Struttura

Glossario – Struttura

 

Etimo secondo TPS

 

Dal latino structura, da structum, supino di struo, letteralmente “metto a strati”, e quindi “pongo sopra o l’uno accanto all’altro”, congiungo, costruisco. Radice *STAR- che esprime l’idea di stendere con ordine, disporre a strati. Sanscrito stṇami, spargere, greco stornumi, distendere  ed è la stessa radice di parole quali stratega, strumento, istruire (che equivale a costruire, ma con l’idea dell’interiorità, dal latino in-struere). E’ l’identica radice del latino sternere, distendere, che F. Rendich fa derivare dalla  radice “stṛ”, in cui si riconoscerebbero le componenti “s” e “tṛ”, ad esprimere l’idea di “simile [s] alle luci che attraversano il cielo [tṛ] ”, dando origine anche ai termini “astro” e “stella”. Scrive l’autore: “Si noti che le parole ‘stella’ e ‘strategia’ derivano entrambe dalla stessa radice stṛ, nel senso che così come le stelle sono ‘sparse’ in cielo, con lo stesso ordine e la stessa armonia le truppe devono essere ‘distese’ sul campo di battaglia (da qui il greco stratòs).” (Dizionario etimologico comparato delle lingue classiche indoeuropee, Roma 2010, Palombi Editore, p. 481).

 

Il termine, esprimendo l’idea di ordinamento gerarchico, simile al firmamento, significa quindi:

disposizione armonica e interconnessa di elementi


Treccani

 

struttura s. f. [dal lat. structura, der. di struĕre «costruire, ammassare», part. pass. structus]. – In senso ampio, la costituzione e la distribuzione degli elementi che, in rapporto di correlazione e d’interdipendenza funzionale, formano un complesso organico o una sua parte; il complesso stesso, o un suo componente, inteso come entità funzionalmente unitaria risultante dalle relazioni reciproche dei suoi elementi costitutivi. Usi e sign. scient. e tecn. più rilevanti:

1. In architettura, e nelle costruzioni in genere, la costituzione e la distribuzione di un complesso o di una sua parte, e il complesso o la parte stessi risultanti dall’insieme degli elementi componenti: s. architettoniche, edilizie, meccaniche; la s. di un edificio, di un ponte; la s. di una macchina, di una nave, di un aereo, di un’astronave o di un missile; la s. della carrozzeria, dello scafo, della fusoliera, del modulo spaziale, ecc.; una s. armonica, elegante, equilibrata o disarmonica, pesante. Nelle costruzioni edilizie, e civili in genere, con riferimento ai materiali costruttivi: s. muraria, s. di cemento armato, metallica, lignea, ecc.; con riferimento alla forma e a particolari schemi statici: s. piana, spaziale, rettilinea, reticolare, ad arco, ecc., e s. a sbalzo, intelaiata o a telaio, a guscio, sospesa, antisismica, ecc.; secondo la diversa funzione: s. semplice (muro, trave, pilastro, ecc.) e s. complessa (ossatura di un edificio, impalcato di un ponte, ecc.); s. principale e s. secondaria; s. portante, se deve sopportare il peso di altre strutture (s. portate) o di forze varie (vento, azioni sismiche, ecc.); secondo il modo in cui è sollecitata: s. inflessa, compressa, pressoinflessa.

2.
2.a. In geologia, ogni lineamento di grande rilievo della crosta terrestre, come catene montuose, archi insulari, geosinclinali, ecc., cui si dà anche il nome, più definito, di s. d’ordine geotettonico. In partic., s. tettonica, deformazione geometrica subìta da formazioni rocciose in conseguenza di spinte e sforzi geodinamici: s. a pieghe, a falde di ricoprimento, a faglie. In geografia fisica, s. ad altopiano, consistente in un’estesa area continentale depressa al centro e con bordi rilevati (tipica dell’Australia e della Groenlandia); s. tabulare, v. tabulare1.

