Aspirare al Vero

«Disse il Benedetto: “La Verità è la sola fonte del coraggio”.
La verità correttamente intesa è il più bel capitolo di saggezza nel libro del Cosmo.»
(Illuminazione § 255 – Collana Agni Yoga)

 

Volendo esprimere con un’espressione il viaggio evolutivo dell’uomo, potremmo descriverlo come un succedersi ininterrotto di espansioni di coscienza. Un aprirsi a porzioni di Verità sempre maggiori.
Questo cammino di continui riconoscimenti, frutto di continue prove (da vivere e ripetere sino a che nel cervello s’imprima un disegno), porta l’uomo a confrontarsi con l’idea di Verità.

Viene insegnato che “il vero, o la verità, è quel tanto di espressione divina che un uomo può esprimere a un dato livello evolutivo e a un dato stadio della sua storia di incarnato. Ciò presuppone che, oltre questa espressione della verità, esista molto altro che non è in grado di manifestare, ma di cui l’anima è perennemente consapevole”. (A.A. Bailey – Trattato dei Sette Raggi IV 567)

 From Beyond 1936

“La verità, può essere intesa solo dallo spirito, e quindi il ridestarsi di questo è una necessità cosmica.” – (Illuminazione § 158 – Collana Agni Yoga)

Questo moto verso ciò che sente Vero, che inconsapevolmente (almeno per un primo lungo periodo) attrae, è in fondo ciò che spinge l’uomo a domandare, a cercare e a sperimentare. Procedendo nel suo cammino e questo vale in ogni campo d’esperienza, trova naturale riconoscere che la condivisione del sapere è ciò che vivifica la coscienza. Trasmissione iniziatica è l’espressione “tecnica” che sintetizza questo dare-avere continuo, che spontaneamente viene associata al rapporto Maestro-Allievo, ma a ben vedere è la “cinghia di trasmissione” della conoscenza ad ogni livello, sia per il sapere esoterico che per quello essoterico. La condivisione del “pane della conoscenza” tra compagni di viaggio, è l’evidenza della chorda fratres.

Ecco che la necessità di verità torna come esigenza vitale in chi aspira a conoscere e come responsabilità nella comunicazione in chi istruisce. A confermare che lo “scopo ed oggetto del comunicare è la Verità”, come indicò in suo scritto inedito Enzio Savoini.

Pearl of Searching 1924

«A volte il Vero è velato da simboli. La mente non può capire le analogie della vita, che allora devono svolgersi con segni terreni. Agli uomini occorrono immagini familiari, e con l’illusione lo spirito è sollevato alla sua vera Dimora.» – (Appello § 130 – Collana Agni Yoga)

Il grande lavoro, per dissipare l’illusione, in quel succedersi di prove, consiste nel togliere “il velo delle forme” per liberarne l’energia che le anima, e comprendere cosa i simboli preservano e custodiscono, per “chi ha occhi per vedere” la luce ch’essi celano.

Viene usato «il termine illusione per indicare tutti gli aspetti delle ingannevoli apparenze e abbagli, fraintendimenti ed errate interpretazioni che insidiano l’aspirante a ogni passo della via, fino all’unione. Quest’ultima parola detiene il segreto per eliminare l’illusione, ossia la disillusione, come è stato chiamato esotericamente questo processo di liberazione.» – (A.A. Bailey – Illusione quale problema mondiale 94)

Quel succedersi di prove, è il cammino iniziatico, nel quale l’uomo, di stadio in stadio, entra in sfere di coscienza sempre più inclusive. La tradizione esoterica raffigura questa successione di stadi coscienziali distinguendo tre Aule, definite: dell’Ignoranza, dell’Apprendimento e della Saggezza.

«Il termine iniziazione deriva da due parole latine: in = dentro, e ire = andare; perciò iniziare, cominciare, dare inizio o entrare in qualche cosa. Nel suo più ampio significato, indica l’ingresso nella vita spirituale o in un suo nuovo stadio. È il primo passo, di altri che seguiranno, sul Sentiero della Santità. Perciò, letteralmente, colui che ha conseguito la prima iniziazione è un uomo che, avendo trasceso il regno puramente umano, ha fatto il primo passo in quello sovrumano o spirituale. Come al momento dell’individualizzazione egli passò dal regno animale a quello umano, ora è penetrato nella vita dello spirito e quindi, per la prima volta, ha diritto di essere chiamato “uomo spirituale” secondo il significato tecnico del termine. È entrato nel quinto e ultimo stadio della nostra quintuplice evoluzione. Avendo brancolato per molte età nell’Aula dell’Ignoranza, poi frequentata la scuola nell’Aula dell’Apprendimento, ora entra all’università o Aula della Saggezza. Quando ne avrà percorsi i diversi stadi diverrà un Maestro di Compassione.

