7-10-2014: Congiunzione eliocentrica Terra-Urano

Oggi i due Sposi celesti[1] la Terra, la sfera di esperienza, e Urano, il dio dell’altissimo Cielo, il grande Jerofante solare, uniti nel sacro vincolo dal Sole, irradiano la gioia dell’Accordo nuziale. L’altare dell’Unione è posto sull’eclittica, sede della ritualità solare, e vede i Due congiunti in volo avanzare con moto concorde, ed immettere nel Sistema la folgore energetica del massimo impulso (congiunzione).

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La Terra, congiunta al suo Sposo, vede il Sole volare, per la visione tropicale, nel Segno di Libra (le cui energie sospingono la coscienza all’Attività ritmica ed equilibrata); simmetricamente, il Sole vede Urano, attraverso il mirino della Terra, entrambi sullo sfondo del Segno di Aries (l’Impulso alla Vita o “Fuoco elettrico”, la Fonte degli inizi creativi, “la patria delle Idee divine”, che imprime nell’Umanità, per l’attuale ciclo precessionale di 26000 anni, il potere di avanzare mediante la mente illuminata). Mentre per la prospettiva siderale i Due si congiungono eliocentricamente nel campo della costellazione dei Pesci (la Fonte cosmica dell’energia di salvazione).

L’impulso a progettare un’attività creativa ben orientata sembra dunque sintetizzare il lampo energetico attivato in coscienza dai 3 Signori solari (Sole-Terra-Urano) sull’asse Libra/Aries, i Segni trasmettitori all’Umanità dell’impulso supremo, proveniente dall’Orsa Maggiore, verso il Sentiero iniziatico: solo con un‘attività creativa ben orientata si può unire Altissimo ed Abissale, Spirito e Materia.

Dall’Astrologia Esoterica si apprende che Urano è il Luminare del ‘Fuoco elettrico’, il Fuoco che dà la vita e incessantemente la rinnova. Urano sta per il Cielo ordinato, il Cosmo, nella sua totalità organica e gerarchica, di Fuoco vivente e vitale; è il custode della Porta dell’iniziazione e della Gerarchia spirituale, quei Grandi Esseri che da dietro le quinte custodiscono e amministrano l’evoluzione planetaria e umana; appresta e dirige ritmi e rituali, la cui magia unificante è il legante esatto di tutte le comunioni; spiritualizza o sublima tutte le forme riconducendole all’Uno.

Urano, la cui energia (indicata quale Settimo Raggio dell’Ordine Cerimoniale) “unifica Altissimo ed Abissale”, è il Maestro che afferma le regole nel complesso solare: attualmente convoglia alla coscienza terrestre (per 7 anni: dal 2011 al 2018) le energie del Segno a lui consonante, Aries, così decuplicando la potenza del suo potere ‘elettrico’ o vitale e la spinta irrepressibile al rinnovo totale.

Queste congiunzioni eliocentriche in Aries vengono ricevute dalla coscienza umana tradotte dal Segno di Libra (focalizzato dal Sole ‘apparente’ dal 20 settembre al 20 ottobre circa), esaltando così l’energia progettuale e creativa del Terzo Raggio dell’Intelligenza attiva veicolato da Libra, in piena risonanza con la natura indicata di 3° Raggio della Terra, nonché con Urano, l’Agente solare che precipita il 3° Aspetto divino, quello della Sostanza-Materia. Soprattutto al ‘tempo’ della Loro congiunzione, l’Allievo Terra apprende l’Arte vitale, rinnovatrice ed organica di Urano e lo aiuta ad ancorare nello Spazio tale dose di Fuoco elettrico, solare e creativo; dal canto suo, la parte nuova dell’Umanità potrà utilizzarla per orientare il pensiero a progettare e realizzare sempre meglio una Nuova Cultura, basata sull’Unità.

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Il ciclo di rivoluzione di Urano attorno al Sole (respiro maggiore, anno), rispetto all’anno o ciclo semplice della Terra, è di 84 anni (l’unico ciclo planetario nel Sistema il cui valore astronomico e quello armonico coincidono): dunque vola 7 anni in ogni Segno (di 30 gradi: 7×12=84). Urano, l’Orologio ritmico del Sistema solare, rispetto al nostro ‘metro’ conta per sette, e dunque presiede a tutti quei ritmi che dipendono dal sette, come multipli e sottomultipli, anche se combinati con qualunque altro valore numerico.

Poiché la struttura gerarchica universale, a quanto ci viene insegnato, è basata sul Sette, è importante per l’Umanità apprendere a vivere, progettare ed organizzare secondo tale ritmo settenario, ritmo primario che Urano trasmette in rapporto a quello della propria divina Consorte: che sia più o meno complesso ed evidente, arricchito o no da altre periodicità, il sette deve essere presente in qualunque struttura vivente e autonoma.