2.b. In mineralogia, s. cristallina, la disposizione degli atomi e degli ioni nei solidi allo stato cristallino; in cristallografia, s. di un aggregato, la forma e l’orientamento reciproco degli individui cristallini uniti a formare l’aggregato: s. fibrosa, fibroso-raggiata, lamellare, ecc. Nella petrografia delle rocce cristalline, termine, spesso correlato a quello di tessitura, indicante l’insieme delle caratteristiche date dalla forma, dalle dimensioni e dalla relativa disposizione dei componenti minerali e della sostanza vetrosa eventualmente presente. Così si parla di s. olocristallina, ipocristallina e vetrosa a seconda che quest’ultima sia assente, presente o quasi del tutto preponderante, di s. granulare o granitica o granitoide se gli individui cristallini hanno più o meno tutti le stesse dimensioni, mentre viene detta porfirica se cristalli idiomorfi di notevoli dimensioni sono immersi in una pasta di fondo formata da cristalli, anch’essi idiomorfi, di dimensioni minutissime. Per particolari strutture di rocce effusive (ofitica, intersertale, fluidale, perlitica, sferulitica, ialopilitica, microfelsitica, ecc.), si vedano i singoli aggettivi, e così per le strutture granoblastica, porfiroblastica, lepidoblastica, nematoblastica delle rocce metamorfiche.

2.c. In agraria, s. partito-parcellare, quella in cui le particelle del terreno non hanno fra loro alcuna relazione di raggruppamento durevole, e quindi sono del tutto distaccate l’una dall’altra (stato polverulento) o formano un’unica massa impermeabile; s. glomerulare, quella, ottima per la vegetazione, in cui la massa del terreno risulta di grumi (da 1 a 10 mm di diametro), separati l’uno dall’altro da lacune più o meno ampie, che ne determinano la sofficità.

2.d. In fisica, la costituzione e disposizione degli elementi di un’entità: la s. intima della materia; s. della molecola, dell’atomo, del nucleo; in partic., s. della materia, la disciplina che studia la fisica degli stati aggregati, comprendendo la fisica dei liquidi, dei solidi, dei cristalli, dei semiconduttori, ecc.; con riferimento alla spettroscopia atomica, s. fine (o fina), la struttura a multipletti che presentano molte righe delle serie spettrali, dovuta all’orientamento dello spin degli elettroni; s. iperfine, la struttura a multipletti dello spettro atomico di una sostanza dovuta ai momenti magnetici dei nuclei o alla composizione isotopica.

2.e. In biologia, la composizione e la disposizione delle parti che costituiscono un tessuto, un organo o un intero organismo; si parla di s. macroscopica, microscopica, submicroscopica (o ultramicroscopica), a seconda che sia rispettivamente osservabile senza ingrandimento, al microscopio ottico o risolubile con strumenti più potenti, come il microscopio elettronico. Anche, la disposizione relativa degli atomi in una molecola e di molecole in altre più complesse (struttura del DNA, struttura delle emoglobine, ecc.). In senso ampio (soprattutto nel linguaggio com.), l’insieme delle parti che concorrono a formare il corpo umano o qualsiasi altro organismo animale, e quindi anche la sua costituzione e conformazione.

2.f. In anatomia vegetale, la disposizione dei varî sistemi di tessuto (tegumentale, parenchimatico, conduttore e meccanico) negli organi delle piante: si distingue in s. primaria e s. secondaria, a seconda che risulti costituita solo da tessuti definitivi primarî, oppure derivi dalla differenziazione successiva di tessuti definitivi secondarî (v. tessuto).

2.g. In chimica, s. molecolare, la disposizione degli atomi in una molecola e l’insieme dei legami che li uniscono; per formula di s., v. formula (n. 3 b). In chimica organica, s. ordinata, lo stesso che s. stereoregolare (v. stereoregolare).

2.h. In biochimica, con riferimento alle proteine: s. primaria, che riguarda la sequenza degli aminoacidi nella catena polipeptidica; s. secondaria, che riguarda la configurazione spaziale delle catene (a elica, a pieghe, ecc.); s. terziaria, che riguarda l’avvolgimento delle catene (per assumere forma sferoidale, ellissoidale, ecc.); s. quaternaria, che riguarda l’associazione di due o più subunità polipeptidiche per formare una molecola proteica.

2.i. In termodinamica, s. dissipativa, particolare configurazione ordinata che un sistema termodinamico di qualsivoglia natura, fluido, ottico, chimico e anche biologico, assume in circostanze particolari essendo in uno stato di non equilibrio, mantenuto stabile da un continuo scambio (di tipo irreversibile e quindi dissipativo) di energia e/o materia con altri sistemi o con l’ambiente (si dimostra che tali strutture sono quelle che realizzano una minima produzione di entropia nelle condizioni date).