[…] Considerata in senso lato e non dal punto di vista individuale, l’iniziazione o il procedimento mediante il quale si giunge a un’espansione di coscienza, fa parte del normale sviluppo evolutivo.» – (A.A. Bailey – Iniziazione Umana e Solare 10-12)

In questo articolo l’auspicio è quello solo di accennare ad alcuni strumenti da poter utilizzare in questo ambizioso ma ineluttabile viaggio di ritorno alla Fonte, alla ricerca della Verità Una. Com’è logico prima d’intraprendere un viaggio, è bene considerare quale sia il proprio equipaggiamento.

A tal proposito, l’antica saggezza ha lasciato un’indicazione nel «Conosci Te Stesso», un consiglio prezioso e da non sottovalutare per affrontare il viaggio con maggior profitto.

Book of Life 1939

Certamente la sfera sensoriale dell’uomo costituisce l’equipaggiamento primario a cui far riferimento.

«I sensi si possono definire come gli organi mediante i quali l’uomo diventa consapevole dell’ambiente che lo circonda. Dovremmo forse chiamarli non tanto organi (poiché dopo tutto un organo è una forma materiale che esiste per una data funzione), quanto il tramite attraverso cui il Pensatore viene in contatto con il suo ambiente. Sono ad esempio i mezzi che gli permettono di investigare il piano fisico grossolano, i mezzi grazie ai quali acquista la sua esperienza, scopre ciò che ha bisogno di conoscere; per loro mezzo diventa consapevole ed espande la sua coscienza. […] I sensi dell’uomo sono un suo patrimonio individuale, e si manifestano come: a. realizzazione separata di autocoscienza; b. capacità di affermare la sua individualità; c. importanti mezzi d’evoluzione autocosciente; d. fonte di conoscenza; e. facoltà di trasmutazione, verso la fine, della vita nei tre mondi.

Come sappiamo i sensi sono cinque e, nell’ordine di sviluppo sono: a. l’udito; b. il tatto; c. la vista; d. il gusto; e. l’olfatto. Ognuno dei cinque sensi ha un definito collegamento con l’uno o con l’altro piano, ed ha anche una corrispondenza su tutti i piani.» – (A.A. Bailey – Trattato del Fuoco Cosmico 186)

Elenchiamo di seguito i cinque diversi aspetti dei cinque sensi sui cinque piani (1. Fisico, 2. Astrale, 3. Mentale, 4. Buddhico, 5. Atmico), in modo da poter vedere rapidamente le loro corrispondenze:

Udito

  1. Udito fisico; 2. Chiarudienza; 3. Chiarudienza superiore; 4. Comprensione (dei 4 suoni); 5. Beatitudine

Tatto

  1. Tatto fisico; 2. Psicometria; 3. Psicometria planetaria; 4. Guarigione; 5. Servizio attivo

Vista

  1. Vista fisica; 2. Chiaroveggenza; 3 .Chiaroveggenza superiore; 4. Visione divina; 5. Realizzazione

Gusto

  1. Gusto fisico; 2. Immaginazione; 3. Discriminazione; 4. Intuizione; 5. Perfezione

Olfatto

  1. Olfatto fisico; 2. Idealismo emotivo; 3. Discernimento spirituale; 4. Idealismo; 5. Onniscienza

(A.A. Bailey – Trattato del Fuoco Cosmico 189)

Dallo studio della loro corrispondenza su ogni piano i sensi offrono, come detto i mezzi per ottenere autocoscienza, conoscenza e capacità di trasmutazione.
In questa ricognizione nell’approccio al Vero, certamente la Conoscenza è ciò che suggella ogni esperienza nel lungo viaggio dell’uomo.

«Può essere utile esaminare la differenza, o il rapporto, esistente fra conoscenza, comprensione e saggezza. Nel linguaggio comune questi termini vengono spesso usati indifferentemente, ma nel linguaggio tecnico hanno significato diverso.

