Plenilunio di Scorpio – il Mistero dell’Armonia

Celebriamo oggi l’undicesima delle 12 Festività della nuova Religione mondiale, il plenilunio di Scorpio, la festività orientata ad attestare la Volontà di vincere nel Nome dell’Armonia, il segno del Guerriero (Discepolo-Umanità) che combatte la sua battaglia per uscirne in trionfo.

Il campo di battaglia è quello dei tre mondi (fisico, psichico e spirituale) nel quale agisce potentemente Marte reggitore essoterico (che controlla la Personalità) ed esoterico (che condiziona lo sviluppo del discepolo) di Scorpio ed ha luogo quando avviene la crisi di orientamento nella quale spirito e materia “combattono” per prevalere.

«Ogni forma tiene celata una vita. Ogni vita tende costantemente verso la vita simile che è latente nelle altre forme. Quando lo spirito e la materia risuoneranno la stessa nota, l’evoluzione avrà termine. Quando la nota emessa dalla forma è più forte di quella dello spirito, si ha l’attrazione tra le forme. Quando la nota emessa dallo spirito è più forte di quella della materia e della forma, si ha lo spirito che respinge la forma. Sono qui i fondamenti del campo di battaglia della vita, con le miriadi di stadi intermedi, che possono essere espressi come segue:

  1. Il periodo in cui domina la nota della forma è quello dell’involuzione.
  2. Il periodo della repulsione della forma da parte dello Spirito, è quello del campo di battaglia dei tre mondi.
  3. Il periodo dell’attrazione tra Spirito e Spirito, con il conseguente ritiro dalla forma, è quello del Sentiero.
  4. Il periodo in cui domina la nota dello Spirito, è quello dei piani superiori dell’evoluzione.

Alla sincronizzazione delle note o alla mancanza di sincronizzazione, possiamo attribuire tutto ciò che avviene nei cicli mondiali. Così si produce l’armonia; prima la nota fondamentale della materia, poi la nota dello Spirito che gradatamente domina la nota inferiore e attira l’attenzione, fino a quando gradualmente la nota dello Spirito domina su tutte le altre.» (Trattato sul Fuoco Cosmico /275)

La battaglia di Scorpio, colorato dall’energia di Quarto Raggio, è quella nella quale lo spirito cerca di imporsi sulla forma:

«Il Quarto Raggio essenzialmente affina, produce la perfezione nella forma ed è il principale operatore che usa le energie di Dio in modo tale da far conoscere veramente il Tempio del Signore nella sua vera natura, come ciò che “ospita” la luce. […] Il quarto raggio si esprime principalmente sul primo dei piani aformali, contando dal basso in alto, e il suo vero scopo non può emergere finché l’anima non sia risvegliata e la coscienza non registri in modo adeguato ciò che è conosciuto.

[…] Raggio IV – Armonia – Piano dell’intuizione.» (Psicologia Esoterica I /50-51)

Battle in the Heavens. 1912

Il campo di battaglia nel quale è impegnato il Guerriero in Scorpio, è costituito dalla successione di dualità che vengono via via armonizzate e spiegano perché “Scorpio è sia l’Agente che illude, che la Luce della Liberazione. La battaglia tra sé minore e Sé maggiore consente di emergere trionfanti, risorgendo nella Luce. Inganno e trionfo, prevalenza di Maya o dell’anima, guerra e pace, sono i segreti di questo segno, riassunti dai due motti.

Involutivo – Fiorisca Maya, e l’inganno prevalga.

Evolutivo – Sono il Guerriero, e dalla battaglia esco in trionfo.

Maya è l’illusione sul piano dei desideri, il miraggio delle emozioni che hanno il loro centro nella personalità, l’acqua stagnante che impedisce di penetrare l’oscurità della materia per trovare il suo sacro mistero, il suo “gioiello immortale”, l’identità sostanziale con lo Spirito.” (da TPS – Ottavo Segno zodiacale: Scorpio)

«Se amate il futuro, preparatevi a combattere. Ma non nascondete il vostro impegno, poiché il fuoco tende verso l’alto e solo la lotta strenua rafforza la nostra unione.» (Collana Agni Yoga – Agni Yoga § 336)

Questa armonia da conflitto tra opposti che si succedono ad ogni conquista su un grado maggiore, è il grande gioco tra illusione ed identificazione con frammenti di “Realtà”.

