L’Iniziazione di Gruppo

“Iniziazione di Gruppo” è la terza Meta del Piano per l’Umanità intuito e formalizzato nel 1990 da un pensatore illuminato, E. Savoini, che ordinò in un Lambdoma pitagorico di intervalli numerici e sonori le indicazioni date dal Maestro Tibetano riguardo all’opera della Gerarchia che, a quanto ci vien detto, fra i suoi compiti ha quello di elaborare ed aggiornare il Piano planetario per l’Umanità. Tale azione fu una risposta al Maestro, una candidatura ad una possibile collaborazione con la Gerarchia ed un impegno ad attestare una parte del Piano di Liberazione dell’Era nuova. 

Tra le indicazioni del Maestro Tibetano riportate nel testo “Il Discepolato nella Nuova Era” si legge: “Il compito di coloro che acquisiscono coscienza di gruppo e sanno operare in gruppo, sarà di riassumere e rendere effettiva l’opera dei due grandi Figli di Dio, il Buddha e il Cristo (DNE1, 3/4) [: il loro compito è di] percepire il Piano, che è il metodo gerarchico di attuare la Volontà divina, oltre al Proposito percepito dai Capi della Gerarchia. Devono impegnarsi a far sì che il Piano divenga un’espressione effettiva sul piano fisico, e una parte di coscienza riconosciuta appartenente a tutta l’umanità.” (DNE2, 349/50)

Il Piano evolutivo previsto per il Gruppo umano, è parte di un più generale Piano planetario, inscritto a sua volta in un Piano solare, cosmico e, infine, universale.

Lo svolgimento di questa parte del Piano planetario non può che dipendere dalla coscienza umana, che deve imparare ad esserne ‘responsabile’, o a ‘rispondervi’ sempre meglio. Ma il Piano di evoluzione, ci viene insegnato, viene allestito dal Volere e Pensiero di Coscienze superiori, ed è ‘costituito’ dalla Loro stessa Energia.

E. Savoini, nel testo Le Mete lontane, presenta il Piano per l’Umanità come un vero e proprio progetto operativo, un ordinamento sonoro composto da 49 Vortici magnetici di luci/Mete (sette Mete Lontane o primarie e 42 sussidiarie) conoscibili per l’uomo, che risuona alla coscienza di gruppo e accetta di contribuire alla sua esecuzione. La terza delle sette Mete primarie: “Iniziazione di Gruppo” è un campo di Servizio, il Gruppo è qui inteso come unità operativa, l’azione d’insieme ben organizzata e l’Iniziazione come la reazione all’Appello, come l’assunzione reale di responsabilità maggiori.

Nel testo si legge: “L’Iniziazione di Gruppo è argomento nuovissimo, sul quale non esistono notizie desumibili da testi antichi, ma solo proposizioni recenti enunciate dal Maestro Tibetano. Si tratta di un programma gerarchico di grande rilievo, che merita di essere detto rivoluzionario, reso possibile dal concorso di varie opportunità, umane e astrologiche. (…)

La cooperazione volontaria da parte dei discepoli è una caratteristica fondamentale di questo nuovo modo di risalire il Sentiero. Non mancava, certo, neppure nel metodo precedente, individuale e antichissimo; ma ora è evidente che da parte del gruppo di allievi devono generarsi iniziative, regole, modalità tali da rispecchiare, liberamente, le proposizioni gerarchiche. Se l’impresa è nuova, sono nuove anche le reazioni dei discepoli, le quali sono altrettanto importanti e decisive, per il successo finale, che i consigli suggeriti dall’Alto.”

Qualsiasi grado di Iniziazione è sempre ottenuto a costo di sacrificio e segna una tappa verso il Centro di un nuovo Mistero.

Dai testi di A.A. Bailey si legge:

“L’Iniziazione di Gruppo è il Piano di Liberazione dell’Era nuova!”

