Arte dell’Educazione

L’ educazione di un popolo deve iniziare dalla prima istruzione dei fanciulli, nella loro età più giovane: quanto prima, tanto meglio. Siate certi che la fatica cerebrale deriva solo dalla goffaggine … È bene indirizzare l’attenzione a ciò che più giova e più attrae. Il precettore migliore è colui che sa rendere affascinante il bene. Inoltre, non mutilate le belle Figure per una supposta incomprensione da parte dei fanciulli: non umiliateli … La famiglia deve conoscere almeno i rudimenti dell’educazione. Dopo i sette anni molto è già perduto. Già dopo i tre, di norma, l’organismo è pienamente ricettivo. Fin dai primi passi l’educatore deve indirizzare l’attenzione ai mondi lontani, e indicarli. I giovani occhi devono percepire l’Infinito: devono abituarsi ad accoglierlo. La parola poi deve esprimere esattamente il pensiero. … Dopo i tre anni la coscienza afferra facilmente l’idea di comunità … Anche l’essere più sciagurato può trovare la corrente per l’Infinito, poiché ogni lavoro di qualità ne apre la porta. (1)
Le scuole devono essere vere e proprie roccaforti di istruzione. Ciascuna di esse, dall’elementare agli istituti superiori, deve essere un anello vivente nella catena di tutte le altre. È necessario studiare per tutta la vita … Si tratta di educare ciascuno all’arte di pensare. Solo allora si capirà la gioia del perfezionamento e si saprà cosa fare del tempo libero.(2)
Ogni scuola deve essere un’unità educativa completa … deve includere tutte le fasi dell’arte: senza bellezza non si ha vera educazione.(3)
Consigliate di educare il pensiero e coltivare l’osservazione. Il cuore non può compiere la propria missione se anziché pensieri si albergano voli di mosche, se invece di osservare si vive come una talpa. In tale compagnia non si va certo lontano! Questo è proprio il tempo di approfondire le tendenze mentali, altrimenti le moltitudini umane non sapranno utilizzare i tesori ricevuti … Le scuole dovrebbero riservare lezioni all’educazione del pensiero, in cui sviluppare la capacità di osservare. Non si può alimentare il cuore solo dall’interno: gli occorre pure il nutrimento di un impegno terreno. La fermezza di tale impegno si consegue anche aguzzando la conoscenza.(4)


