Allineamento Betelgeuse-Polare-Sole-Terra

Oggi, 20 giugno, vigilia solstiziale, la Terra riceve le energie dell’ardente Betelgeuse e della Stella Polare attraverso lo splendore del Sole, lungo il meridiano eclittico (ricezione diretta il 20 dicembre): analogicamente, la Personalità (Terra) riceve, attraverso la mediazione dell’Anima (Sole), le energie altissime e profondissime dello Spirito (Cosmo). È un giorno propizio per l’invocazione ed evocazione dell’Energia cosmica di Betelgeuse e della Polare.

Betelgeuse è in sanscrito Bahu/Ardra, il braccio del Cacciatore di Luce e Fonte di Resurrezione, Orione/Osiride; l’elevare sostenuto di Colui che è inteso come supremo e centrale nello Spazio cosmico ove “dimoriamo, ci muoviamo e siamo”: il Cristo cosmico simbolo o rappresentazione di Yajna, il ‘Sacrificio’, e come Atlante sorregge il mondo sulle Sue spalle, lo ‘innalza’ al Cielo, la Fonte originaria.[1]

È un centro focale di quel Grande Cuore cosmico (il Principio cristico/ Buddhi), la fonte della sensazione cosciente:

“ […] quel centro del corpo di COLUI DEL QUALE NULLA SI PUÒ DIRE che è la fonte della sensazione cosciente. […] il plesso solare di quella grande Esistenza la cui vitalità che tutto abbraccia tiene il nostro Logos, insieme ad altri Logoi solari, nella sfera della Sua coscienza”. (A. A. Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, Collezione Lucis, p. 1253).

La supergigante rossa mantiene nel suo potentissimo campo magnetico, quale ‘Madre del mondo’ celeste, tutte le stelle a noi note, nel Braccio di Orione appunto (da cui il braccio galattico che ci ospita prende nome, o identità).

Fonti della Tradizione esoterica riferiscono che “l’interesse risvegliato ultimamente nell’opinione pubblica dalla stella gigante Betelgeuse, sia dovuto al fatto che in questo momento particolare c’è stata un’interazione di forze tra il nostro minuscolo sistema e questo, gigantesco, ed una comunicazione tra le due Esistenze che li animano.” (Ibidem, p. 1086). Il Suo potente influsso raggiunge il nostro sistema attraverso il segno del Sagittario, e stimola la scienza dell’anima (la psicologia) nei suoi vari aspetti (mentale, psichico e spirituale). (Liberamente estratto da: Ibidem, p. 1255).

Betelgeuse stimola il centro del cuore dei discepoli, mentre Sirio il loro centro della testa, l’energia di quest’ultimo giungendo attualmente sulla Terra tramite l’asse cardinale dei Segni solstiziali Cancer-Capricornus e tramite Saturno. (Liberamente estratto da: A. A. Bailey, Psicologia Esoterica II, Collezione Lucis, p. 721).

All’istanza di un Cuore sensitivo, la Grande Madre Betelgeuse, si risponde per ritornare alla Casa del Padre/Cosmo, ad Orione-Osiride-Sohu, dopo che Sirio-Iside-Sothis ‘ha ricomposto i pezzi’ del Consorte e Fratello. Ed è dalle 4 Stelle dell’Orsa Minore che giunge il Fiat o potere direttivo per risalire al Cielo. [2]

E particolarmente dalla Stella Polare, la lucida del piccolo Carro (vicario dell’Orsa Maggiore)[3] e bersaglio del nostro asse terrestre, indicata quale stella direttiva e di ri-orientamento: “per mezzo della quale si impara l’arte di ‘rivolgersi e ritrovare ciò che si è perduto’. Ciò finisce per ricondurre l’uomo alla fonte che l’ha emanato […]. Essa è una ‘grande stella di direzione’ poiché (in questo ciclo) per essa fluisce la volontà d’unione e di sintesi. È la forza che produce l’integrarsi della personalità, il congiungersi di questa all’anima, e l’unificarsi dell’umanità, cioè il grande Approccio fra questa e la Gerarchia [i Maestri o Grandi Saggi che guidano, attualmente dall’interno della coscienza, l’umanità].” (A. A. Bailey, Astrologia Esoterica, Collezione Lucis, pp. 197 e 482).

