*Oggi Venere, (Luminare che esprime il 5° Raggio della Manifestazione), “il piccolo sole nel quale il globo solare immagazzina la sua luce”, “Esecutore e realizzatore del Progetto” è congiunto eliocentricamente a Urano (7° Raggio della Magia e Ordine cerimoniale), “l’orologio ritmico del Sistema solare“, “il potere organizzante e riordinatore che porta a compimento il Proposito iniziale”. (Geocentricamente la congiunzione avverrà il 23 aprile).
Un evento non raro e tuttavia sono molte le implicazioni di questa congiunzione magica che è impulso causale per il processo costruttivo dei cicli e la ritmicità ordinata della manifestazione, secondo tempi e modi precisi e allineati al Proposito del Piano.
L’odierna congiunzione si verifica in un tempo e in un anno avviato dalla magnifica e straordinaria congiunzione di Giove e Saturno in Aquarius, speranza e certezza dell’inizio della Nuova Era. Anno 5.7 secondo la Tavola del Piano, qualificato proprio dalle loro energie, sintetizzate nella formula “Liturgia del Gruppo e del lavoro”, come illustrato nell’articolo “il settimo anno del quinto settennio”.
Vale quindi l’impegno di studiare gli eventi che ne derivano (1) alla luce dell’impulso energetico nato dal loro incontro di oggi, poichè “negli inizi è contenuto tutto il processo”. La congiunzione si ripeterà a novembre, concludendo questo ciclo annuale del rapporto Manifestazione/Ordine che i due Luminari esprimono.
Venere e Urano quindi, danzano nel cerchio zodiacale il progetto che Giove e Saturno hanno avviato: la Costruzione (Venere) organizzata e ritmica (Urano) della Nuova Cultura. Gli scambi si svolgono in questo modo (2):
- in congiunzione: potenza di impulso energetico congiunto. Polarità come fonte di eventi ad essa relativi
- in quadratura: dialogo, armonizzazione e realizzazione dell’impulso
- in trigono: conseguimento e perfezionamento, scambi fluidi e ‘assimilanti’, produttori di sintesi e sublimazione tra le energie in gioco
- in opposizione: impulso dinamico di forti scambi, massima tensione potenziale
Nella “risalita” attraverso trigono e quadrato, l’energia immessa nel percorso precedente si articola e definisce ulteriormente. Congiungendosi nuovamente il 29 novembre, i due Attori scambiano i frutti di quanto iniziato oggi ed aprono un nuovo ciclo che si svolgerà nell’anno 6.1, di cui si tratterà a suo tempo. (3).
Approfondiamo ora la polarità energetica dei due Luminari costruttivi e realizzativi. (4)
POLARITA’ 5.7 – 7.5
Il Compositore di Liturgie (5.7) e il Riformatore (7.5)
Nuova Cultura e Civiltà (5) e Ordine. Ripristino del Piano (7) sono le Mete centrali custodite dal Vortice 5.7 – Liturgia creativa del gruppo e del lavoro e dal suo simmetrico 7.5 – Collaudo. Scelte. Difesa.
La solennità della Natura e dello “Spazio gerarchico solare”, nonché dei suoi ritmi rigorosi, insegna all’Uomo come procedere nella vita e nell’Opera maestra di edificare la nuova Cultura e Civiltà. Le Leggi e Regole dell’Ordinamento spaziale mostrano come lavorare in modo coordinato e cooperante per creare forme scientifiche di bellezza, evoluzione, esattezza spirituale, libertà.
5.7 – LITURGIA CREATIVA DEL GRUPPO E DEL LAVORO
Conformo il Lavoro comune alla Liturgia celeste
“Liturgia è parola che non ha soltanto quel significato religioso o clericale che oggi è il più comune, ma designa anche l’insieme delle operazioni di una società umana, necessarie alla sua vita e alle sue attività. Così l’intendevano i Greci, che la coniarono.
In questo senso si può parlare di liturgia del Sistema [umano]. Il termine è adatto per indicare sia la varietà del suo lavoro che la sacralità del suo ritmo, e descrive l’incontro, o l’intervallo, fra le energie del Quinto e del Settimo Signore.
Qualsiasi creatura vivente che disponga di organi diversi collaboranti in una gerarchia di funzioni ha una sua LITURGIA vitale. Il corpo fisico umano ne è l’esempio più chiaro. Sono ben note la delicatezza e la complessità della cooperazione rigorosa e reciproca fra i numerosi componenti, ciascuno dotato di vita propria, che nel loro insieme recitano una vera liturgia di cerimonie organiche. E si sa bene che non appena questi ritmi vengono sconvolti o anche solamente turbati da evenienze interne o esterne al sistema “uomo”, si manifestano rapide conseguenze anche gravi e irreparabili.
(…) L’Universo, il massimo dei Sistemi, ha una sua liturgia che risulta evidente dal suo splendido ordinamento e lo stesso può dirsi del Sistema solare e del planetario. (…) la liturgia universale comprende, promuove e favorisce qualunque altra ritualità, che altro non è che un suo aspetto minore.