L’educare è un’arte e non si esercita con la forza, ma con l’esempio, attivo o passivo, silenzioso o manifesto.
Una sicura dimostrazione l’hanno offerta i grandi Maestri di tutti i tempi e di tutte le culture. Loro hanno insegnato come accendere nei cuori l’amore per la conoscenza e la trasmissione del sapere, l’arte dei retti rapporti e la gioia della costruzione del ponte che unisce il mondo manifesto al mondo sottile, la Terra al Cielo. Hanno dato espressione alla bellezza della maestria. Hanno fatto risplendere quest’arte che consente al Maestro di prendere dimora nei cuori e ai cuori di aprirsi alla vista di un vero Maestro. Il cuore, infatti, sa che un vero Maestro non viene per chiuderlo in una gabbia, per quanto vasta, ma per liberarlo e orientarlo verso altri mondi e contatti, che non intende restringere gli orizzonti mentali con una serie di divieti, ma ampliarli. E che non può che parlare dello Spazio, la grande Madre, che partorisce e nutre creature e pensieri.
E nello Spazio, diceva Enzio Savoini, un illuminato pensatore del nostro tempo, l’educare si propaga, senza soluzione di continuità. Per comprendere questo fatto ci si può servire di un’analogia: il calore è un’energia che si diffonde dal corpo più caldo al più freddo, qualunque esso sia, e il processo è inarrestabile: riscaldando ogni cosa, tende al freddo assoluto. Questa proprietà fisica illustra la propagazione nello spazio di un’energia, ma l’analogia si ferma qui. L’educare opera per diffusione, ma l’ente educatore non perde il proprio valore, anzi lo accresce: più cede la propria cultura (il proprio fuoco) e più si riscalda, così ampliando la sua sfera d’azione. È bene aver chiaro questo processo che educa costantemente le creature, anche se queste ne sono ignare. Se l’evoluzione è un decorso educativo, tutte le coscienze evolvono, per l’incessante progresso di “riscaldamento” spaziale. E quindi, per essere efficace, l’educare deve propagarsi nello spazio. I centri di cultura, se sono educativi, devono diffonderla nell’ambiente; non possono mai essere separati o isolati se non a scapito della loro funzione. L’educare non si esercita con la forza, ma con l’esempio. Può ricorrere alla parola, ma tutte quelle energie che si emettono nello spazio, come il pensiero, hanno potere educativo. Mentre si scrivono queste righe il pensiero espresso si diffonde con vigore educativo, sì che le pagine, anche se mai lette da nessuno, nondimeno scaldano l’ambiente, senza confini. Una goccia di cultura si estende all’infinito. Da queste considerazioni appare chiaro che il campo dell’educare è la coscienza, che sta fra le cose e non può essere raggiunta dai centri in quanto tali, ma solo dalla relazione fra essi. L’educare agisce nel mondo dei rapporti.
L’ Aula dell’educare, pertanto, è lo Spazio infinito, che è la vera Scuola. Nella Scuola dello Spazio si impara l’arte di vivere … L’ insegnamento procede per gradi: eppure è continuo. L’ insegnante supremo è il Cielo, che è l’aspetto positivo dello Spazio. Gli educatori minori semplicemente lo specchiano …
L’ educare procede secondo un programma universale e guida in spazi superiori e sempre più vasti. L’ educare libera, ma grava di responsabilità. Chi più sa più risponde. La confusione impedisce di conoscere; ma è sapiente chi si confonde con la Verità senza perdere se stesso.
L’ educare è potente nel cuore, da cui si irradia, da cui nascono le sue onde. Maestro e allievo coincidono nel cuore, luogo di tutte le comunioni.
Un vero Maestro con il suo amore impersonale accende la coscienza degli allievi. Il Maestro quindi accende molti fuochi viventi, compone un firmamento a imitazione del Cielo.
L’ educare scende dall’ alto, l’apprendere sale dal basso. All’ incontro nascono i sistemi di conoscenza. Il luogo di incontro è centrale: è dove l’unità si rispecchia nei molti. Qui agisce l’educazione. I centri educativi creati dall’ amore sono diversi e distribuiti nello Spazio, ma raggruppati in sistemi minori e maggiori. Ogni sistema di conoscenza è di per sé unitario, eppure membro di un sistema più vasto. Il risultato dell’educare è ordinato e gerarchico, aperto e organizzato.
Educare, quindi, significa magnetizzare per guidare alla Luce. L’ educatore deve saper usare il potere magnetico e riflettere la luce del Cielo. Estrae la coscienza dalla tenebra della confusione per liberarla nell’ordine.
L’ educare è costruttivo e comprende ogni attività umana. Educare significa crescere, progredire, migliorare.(5)
Alla luce di questi pensieri appare chiaro che solo chi sa vivere nel cuore ciò che insegna, è in diritto di insegnare, poiché il vero potere educativo del pensiero propaga nello spazio le sue energie quando sorge dal cuore ed è orientato al bene maggiore.


Se volgiamo lo sguardo a qualche tempo fa, riusciamo a vedere facilmente che quell’educazione praticata nelle nostre scuole e case, che si occupava soprattutto dell’apparato cerebrale e degli aspetti inferiori della mente e insisteva nell’imprimere sul cervello e sulla mente i fatti dei processi e delle indagini del mondo fisico, sta mostrando ora tutto il suo limite.
Da relativamente poco tempo e aiutata dalla scienza, è iniziata l’opera di penetrazione nella mentalità comune occidentale del pensiero orientale che parla del ‘mondo sottile’, di quel modo di vedere ciò che sta tra le cose e che muove il mondo fisico, che comprende l’esistenza di sette tipi principali d’energia qualificanti ogni forma, e che questi a loro volta si suddividono in quarantanove tipi di energie qualificate, e che tutte queste energie distinte agiscono costantemente sull’energia-sostanza (spirito-materia) producendo “le miriadi di forme che compongono la forma di Dio” (Bhagavad Gita, XI), e che ogni bimbo è la rappresentazione microcosmica (in un determinato stadio di sviluppo) del Macrocosmo.
Ma da subito si è capito che comprendere la bellezza dei mutui scambi fra le varie culture e rimuovere la polvere dalle informazioni, date e nomi per trarne il massimo bene da volgere al futuro, potrà essere di grande beneficio per tutti i campi del sapere umano e aiuterà i semi della Cultura della veniente nuova Era a germogliare e dare vita ad una nuova Civiltà planetaria. E già ora se ne possono cogliere i primi bagliori.