In sanscrito è Dhruva e Grah-Adhar, nomi derivati dalle radici indoeuropee che esprimono rispettivamente il significato di ‘portare [hr] la luce divina [d]’, ‘portare il diritto’, ‘fondare la legge’, ‘stabilire’; e del ‘moto [g] che raggiunge [r/ra] e porta via [h]’, afferra e ‘contiene’.[4]

La Polare, ‘il cardine dei pianeti’, porta dunque questa energia fondante ‘permanente, durevole’: in essenza, le ‘Vesti invisibili’ dell’Eterna genitrice.[5]

La stella Polare sostiene la giusta direzione al Nuovo:

“L’influsso che emana dalla stella Polare, e che è un fattore così potente nel nostro sistema solare, raggiunge il nostro pianeta attraverso il segno dell’Acquario. Lo studioso ne troverà la ragione tenendo presente il significato dell’acqua come simbolo delle emozioni, le quali non sono che la manifestazione inferiore dell’amore-desiderio. L’Acquario è un centro di forza dal quale l’adepto attinge ‘l’acqua di vita’ e la porta alle moltitudini. Questa forza proveniente dalla Stella Polare attraverso l’Acquario è particolarmente potente in questo momento, e perciò grande è il giorno dell’opportunità. È uno degli agenti che rendono possibile la venuta del Grande Signore”. (A. A. Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, Collezione Lucis, p. 1263).

*

In termini astrosofici l’allineamento Betelgeuse-Polare-Sole-Terra convoglia sull’Eclittica (matrice ideale di tutti gli eventi, concreti e non, del sistema solare, planetario o umano) un seme di Luce di Ascesa e Resurrezione, di Giusta Direzione; la presenza di tali Centri focali sullo stesso Piano di Amore e Luce produce l’armonia dei cuori, ‘sensitività alla cooperazione’ tra Cielo e Terra:

“Quando ‘le stelle cantano insieme’, quando ‘il canto degli Dei’ risuona nel gran coro dei cieli, essi producono una corrispondente sinfonia di colori”.[6]

L’Ordine planetario, che essenzialmente è la sintesi degli spiriti umani, orientato alla data cruciale del 2025, riceve e trasmette i 7 Raggi/Colori dell’Ordine della Vita, di Orione.

Tali impulsi sono impressi e seminati, sul Piano di Amore e Luce dell’Eclittica e in tutti i cuori umani, dai 7 Dipartimenti di questo Ordine di Spiriti o Umanità gerarchica, e attraverso un settenario di Intenzioni, Direzioni o Formule, a beneficio del nostro amatissimo Pianeta Azzurro.

Come seminato per i precedenti allineamenti, la Gerarchia umana evoca e ‘fissa’ sulla Terra una forma-pensiero fatta di sette centri vitali:

1.1 SONO LA PRESENZA UMANA CENTRALE

2.2 SONO NEL CUORE DEL CRISTO

3.3 ILLUMINO IL PROPOSITO PLANETARIO

4.4 DAL POSTO DEL FUOCO CONTEMPLO E RIFLETTO IL MODELLO

5.5 IMPRIMO IL PIANO NELLE MENTI UMANE

6.6 RICONDUCO ALLA CULTURA DEL CIELO

7.7 IRRADIO L’ORDINAMENTO GERARCHICO

 