La conoscenza è il frutto dell’Aula dell’Apprendimento. Potrebbe essere definito la totalità delle scoperte e delle esperienze umane, tutto ciò che può essere conosciuto dai cinque sensi e comparato, diagnosticato e definito dall’intelletto. È ciò che sentiamo come certezza mentale, o ciò che possiamo accertare con l’esperimento. È l’insieme delle arti e delle scienze e comprende tutto ciò che si riferisce alla costruzione e allo sviluppo dell’aspetto formale delle cose. Perciò la conoscenza riguarda l’aspetto materiale dell’evoluzione, la materia nel sistema solare, nel pianeta, nei tre mondi dell’evoluzione umana, nei corpi umani.

She Who Leads 1944La saggezza è il frutto dell’Aula della Saggezza. Riguarda lo sviluppo della vita entro la forma, il progresso che lo spirito compie mediante i veicoli o corpi sempre mutevoli e le espansioni di coscienza che si succedono di vita in vita. Si riferisce all’aspetto vita dell’evoluzione. Poiché la saggezza riguarda l’essenza delle cose e non le cose stesse, è l’apprendimento intuitivo della verità, indipendentemente dalla facoltà di ragionamento; è l’innata percezione che può distinguere tra vero e falso, tra reale e irreale. Ed è più di questo, poiché è anche la crescente capacità del Pensatore di penetrare sempre più nella mente del Logos, di comprendere la vera essenza del grande scenario dell’universo, di vederne l’obiettivo e armonizzarsi sempre maggiormente con quanto è superiore. Per il nostro scopo attuale (studiare alcuni aspetti del Sentiero della Santità nei suoi diversi stadi) possiamo dire che la saggezza è la realizzazione del “Regno di Dio in noi” e la conoscenza del “Regno di Dio fuori di noi”, nel sistema solare. Possiamo anche dire che è la graduale fusione del sentiero del mistico con quello dell’occultista: l’erigere il tempio della saggezza sulle basi della conoscenza.

La saggezza è la scienza dello spirito, come la conoscenza lo è della materia. La conoscenza è separativa e oggettiva, mentre la saggezza è sintetica e soggettiva. La conoscenza divide, la saggezza unifica. Cosa s’intende allora per comprensione? La comprensione può essere definita la facoltà del Pensatore nel Tempo di avvalersi della conoscenza quale base per la saggezza, ciò che gli consente di adattare gli aspetti della forma alla vita dello spirito, di afferrare i lampi d’ispirazione che gli giungono dall’Aula della Saggezza e collegarli ai fatti pertinenti all’Aula dell’Apprendimento.

Questo concetto può essere espresso anche nel modo seguente: la saggezza si riferisce all’unico Sé, la conoscenza al non sé, mentre la comprensione è il punto di vista dell’Ego, o Pensatore, o il rapporto fra i due. Nell’Aula dell’Ignoranza predomina la forma, l’aspetto materiale delle cose. In essa l’uomo è polarizzato nella personalità o sé inferiore. Nell’Aula dell’Apprendimento il sé superiore o Ego cerca di dominare la forma fino a che, per gradi, si stabilisce un punto d’equilibrio in cui l’uomo non è dominato né dalla forma né dall’Ego. In seguito l’Ego si afferma sempre più fino a che, nell’Aula della Saggezza, impera sui tre mondi inferiori e l’innata divinità dell’uomo assume crescente dominio.» – (A.A. Bailey – Iniziazione Umana e Solare 10-12)

In questo volo di esplorazione del territorio, non scendiamo oltre nelle distinzioni, ma vale la pena ricordare che la conoscenza a sua volta può essere divisa in tre categorie: la conoscenza teorica, la conoscenza discriminante e la conoscenza intuitiva.

In futuro magari torneremo a penetrare l’argomento, in quest’occasione è utile esporre che «l’intuizione non è in realtà che la percezione, della mente, di fattori in creazione, di qualche legge e qualche aspetto della verità, noti all’anima, emananti dal mondo delle idee e partecipi della natura di quelle energie che producono tutto ciò che è manifesto. Tali verità sono sempre presenti, queste leggi sono sempre attive, ma solo la mente addestrata, sviluppata, focalizzata e aperta può riconoscerle, più tardi comprenderle e finalmente adattarle ai bisogni e alle esigenze del proprio ciclo e del proprio tempo.» – (A.A. Bailey – Trattato di Magia Bianca 16)

Nel lavoro senza fine di approccio alla Verità, va ricordato che essa è sempre relativa al livello evolutivo dell’uomo che la contempla, e in aiuto possono essere riconosciuti altri ausili alla “navigazione” utili all’orientamento, come Leggi e Principi nel vasto Mondo delle Idee. Andiamo allora a definirli aiutati dall’Insegnamento.