Vale anche ricordare che il termine educare, etimologicamente, sta ad indicare il processo di “guidare fuori”, e non di “immettere” e con il termine educazione, come precisato in questo sito, si intende proprio lo sviluppo delle inclinazioni rette.
A tal proposito, nel testo L’Educazione della Nuova Era di Alice A. Bailey, si legge:
Si spronerà l’allievo a quei tentativi consoni al suo temperamento e capacità individuali. Lo si indurrà in tal modo ad offrire il proprio contributo di bellezza al mondo, e di giusto pensiero alla totalità del pensiero umano; lo si incoraggerà a indagare e il mondo della scienza si aprirà dinanzi a lui. A sostegno di tutti questi incentivi, staranno sempre i moventi della buona volontà e dei giusti rapporti umani. Infine l’educazione dovrà presentare con sicurezza l’ipotesi dell’anima quale fattore interno che produce il bene, il vero e il bello. L’espressione creativa e lo sforzo umanitario ne riceveranno, pertanto, una base logica. Questo non sarà fatto secondo una presentazione teologica o dottrinale, come oggi avviene, ma come problema da investigare e per dare risposta alle domande: cos’è l’uomo, quale ne è il proposito intrinseco nello schema generale? Si studierà l’influsso vivente e gli intenti proclamati nel continuo apparire, attraverso i secoli, dalle grandi guide spirituali della cultura e dell’arte, e se ne esamineranno le vite sia in senso storico che psicologico. … L’istruzione sarà impartita sotto forma d’interesse umano, di conquista umana e possibilità umana. Lo si farà in modo che non solo la mente dello studente ne sarà arricchita di fatti storici e letterari, ma se ne accenderà l’immaginazione … egli vedrà il mondo del passato in una prospettiva più esatta ed il futuro sarà presentato come aperto al suo sforzo ed al suo contributo individuale.
… la meta di ogni sforzo educativo sarà aumentare la consapevolezza dell’anima, approfondire il flusso della coscienza, sviluppare una continuità di consapevolezza interiore, ed inoltre evocare sul piano fisico gli aspetti e gli attributi dell’anima (…):
I. Una delle cure maggiori di ogni vero educatore dovrà essere quella di dirigere in modo corretto la volontà, coltivando la volontà-di-bene, la volontà-di-bellezza e la volontà-di servire.
II. L’educazione avrà il compito, attraverso l’amore, di condurre alla saggezza, che è amore in attività manifesta, e dall’interesse di sé all’interesse di gruppo. Questo è lo scopo principale di ogni vero sforzo per educare. Amore di sé (auto-coscienza), amore per chi ci circonda (coscienza di gruppo) ed infine amore per il tutto (coscienza divina).
III. Mete e obiettivi di ogni vera educazione saranno la natura delle idee, il modo di intuirle e le leggi che dovrebbero governare ogni opera creativa. Verrà posto al centro lo sviluppo della natura creativa dell’uomo spirituale, cosciente, dell’uso corretto della mente e del suo potere di intuire le idee, di rispondere agli stimoli, di tradurre, analizzare e costruire. In tal modo l’Anima potrà alimentare quel mondo di simboli che riempie le vite di interesse, di concetti, di idee, di bellezza, di arti creative.
Così si giungerà al mondo degli attributi che integrano l’attività di questi tre aspetti, così come i tre raggi maggiori sono accresciuti e favoriti dall’opera dei quattro minori:
IV. L’educazione si dovrà occupare dell’attributo dell’armonia raggiunta tramite conflitto … di quell’innato impulso o malcontento che costringe l’uomo a lottare, progredire ed evolvere per giungere alfine ad unificarsi con l’anima … di quella coscienza d’armonia e di bellezza che sospinge l’unità umana sul sentiero dell’evoluzione verso il ritorno finale alla Fonte da cui è emanata.
V. La vera opera educativa si occuperà dell’attributo della conoscenza concreta che, abilitando l’uomo a concretizzare i propri concetti e quindi a costruire forme di pensiero per materializzare visioni e sogni e dar vita alle proprie idee, lo condurrà ad agire con saggezza nel dominio della creatività, all’uso corretto della “materia mentale” (la chitta di Patanjali) libero dal dominio della sua natura inferiore.
VI. Segue poi l’attributo della devozione … Gli educatori sapranno studiare con intelligenza l’idealismo innato in ogni bimbo per poi accompagnarlo di meta in meta e questo dal punto di vista dello scopo ultimo dell’anima, e non più, come in passato, nell’ambito ristretto di un particolare tipo di educazione nazionale o religiosa. E questo segnerà lo spostarsi dell’attenzione da ciò che non è essenziale a ciò che lo è.
VII. Infine, l’attributo dell’ordine e di un ritmo stabile. Gli educatori dovranno operare con questo attributo, rendendolo più creativamente costruttivo e in tal modo aprendo, per suo tramite, il campo allo sviluppo dei poteri dell’anima.