«Lo sviluppo dell’uomo va da una crisi di dualità ad una di unità relativa, turbata poi dal rinnovato riconoscimento di un dualismo superiore e più profondo. A sua volta ciò causa un’altra temporanea scissione, con l’avvio di un altro penoso processo inteso a saldare o a “sanare” in senso occulto la frattura nella continuità della coscienza spirituale. Notate che tanto il senso di pace quanto la percezione di una scissione sono illusori, basati sull’illusorio senso di identificazione con ciò che non è il sé o l’anima. L’intero problema si risolve quando la coscienza si distoglie dall’identificazione con le forme inferiori per identificarsi con l’uomo reale.

Di stadio in stadio l’uomo passa da uno stato d’illusione od annebbiamento ad un altro, da una scelta a un’altra, fino a sviluppare tre importanti facoltà:

  1. La facoltà di usare la forza.
  2. La facoltà di percorrere la via di mezzo fra le coppie di opposti.
  3. La facoltà di usare l’intuizione.

Vi perviene risolvendo le coppie di opposti sul piano fisico, sull’astrale e sul mentale inferiore. Ora, dotato di queste facoltà, affronta il problema culminante: prende coscienza di due potenti entità, antagoniste in apparenza, (con entrambe le quali si identifica): l’Angelo della Presenza e il Guardiano della Soglia. Dietro all’Angelo percepisce vagamente non un’altra dualità, ma una grande Identità, un’Unità vivente che, in mancanza di un termine migliore chiamiamo la Presenza.

Scopre allora che in questo caso la soluzione non si ottiene utilizzando le forze, trascendendo gli opposti o mediante il giusto riconoscimento intuitivo, bensì riunendo Guardiano e Angelo; l’entità inferiore deve “dissolversi nella luce” o “sparire nella radiosità”. Ciò è compito dell’entità superiore, l’Angelo, con cui il discepolo o l’iniziato si identifica in modo cosciente e deliberato. (Illusione quale Problema Mondiale /101-3)

«L’incompatibilità fra spirito e materia si comprime in un gorgo vorticoso. Quando lo spirito è oppresso dall’imperfezione risentita tramite l’involucro scatena una battaglia che rivela il difetto. Gli involucri che l’ostacolano sono come scorie che ostruiscono il sentiero. Vere e proprie scorie! Il potere creativo universale continuamente dissipa gli impulsi diretti alle tenebre. Il principale difetto umano, l’incomprensione, è radicato in questa disarmonia. Quando lo spirito e i suoi involucri sono in armonia fra loro, l’uomo è prossimo all’unione cosmica.» (Collana Agni Yoga – Infinito 2 § 72)

Mistero dell’Armonia

L’Armonia è la Gloria perfetta

«A proposito dell’armonia suprema, si afferma che il Cosmo crea sul principio dell’unità della vita. Solo su questa base dunque si può riuscire. Così l’Infinito chiama e spirito e materia.» (Collana Agni Yoga – Infinito 2 § 72)

«Il ponte gettato fra i Mondi dipende dallo stato d’armonia stabilito fra tutte le energie più sottili. Di fatto, per lo più si crede che la trasmutazione dei centri si operi a livello fisico, ma è un errore. Chi la pensa così ha bisogno di essere illuminato. La trasmutazione, operata dal Fuoco, determina una fusione di tutti i centri, sia fisici sia spirituali. Tutto, l’essere ne rimane spiritualizzato. Il Mondo del Fuoco appare allora con grande intensità, perché il processo armonizzante si apprende all’intera natura essenziale e comporta l’acquisizione di tutte le tensioni più elevate. Pertanto la legge d’unione dei Mondi è sempre riconoscibile dovunque i centri spirituali vengano affinati. L’accumulo di quelle energie imprime allo spirito un impeto tale che questi si taglia il cammino più breve. Così è da intendere l’idea del ponte fra i due Mondi, tenendo a mente, inoltre, che non esiste attività incosciente dei centri. La loro cosciente armonia è un grande mistero. Sulla via del Fuoco, dunque, date prova di saper scegliere il cammino più breve.» (Collana Agni Yoga – Mondo del Fuoco 3 § 117)