Mondo delle Idee Il mondo delle idee è il mondo dell’anima e della mente superiore. L’onda dei pensieri e delle opinioni umane è quello dell’opinione pubblica e della mente inferiore. L’aspirante deve operare liberamente in ambedue i mondi. Ciò non significa che egli debba agire liberamente, quindi con maggiore facilità, bensì che egli deve operare come libero agente in entrambi i mondi. Nel primo lo farà con la costante meditazione quotidiana. Nel secondo con vaste letture, con l’interesse e la comprensione.» – (A.A. Bailey – Trattato di Magia Bianca 491)

Book of Wisdom 1924

Legge «Una Legge presuppone un essere superiore che, dotato di un proposito e coadiuvato dall’intelligenza, coordina le proprie forze in modo da portare un piano predisposto a totale compimento. Con chiara conoscenza della meta da raggiungere, tale entità mette gradualmente in attività gli stadi che, se attuati in successione ordinata, condurranno alla attuazione perfetta del Piano.

La parola “legge” si associa generalmente all’idea di assoggettamento ad un’attività riconosciuta come inesorabile e inflessibile, ma di solito non compresa da colui che vi è assoggettato; da un certo punto di vista, l’unità si sente immersa nell’impulso di gruppo, incapace di mutarlo o di sottrarsi al suo esito. Come inevitabile conseguenza, il concetto di legge suscita, nella coscienza dell’uomo, la sensazione di sentirsi una vittima – come foglia in balia del vento, trasportata verso una meta ignota, sulla natura della quale non si possono fare che congetture e ipotesi. L’uomo si sente governato da una forza, apparentemente ineluttabile, che produce risultati di gruppo a spese delle singole unità.

Quest’atteggiamento della mente dell’uomo è inevitabile, fintanto che la sua coscienza non abbia raggiunto un’espansione tale da percepire e comprendere i fini più vasti. Quando, giunto al contatto con il sé superiore, l’uomo partecipa alla Conoscenza dello Scopo e, salendo sulla montagna della visione la sua prospettiva cambia abbracciando un più vasto orizzonte, egli si rende conto che la legge altro non è che impulso spirituale e manifestazione di vita dell’Essere in cui egli vive e si muove. Egli apprende che quell’impulso esprime un proposito intelligente, saggiamente diretto e basato sull’amore. Comincia allora ad applicare la legge, ossia a far passare attraverso sé stesso con saggezza, amore e intelligenza, quel tanto d’impulso spirituale al quale il suo organismo è in grado di rispondere, per trasmetterlo e utilizzarlo.

Cessa di fare ostruzionismo e comincia a trasferire. Pone termine al ciclo della sua vita chiusa ed egocentrica e spalanca le porte all’energia spirituale. Riconosce in tal modo che la Legge che prima odiava e di cui diffidava è il mezzo vivificatore e purificatore che lo spinge, insieme a tutte le creature di Dio, verso una meta gloriosa.» – (A.A. Bailey – Trattato di Magia Bianca 11-12)

Volendo approfondire il mondo delle Leggi, va ricordato che tre gruppi governano l’espressione vitale di questo secondo sistema solare: Leggi di Natura, Leggi dell’Anima e Leggi della Vita.

Principio «In senso macrocosmico è ciò che si sviluppa su ogni piano dei nostri sette piani, i sottopiani del piano fisico cosmico. È il seme, su ciascun sottopiano, che incarna un aspetto della coscienza divina in sviluppo; è fondamentalmente connesso a una forma di sensibilità; è ciò a cui i corpi, nel loro evolvere, finiscono per rispondere. Il principio è un germe di consapevolezza, che racchiude in sé tutte le potenzialità della perfetta coscienza a qualche livello di attivitàdivina; è ciò che rende possibile la conoscenza e la risposta consapevole alle condizioni ambientali; è ciò che connota lo “svolgersi” di un’attività senziente sequenziale e conduce potenzialmente e inevitabilmente alla comprensione divina.» – (A.A. Bailey – Trattato dei Sette Raggi IV 611-612)

«Un principio è ciò che incorpora un aspetto della veritàsu cui è basato questo nostro sistema; è il penetrare, nella coscienza dell’uomo, di una piccola parte dell’idea sulla quale il nostro Logos basa tutto ciò che compie.

