Organizzazione della Nuova Cultura

L’Organizzare è un atto magico. È l’espressione della settima Arte e ne rappresenta ed incarna la Regola: con un gesto preciso di maestria, l’Organizzatore combina, nel modo più bello, economico e funzionale possibile, le miriadi di forme che il quinto Signore squaderna, trasmutandole in insiemi organici.

L’organizzare è l’ultimo atto del processo creativo e quindi il più prossimo al primo, ovvero all’impulso che lo ha messo in moto impressionando di sé lo Spazio, ed è questo intento, mantenuto fermo nella luce della mente, che carica di energia la ‘bacchetta’ del Mago che, alla fine, ordinando le parti,  le trasforma in enti adatti allo scopo designato.

Con un atto di volontà, colui che si assume il compito di organizzare compone le diversità in strutture sempre più ampie, armoniche e qualitativamente superiori, che riportino organicamente i molti all’Uno: la Magia realizza il Mistero dell’Uno.

Così, la prima e la settima energia divina segnano continuamente insieme i confini trasparenti, precisi e luminosi delle cose e degli eventi e, nel loro restare sul limite, dove inizio e fine si confondono fino a coincidere, hanno una grande libertà di visione e d’azione, indispensabili per compiere la giusta mossa, poiché molte e complesse sono le entità che vivono fra l’inizio e la fine, fra l’idea e la sua forma.

L’impresa che in questo ciclo del mondo spetta all’Umanità ed in particolare ai discepoli ed all’intellighenzia, è quella di tracciare i lineamenti di una nuova Cultura e Civiltà che rispecchi i valori fondanti dell’era di Aquarius nella quale stiamo entrando: Fratellanza, Ordine e corretta focalizzazione mentale. Vale, inoltre, tener conto del fatto che una precisa e fruttuosa organizzazione in ogni campo sarà certamente favorita dal settimo Raggio portato da Urano, potente reggitore exoterico del segno, mentre il secondo Raggio esoterico di Giove e la Luna che vela ancora Urano, reggitrice gerarchica di Aquarius, garantiranno un giusto apporto di Volontà di Bene.

In queste pagine abbiamo già tracciato un primo tentativo di fissare i possibili capisaldi su cui fondare una Nuova Cultura/Civiltà umana, basato sui rapporti armonici e luminosi del Lambdoma pitagorico ad indice sette, che riportiamo qui di seguito:

Da tale ‘Tavola’ ne sono scaturite altre sette, una per ciascuna delle principali attività umane: Governare, Educare, Progettare, Esprimere, Lavorare, Comunicare, Organizzare.

Se osserviamo il Lambdoma relativo all’Organizzare:

notiamo che sulla linea diagonale, in grassetto, sono indicate le azioni centrali che potrebbero sorreggere tale attività, desunte dall’ultima colonna del Lambdoma generale della Nuova Cultura, e che commentiamo brevemente:

1.1 Ordinare i presidi vitali della Nuova Cultura:

Questa affermazione è particolarmente interessante, poiché sottintende che la Cultura sia un’Entità vivente che, come tutto ciò che esiste nello Spazio, viene alimentata per vie sottili da un insieme di centri che assorbono e distribuiscono le energie solari e cosmiche che arrivano, debitamente mitigate, sul pianeta, le quali vengono poi operativamente trasformate in forze.

Tali presidi vitali dovranno verosimilmente essere posizionati in punti planetari cospicui e formeranno, sul piano sottile, una rete di “torri” ricetrasmittenti che non necessiteranno di sedi più o meno rappresentative o di orari di lavoro, ma saranno perennemente attivate dall’impegno interiore di coloro che se ne faranno carico. Queste postazioni saranno internamente ordinate secondo il canone settenario che regge l’Universo e che si dispiega in infiniti settenari minori, saturando ogni livello di coscienza.

A tali presidi interiori corrisponderanno sedi centrali fisiche interconnesse, nelle quali saranno coordinate operativamente le diverse branche dell’organizzazione planetaria. Il tutto avverrà in modo semplice e snello, col supporto di banche dati mondiali e strumenti di lavoro sempre più efficienti.

La nuova Cultura è un organismo immateriale, vero sostegno di molte e diverse civiltà umane (*)

2.2 Integrare il Gruppo Mondiale dei Servitori

In questo periodo di transizione di era i gruppi umani, dalle nazioni fino alle piccole associazioni votate al Bene comune, hanno ancora difficoltà a integrarsi fra loro per il timore di perdere la loro identità specifica.  In realtà, nell’organizzarsi nessuno nega se stesso, anzi ciascuno esalta le proprie peculiarità e tutti concorrono a costruire l’organico.