Il Vortice 5.7 perciò è generatore di liturgie operative. Come ogni altro intervallo è una sintesi e mirabilmente governa ed esprime la tendenza a lavorare secondo leggi e regole spaziali. È questo il Vortice che genera e disciplina l’insieme della vita pulsante del Gruppo. (…)
La solennità è il profumo del Vortice 5.7 (…).
In questi ultimi decenni l’umanità, abbandonata dal Sesto Raggio (che già si comincia a rimpiangere) e non ancora pienamente illuminata dal Settimo, è sprofondata in un mare di trivialità. Ha perso la grazia. Ciò che produce è inquinato dalla banalità (…) Perciò il compito del Vertice 5.7 è arduo (come gli altri) (…) egli dovrebbe osservare a lungo la natura e cercare di imitarne la maniera, assorbendola in sé a poco a poco.
La natura infatti altro non è che la manifestazione del rapporto fra 5 e 7 (…) basta un poco di rigore e di esattezza per elevare la dignità delle cose e dei fatti che il 5 costruisce per la gloria dell’UNO.”
Seme 5.7
Costruisco la nuova Città, fondata sul Lavoro comune. Traggo dal Cielo le forze, i ritmi e le Regole, e tutto incorporo nelle strutture. Questa nuova Città è la più antica, che è la più nuova.
Ecco perché il progetto è perfetto.
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7.5 – COLLAUDO. SCELTE. DIFESA
Sublimo la forma e ne libero l’essenza
Il quinto Raggio “scrive quei segni che, imprigionando temporaneamente la vita, le imprimono una qualità specifica e la manifestano. L’azione sua si limita a questo; il rapporto fra i segni e l’ambiente o il loro contesto è invece controllato dal settimo Signore, che interviene per gestire l’universo oggettivo.
Il 7 è infatti l’artefice creativo responsabile degli scambi fra la forma e l’infinità che l’attorniano. Egli è sempre ai confini, ovunque essi appaiano e a qualsiasi livello. Non è mai sbilanciato verso l’interno o l’esterno, verso l’una o l’altra parte: è un arbitro di assoluta e imparziale indifferenza.
Il settimo Signore accetta questa condizione paradossale: pur essendo il difensore sia dell’ambiente, minacciato dall’aggressività delle forme, sia dell’infinità interiore, non riscuote gratitudine – il che sta a dimostrare la sua verità.
(…) Quella grande Sentinella [il 7], per pareggiare i conti fra dentro e fuori, a poco a poco, controllando di continuo la situazione migliora l’esattezza, ovvero sale a livelli di precisione maggiore, eliminando per gradi gli effetti disastrosi dell’approssimato. La forma, così amministrata, diviene per conseguenza più leggera, più espressiva, più trasparente, al punto che da ultimo svanisce.
Qui cessa l’Opera del 7, e la Vita riacquista la sua libertà, arricchita dall’esperienza che solo la forma conferisce. Il 7 dunque vigila ai confini, non per difendere questa o quella regione dagli attacchi dell’una o dell’altra parte, ma proprio per cancellarli. Compie questa missione senz’altro fare che correggere gli errori di tracciato, affinare i calcoli e i disegni, perfezionare le scelte sino a raggiungere l’esatto. Allora la forma, che è la vera e unica sede dell’imperfetto, non ha più ragione di esistere. Il 7 non è mai violento. Per liberare la coscienza raffina la forma – il che è sempre possibile – e la porta al culmine della precisione reale. Così, trasfigurandola, l’annulla.
Fra il quinto Signore che costruisce la forma e il settimo che la dissolve (entrambi perseguono lo stesso fine) è in atto un dialogo continuo e sublime, una collaborazione superiore, resa possibile dalla comune volontà di Bene. Il 7 pare agire sul livello più basso e concreto, ovvero nel mondo fisico, che è in effetti un vero e proprio confine estremo. Anche questo lo estranea, mentre in realtà filtra la concretezza delle cose e le spiritualizza. (…)
Grande, nobile Signore dello Spazio! Chi infatti più di Lui ama la grande Madre, che di continuo purifica ed eleva?
Molto bene verrà al pianeta e alle sue creature dal settimo Signore ora nascente. Il Vertice 7.5 deve comprendere la verità di questo avvento per promuovere il Sistema e il Piano. (…) Quando risorgerà anche il 4 il combinarsi delle due energie sarà bella occasione di pura bellezza. (…)
Si è detto che il 7 raffina la forma, l’assottiglia, sì che quando essa raggiunge l’esattezza esplode nella propria gloria perfetta. (…) Le sue modalità operative sono dunque due (…). Si riassumono nel concetto di precisione rigorosa, che è il segno distintivo del grande Mago. (…)”
Seme 7.5
Intervengo sulle forme per farle precise, esatte, pari al modello celeste che contengono. Lavoro per farle sottili, e poi trasparenti e luminose. Allora l’esterno scompare e l’interno si dilata all’Infinito.
Questo è il mio progetto di Ordine
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