La base di tutta l’attività del Logos è amore in azione e l’idea fondamentale su cui Egli basa l’azione connessa con la Gerarchia umana è il potere dell’amore che conduce verso l’alto; chiamatelo evoluzione se volete, impulso innato se preferite, ma è l’amore che origina il moto e la spinta verso l’alto, verso il compimento. È il condurre il singolo e il tutto ad ulteriore espressione. Per tale motivo questo principio dovrebbe essere alla base d’ogni attività, e il governo delle organizzazioni minori, se basato sull’amore che conduce all’attività, condurrebbe ad uno stimolo divino di tutti i suoi membri, guidandoli anch’essi ad un’espressione più piena e quindi a maggiore completezza e a uno sforzo più soddisfacente.

Un principio, se veramente fondamentale, fa subito appello all’intuizione e richiama un’immediata reazione di consenso da parte del Sé superiore dell’uomo e piace poco o nulla alla personalità. Esso incorpora un concetto dell’Ego nella sua relazione con gli altri.

Un principio è ciò che governa sempre l’Ego sul suo piano e soltanto ponendoci sempre più sotto la guida di quell’Ego, la nostra personalità potrà concepire quelle idee e rispondervi. È un fatto da tener presente nel comportamento con gli altri e dovrebbe modificare i giudizi. L’apprendimento corretto di un principio significa un progresso nell’evoluzione.

Un principio è ciò che anima un’affermazione che tratta del bene più alto per la maggioranza. Che un uomo debba amare sua moglie è l’affermazione di un principio che governa la personalità, ma dovrà essere trasmutato nel principio superiore secondo cui un uomo deve amare i suoi simili.» – (A.A. Bailey – Trattato di Magia Bianca 115-116)

Anche per i Principi è possibile riconoscere una suddivisione ternaria tra: a) quelli che governano il sé personale, relativi alle azioni e alla vita del sé inferiore; b) quelli che governano il Sé superiore e che si ricollegano con l’aspetto amore o saggezza; c) principi ancora più alti, quelli compresi dallo Spirito e prontamente afferrati soltanto dalla coscienza monadica.

Si vuole concludere questa presentazione con una nota significativa dal Trattato del Fuoco Cosmico (p. 86 nota 37) che definisce i Principi: «differenziazioni fondamentali, qualità o tipi essenziali di energia sui quali sono costruite tutte le cose; essi danno il carattere distintivo a tutte le forme.»

Path to Kailas 1933

«Gli uomini parlano di molte verità. Perché non affondano oltre l’involucro, per giungere alla Verità Una? Sottoposta all’osservazione più rigorosa, la realtà dilata la coscienza. E questa è quel magico scrigno in cui si ritrovano tutti i tesori perduti.» – (Agni Yoga § 590 – Collana Agni Yoga)

«L’autentico sapere umano sarà sempre in armonia con l’Unica Verità. Tutti gli sviluppi umani sono da raffrontare con l’insegnamento di Luce, ed è bene quando la conoscenza segue l’unica Verità possibile. Ma per farlo occorre continuamente saggiare le azioni umane con i Principi fondamentali. Certo la scienza genuina non può contraddire le Leggi immutabili, quindi le Tavole dei Principi devono essere sempre presenti nella mente e nel cuore quando si compiono nuove ricerche. Ne verrà un entusiasmo invincibile per lo studioso che, senza egoismo, prosegua con serietà le sue indagini per il bene del genere umano. Egli percepirà le onde di Luce e scoprirà energie nuove fra le vibrazioni. Il Fuoco, il grande Agni, è il Custode manifesto dell’Ineffabile. La Luce attrae, e chi vi penetra non torna indietro. Chi mai vorrebbe ridiscendere nelle tenebre? Che la sacra Immagine custodita nel cuore vi sia come segno di via. Realizzate la potenza e la bellezza del Mondo del Fuoco. Non siate dei semplici curiosi, ma scoprite in voi il forte legame con il Mondo della Bellezza.» – (Mondo del Fuoco I § 666 – Collana Agni Yoga)

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* Questo articolo viene pubblicato in corrispondenza della congiunzione eliocentrica tra Venere e Nettuno: la Comunione intelligente e amorevole. Per l’Insegnamento esoterico,Venere e Nettuno sono rispettivamente i Principi e gli Esseri solari di 5° Raggio e 6° Raggio preposti alla Costruzione della Forma tramite la Mente mossa dall’Amore e alla riunificazione dei molti nel nome dell’Uno, il ritorno all’essenza comune.

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Una risposta a Aspirare al Vero

  1. Claudia dice:

    Grazie infinite Adriano per questo scritto davvero utile per la comprensione e la sintesi dei passaggi evolutivi che accompagnano l’Uomo alla sua Fonte

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