“Urano sta per l’ordine del Cielo, del firmamento, la comunità generale delle stelle e dei loro sistemi. A livello umano vigila su quel complesso di norme, regole e convenzioni che comunemente si chiama civiltà e riguarda i costumi, le abitudini, le varie usanze della vita associata. Nell’insieme, la civiltà esprime la cultura di un popolo. Urano perciò, per il suo settimo Raggio, agisce sul livello più basso del creato, e v’imprime l’ordine celeste, che non è rigido, ma flessibile e progressivo. La sua attività s’accompagna all’opera di Nettuno: estrinseca quelle variabili regole di comportamento senza le quali la cultura (Nettuno) sarebbe oziosa e improduttiva. La civiltà è inseparabile dall’evoluzione umana, e come quella conosce fasi di crescita e altre decadenti. Le regole sociali, infatti, dapprima si affermano con vigore e sono costruttive, poi si deteriorano, si fanno convenzionali e vuote, raffrenano la marcia e bisogna sostituirle. Urano fornisce all’uomo l’energia e il ritmo necessari.”[2]

Si può affermare che il ritmo è il progenitore della cooperazione; e l’azione comune, si sa, è una potente forza motrice.

Pianeti in fila

Comunione (6) e Ordine (7) sono le basi e le radici dell’evoluzione.

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In sintesi, il 7-10-2014 – il terzo sponsale tra Gea e il consorte Urano in Aries – è una tappa fondamentale per il Pianeta e la sua umanità, poiché questo ciclo, avviato il 29-01-2011 vede Urano, il Maestro di ogni ritmo, il depositario delle Mete cosmiche, imprimere travolgenti impulsi iniziatici e rinnovatori, secondo Legge e Ordine, per trasformare e riformare ogni cosa (in epocale quadratura a Plutone[3] in Capricornus: l’ultima fu al tempo della guerra di Indipendenza americana e della Rivoluzione francese!).

Da una parte, Urano aiuterà l’umanità a fissare sul piano infuocato della mente le nuove regole di governo e a consolidare i legami con le Fonti del Cosmo e le sue Leggi; dall’altra, il Signore dell’Ordine, la trazione cosmica, unificherà in un nuovo Accordo i Suoi cari, i servitori dello Spazio infinito, il cui cuore batte all’unisono con la Vita universale.

I Maestri di Saggezza insegnano che “nell’Universo vive quel potere che è chiamato ritmo cosmico, da cui la vita umana dipende per intero” ed esortano gli uomini ad immergervisi per risuonare con quel potere che sintetizza l’Essere totale, nel visibile e nell’invisibile; a comprendere bene il nesso fra Ritmo e Fuoco, poiché il fuoco sta nel ritmo e la musica delle sfere consiste soprattutto non di melodia ma di ritmo.

“Gli uomini sono soprattutto esseri di Fuoco,

ed è solo sorretti da tale convinzione che si incomincia a mettere ali di fiamma.”

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L’Umanità solare, uni-versale, riaccende l’impegno e compie la sua opera ritmica e rituale: alza gli occhi al Cielo per conformare il proprio suono interiore e la propria opera esteriore alla Musica delle Sfere; attiva la direzione, la Via reale, e con i Maestri del Cielo nel cuore connette le comunità umane a quella solare, parti del Dialogo cosmico fra tutti i Centri di Vita di qualunque sistema, così contribuendo al Ripristino del Piano evolutivo sulla Terra.

L’Umanità solare, il nostro Seme o spirito immortale, attiva in tale data sacra la 7^ energia, che precipita il Fuoco della Vita, l’Essere, e lo traduce in azione; con il suo spirito ardente si mette in tensione o risonanza con la Vita e tutte le sue creature, ed in bellezza manifesta il ritmo unificante del cuore, che è Luce, il moto ritmico del Fuoco:

“Chi è ben orientato è la Via”  

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“Vibrare con il ritmo del Cosmo significa realizzare tutta la grandiosità dell’Infinito.

Percepite dunque il ritmo dell’Infinito e prendetevi parte”.

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[1] Il mito greco ci racconta che Urano, la divinità che s’identificava con il Cielo stellato (uranos), era sposo di Gaia/Terra, “Colei che canta” (dalla radice indoeuropea *GA-): nel culmine della congiunzione, il Signore del Cielo rinnova il sacro sposalizio con la propria Consorte. L’etimologia di sposalizio – radice indoeuropea SPEND – esprime l’idea di festa, di libazione per sancire un patto sacro, e spondeo era il nome dato ai versi dei canti che accompagnavano le libazioni; deriva, ad esempio, dalla stessa radice il termine responsabilità.
[2] Da: “LA STELLA A SEI PUNTE”, pag. 19,  studio inedito di E. Savoini.
[3] Vedi anche la lettura del Cielo dell’Equinozio di settembre.
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