Queste indicazioni tenute nel cuore porteranno l’Educatore ad essere in un certo modo sapiente, magnetico, potente, creativo … a saper applicare forze e conoscenze “a regola d’arte”, e attraverso sé e la sua opera, a migliorare forme e coscienze, ad abbellirle e quindi a migliorare lo Spazio.

E questa maestria è Arte, è padronanza di forze, processi e mezzi atti ad esprimere non semplicemente un qualsiasi moto interiore o bisogno che prema dall’interno della coscienza individuale o collettiva, bensì l’unione con la Realtà.


Scopo di tutta l’educazione, quindi, è produrre cultura materiale e spirituale frutto dell’avvicinarsi delle due vie: sentimento e mente; di due mondi: sensibilità e pensiero; e delle attitudini, correlative, che consentono di vivere come esseri intelligenti, soggettivi, in un mondo fisico tangibile. L’uomo di cultura è colui che pone in relazione il mondo delle apparenze con quello del significato e nella propria mente li considera (in tal modo riconoscendoli con il cervello, il che è indice di un rapporto in atto) come un solo mondo in due aspetti. Agisce con eguale libertà in entrambi, ed anche in tempi simultanei, per quanto concerne la sua coscienza o la sua consapevolezza.
L’impulso a progredire acceso dalla veniente nuova Era è volto, dunque, ad educare l’umanità all’amore per la conoscenza, a trasmutare questa in saggezza mediante la comprensione e quindi ad ottenere la “piena illuminazione”. E l’illuminazione è lo scopo principale dell’arte dell’educazione.

Ritengo che si possano avviare i bambini a realizzare il Mondo superiore fin dai loro primi anni. Non in modo coercitivo, ma aiutandoli a ricordare bene molte cose che altrimenti sarebbero presto dimenticate. Per di più questa educazione risveglierebbe forme di incomparabile bellezza. Gli uomini amano ciò che è bello e solenne, e su tali basi si può affrontare il discorso della Magnitudine suprema. Non è lecito distogliere le nazioni dalle loro acquisizioni migliori: ciascuna ha le proprie maniere espressive. Per superare le limitazioni bisogna espandere la coscienza, non c’è altro modo, ed è necessario sapere con quale cautela ci si deve accostare al cuore dell’umanità per ottenerlo. Già sono molti i confini che cadono, ma per battere queste nuove vie bisogna amarla molto. E’ una qualità da coltivare assieme alla purezza di anima e corpo. Che l’igiene spirituale abbia posto nell’educazione scolastica, e le comunioni elevate saranno le lezioni migliori.(6)

… Quando si sapranno capire almeno in parte le migliori armonie terrene sarà più facile cogliere le superiori. Fin dai tempi più antichi l’uomo ha concepito il Mondo sottile come freddo, nebbioso e triste. Ciò è vero solo per i suoi livelli inferiori o forse per chi vi è giunto cieco e sordo! Perciò Noi insistiamo sulla necessità di raffinare la natura umana. Si è sensibili alle meraviglie di quel Mondo solo dopo aver sconfitto il caos ancora nell’involucro fisico. Gli uomini ascoltano i consigli migliori senza però applicarli. Abbiamo detto dell’educazione, la capacità di percepire la bellezza ne è l’aspetto più notevole. L’uomo deve appartenere alla Bellezza! Può vederla in ogni raggio di sole. La sente nell’armonia dei suoni. La povertà non l’ostacola, poiché il Cosmo è ugualmente aperto ai poveri come ai ricchi. Gli insegnanti imparino a educare alla Bellezza. Disse il Pensatore: “Chi non conosce la via del bello non osa volgersi alle Alture divine.”(7)