*

——————————————————-

[1] Il braccio stellare dell’Orione che si dirama da Betelgeuse indica solennemente l’incrocio tra il piano dell’eclittica (orientamento della Coscienza solare) e il piano equatoriale galattico (Coscienza cosmica), tra le costellazioni di Taurus e Gemini, la polarità locale gemella o speculare a quella del Centro dei centri – il Centro galattico – tra Scorpio e Sagittarius. Il luogo dell’anticentro galattico è la zona più bella e radiante del Cielo (con la presenza anche dell’Auriga, di Sirio e delle Pleiadi), il luogo del Comando (insieme all’Orsa Maggiore), riconosciuto dall’Astrologia esoterica quale “Testa del Cristo cosmico”, giacente sulla Via della Via Lattea.
L’etimo dei nomi sanscriti attribuiti a tali fuochi stellari, Bahu e Ardra (Betelgeuse), e Mriga-shiras/Agrahyani (Orione), ne rivela le qualità energetiche essenziali:
Bahu deriva dalla radice indoeuropea bah, che esprime l’idea di ‘spostare [h] con forza [ba]’, ‘rafforzare’ ‘crescere’, ‘aumentare’; in sanscrito bahu è ‘braccio’, ‘avambraccio’, con il suo altro significato di ‘molto’, ‘abbondante’,’grande’”. (F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, p.259). Ardra deriva dall’unione della radice indoeuropea r/ar/ra “muovere verso”, “muovere verso l’alto”, “raggiungere”, “preparare” (p.335), o rd/ard “l’arrivo [r] della luce [d]”, “effetto del fuoco”, “dissolvere”, “bruciare” (p.344), e dra “andare veloce [ra da r cfr. M.M.W.] con energia [d]”, “correre”, “affrettarsi”, “agire con efficacia”, “precipitarsi”. [drapi “che fa correre”, detto di Rudra, il dio della tempesta]”. (p.177). In India marcava la sesta stazione lunare, Ardra, l’Umido, in relazione al fatto che il sorgere di questa stella era l’inizio della stagione delle piogge. Poiché è anche la prima stella di Orione a sorgere, gli antichi scrittori l’hanno anche chiamata “l’Annunciatore”. (Wikipedia).
Mriga-shiras (testa di cervo): dalla radice indoeuropea mrg [mr+g] ‘muoversi [g] nella zona del limite [mr]’; in sanscrito mrga ‘animale selvaggio’, ‘antilope’, ‘cervo’. (p.315). Si noti che in sanscrito l’azione di ‘cercare’ è associata a quella di ‘cacciare’ (p.299). Shiras: dalla radice indoeuropea sr [s+r/ar/ra] ‘simile [s] a ciò che sta in alto [r]’, ‘parte del corpo che sta in alto’, ‘testa’, ‘corno’. (p.439).
Agrahyani: deriva dall’unione delle radici indoeuropee ag‘muovere tortuosamente [ag]’, o anche aj ‘avvio [a] del moto dritto in avanti [j]’, ‘guidare’, ‘cacciare’, in sanscrito agra ‘anteriore’, ‘primo’(pp.62-3, 94), e yaj ‘avanzare [y] dritto in avanti [aj] in segno di offerta’, ‘dirigersi verso il cielo’, ‘offrire un sacrificio’, ‘adorare’, ‘onorare’, ‘offrire agli dei ciò che è stato loro destinato’; in sanscrito yajna ‘sacrificio’, ‘adorazione’. (p.322). Per i poeti vedici, il sacrificio agli dei, yajna, e l’oblazione sul fuoco sacrificale, havis, ‘sono navi che conducono al cielo’”. (XLV).
Il termine resurrezione deriva dal latino resurgere, è composto dalla particella re-, di nuovo, e dal verbo surgere, sorgere: letteralmente “sorgere di nuovo”. Surgere a sua volta è composto dalla particella sub, sotto, e dal verbo regere, guidare dritto, dirigere, o reggere da sotto. Questa azione ci evoca un gesto muscolare, un elevare sostenuto. La maggior parte dei linguisti identifica in *RAJ- la radice indoeuropea originaria, cui si riconnettono i seguenti termini: sanscrito: ṛj-ras, guida; ṛj-us, diritto, retto (anche moralmente); zendo: e-rez-u, diritto, retto; greco: o-reg-o, distendo, drizzo; latino regere, “condurre dirittamente”, guidare; inglese right, diritto; to right, rendere giustizia. F. Rendich osserva che il verbo indoeuropeo , muovere verso, sorgere, si sviluppa in ar e ra e, in latino, in re/or; nella radice ṛj del latino rectus, retto, riconosce le componenti “” e “j”, ad esprimere l’idea di muovere verso [] diritto in avanti [j]”. (pp. 342-343).
