Educare alla Felicità

In questo momento astrologico Sole-Vulcano è nella seconda Qualità di Pisces e poiché stiamo vivendo l’anno 5.5, anno del 5° settennio dedicato all’introduzione delle basi della Nuova Cultura – Nuova Civiltà, possiamo dire che un nuovo tipo di educazione dovrà portare ciascun uomo ad essere consapevole di ciò che è in essenza e tale consapevolezza la può trovare solo nel proprio cuore.

La Meta 5.5 viene illuminata anche dal suo secondo aspetto, connesso allo Spazio, alla Madre e all’Educazione e Pisces, 2° e 6° Raggio, è il segno dell’empatia, della compassione, del contatto col Mondo sottile, in cui è l’amore a trionfare, l’amore che è alla base dell’educare, l’amore che è il carburante della mente nel processo di apprendimento per costruire il Futuro conformandosi all’esigenza evolutiva.

Quando l’umanità avrà compreso che l’Universo è un’unità, la sua opera costruttiva diverrà cosmica. Suo principale compito è infatti unire fra loro il mondo della materia e dello spirito.” *

Come detto più volte in questi articoli, la pedagogia è la scienza umana che studia l’educazione e la formazione dell’uomo nel suo intero ciclo di vita. Non si occupa esclusivamente dei bambini e dell’infanzia, ma, anche di adolescenti, giovani, adulti, anziani e disabili ovvero delle altre fasi della vita.

Insieme alle altre Scienze Umane si rivolge dunque ai contesti formali e informali dove avviene il processo di trasformazione proprio della Pedagogia stessa. Educare significa tirar fuori il meglio che c’è dentro alla persona, ovvero valorizzare quanto di buono ci sia potenzialmente in un individuo.

L’educazione deve nascere dalla famiglia ma, necessariamente passa anche dalla scuola e dalla società, quindi dall’esterno, per questo il ruolo dell’educatore è fondamentale e la Pedagogia dà molti spunti su come educare un individuo, per esempio Freud, che tra le tante cose è stato anche un Pedagogista, dice che nello sviluppo del bambino è importante un’educazione esemplare nei primi anni di vita perché sono proprio quelli fondamentali per costruire il nostro IO.

Oggi è difficile educare perché il nostro impegno di formare, a scuola, il cittadino che collabora, che antepone il bene comune a quello egoista, che rispetta e aiuta gli altri, è quotidianamente vanificato dai modelli proposti da chi possiede i mezzi per illudere che la felicità è nel denaro, nel potere, nell’emergere con tutti i mezzi. (Mario Lodi)

Jessica Joelle Alexander, giornalista e psicologa americana appassionata di studi sulle differenze fra le culture, nel suo libro sul nuovo metodo danese per educare i bambini alla felicità, a scuola e in famiglia, fornisce alcuni spunti interessanti che si pongono lo scopo di indirizzare i bambini verso una vita più felice.

Secondo l’autrice il modello scolastico ed educativo di molti Paesi è ristagnante, rimasto quindi indietro nei tempi e di conseguenza non può far fronte ai problemi d’attualità, primo fra tutti il bullismo. Nelle scuole danesi è interessante notare come l’abbracciarsi sia diventata una materia scolastica perché l’abbraccio aiuta ad aumentare l’empatia e la felicità, senza la necessità di tenere i bambini impegnati in molteplici attività.
Inoltre, essa sottolinea come alcuni nomignoli e divieti possano incidere in maniera negativa sulla positiva crescita del bambino e dichiara che l’autostima, la consapevolezza e la felicità dipendono in maniera diretta dallo star bene.

Un altro esempio pratico si può ritrovare nella “Klassens tid”, un insegnamento che riguarda l’empatia, in modo tale che i bambini possano comprendere a pieno ciò che sentono gli altri bambini, sia un sentimento di gioia sia di dolore: in quell’ora di lezione sono assenti sia la competizione che i voti, tutto è incentrato sugli abbracci e, alcune volte, anche sui massaggi. Alla fine dell’anno poi è previsto un test riguardo alla felicità perché, quest’ultima, viene prima di ogni altra cosa.

Il cambiamento necessario deve partire da noi stessi, dai nostri punti di forza: la creatività, il genio, la forza di generare novità in modo da comprendere se la scuola dei nostri Paesi è una scuola felice, se i nostri bambini e ragazzi hanno un’idea piacevole o sgradita della loro scuola…..

Transitando tra biologia ed emozioni si può affermare che educare alla Felicità è importante perché “siamo cablati per essere felici”, in quanto il nostro corpo è strutturato biologicamente affinché possiamo vivere bene, infatti esso genera serotonina, endorfine, ossitocina, le cosiddette molecole della felicità!

I fondamenti per tale tipo di educazione sono il corpo, il cuore e il cervello, che devono essere scoperti dai giovani per far sì che ciascuno abbia gli strumenti per far fiorire la propria vita, senza per questo accantonare l’apprendimento che diventa significativo e duraturo quando colui che impara si apre e accoglie ciò che desidera sapere e tutto sta nel creare le condizioni perché questo accada.

Educare alla felicità è necessario per prepararsi per la seconda fase della vita quella da adulti consapevoli e capaci di gestire le innumerevoli avventure che la vita offre.

