Trasmissione

Glossario – Trasmissione

 

Etimo secondo TPS

 

Dal latino transmissio, tragitto, traversata, invio, derivato da transmittere, il cui participio passato è

transmissus: mandare al di là, trasmettere, composto dal prefisso trans e dal verbo mittere:

  1. trans, al di là, deriva, secondo F. Rendich, dalla radice indoeuropea tṛ/tṝ. Scrive l’autore: ‘Nella lingua madre del sanscrito l’idea di moto “che passa oltre”, “va al di là”, “attraversa”, derivò dall’osservazione del moto apparente dei corpi celesti nello spazio. In sanscrito la radice tṛ designa infatti sia la “stella”, sia l’azione (con allungata, tṝ) di “attraversare”, il tipico moto dei corpi celesti’ (DEC, p.113). La radice tṛ esprimerebbe l’idea di “muovere da un punto per arrivare [] ad un altro [t]”: “trapassare”, “attraversare” ( cit., p. 128).
  2. mittere, mandare, inviare. La radice indoeuropea di riferimento è dibattuta fra i linguisti: per la maggior parte di loro, sarebbe *MAT-, che esprime l’idea del “gettare”: sanscrito mathati, agitare; antico slavo metati e lituano at-mas: gettare; antico gallico mataris, dardo; gotico smeitan, gettare.

Invece F. Rendich, indica quale radice indoeuropea di riferimento mit: “mettere un limite [mi] tra due punti [t]”, “formare una coppia”, “alternare”, “unire”, “comprendere”. Il Linguista cita il sanscrito methati, essere alterni; il greco methistemi, cambiare, spostare; il latino muto, cambiare (oltre a mitto) (Op. cit., p. 302).

 

Trasmissione significa trasferimento di energia

 

Nel Lambdoma Luce la definizione è: La Trasmissione è il trasferimento di Energia (4.6)


Treccani

 

trasmissióne s. f. [dal lat. transmissio -onis, der. di transmittĕre «trasmettere», part. pass. transmissus]. – In genere, l’operazione, l’azione, il fatto di trasmettere.

1.a. Trasferimento, passaggio da un soggetto o da un ente, da un corpo o da un elemento, a un altro: t. di un bene, di una proprietà, di un diritto a terzi; t. di un’eredità o del diritto di accettazione dell’eredità, in diritto civile; t. dei caratteri ereditarî, in biologia (più specificamente, t. genetica, il passaggio dell’informazione genetica attraverso la riproduzione sessuale, la divisione cellulare e altri processi di trasduzione, trasfezione, ecc.); t. per contagio di una malattia, di un’infezione, in medicina; t. del pensiero, in metapsichica, fenomeno, per altro controverso, che consisterebbe nella comunicazione ad altri soggetti di pensieri proprî, non espressi con i normali mezzi sensoriali.

1.b. In filologia, la serie delle vicende attraverso le quali un testo viene tramandato, talora nella sua primitiva stesura, altre volte modificato più o meno profondamente da interventi successivi; t. verticale, in cui ciascun testimone trae origine direttamente da un unico esemplare; t. orizzontale, quella in cui compaiono copie originate, per contaminazione, da più antigrafi (v. anche contaminazione, n. 3).

2. Passaggio di energia da un sistema a un altro, trasferimento di moto da un organo a un altro di una macchina: t. dell’energia elettrica in una rete; t. del calore, ecc. In partic., in fisica e nella tecnica, t. meccanica, trasmissione del moto da un organo meccanico motore a un organo meccanico condotto, che avviene mediante speciali organi, detti organi di t., per contatto diretto, ovvero per legame rigido oppure flessibile (nell’uso com., soprattutto con riferimento ad autoveicoli, si chiama semplicem. trasmissione l’insieme di tali organi); rapporto di t., il rapporto tra la velocità dell’organo condotto e quella dell’organo motore; rendimento della t., il rapporto fra il lavoro utile disponibile sull’organo condotto e il lavoro erogato dall’organo motore; t. idraulica, t. pneumatica, particolari tipi di trasmissione in cui un organo intermedio è costituito da un fluido in pressione (acqua, olio o aria), il quale riceve la pressione dall’organo meccanico che lo precede per trasmetterla all’organo meccanico che lo segue. Con riferimento alla trasmissione della luce (ma estensibile a tutto lo spettro delle radiazioni elettromagnetiche), coefficiente (o fattore) di t. di un mezzo, lo stesso che coefficiente di trasparenza (v. trasparenza).