“L’Iniziazione di Gruppo è basata su una volontà di gruppo uniforme e unita, consacrata al servizio dell’umanità e fondata sulla lealtà, la collaborazione e l’interdipendenza. (RI, 18)

“L’inatteso sviluppo collettivo ha consentito ai Maestri di tralasciare alcuni dei loro piani e li ha indotti ad abbandonare l’allenamento dei discepoli individuali al rapporto telepatico, riconoscendo invece l’opportunità di addestrare e sviluppare dei gruppi all’invocazione. Anziché operare mediante la sostanza mentale inferiore con aspiranti scelti, i Maestri sostituirono tale mezzo di contatto con quello dell’anima e vararono la Scienza di Invocazione ed Evocazione, scienza relativamente nuova. La mente inferiore divenne perciò soltanto un interprete delle impressioni e furono soprattutto accentuati la mente di gruppo, il proposito di gruppo e la volontà di gruppo. Lo sviluppo di questo metodo inteso ad allenare a divenire invocativi, ha fatto della mente un elemento positivo e attivo, eliminando ogni tendenza alla passività. (TVE, 84/5)

“L’iniziazione è, per eccellenza, una serie di passi o di risvegli graduali che consentono all’essere umano di trasformarsi finalmente in un membro, o punto di luce, nel regno di Dio. Quando un numero sufficiente di membri del quarto regno avrà subito il processo dell’iniziazione (tecnicamente inteso), allora il quinto regno si manifesterà exotericamente.” (DNE 2, 381/2)

“È l’avanzare di un intero gruppo di discepoli e di iniziati di inclinazione spirituale, che penetrano in nuove sfere di coscienza divina e che entrano in un rapporto sempre più stretto con la mente del Signore del Mondo. […] Si otterranno quindi tre cose:

  1. Un vincolo più stretto dei tre centri divini (Shamballa, Gerarchia e Umanità) in modo che il flusso di energia divina sarà sempre meno ostacolato, facilitando il Proposito, il Piano e la loro Precipitazione sul piano fisico.
  2. Una Gerarchia molto più potente e assai più strettamente vincolata all’Umanità attraverso il principio dell’intelligenza, che attua il principio d’amore, e in rapporto molto più intimo col Proposito, centro dinamico di ogni energia, per lo sviluppo e la crescita evolutiva del pianeta.
  3. Una fusione o instaurazione di rapporti nell’ambito dell’umanità stessa, atti a produrre giusti rapporti umani e una conseguente integrazione nella Gerarchia. Ciò costituirà un’iniziazione di massa e sarà resa possibile dal processo relativamente nuovo dell’iniziazione di gruppo, derivato dal lento metodo dell’iniziazione individuale.” (DNE2, 352)

Nei testi dell’antica saggezza viene detto che l’ora per il ripristino degli antichi Misteri è giunta. Nel prossimo futuro, e su una più alta voluta della spirale della vita, i Maestri si muoveranno visibilmente fra gli uomini; i Membri della Gerarchia spirituale torneranno a guidare e dirigere apertamente le vicende dell’umanità nella misura permessa dall’innata libertà dell’uomo, il Cristo riapparirà in presenza fisica.

“Per volontà divina Egli doveva tornare visibilmente sulla Terra. Doveva presiedere alla manifestazione del regno di Dio e restaurare i Misteri dell’Iniziazione in forma tale da costituire la base della nuova religione mondiale. Soprattutto, doveva rivelare la natura della volontà di Dio.” (RC, 71)

“Agli iniziati del futuro vanno queste parole: Perdi di vista il sé nello sforzo di gruppo. Dimentica il sé nell’attività di gruppo. Attraversa il portale dell’iniziazione in formazione di gruppo, e la vita della personalità si perda nella vita del gruppo.

Il risultato finale dell’opera del Cristo si trova nella nostra identificazione con il tutto: individualità, iniziazione e identificazione; in questi termini può essere riassunto il messaggio del Cristo. Quando fu sulla terra, Egli disse: “Io e il Padre mio siamo Uno”, ed in queste parole riassunse tutto il suo messaggio. Io, l’individuo, con l’iniziazione sono identificato con la divinità.” (EG, 413)

“Da un più ampio punto di vista, i termini iniziazione ed individualizzazione sono sinonimi; entrambi esprimono l’idea di espansione di coscienza, o di passaggio a un nuovo regno di natura. (…) l’affermazione “Io sono” non distingue solo l’uomo, ma è altresì la parola mantrica che preserva l’integrità di tutti i gruppi. Quando l’uomo può dire “Io sono Quello”, comincia a percepire la sua unità con il gruppo. Quando lo affermano i gruppi, cominciano a rendersi conto della loro identità con tutti gli altri gruppi.” (TFC, 351 e 420)

“Si può ritenere che questi impulsi evolutivi siano tre per un sistema solare o per una Monade.

