Custodi della Bellezza

La direzione Sole/VulcanoMercurioTerra sull’asse zodiacale ScorpioTaurus oggi (1) incide con potenza quel sentiero di fuoco che, innervato dall’energia di Quarto Raggio, attraversa lo Spazio come una corda tesa.
Ti domanderanno come si traversa la vita. Rispondi: come un abisso, su una corda tesa: In bellezza, con cautela, e oscillando”. (2)

La vita si traversa facendosi largo tra i marosi sollevati dallo scontro impetuoso degli opposti e la Bellezza che ci fa da guida, e che è profusa a piene mani in questo incontro celeste di Luci, è capace di illuminare i nostri passi volgendo nel contempo le nostre coscienze verso quei modelli, piccoli o grandi, che si pongono come pietre miliari sul cammino.
Fin dall’antichità il percorso umano promuove l’imitazione di modelli, consapevole che la “trazione” esercitata da figure notevoli per virtù e sapienza sia un valido motore per il perfezionamento delle coscienze.

Anche il mito ci indica questa via maestra: Platone, ne La Repubblica, espone il mito di Er, prode guerriero che, morto in battaglia, e poi risvegliatosi mentre giaceva sulla pira funebre, racconta agli uomini la realtà del mondo ultraterreno. Er narra infatti che l’anima umana, che passa attraverso varie vite, dopo la morte sceglie, sotto lo sguardo implacabile delle tre Moire, in quale vita reincarnarsi e, in particolare, si sceglie un’immagine, un modello ideale (paradeigma) che rappresenta la sintesi della sua futura esperienza terrena. Purtroppo (o per fortuna) tale modello viene cancellato dalla memoria al momento della nascita, ma l’anima non rimane in balia dell’oblio, bensì è accompagnata nel suo cammino terreno da un “demone” (daimon), che memore del compito scelto, cerca di spingere l’uomo a realizzare il suo progetto di vita, la sua vocazione animica.

L’autorealizzazione umana, pertanto, passa attraverso questa prima adesione piena alla nota dell’anima, che si fa sentire anche nel frastuono della vita quotidiana se si aguzzano “le orecchie del cuore” e si tende ai modelli che maggiormente ricalcano il Vero, il Bello e il Bene.

L’uomo, però, ha un destino ancor più luminoso.

Come la piena realizzazione della sua natura umana non si ferma alla completezza della sua personalità ma si apre alla magnificenza della luce animica, così i modelli che via via l’uomo cerca di imitare si fanno più elevati, più inclusivi, più ardenti, soffusi di quel sapore di infinito che li rende, benché ardui, anche più ispiranti.

Osiamo imitare il Sole? O le stelle? O i Luminari del Sistema solare?

Gli ultimi discepoli marciarono sul sentiero della ricerca e vennero a Noi, chiedendoci di giudicare i loro propositi. Ciascuno portò i suoi sogni… “Distruggerò tutti i templi, perché il vero non tollera pareti”… “Irrigherò tutti i deserti”… “Aprirò le prigioni”… “Distruggerò tutte le spade”… “Traccerò tutti i sentieri”… “Asciugherò tutte le lacrime”… “Viaggerò per tutti i paesi”… “Scolpirò il libro dell’umanità”… Ma l’ultimo disse, rivolto alle stelle lucenti: “Salute a voi, fratelli!”. E in quell’intrepido saluto il suo ego disparve”. (3)

Seppur consapevoli che questi sono i Modelli supremi capaci di elevare la nostra coscienza al livello di co-creatore, il nostro cuore si smarrisce di fronte a tanta altezza e luce.
O tu che lavori e soffri: quando l’energia si trasmuta in un oceano di luce, la tua coscienza trema, o si espande? Il tuo cuore teme o esulta, quando davanti a te si spalanca l’Infinito?” (4)

Eppure imitare il Cielo, l’Infinito, è forse l’unica regola aurea per giungere alla meta: la tensione del nostro cuore che si slancia verso ciò che non conosce dilata via via la sua pulsazione e lo mette in contatto con ogni creatura che vive e respira nell’Uno.

Tendere all’Infinito è cercare di stare saldi nell’Essere, invece di percorrere incessantemente le giostre del divenire; è dissolvere le separazioni e le distanze; è saper vedere la Bellezza che si fa strada dal cuore di ogni forma per esplodere nella magnificenza del creato; è immergersi in una Volontà maggiore sapendo di perseguire, percorrendo questa strada, anche la propria libertà.
Semplice a dirsi, difficile da praticare. Compiere il Volere superiore richiede l’adesione totale al Modello, con il quale il discepolo s’immedesima”. (5)

Così traversiamo la vita, a volte consapevoli e ardenti di coraggio, volti con gioia al Modello supremo, a volte sordi e ciechi ad ogni alito d’infinito.
Ma cerchiamo di non dimenticare mai il compito dell’Uomo, ponte tra Cielo e terra, custode del fuoco della Bellezza.

Che l’Umanità Una esprima la Bellezza dell’Infinito (6)

 


Note:

1- Il 26 ottobre si celebra la quarta delle due congiunzioni di quest’anno tra Mercurio (4° Raggio) e Terra (3° raggio non sacro), che volgono concordi l’Occhio interiore allo splendore irradiante di Sole/Vulcano (1° Raggio). Luce ed Armonia risuonano nello Spazio ed alimentano la potenza trasfigurante del Cuore solare, Modello supremo di ogni cuore che pulsa in sintonia con l’Uno.

2- Collana Agni Yoga, Foglie del giardino di Morya I, Appello § 452.

3- Collana Agni Yoga, Agni Yoga 12.

4- Collana Agni Yoga, Comunità § 275.

5- E. Savoini, Dispense del 3° Settennio. I misteri, scritto inedito, giugno 2001.

6- Tale Formula ideale viene attestata ed attivata nel silenzio del Cuore comune in occasione dell’allineamento Sole/Terra/Mercurio (vedi nota 1).

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