«Non si dimentichi mai che le energie del quarto raggio, correttamente applicate e comprese, producono armonia e unificazione. Effetto di questa armonizzazione è la bellezza, ma che si ottiene lottando. Così la vita è prodotta mediante la morte, l’armonia mediante la lotta e l’Unione mediante la diversità e il contrasto.» (Psicologia Esoterica II /92)

«L’armonia è una delle forze liberatrici che devono precedere la liberazione di energia da usare dopo l’iniziazione.» (Discepolato nella Nuova Era I /58)

«Il quarto Raggio opera in stretto collegamento con la quarta legge (di Dominio magnetico). È il Raggio dell’Armonia o della Bellezza, armonia mediante il dominio, quel dominio che comporta la conoscenza della saggezza. È l’armonia dell’affinità; è la realizzazione dell’equilibrio in tutto, con l’applicazione della legge del magnetismo, che produce il coordinamento delle varie diversità in un’unità omogenea; il magnetismo governa la sintesi dei molteplici aspetti in forma d’unità.» (Trattato sul Fuoco Cosmico /585)

«Urusvati sa quanto insistiamo sulla necessità di unione e armonia. Della prima parliamo sovente, ma ora vogliamo dare rilievo ad un aspetto particolare della seconda. Solo l’unione porta ai giusti risultati. Persino i malvagi vi ricorrono, ma le loro unioni non potranno mai essere armoniose, dato che il male è per sua natura disarmonico. Inoltre l’unità a fin di male non ha durata e non lascia che incerte conseguenze. L’armonia invece è bontà ed è la sola capace di generare effetti autentici (Collana Agni Yoga – Sovramundano II § 349)

«Urusvati sa che l’armonia della vita raffina i sentimenti. L’armonia è il solo fattore indispensabile; accompagna tutto ciò che è più sottile ed elevato. Armonia, che grande concetto! Ma l’uomo la cerca all’esterno e la trascura nell’essenza delle cose.

[…] Non si comprende che la via per acquisirla sta nell’arte di pensare. Per realizzarla occorre la contemplazione profonda. In verità questa è la sola arte che raffina i sentimenti.

[…] Non temete il grande pensiero dell’armonia. Applicatelo a tutti gli aspetti della vita: chiunque ne può acquisire un tanto in sé stesso. Chiamatela come volete: l’armonia è di tutti. Chi coltiva l’arte del pensiero prima o poi la fa sua. Il Pensatore esortava al retto pensiero. Voleva che gli allievi si sentissero come artisti capaci di creare armonie sempre nuove.» (Collana Agni Yoga – Sovramundano II § 341)

«Qualità da coltivare è la continua prontezza. Non è un fenomeno nervoso, e neppure una tensione transitoria. È l’armonia dei centri, sempre pronti a percepire e reagire. Chi è in armonia è sempre in atto di dare e ricevere, l’essere suo sempre percorso da una corrente ininterrotta. Non si dà se non si riceve. Interrompere quel flusso equivale a bloccare ogni progresso. Chi tutto sa tutto dà. È una verità da comprendere a fondo, senza i limiti frapposti dallo stato fisico. La legge impone che quel ricevere non accresca la proprietà personale: è un concetto da realizzare nel cuore, che non si lascia ingannare da false promesse. Il rafforzamento dell’energia psichica dà stabilità. La continua prontezza è dunque il prodotto di una energia psichica in buona salute.» (Collana Agni Yoga – AUM § 580)

«Nell’armonia senza limiti sta tutta l’opera creativa dell’Universo. Essa sola rivela al pianeta le sfere superiori. Solo l’armonia stabilisce la catena delle aspirazioni ai mondi lontani. Questo concetto, dei mondi lontani, è da applicarsi a tutto ciò che lotta per la perfezione. Ecco perché le Nostre armonie sono così potenti. Il fuoco dei centri è armonia; il fuoco dello spirito è armonia; il fuoco del cuore è armonia.» (Collana Agni Yoga – Infinito I § 269)

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