“L’uomo è chiamato ad affermare le alture del Cosmo e ad esprimerne i fuochi. Fasi graduali lo attendono sulla via dei mondi superiori, eppure l’esistenza viene intesa come un passaggio senza scopo. L’evidenza visibile può essere un riflesso illusorio, ma la vigilanza cosmica sussurra nel cuore umano: “Siamo creati, e creare è il nostro destino!” (1)
L’uomo è dunque un creatore.
In questo assunto si cela lo scopo della vita umana, tesa a realizzare nella forma ciò che intuisce in guisa d’Idea.
E ogni creazione umana, ogni lavoro, ha valore d’arte nella misura in cui sgorga dal desiderio di esprimere, produce Bellezza e trionfa nell’Armonia.
Non c’è separazione o distinzione tra le arti e le scienze giacché ciascuna di esse è una modalità espressiva dell’uomo, rivela un aspetto della mente umana e si volge al medesimo scopo, creare, seppur con diversità di tecniche e metodiche. Come abbiamo sottolineato più volte l’unica vera Arte/Scienza è l’Arte di vivere che imprime nella coscienza umana un moto a spirale volto a farla evolvere fino a raggiungere la pienezza, un moto che conduce l’uomo a diventare testimone vivente della potestà creativa, un co-creatore in un universo di Coscienze ardenti che creano.
Ogni Uomo/Artista può, e deve, “spremere” (esprimere) il succo vivente che lo abita per trasformarlo in Bellezza; su questa linea di pensiero possiamo figurarci che ogni uomo, a seconda della propria qualità inerente, sia in grado di lavorare “a Regola d’Arte” esprimendo al meglio le virtù di Raggio che lo animano.
“Governare è un’Arte” (2). Questo potrebbe essere quindi il primo assunto (prima energia, Primo Raggio) di un settenario di “funzioni energetiche” che stabiliscono i fondamenti di una Nuova Cultura e delineano la futura Arte del vivere.
L’atto del Governare è fondato sulla Libertà e l’Arte del governare non sarebbe altro che il manifestarsi della piena espressione della massima libertà per l’intera comunità umana: “Chi manifesta la propria Libertà nel rispetto dell’altrui è il vero artista. Egli imita il Cielo, che tutto governa e tutto consente”. (3)
Allo stesso modo anche Educare (seconda energia, Secondo Raggio) è un’Arte. “È indispensabile rendersi conto che le opere della scienza e dell’arte sono per educare, non per divertire”. (4) L’educazione basa sull’Amore per lo Spazio infinito e sulla sua potenza magnetica e traente; una volta educati i cuori a riconoscere la Bellezza che rifulge in ogni aspetto del manto della Madre del Mondo, l’Umanità potrà “imitarla con rispetto e venerarne la natura segreta. L’opera della natura, ovvero gli scenari sempre mutevoli elaborati dallo spazio, conservano la loro bellezza anche se deturpati dall’uomo. Il mondo manifesta un’arte che trascende le sue offese. Non sarà difficile rieducare i cuori, poiché in passato già hanno compreso il valore indicibile della bellezza e pulsano di gioia al suo contatto“. (5)
Non c’è creazione senza progetto (terza energia, Terzo Raggio), non c’è lavoro che non sia frutto dell’intelligenza umana e che non mantenga in sé la luce dell’Idea originaria. “Un progetto ha vero valore solo se bello; e progettare la bellezza ha il nome glorioso di arte, che è autentica e duratura ricchezza”. (6) La Nuova Cultura basa dunque su un progetto di Bellezza e di Intelligenza, un progetto che arricchisce la coscienza di chi si adopera alla sua realizzazione e che, quando sarà manifesto, arricchirà il mondo con la forza trascinante del futuro.
