Una nuova religione per una nuova civiltà

I nuovi apparati tecnologici hanno creato nuove comunicazioni, permettendo all’umanità di collegarsi e potenzialmente riconoscersi come l’abitante della Casa comune, la Terra.

Questo nuovo riconoscimento è stato da principio fondato sulla interrelazione economica e opportunità materiale.

Ogni fatto o accadimento viene ora conosciuto e condiviso rapidamente dall’intera umanità. Purtroppo vengono anche spartite velocemente anche le storture o le sofferenze, acuendo il senso di pericolo planetario, sia ambientale che economico o politico, con condivisione dei timori e delle paure.

Ora l’attenzione dell’umanità si sta spostando sulle aspettative mondiali, creando una opinione pubblica con una platea più vasta e variegata rispetto al passato.

Questa novità predispone sottilmente l’umanità stessa a riconoscersi come una unica entità che dovrà inevitabilmente prendere coscienza per progettare il proprio comune futuro.

Il fattore principe unificante, inscritto nella parola stessa, potrà essere la Religione. Attualmente non è certamente così, anzi essa viene utilizzata per discriminare e dividere. Gli odierni conflitti cosiddetti di Religione si possono riconoscere più come conflitti di potere e dominio che di ricerca del divino e dello spirituale.

Eppure, il concetto stesso religioso spinge l’umanità a trovare le basi comuni e le parti condivise, a cercare ciò che unisce e non ciò che separa.

Oggettivamente i popoli della Terra condividono il CIELO, spazio infinito e pulsante in cui sono immersi: già il riconoscere la Patria comune, con i suoi ritmi e direzioni celesti, predisporrebbe a smorzare i contrasti e ad armonizzare le visioni secondo punti di vista diversi… come dimostrano le posizioni dei Pianeti rispetto al Sole centrale.

Le legittime diversità e la libertà di interpretazione della vita trovano compimento in un disegno maggiore e più inclusivo. Ogni relazione tra uomini e popoli potrà trovare realizzazione con il reciproco riconoscimento su basi elevate e ideali. Ideali non in senso utopistico ma come espressione dell’ IDEA superiore condivisibile e comune a tutti.

L’idea di COMUNIONE è certamente l’idea che annulla le separazioni, riconoscendo contemporaneamente le unicità e le magnifiche diversità.

Ma l’umanità può riconoscere l’idea di Comunione?

Sì, ma a patto di riconoscersi come anime!

“Le persone non possono partecipare alla Comunione perché per definizione sono quelle coscienze transitorie velate che portano con sé punti di vista. Ma noi siamo anime! E stiamo aiutandoci a fare in modo che le nostre persone si assuefacciano all’anima, dilatino le coscienze, comincino a riconoscere l’immortalità, i poteri di cui dispongono; allora si può parlare di Comunione”

(Tratto dai commenti inediti al testo “COMUNIONE” di Enzio Savoini, anno 2001)

“Finora le grandi idee che in ogni età riuscirono a dominare l’umanità, furono il dono offerto dai figli intuitivi degli uomini alla loro generazione. Degli esseri umani avanzati si impadronirono poi dell’idea intuita, la sottoposero al processo mentale, la resero desiderabile e poi la videro nascere tramite il < mezzo di riconoscimento >, come è chiamato occultamente. Un’unica mente illuminata percepiva l’idea divina necessaria alla crescita della coscienza e le dava forma; i pochi la riconoscevano favorendone così la crescita; i molti infine la desideravano ed essa poteva quindi manifestarsi sperimentalmente e sporadicamente in tutto il mondo civilizzato di una data epoca, dovunque esistesse qualche tipo di cultura. Così l’idea si manifestava.”

“Si possono citare due modi in cui queste idee dominanti nacquero nel passato e fecero la loro parte per condurre l’umanità verso il progresso. Uno fu l’insegnamento di qualche istruttore che fondò una scuola di pensiero, operando così mediante le menti di pochi prescelti, e per mezzo loro influenzò infine il pensiero degli uomini del suo tempo. Platone, Aristotele, Socrate e molti altri sono esempi preminenti di questo tipo di istruttori.