E’ dunque interessante notare l’identità della radice /ar/or/ur, custodita nel termine re-sur-re-zione, con l’etimo di Orione: traduzione dal sumero Uru-anna. Il nome Orione significa letteralmente “l’esplosione della luce”. Le radici *AR-/*OR-/*UR- secondo alcuni linguisti sono le varianti dell’originaria consonante “R”. E’ un suono che ci richiama a guardare sempre verso l’Origine, verso l’Alto.
“ORIONE (Gr.) – Identico ad Atlante, colui che sorregge il mondo sulle sue spalle”. (H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998).
“Osiride, come Brahmâ-Prajâpati, Adamo Kadmon, Ormazd, e molti altri Logoi, era il capo e la sintesi del Gruppo dei Creatori o Costruttori.” (H. P. Blavatsky, Cosmogenesi, Collana Cintamani, p. 329).
Brahma è colui che ‘fa crescere [brh] nell’universo il respiro delle Acque cosmiche [an]’”. (Rendich, XLIX).
[2] Il quadrato di Stelle dell’Orsa Minore, e tra di esse specialmente la stella Kochab alla quale era orientato il condotto settentrionale della regina nella Grande Piramide di Giza, identificavano il simbolo dell’ascia ricurva del dio sciacallo Upuaut “che apriva le vie” e che nelle cerimonie egizie serviva ad Horo per “aprire la bocca” e così far risorgere il faraone morto. Il condotto di “uscita” della regina era invece orientato su Sirio-Iside-Sothis, la Dea della Riunificazione che ritrova i pezzi del Consorte Osiride ucciso e smembrato dal dio Seth: il Principio dell’Intelligenza amorevole (Manas superiore) riporta i corpi sregolati dell’essere umano incarnato alla guida dell’Anima, del Principio del Cuore (Buddhi).
[3] L’Orsa Minore, costellazione che ospita l’attuale Stella polare planetaria, è strettamente implicata con l’Orsa Maggiore e le Pleiadi, ma si pensa ad un livello ancor superiore a quello di Sirio, oltre la Triade spirituale cosmica – monadico: “Le sette stelle dell’Orsa Maggiore sono in complesso rapporto con quelle dell’Orsa minore e con le Pleiadi… Questo grande ternario di costellazioni è in peculiare relazione con quel Grande Essere Cui ho alluso talvolta come Colui del Quale nulla si può dire. Si può affermare soltanto che esse sono i tre aspetti della Monade, assoluta e indescrivibile, Causa ineffabile del gruppo di sette sistemi solari, uno dei quali è il nostro.” (A. A. Bailey, Astrologia Esoterica, Collezione Lucis, pp. 607-8).
[4] Da: F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, pp. 193 e 73-4.
Dhruva: in sanscrito ‘permanente, durevole’.
Grahadhara: in sanscrito graha ‘recipiente’,‘contenitore’ in cui versare il Soma; dhara ‘che sostiene’. (Ibidem).
[5] “… Zhi-gyu, ‘le vesti per sempre invisibili’; gzhi, ‘quello che dà origine a una cosa, quello da cui essa nasce, terreno, base, fondamento, origine’; in Sans. ādhāra, āśraya, mūla, vastu.” (Da: D. e N. Reagle, I libri segreti di H.P.B., p. 46).
“La ‘Genitrice’, lo Spazio, è la Causa eterna e sempre presente di tutto – la DIVINITÀ incomprensibile, le cui ‘Vesti Invisibili’ sono la Radice mistica di tutta la Materia e dell’Universo”. (H. P. Blavatsky, Cosmogenesi, Collana Cintamani, p.51).
[6] Da: A. A. Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, Collezione Lucis, p. 1256.
Taggato , , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

Una risposta a Allineamento Betelgeuse-Polare-Sole-Terra

  1. Lucia dice:

    Pur nella complessità della descrizione del lavoro dei Pianeti e Delle stelle sì percepisce comunque la leggerezza del fine ultimo per il futuro dell’ l’umanità verso la consapevolezza dell’Ordine Planetario.
    Lucia G.

Lascia un commento