Vi è l’impulso che spinge ogni atomo all’autodeterminazione, ed è il segreto del fenomeno detto individualizzazione. È in gran parte la forza detta Brahma.

Vi è l’impulso che costringe il singolo atomo alla determinazione di gruppo, ed è il segreto del fenomeno detto “Iniziazione”, ossia il processo del passaggio dalla vita umana o autodeterminata ed individualizzata al regno superiore. È la totalità della forza di Vishnù, il secondo aspetto, e produce gli stati di coscienza superiori.

Vi è infine l’impulso che costringe i gruppi planetari, la totalità di tutti gli atomi e di tutte le forme, a comprendere coscientemente la natura del gruppo che tutto racchiude, l’atomo solare.” (TFC, 1048)

L’iniziazione segna uno stadio di intensificazione del “fuoco solare”. È connessa alla realizzazione di Vishnù [Amore-Saggezza], e contrassegna un punto dell’evoluzione della coscienza, attraverso l’autocoscienza, verso la coscienza di gruppo o coscienza universale.” (TFC, 731)

“Volontà-di-bene dimostrata alla terza iniziazione, quando la coscienza di sé viene sostituita da quella di gruppo. È la seconda fase del compimento divino. Riguarda l’anima, la qualità. Esprime il secondo aspetto.” (AE, 620)

“La prima grande iniziazione [la ‘terza’ della Trasfigurazione] sarà presentata oggettivamente e il pubblico in genere la riconoscerà come il maggior rito e rituale della nuova istituzione religiosa del periodo. Questo è lo stadio in cui sono attive le forze di resurrezione, quando il Signore è con il Suo popolo e il Cristo è ritornato sulla Terra. La religione sarà allora riconosciuta come un atteggiamento che governa tutte le fasi dell’esperienza umana.” (EDG, 574-5)

Il “futuro servizio planetario tramite il terzo centro divino [l’Umanità] è effettivo solo quando Aquarius [“sintesi superiore e consapevolezza universale di gruppo”] governa, quando cioè il sole lo attraversa. Ecco l’immensa importanza dei prossimi 2000 anni. Solo dunque quando l’uomo serve il mondo e si desta alla coscienza di gruppo può comparire questa meta auspicata dalla manifestazione. (…) L’autocoscienza dell’uomo è (…) destinata a cedere, un giorno, alla coscienza, ai rapporti e al lavoro di gruppo. Ciò spiega la tendenza odierna all’amalgama, alla federazione, alle sfere di influenza, ai molti raggruppamenti che distinguono i rapporti umani.

Lo spirito di congregazione e le forme con cui si manifesterà appaiono sempre più chiare, e si tratta di una vera e propria iniziazione per il genere umano. La gloria dello spirito umano appare in modo più netto e impressionante, e implica una volontà di liberazione che in futuro sarà ricordata come la caratteristica più notevole di quest’epoca di conflitti grandiosi. L’umanità è oggi alle prese con le prove iniziatiche, come discepolo mondiale.” (AE, pag. 200-1, 351, 542)

“Un Uomo Celeste rappresenta un gruppo cosciente coerente. (…) la natura della coscienza di gruppo, la qualità dei sette Uomini Celesti (TFC, 295, 1198)

“L’elevazione di un’unità ha per effetto l’elevazione del gruppo; la realizzazione da parte dell’unità produce infine il riconoscimento di gruppo; l’iniziazione dell’unità conduce alla fine all’iniziazione planetaria, ed il conseguimento della meta da parte dell’atomo umano ed il raggiungimento dell’obiettivo producono continuamente ed incessantemente il conseguimento di gruppo. Nessun uomo vive per sé solo, e la crocifissione delle unità attraverso gli eoni, e la loro realizzazione della propria natura essenziale al solo fine di offrire all’interesse del gruppo il meglio di ciò che hanno e che realizzano, non sono che i metodi con cui si porta avanti l’opera di liberazione.” (TFC, 1218)

Senza … adesione al Fuoco cosmico il cuore non può assumere l’iniziazione al Mondo superiore *

La vastità del Cosmo, del Fuoco spaziale, assegna il destino migliore all’umanità che cerca**

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* Agni Yoga, Mondo del Fuoco III § 381

** Agni Yoga, Agni Yoga § 649

 

 

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