Le forze del Bene, che sono gli avamposti della coscienza umana, dovrebbero essere le prime a comprendere la necessità di integrarsi, di passare dall’io al noi al fine di costruire quel Servitore dell’Umanità Una (il nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo citato da Maestro Tibetano) che potrà agire in continuità con la Gerarchia dei Maestri e segnerà un notevole passo avanti per l’Umanità intera, poiché sarà il prodromo di una crescita della coscienza comune che si attesterà sempre più a livello animico, vera sede del “noi”. La forza crescente del settimo Raggio sta già spingendo in questo senso ma ricordiamo che anche le forze del male si stanno organizzando.

L’organizzare opera sulle società umane comunque disposte, se rivolte al bene comune (*)

3.3 Ritmare le attività umane secondo i cicli celesti

L’Uomo è l’intermediario fra Cielo e Terra. Il suo compito è quello unificare in coscienza queste due entità che ordinariamente si considerano separate.

In realtà, nulla esiste al di fuori del Cielo: lo Spazio divino, matrice e sostanza di ogni cosa, ed i ritmi celesti s’impongono ovunque, che ne siamo consapevoli o meno. Nel Sistema solare, la grande Casa comune, tutto è influenzato dai ritmi del Sole e dei Luminari sacri, quei pianeti che costituiscono l’apparenza fenomenica dei suoi sette centri vitali. Occorre però recuperarne la coscienza, scoprirne la meraviglia, imitarli ed incarnarli consapevolmente in seno all’Umanità, se s’intende partecipare attivamente – e quindi con maggior profitto per l’insieme – a questa stupenda danza energetica che organizza e unifica costantemente tutte le creature del Sistema, immettendole ordinatamente in infiniti insiemi maggiori.

L’organizzare studia le gerarchie celesti, visibili e no, e le imita nella vita terrena (*)

4.4 Conformare i canoni umani a quelli gerarchici

Il primo passo nel processo d’integrazione umana è costituito dal riconoscerci non più come il punto finale dell’evoluzione planetaria, ma come un gradino di quella scala della coscienza che va all’infinito.

Il livello immediatamente superiore al nostro, il modello al quale ci ispiriamo, è costituito dalla Gerarchia planetaria, quella vetta dell’Umanità che è rappresentata da coloro che hanno raggiunto la Maestria: gli iniziati oltre un certo grado e gli Esseri che vegliano sui destini del mondo, incarnandosi con grande sacrificio nei momenti di maggior bisogno.

All’Umanità, in questo ciclo di passaggio di era, quando si devono fissare le fondazioni per gli sviluppi futuri, è chiesto di cooperare coscientemente con la Gerarchia, la cui esteriorizzazione è prevista in tempi relativamente brevi ed è volta a favorire il possibile ritorno del Cristo, Colui che riaccenderà il fuoco dei Misteri.

È necessario quindi che i canoni umani e quelli gerarchici coincidano sempre più, in modo da stabilire una reale continuità fra tali due livelli, che potrebbe risolversi in un’unificazione, considerando che in questo ciclo lo stesso Logos planetario è sottoposto, sul suo piano, a processi iniziatici che si ripercuoteranno a tutti i livelli.

Occorre, a tal fine, che i discepoli del mondo uniscano i loro sforzi, operando alla luce degli Insegnamenti che i Maestri hanno elargito ampiamente all’Umanità negli ultimi due secoli.

Al centro interiore della nuova Cultura sta il Modello, amato e ignoto, imitato ed elusivo (*)

5.5 Organizzare la nuova Civiltà planetaria

I diversi settori della nuova civiltà dovranno evidentemente essere organizzati fra loro, così come dovranno esserlo le diverse nazioni, i cui abitanti saranno cittadini del mondo, così come già stanno cominciando a sentirsi, anche grazie a internet ed alla facilità di spostamenti. Solo così sarà possibile compiere la magia dell’Unità.

È ovvio che, poiché ciò divenga possibile, occorrerà veramente che la coscienza umana faccia un importante progresso, auspicato e previsto. È interessante comunque osservare che, senza realmente rendercene conto, stiamo già cominciando a lavorare per porre basi concrete che potranno condurci a tale Meta che, una volta realizzata, non si limiterà alla nostra umanità terrestre: mentre la coscienza si amplia, l’organizzare ne fissa i contorni su cui costruire ampliamenti successivi.

