, al Modello e quindi di rifletterlo nel modo più adeguato, fino a divenire il Modello stesso.
Quando l’imitazione o l’immagine sono perfettamente coincidenti con il Modello reale, Forma e Idea (o Formula) cessano di essere distinti e s’identificano”. (9)

Il cammino dell’uomo è dunque quello che conduce alla scoperta, e poi all’utilizzo, di quel misterioso congegno chiamato Intuizione, Conoscenza diretta, Ragion pura o Buddhi, la cui intrinseca natura è Amore-Saggezza. Congegno che consente di fare un balzo oltre i limiti della mente, per quanto il cerchio tracciato dalla sua potenza sia ampio e robusto, e di giungere a sperimentare direttamente una modalità “conoscitiva”, propria del Fuoco, che non procede per opposizione e dualismo, quanto piuttosto per immediata (cioè priva di mediazione) comprensione, per illuminata visione del Reale.
Che cosa è quella cosa misteriosa che chiamiamo intuizione? (…) L’intuizione non viene riconosciuta. Noi potremmo definirla come apprendimento diretto della verità, a prescindere dal concorso della facoltà raziocinante o da qualsiasi processo intellettivo. È l’emergere nella coscienza di qualche verità o bellezza mai percepite. Non emerge dal subcosciente, né dagli accumuli della memoria, razziale o individuale, ma perviene alla mente direttamente dal superconscio, o dall’anima onnisciente. È subito riconosciuta come infallibilmente vera, e non lascia dubbi”. (10)

Domandate a un uomo intelligente cosa meglio lo ha avvertito di un pericolo e protetto da errori e sbandamenti. Se è sincero vi dirà che è stato il cuore, non certo il cervello o la ragione. Solo lo stupido si attiene a deduzioni razionali e convenzionali. Il cuore è soffuso di conoscenza-diretta”. (11)

Quando arde il fuoco del cuore, ecco questa è la conoscenza diretta”. (12)

In questo anno 5.5, fedeli alla tensione verso il Modello, cerchiamo quindi di far vibrare il cuore stesso di questo slancio, allineandoci a quell’appello che incita a “Riflettere l’Armonia del Cosmo”.
“Per riflettere il Cielo l’uomo si fa Cielo: ecco tutto”. (13)

Questo è il nostro compito di Uomini!

“Uomo e Cosmo sono paralleli. É questa la singolare e stupenda situazione uma­na, che schiude possibilità illimitate di cooperazione con la Volontà univer­sale”. (14)

Questa è la freccia che lanciamo nello spazio per colpire la meta, questo è il canto di battaglia che percorre le torri di guardia affinché l’oscurità del caos non prevalga.

Dal posto del Fuoco contemplo e rifletto il Modello”

***

 

Note

1- Il 15 marzo si celebra la prima delle tre congiunzioni di quest’anno tra Mercurio (4° Raggio) e Terra (3° raggio non sacro), che volgono concordi l’Occhio interiore allo splendore irradiante di Sole/Vulcano (1° Raggio). Luce ed Armonia risuonano nello Spazio ed alimentano la potenza trasfigurante del Cuore solare, Modello supremo di ogni cuore che pulsa in sintonia con l’Uno. Le prossime due congiunzioni saranno il 21 luglio e l’11 novembre.

2- Vedi documento sul Quarto Raggio in TPS

3- Collezione Agni Yoga, Fratellanza 132

4- Collezione Agni Yoga, Fratellanza § 491

5- Collezione Agni Yoga, Appello § 207

6- Collezione Agni Yoga, Gerarchia § 401

7- Collezione Agni Yoga, Gerarchia § 159

8- Alice A. Bailey, La luce dell’anima, ed. Nuova era, par. ing. 317

9- Enzio Savoini, L’Uomo sul Pianeta e nel cielo, testo inedito, 1998

10- Alice A. Bailey, Dall’intelletto all’intuizione, ed. Nuova era, par. ing. 161

11- Collezione Agni Yoga, Cuore § 334

12- Collezione Agni Yoga, Gerarchia 200

13- Primo Vertice, Il Sistema solare nello spazio, ed. Nuova era, c2016, p.122

14- Enzio Savoini, Commenti a Infinito II, ed. Nuova era, 2003, § 279-280, p. 90

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