Un altro metodo fu quello di evocare il desiderio delle masse per ciò che era considerato desiderabile, determinando così il loro riorientamento di massa verso un’espressione di vita più piena. (….) Così si manifestava l’opera dei Salvatori del Mondo, determinando il sorgere di una religione mondiale.

Il primo metodo era strettamente mentale e anche oggi rimane tale; le masse, per esempio, sanno poco di Platone e delle sue teorie, nonostante il fatto ch’egli abbia modellato le menti umane lungo le età, sia che le sue teorie siano state accettate o rifiutate.

L’altro metodo è strettamente emozionale e influenza più facilmente la coscienza delle masse. Ne fu un esempio il messaggio dell’amore di Dio, enunciato dal Cristo, e la relazione emotiva delle masse alla sua vita, al suo messaggio e al suo sacrificio. (…..)

Oggi, con il procedere dell’integrazione della famiglia umana, poiché il livello mentale di contatto diviene più potente, vi è una forte risposta umana alle scuole di pensiero ed una minore reazione ai metodi della religione ortodossa. Ciò è dovuto al fatto che la tendenza della coscienza umana (se così si può dire) è spostata dai livelli emozionali a quelli mentali, e questo fatto, per quanto riguarda le masse, sarà in continuo aumento.

Ora è venuto il momento in cui esiste un numero sufficiente di persone le quali, avendo fatto degli accostamenti religiosi e mentali un fattore in qualche modo definito nella propria coscienza, ed avendo stabilito un contatto sufficiente con l’anima in modo da poter cominciare a toccare il mondo delle idee (sui livelli di coscienza intuitivi), possono usare una nuova tecnica. Insieme e come gruppo possono stabilire gli ideali e sviluppare le tecniche e i metodi delle nuove scuole di pensiero che determineranno la nuova cultura; insieme e come gruppo potranno portare queste idee e questi ideali nella coscienza delle masse, affinché scuole di pensiero e religioni mondiali possano fondersi per far sorgere la nuova civiltà. (…)

(…) Lo sforzo del futuro sarà di far discendere in manifestazione la coscienza dell’anima mediante lo sforzo d’avanguardia di certi gruppi. (…) uno sforzo di gruppo, perché l’anima è cosciente del gruppo e non individualmente; le nuove verità dell’era dell’Acquario potranno essere afferrate soltanto come risultato dello sforzo di gruppo.

(Estratti da “ESTERIORIZZAZIONE DELLA GERARCHIA” di Alice A. Bailey, Collezione Lucis)

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Una risposta a Una nuova religione per una nuova civiltà

  1. Bianca V. dice:

    Dai tempi più antichi la Saggezza tradizionale sostiene che dietro le forme esteriori di religione è presente un nucleo nascosto, cui pochi, detti spesso “iniziati” possono accedere, avendone conquistato il diritto e la dignità attraverso la purezza di vita, l’elevato Sacri-ficio e la dedizione amorevole all’evoluzione dell’umanità. Questi insegnamenti comuni consistono in principi universali eterni, che affermano l’evoluzione del Tutto, l’essenziale unità dell’esistente, la divinità dello spirito umano, l’intelligenza intrinseca degli elementi, l’ordine, il ritmo e l’interdipendenza della Manifestazione, che hanno la loro fonte nell’appartenenza all’Essere unico.

    Di tale Essere parla così Helena Petrovna Blavastky:

    “…un principio onnipresente, eterno, immutabile, e senza confini, su cui è impossibile ogni congettura, poiché esso trascende il potere dell’umana concezione e qualsiasi espressione umana o similitudine lo può solo rimpicciolire.”
    (Helena Petrovna Blavatskj, La Dottrina segreta, proemio)

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