3. L’operazione di trasmettere e il fatto di venire trasmesso con mezzi di telecomunicazione, e quanto viene così trasmesso: t. di un messaggio (o di dati, di segnali) per telefono, per telegrafo, per radio (t. telefonica, telegrafica, radio e radiotelefonica); t. via cavo, via satellite; la t. è stata bruscamente interrotta; inizio, fine della t.; intercettare, decifrare una t. in cifra, in codice; t. dati, trasmissione a distanza di dati, soprattutto per la loro elaborazione elettronica. Al plur., il complesso dei varî tipi e mezzi di telecomunicazione: essere addetto alle t.; in partic., nelle forze armate, settore o reparto specializzato e impiegato nelle comunicazioni a distanza (usato quasi sempre in funzione attributiva): reggimento trasmissioni. Con riferimento ai programmi trasmessi per radio, per filodiffusione e per televisione: una t. interessante, divertente; t. serali, pomeridiane; t. culturali, didattiche, musicali, di varietà; ascoltare una t., assistere a una trasmissione.

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Trasmissione (telecomunicazioni)

 

Il termine trasmissione, nel campo delle telecomunicazioni e dell’informatica, indica il processo e le modalità/tecniche finalizzate all’invio di informazione, tramite impulsi elettrici e segnali codificati, su un canale fisico di comunicazione da un mittente ad uno o più destinatari.

Essa è resa possibile da apparecchiature elettroniche di ricetrasmissione ovvero da un trasmettitore e da un ricevitore poste agli estremi del canale di comunicazione e che insieme definiscono genericamente un sistema di telecomunicazioni. In generale questo processo subisce le caratteristiche trasmissive del canale di comunicazione stesso che altera più o meno l’informazione trasmessa e vincola allo stesso tempo i rispettivi parametri di trasmissione. Centrale per il trasporto di informazione è il concetto di segnale portante e modulazione.

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Una linea di trasmissione ad alta tensione su tralicci metallici

Trasmissione di energia elettrica

 

In ingegneria elettrica la trasmissione di energia elettrica è il passaggio intermedio tra la produzione e la distribuzione agli utilizzatori dell’energia elettrica, attuata con l’appoggio ad un’infrastruttura di rete qual è la rete di trasmissione elettrica a grande distanza ed alta tensione, gestita e sviluppata a livello nazionale dal rispettivo operatore del sistema di trasmissione.

Le linee a media e bassa tensione fanno invece parte della rete di distribuzione. Tale rete di trasmissione comprende, oltre agli elettrodotti operanti a tensioni di centinaia di migliaia di volt in corrente alternata o continua, altri sottosistemi o componenti quali interruttori, trasformatori e strumenti di misura per operazioni di controllo e gestione..

Tale modalità di trasporto ad alta tensione è più efficiente ovvero con meno sprechi per dissipazione da effetto Joule rispetto al trasporto a più basse tensioni. Si interfaccia con quella di distribuzione tramite cabine elettriche primarie di trasformazione da alta o altissima tensione a media tensione. Si tratta di un’infrastruttura critica, al pari di reti di telecomunicazioni, che ha bisogno di manutenzione costante e forme di protezione e tolleranza ai guasti per incrementarne l’affidabilità.

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Trasmissione del calore

 

Per trasmissione del calore (o scambio termico) si intende il trasferimento di calore (ovvero energia termica)[1] tra due sistemi, che è causato da una differenza di temperatura tra i due sistemi in questione. Se durante tale processo non viene prodotto calore (ad esempio attraverso reazioni chimiche), il calore ceduto da un sistema viene acquistato dal secondo sistema, in accordo con la legge di conservazione dell’energia.

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Ereditarietà genetica

 

L’ereditarietà genetica è la trasmissione, da una generazione alle successive, dei caratteri originati dall’assetto genetico. L’avvenire di una specie è legato a due condizioni: il patrimonio ereditario, cioè l’insieme di caratteri e di potenzialità che ogni individuo riceve dai genitori al momento della nascita, e le condizioni ambientali in cui si sviluppa e che nel caso della specie umana assumono anche il carattere di processo educativo.

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