Da “Studio ciclico della sesta Epoca”, testo inedito di E. Savoini:
“L’unità delle Nazioni è un ideale già proposto all’inizio del secolo scorso (Società delle Nazioni, ONU, Agenzie varie) e per la prima volta nella storia umana sono apparsi vari istituti. Essi sono stati e sono insoddisfacenti, viziati d’ipocrisia e pregiudizi, governati dalla quantità del consenso, ma soprattutto non sono riconosciuti dalla consapevolezza generale. La loro stessa costituzione li disattiva. È però innegabile che, pur così mutilati, sono un caposaldo, un primo tentativo, una conferma dell’intenzione umana di giungere a quella meta, tuttavia percepita confusamente.

Lo scopo, insomma, è stato visto, e ciò è presagio di successo. È persino possibile formulare una conseguenza, che sembra programmata per un lontano futuro: il contatto consapevole con altre umanità del Sistema.

[…] Sembra logico che i popoli della Terra debbano dar prova di saper convivere in armonia e concordia, prima di conoscere altre fratellanze solari. È una questione di giustizia e ordine cosmico. Un’Umanità divisa da conflitti e rivalità non è degna di coltivare un rapporto costruttivo con altre specie umane, di pari livello o superiori che siano.

[…] Questi cenni mostrano una linea direttiva generale del Piano planetario, frutto di saggezza previdente ed elevata: tutte le umanità solari sono destinate ed avviate a costituire una sola comunità, per gradi, ma in maniera irresistibile. È una meta prioritaria di massimo livello. Il modello è l’Uomo cosmico, che è l’Universo”.

L’organizzare È uno sviluppo che passa per molte fasi, è una crescita vivente (*)

 6.6 Garantire la Fratellanza internazionale

La Fratellanza non è un insieme indistinto di persone che nutrono buoni sentimenti reciproci, ma è un sistema di cuori, retto al suo interno da un preciso ordinamento. È un’unione fiduciaria, salda e incrollabile. È assimilabile alla Gerarchia: l’Ordine dei Costruttori divini, i Custodi del Sacro.

La Fratellanza è un elevatissimo grado di mutui rapporti umani: in quello stato si realizza spontaneamente la Gerarchia. Questa, infatti, non può essere imposta: vive solo per libero consenso. […]” (Ed. Nuova Era, Collana Agni Yoga, Fratellanza § 51)

È l’organizzazione interiore che ne garantisce i retti rapporti interni ed è quella esteriore della Cultura/Civiltà che deve essere garante del lavoro che essa compie per il Bene comune.

Nel mondo nuovo sarà questa la base di tutti i rapporti costruttivi.

Base e scopo dell’Organizzare è l’Unità (*)

7.7 Irradiare l’Ordinamento della nuova Cultura

Il gesto conclusivo della costruzione di una forma-pensiero, che il Mago bianco compie a sigillo dell’Opera, è quello di recidere tutti i legami che la tengono unita a chi, nel ciclo, l’ha costruita: in una parola, di liberarla, realizzando la prima istanza da cui prende l’avvio ogni progetto che mira all’evoluzione: produrre Libertà.

Quando il Costruttore, osservando la forma, capisce che è ormai un’Entità indipendente che potrà vivere autonomamente nello Spazio, compiere il proprio Servizio ed avere una storia e una durata come ogni creatura, la irradia con forza nella matrice spaziale. Essa si unirà per affinità ad altre forme pensiero costruttive e costituirà un nucleo ardente ed organico di stimoli atti a sostenere la nuova Cultura/Civiltà di Aquarius che sta già cominciando a rivelarsi nei cuori degli Uomini e ad accendere le coscienza alla gioia del grande Servizio.

Una coralità maestosa e solenne, portatrice di gioia, sale dalla Terra al Cielo, sempre più chiara e sonora. I molti sono l’Uno (*)

 


(*) Tratto da “Prima Semina anno 2.1 – 1994” Testo inedito di E. Savoini

Nota: Questo articolo viene pubblicato mentre la Terra transita nel settimo settore di Capricornus, segno iniziatico che trasmette, oltre al primo e terzo Raggio, anche il settimo dell’Ordine cerimoniale, della Magia e dell’Organizzazione.

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