L’esprimere (quarta energia, Quarto Raggio) trova la sua massima potenza nella volontà di Bellezza e di Armonia che permea e sorregge l’Arte della Nuova Cultura poiché “La nuova arte concorre a costruire il nuovo modo di vivere umano”. (7). Una Nuova Cultura si erige solo quando “i nuovi Principi rispecchiano i valori del Cielo” (8) rivelando l’ineludibile necessità di alzare gli occhi al Cielo, contemplare i Modelli e rifletterli in terra. Questa azione “rivoluzionaria” inverte il processo consueto dell’agire umano che va dal basso verso l’alto (processo che è destinato a fallire per la pochezza dell’energia che lo sostiene) ed immette nella coscienza umana la regola dell’esprimere, ovvero trasferire il Cielo in terra. In tal modo è possibile opporsi al disordine e combatterlo, ricomponendo in ogni angolo del creato la Bellezza che ne è la Gloria: “l’uomo stesso è un seme di divinità, e accentra in sé i poteri della Terra e del Cielo”. (9)
L’essenza “laboriosa” (quinta energia, Quinto Raggio) dell’uomo, la volontà di forgiare forme e moltiplicare l’Uno nei molti, di dar vita alle cose come prolungamento ed “espressione” del proprio essere è manifestata dall’Arte del Costruire. “L’ arte è mestiere, e il mestiere è arte. Non c’ è vera differenza fra i due” (10). Così l’uomo, nel suo pellegrinare terrestre, lascia segni d’Arte in ogni dove, utilizza “mani e piedi” per rendere il mondo una “dimora illuminata” e con sapienza e intelligenza forgia via via gli strumenti che lo accompagnano nella sua evoluzione. Arte, Bellezza e Lavoro sono pertanto strettamente intrecciati: “Lavoro e Arte non sono disgiunti. Qualsiasi genere di lavoro può assumere valore d’ Arte, se produce bellezza”. (11).
Per costruire la Nuova Cultura gli uomini devono cooperare e creare una rete di comunicazione sottile (sesta energia, Sesto Raggio), smantellando dalle coscienze la mendace convinzione di vivere in un mondo di oggetti, e coscienze, separati e distanti, impossibilitati a collaborare. Come abbiamo visto poc’anzi “L’ esprimere erige nuove forme per imitazione del Cielo, che riflette in ognuna di esse per intero”. Il Cielo, riprodotto nel multiforme, è la comunione delle coscienze”. (12) Ecco dunque che l’Arte di imitare ed esprimere conduce a quella perfetta Fratellanza in coscienza che sarà la base della Nuova Cultura e che a sua volta è sorretta dalla rivelazione del sacro che innerva tutta la creazione. “L’Arte esprime la comunione con il divino. Perciò è sacra, e non esistono arti profane. Oggi si nega la religiosità e l’Arte è scomparsa. Sacro non significa clericale o mistico. E’ sacro ciò che tende al contenuto, al significato, al superiore, alla verità. La sacralità è l’energia che sorregge il sesto servizio”. (13)
La settima energia (Settimo Raggio), infine, richiama l’attenzione sul trionfo della Bellezza in ogni forma, sulla perfezione che la forma giunge ad incarnare perché specchio trasparente e imperturbabile del divino che la abita. “La Bellezza esprime l’ordine, nel grande e nel piccolo. L’ esprimere, che è l’Arte, dispone lo Spazio nella semplicità della Regola. L’esprimere organizza le cause delle forme future, costruisce sistemi e sistemi di rapporti. L’ esprimere imita il superiore, e questo È un rito. Cicli e rituali si incrociano senza scompaginare il disegno espressivo. Dai loro rapporti nascono nuovi ordinamenti. La ritualità assicura la coesione dei riflessi, e l’arte, seppure varia, mantiene la comunione in sé e negli utenti. L’ esprimere, se libero, è energia di ordine: placa le onde del caos e protegge il lavoro”. (14).
Ecco dunque che l’Arte della Nuova Cultura rivela i suoi contorni e sollecita ognuno di noi a seguirne le linee: “Uno dei progetti più urgenti della nuova cultura riguarda la riscoperta delle regole dell’arte, oggi negate e perciò perdute. La bellezza non è un ornamento superfluo, ma una condizione necessaria”, e quindi “L’unione ritrovata delle due, arte e regola, benedirà le opere della nuova cultura”. (15)
L’uomo non deve quindi far altro che seguire “la Regola dell’Arte, altro modo di dire Legge divina, che è possibile e doveroso perseguire in tutte le attività pratiche quotidiane”. (16)
Note
- 1- Collezione Agni Yoga. Infinito I, § 84
- 2- Enzio Savoini, Semi ’94, scritto inedito
- 3- Ibidem
- 4- Collezione Agni Yoga. Comunità 63
- 5- Enzio Savoini, Semi ’95, scritto inedito
- 6- Ibidem
- 7- Enzio Savoini, Semi ’94, scritto inedito
- 8- Ibidem
- 9- Enzio Savoini, Semi ’95, scritto inedito
- 10- Enzio Savoini, Semi ’94, scritto inedito
- 11- Ibidem
- 12- Ibidem
- 13- nzio Savoini, Semi ’95, scritto inedito
- 14- Enzio Savoini, Semi ’94, scritto inedito
- 15- Enzio Savoini, Semi ’95, scritto inedito
- 16- Enzio Savoini, Rituali ’92, scritto inedito