In questo settimo anno del quinto settennio, liturgico e solenne, si intende celebrare i Pleniluni quali date o direzioni di connessione con le supreme fonti stellari reggitrici del nostro universo locale, la nostra Dimora cosmica, l’Essere ‘in cui viviamo, ci muoviamo e siamo’.
Per nutrire tale rito interiore, ritmico e potente, si presentano, ad ogni ‘appuntamento celeste’, alcuni estratti dal testo L’Ordine di Orione (vedi il documento integrale nella pagina Documenti), “un’indagine astrosofica sull’essenza solare e cosmica dell’umanità”, per tracciare i possibili sentieri infiniti tra Luna e l’Uno:
“La tradizione sapienziale indica, quali Date celesti importanti per invocare l’energia evolutiva dei Dodici Segni, il momento dei pleniluni (e dei noviluni): tredici rintocchi (13 pleniluni in un ciclo annuale di 12 mesi/Segni) che saranno qui intesi quali date propizie e preziose per espandere la risonanza di questi allineamenti, già umani planetari e solari, oltre nello Spazio, secondo il Modello dell’Ordine galattico di Orione, organizzato secondo uno Zodiaco cosmico a 10 Costellazioni.
“In futuro, quando la nuova religione mondiale sarà attiva e funzionante, la maggiore festività mensile sarà celebrata in Agosto, al plenilunio, e dedicata a stabilire il contatto con l’energia di Sirio, tramite la Gerarchia. Ciascuno dei mesi sarà allora consacrato (in base a precise conoscenze astrologiche e astronomiche) a quella particolare costellazione che lo presiede, così come Sirio nei confronti di Leo.” (Astrologia Esoterica, p. 299)
“Secondo l’ipotesi di attribuzione sviluppata nel testo citato, verrà dunque associata una Costellazione di tale Zodiaco superiore (o più di una in alcuni casi) ad ogni Segno dei 13 Pleniluni. La Luna (la Madre della Forma) deve essere assunta in Cielo, glorificata, deve riflettere ed esprimere sulla Terra (il centro della base del Sistema solare) la Volontà del Padre, ovvero del Magnete solare (Sole/Vulcano), allineato con tutti gli altri Magneti superiori: i corpi lunari della Persona planetaria (Terra) devono sprigionare e far splendere la Luce della Vita, dell’Anima (Sole/Vulcano), della Monade (Sirio-Orione), del Logos (Centro galattico).
In tale progressione vitale il Dieci – l’Uno alla sua ‘ottava’ superiore – è simbolo di quell’Ordine della Vita cosmica (Uno, Tre e Sette, 49) che infine governa a perfezione la Forma lunare attraverso il sole del Cuore, l’Ordine dello Spazio solare, il Dodici.”
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Nel giorno del plenilunio di Capricornus (h: 4.29 ital.) alziamo dunque lo sguardo all’Aquila, l’Uccello simbolo del Primo Aspetto o Spirito e della sua Altezza sovramundana.
Tale direzione celeste magnifica l’allineamento avvenuto, a livello geocentrico, tra Giove e Saturno esattamente congiunti al solstizio 21-12-2020 a 0° 28’-29’ di Aquarius, congiunti ad Altair, la Stella primaria dell’Aquila.
“L’Aquila, il lucente e potente “uccello dello spirito”, supposto quale Sistema solare di 1° Raggio (Altair è la sua stella brillante, che con Deneb del Cigno e Vega della Lira disegna il cosiddetto ‘Triangolo estivo’), viene associata a livello dell’evoluzione della Coscienza a ben 3 Segni di trionfo e compimento dell’Anima:
Ercole, il discepolo, “guarda l’aquila l’aspetto spirito. Egli è occupato con quel meraviglioso simbolo di luce emergente che rende possibile ogni vittoria… L’Aquila è permutabile con lo Scorpione l’uccello del sole che ha conquistato il lato oscuro dello Scorpione (l’avversario che può trascinare l’uomo più in basso delle bestie), ma che, trasmutato diventa l’aquila di luce, che può innalzarsi al di sopra degli dei.
… l’Aquila è, astrologicamente, intercambiabile con il Sagittario ed è il simbolo dello spirito che si manifesta attraverso l’anima, a cui l’aspirante sul piano fisico è rivolto con ferma determinazione.
… L’Aquila è considerata essere in stretto rapporto sia col Capricorno sia col Sagittario. È l’uccello della luce (il simbolo dell’aspetto superiore dell’uomo) che si manifesta come anima (secondo aspetto) portata a compimento.” (Le fatiche di Ercole)
L’Aquila, “che vola dritta verso il sole, uccello fuori dello spazio e del tempo, simbolo dell’immortalità” sta dunque per la vittoria dello Spirito. Il ‘rapace’ del Cielo indica l’altissimo volo nella Realtà permesso dalla chiara visione spirituale, dalla conoscenza diretta. L’occhio d’aquila vede tutto dall’alto, col distacco amorevole e la divina indifferenza di chi vola oltre le vette, e piomba implacabile sulla preda (la Materia, l’illusione) senza alcun indugio. [1]
Celebrare l’Aquila al plenilunio di Capricornus, Segno associato agli Iniziati o Draghi di Saggezza, in questo ‘tempo’ eccezionale nel quale l’asse iniziatico dei Solstizi (asse cardinale Capricornus-Cancer) è allineato alla direzione al Centro galattico, incide un sentiero verso le nostre altissime profondità, un volo nell’Essere dell’Unità cosmica.”
Io sono lo spirito che vola dritto alla sua dimora [2]
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