Nuove Realtà Spirituali

Vi sono grandi divergenze sulle interpretazioni teologiche, ma le reazioni al diffuso riconoscimento di un’Intelligenza divina universale o Dio (qualunque sia il nome con cui è chiamata la Vita che tutto abbraccia) in generale sono simili. (…) La nuova religione mondiale è più vicina di quanto molti pensano, e ciò è dovuto a due cose: in primo luogo le dispute teologiche riguardano in gran parte elementi non essenziali; in secondo luogo, la generazione più giovane è fondamentalmente spirituale, ma non ha interesse per la teologia. 

(…) Al Cristo, nella sua posizione elevata, poco importa che gli uomini accettino le interpretazioni teologiche degli eruditi e degli ecclesiastici, ciò che gli sta a cuore è che la nota dominante della Sua vita di sacrificio e di servizio sia riprodotta fra gli uomini; gli è indifferente che si dia importanza al dettaglio e che si riconosca ed accetti la veracità del racconto evangelico, perché a Lui interessa di più che persista la ricerca della verità e dell’esperienza spirituale soggettiva. Egli sa che in ogni cuore umano vi è ciò che risponde istintivamente a Dio, e che la speranza della gloria finale si cela nella coscienza cristica. Perciò, nel nuovo ordine mondiale la spiritualità sostituirà la teologia; l’esperienza vissuta prenderà il posto delle accettazioni teologiche. Le realtà spirituali emergeranno con chiarezza sempre maggiore e l’aspetto forma retrocederà nello sfondo; la verità dinamica ed espressiva sarà la nota dominante della nuova religione mondiale. 

… A guidare lo spirito umano rimarranno soltanto coloro che parlano per esperienza vissuta e non conoscono barriere di fede; riconosceranno il progresso della rivelazione e le nuove verità che emergono. Queste verità si baseranno sulle antiche realtà, ma saranno adattate alle necessità moderne e manifesteranno progressivamente la rivelazione della natura e qualità divina. Ora Dio è conosciuto come Intelligenza e Amore. Il passato ci ha dato questo. Dovrà essere conosciuto come Volontà e Proposito, ed è questo che il futuro rivelerà. Quando il problema razziale sarà scomparso in seguito al riconoscimento della Vita unica, quando il problema economico sarà risolto dalle nazioni operanti in collaborazione, quando il problema del giusto governo d’ogni nazione sarà stato determinato dalla libera volontà dei rispettivi popoli, e lo spirito della vera religione non sarà ostacolato da forme e interpretazioni antiche, allora vedremo un mondo sulla via della giusta esperienza, delle giuste relazioni umane, ed il procedere spirituale verso la realtà.

… Quando questi problemi saranno affrontati in modo corretto dagli uomini e dalle donne di buona volontà, allora assisteremo ad una “pianificazione mondiale” per la realizzazione di una vita armoniosa, quale non fu mai possibile prima. È compito dell’umanità risolvere i suoi gravi problemi sulla base della fratellanza, introducendo così un modo di vivere che fornirà un approvvigionamento adeguato delle cose necessarie alla vita, organizzando convenientemente il tempo, il lavoro, e i beni. Questo condurrà ad un rapporto reciproco fra i cittadini e lo stato, che evocherà il servizio dell’individuo e la giusta protezione dello stato. Allora l’umanità sarà libera per sperimentare la vita spirituale, e questa si esprimerà tramite delle vite umane risvegliate. Si può chiedere o ci si può aspettare di più? Un tal modo di vivere sarà possibile se uomini e donne di buona volontà, intelligenti e idealisti possono dare inizio al compito d’inaugurare il nuovo ordine mondiale.”