Si può domandare: “Quali segni sono più preziosi in un insegnante?”. Sapete della qualità dell’azione, quindi potete applicare metodi nuovi. È da preferire quel maestro che va per vie nuove. Ogni sua parola, ogni suo atto, hanno lo stampo di un’innovazione indimenticabile. Ciò crea un potere magnetico. Egli non commenta, non imita, ma scava alla luce minerali nuovi. Il segno dell’innovazione è fondamentale. Oggi, ormai, si può solo avanzare … Che i costruttori della vita inventino parole nuove, forgiate da nuove esigenze. Quando ci si accorge che ogni ora è nuova si acquista impulso. Dite agli amici quant’è felice essere eternamente nuovi. Ogni elettrone del Nuovo Mondo darà nuovo potere. Sentite la potenza del nuovo appello. Usatela nella vita quotidiana. Sapete bene che le Mie parole sono per essere applicate.(8)

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Nota: In questo 4° anno del 5° settennio che vede il pensiero orientato al settore della Tavola del Piano dedicato all’Arte della nuova Cultura, questo è il 5° appuntamento di quel ciclo che intende percorrere nel Cielo eliocentrico la via tracciata da Venere, il Luminare Custode del 5° Raggio, la Mente costruttrice del Sistema.
È bello ricordare che Venere è indicato dall’Insegnamento come il Signore della proporzione aurea, Colui che assume in sé il canone della Bellezza armonica, quel rapporto che, legando assieme, in modo indiscutibile, le creature al Creatore, senza sminuire alcunché, rappresenta una delle proposizioni più elevate che meglio definisce la Gerarchia degli esseri e dona al sistema Bellezza sovramundana.
Tutto questo diventa particolarmente significativo per questo nostro Pianeta e per noi umanità, perché Venere risulta essere “l’alter ego” della Terra, il pianeta supplementare e complementare della nostra Casa celeste, che sta alla Terra come il Sé superiore sta alla Personalità.
Ritornando a questo 4° anno ricordiamo anche che il suo colore di fondo è dato dal 5° Raggio, il Raggio della Scienza concreta e della forza manifestante che guida l’Opera rivolta a costruire (dal piano mentale in giù) la Nuova Cultura e Civiltà, e dal suo 4° aspetto alimentato dall’energia del 4° Raggio: Armonia, Bellezza, Modello, Riferimenti, Arte.
Gli appuntamenti di questa agenda sono, pertanto, stati fissati nei giorni in cui la nostra Guida solare si verrà a trovare nello spazio colorato dalla 4° qualità, sacra alla Nuova Arte planetaria, dei 7 Segni indicati dall’Insegnamento esoterico, quali principali trasmettitori per la veniente Era di Aquarius, delle 7 energie della Vita, i 7 Raggi (v. documento: Ritualità solare e effemeridi per l’anno 2018).
Ecco i ‘passi’ di Venere (la Mente costruttrice) nel cerchio dello Zodiaco (il Cuore a 12 petali del Sole, di Vulcano Sposo solare di Venere) secondo la 4^ qualità sacra alla nuova Arte planetaria:
– Venere nella 4ª qualità di Aries/1º Raggio (4 marzo, 15 ottobre): Arte del Governo;
– Venere nella 4ª qualità di Cancer/3º Raggio (28 aprile, 10 dicembre): Arte dell’Economia;
– Venere nella 4ª qualità di Leo/ 5° Raggio (18 maggio): Arte della Scienza;
– Venere nella 4ª qualità di Virgo/2º Raggio (5 giugno): Arte dell’Educazione;
– Venere nella 4ª qualità di Scorpio/4º Raggio (13 luglio): ARTE ED ESPRESSIONE;
– Venere nella 4ª qualità di Sagittarius/6º Raggio (31 luglio): Arte della Comunicazione;
– Venere nella 4ª qualità di Capricornus/7° Raggio (6 gennaio, 19 agosto): Arte dell’Organizzazione.
1-2-3) tratti liberamente da Comunità § 102-103-104, collana Agni Yoga;
4) tratto da Cuore § 22, collana Agni Yoga;
5) liberamente tratto da scritti inediti di E. Savoini;
6) tratto da AUM § 166, collana Agni Yoga;
7) tratto da Sovramundano 2, § 426, collana Agni Yoga;
8) tratto da Comunità, § 118, collana Agni Yoga;
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