Ma, in seconda analisi, non si può non tener conto che questa spinta verso la felicità non dovrebbe prescindere dall’apertura verso la spiritualità perché, come la psicologa Lisa Miller scrive nel suo libro ‘Il bambino spirituale’, i bambini cresciuti con una vita spirituale ben sviluppata sono generalmente più ottimisti, flessibili e meglio equipaggiati per affrontare le sfide della vita quotidiana, come dimostra una recente ricerca psicologica e neurologica.

In particolare, gli adolescenti che sono in contatto con i loro lati spirituali hanno meno probabilità di abusare di alcol e droghe e di impegnarsi in rapporti sessuali a rischio per riuscire a far fronte a dinamiche come quelle depressive e, infine, di sviluppare insicurezza e bassa autostima.Inoltre, sembra che la mancanza di una crescita spirituale possa portare a delle conseguenze negative nei bambini, come lo sviluppo di un senso del Sé fragile e una bassa resilienza.

Recenti indagini psico-sociali ci dicono che i giovani non hanno in genere fiducia nelle istituzioni e nelle organizzazioni formali tradizionali, mentre si fanno coinvolgere nel volontariato a matrice religiosa, sia che siano credenti o no, riponendo la loro fiducia nei confronti di quelle organizzazioni e di quelle persone che operano concretamente a favore della collettività e degli esseri fortemente disagiati.

Gli atteggiamenti dei ragazzi, spesso disorientati e disorientanti, testimoniano il fatto che essi sono assetati di senso e di affermazione, quasi un’esigenza di sacro che salvi la propria esistenza personale e la realtà comunitaria.

Le organizzazioni tradizionali, essendo autoreferenziali, alimentano l’isolamento, che è mancanza di comunicazione e genera un vuoto dell’essere che alla fine confluisce nella ricerca di un senso che recuperi relazioni, che possa tessere legami, per sperimentare la vita come uno spazio in cui non sentirsi più come parte insignificante di un universo distaccato e lontano.

Per recuperare il rapporto intimo con sè stessa l’umanità dovrà attenuare gradualmente la sua attenzione al mondo dei fenomeni oggettivi, collegando i vari aspetti della natura umana e sviluppando la continuità di consapevolezza interiore in modo di riconoscere l’esistenza di un Mondo superiore.

La vera educazione si trasmette non attraverso l’imposizione di informazioni che attengano esclusivamente alla conoscenza del mondo fenomenico oggettivo, ma soprattutto stimolando gli individui a concentrarsi sull’arte di porre domande allo Spazio attendendo le risposte. Non aspettandosi, cioè, solo risposte umane ai propri interrogativi ma imparando a trarre dallo Spazio vivente, che vive anche nel cuore di ciascuno, le risposte ai propri interrogativi esistenziali e spirituali.

Educare è come seminare: il raccolto non è sicuro e di certo non è istantaneo, ma se non si spargono i semi è garantito che i frutti non ci saranno.

La Nuova Cultura sarà permeata da una continua ricerca degli aspetti superiori, utilizzando con maestria la mente e il cuore, tenendo sempre di vista la giusta direzione per non smarrire la strada : occorre osservare il Cielo rispettando la risonanza con i ritmi interiori per riflettere le energie che agiscono in terra e provengono dal Centro del Cuore planetario che è il centro di tutto l’Amore.

Quindi ogni vittoria, tutte le fusioni, ogni grande unificazione cosmica si conseguono tramite la fiamma del cuore. Con quale mezzo si pongono le basi delle grandi imprese? In verità, solo con il cuore. Così gli archi di coscienza sono fusi assieme dalla sua fiamma. Ricorderemo dunque la mirabile attrazione magnetica del cuore, che connette tutti i fenomeni. Invero, quel filo d’argento che unisce il Maestro al discepolo è il grande magnete del cuore. La loro unione afferma l’essenza di tutte le evoluzioni**.

Collana Agni Yoga, Infinito I § 360- Ed. Cintamani
Collana Agni Yoga, Cuore § 1- Ed.Cintamani

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3 risposte a Educare alla Felicità

  1. Bianca V. dice:

    Dalla consapevolezza che ogni azione educativa richiede – come afferma Anna Z – un contesto empatico, nascono l’ascolto attivo e partecipe; l’attenzione e la cura delle attività e delle esperienze; la capacità di leggere le richieste degli allievi attraverso le loro reazioni o l’apparente assenza di reazioni; la volontà di essere “incisivi” senza forzare; la disponibilità a recepire il mondo esterno e interno degli studenti leggendo in profondità nelle loro e nelle proprie sensazioni; l’organizzazione di un contesto per tutti educante; l’instaurazione di una relazione di rispetto, di attenzione, di apprendimento significativo in ogni momento e aspetto del processo educativo.

    Le attività educative saranno pertanto basate sul principio del rispetto delle particolarità e delle specificità delle personalità e, insieme, sulla convinzione che ogni individuo ha la possibilità ed il desiderio di far emergere sempre più chiaramente la luce dell’anima:

    “Una personalità è un’unità di energia coordinata, sincronizzata e tenuta insieme da un’unità di energia superiore, l’anima umana. Lasciate che l’anima controlli la forma esterna, la vita e tutti gli eventi e porti alla luce l’amore alla base degli eventi di tutti i tempi”. (Foster Bailey, Riflessioni)

  2. Giovanni dice:

    Un seme significativo per il futuro della nostra Umanità
    Giovanni

  3. hermes dice:

    un esposizione chiara e costruttiva. Sono certo che tale modalità educativa sia non solo auspicabile, ma inevitabile.
    Grazie per il vostro Lavoro
    H

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