(da “Esteriorizzazione della Gerarchia” di Alice A. Bailey- ed. Nuova Era pagg201-3)

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Una risposta a Nuove Realtà Spirituali

  1. Bianca V. dice:

    Nella Nuova Era l’umanità più matura e “mentale” richiede che le credenze siano comprovate dalla ricerca scientifica e approvate dalla ragione. L’approccio alla spiritualità non sarà dogmatico, non avendo i nuovi aspiranti verità cristallizzate da difendere, quanto piuttosto ricerche da compiere senza preconcetti, ideali di Fratellanza da praticare concretamente e da condividere con tutti gli Esseri.
    Accostandoci alle religioni, piuttosto che scegliere “qual è la vera”, è più utile, e fraterno, cercheremo la gemma di verità che in tutte è racchiusa:

    Esistono molte vie di ricerca,
    ma la ricerca è sempre la stessa.
    Forse non vedi
    che le strade che conducono alla Mecca sono diverse,
    l’una proveniente da Bisanzio,
    l’altra dalla Siria,
    e altre ancora che passano per la terra o per il mare?
    (Gialal al-Din Rumi)

    Il tentativo di “ecumenismo” delle religioni, in cui ciascuna persegue e antepone le proprie credenze dogmatiche o i propri interessi gerarchici, cederà il passo all’accettazione di denominatori comuni universali ed impersonali, poiché si comprenderà che nei nuovi tempi la stessa sopravvivenza dell’umanità è subordinata, a tutti i livelli, al rifiuto di egoismi individuali e settari e alla maturazione del riconoscimento dell’interdipendenza del Tutto, e, quindi, della Fratellanza:

    “La vecchia religione dell’era dei Pesci si concentrava sulla salvezza individuale, prospettata dalla chiesa come uno scampare all’inferno. La nuova religione dell’era dell’Acquario si concentrerà sull’azione di gruppo per il beneficio di tutti gli uomini. Questa verrà assistita dalla forza della nuova era di Shamballa poiché questa è l’energia “che porta la sintesi e che tiene tutte le cose nel cerchio dell’amore divino”.
    (Foster Bailey, Riflessioni)

    Nel Futuro che attende l’Umanità itinerari e obiettivi saranno pertanto di tipo olistico e mireranno a creare ponti tra le culture e religioni, con l’intento di identificarne i nessi profondi, i comuni linguaggi, le identiche realtà semplici al di sotto della complessità evidente. La ricerca consisterà in un’azione consapevole che tenderà costantemente ad “andare oltre” le divisioni, le dualità, le frammentazioni per cogliere in ogni cultura, religione o scienza gli elementi universali di unità prima di quelli manifesti di differenziazione.
    Emergeranno la costante tensione verso l’effettiva realizzazione del principio di Unità tra tutti gli esseri e l’affermazione irrinunciabile della libertà nella sperimentazione.
    Scomparirà ogni contrasto tra “religione” e “scienza”; tramonteranno i confessionalismi, le chiese, le sette, ed ogni tipo di acritico fideismo:

    “Con molti altri riteniamo esservi una sola Religione per l’umanità: le molteplici fedi e credenze sono tutti ruscelli e rigagnoli di questo immenso fiume. ….
    (G.R.S. Mead, Frammenti di una fede dimenticata)

    Sarà così riconosciuta l’unità della Vita e la realtà “scientifica”, e non solo emozionale, della Fratellanza; saranno confermate le intuizioni dei mistici di ogni religione che da millenni affermano che “Tutto è uno” e le concezioni illuminate ed “eretiche” di Giordano Bruno, di Paracelso, di Tommaso Campanella.
    Ai concetti astratti di “filantropia” e “umanitarismo” saranno sostituite le realtà scientifiche della “rete energetica” in cui tutti viviamo e della comune appartenenza al Grande Essere di cui siamo cellule sempre più consapevoli.
    La nuova “Religione dell’umanità” tenderà all’unificazione del sapere attraverso il convergere delle distinzioni dialettiche in un comune punto superiore che le concili in un’ottica più comprensiva; in vista di tal fine si svilupperà il pensiero astratto così da renderlo sempre più idoneo a trovare il “vertice del triangolo”, le verità universali cui tutte le cose possono riferirsi:

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