3. Il complesso dei rapporti funzionali che sussistono fra gli elementi di un sistema organico e unitario non materiale, che è quindi determinato non dalla somma di questi elementi a sé stanti, ma dalle relazioni di interdipendenza e di solidalità che intercorrono tra di essi, e dalle quali essi derivano la loro funzionalità rispetto al complesso. In partic.:

3.a. In una collettività statuale, s. politica (e s. costituzionale, amministrativa, giudiziaria, ecc.), l’organizzazione politica e settoriale dello stato; s. sociale, il complesso dei rapporti tra i varî componenti della collettività (s. flessibile o s. rigida, secondo il maggiore o minore margine lasciato dall’ordinamento statuale alla libertà di azione e di decisione di individui e categorie). In economia, s. economica, il complesso dei rapporti intercorrenti tra le diverse attività e settori di un sistema economico, espressi in termini numerici attraverso le tavole di interdipendenza (v. interdipendenza, n. 2); la locuz. indica, nella dottrina marxistica, il complesso dei rapporti di produzione (v. produzione, n. 1 c), generalm. concepiti come un sistema di relazioni materiali tra individui, che si riproduce indipendentemente dalla loro volontà e il cui sviluppo, correlato a quello delle forze produttive, condiziona a sua volta lo sviluppo delle sovrastrutture giuridiche, politiche e ideologiche. In etnologia, il complesso delle relazioni che intercorrono tra gli elementi che costituiscono un aspetto della vita di una popolazione: la s. tribale di un popolo africano; le s. elementari della parentela.

3.b. In psicologia (dove struttura è anche usato come sinon. di forma), il complesso dei componenti della costituzione psichica di un individuo o di un gruppo: metodi di analisi della s. psichica; s. della personalità.

3.c. In linguistica, il complesso degli elementi funzionali di un sistema di comunicazione e di espressione, o di un suo settore: la s. di una lingua, di un dialetto o di un gruppo linguistico, dialettale (la s. dell’italiano, del napoletano, o delle lingue semitiche, del sardo, del siciliano); s. fonologica, morfologica, sintattica o sintagmatica, lessicale, semantica. In partic., in grammatica generativa, s. superficiale, l’organizzazione sintagmatica che si rileva concretamente nell’esecuzione (frase, periodo, discorso) di un sistema linguistico, in contrapp. a s. profonda, l’organizzazione di fondo, astratta, deducibile dalle strutture superficiali come matrice da cui queste, con determinati processi di trasformazione, possono essere generate.

3.d. Nella critica letteraria e artistica, la disposizione dei varî elementi costitutivi, tematici e formali, di un’opera, e il complesso dei rapporti che intercorrono tra di essi: la s. di un romanzo o di un racconto, di un poema o di una lirica; la s. di un dramma, di un film; la s. di un dipinto, di una scultura; la s. di un’opera lirica, di una sinfonia.

3.e. In matematica, insieme in cui siano definite operazioni o relazioni che collegano fra loro in vario modo i suoi elementi; in partic.: s. algebrica, insieme con opportune operazioni (dette anche leggi di composizione) che soddisfano determinate proprietà (per es., gruppi, campi, spazî vettoriali); s. d’ordine, insieme con una relazione binaria che generalizza l’idea di «essere maggiore di» ovvero di «seguire»; s. topologica, insieme in cui sono definiti i concetti di intorno di un punto e di limite di una successione; si parla anche di s. geometrica, s. di incidenza, s. relazionale, ecc. Il concetto di struttura ha acquisito un’importanza crescente negli ultimi decennî, fino a diventare una delle nozioni fondamentali della matematica moderna: la teoria delle strutture si è sviluppata a mano a mano che si affermava l’idea che è importante non tanto indagare sulla natura dei singoli oggetti matematici (per es., cercare di stabilire che cosa è un numero, o un punto), quanto studiare il comportamento reciproco dei varî elementi di un insieme (di numeri, di punti, ecc.).

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Struttura resistente

 

La struttura resistente (o struttura portante o più semplicemente struttura) di un manufatto (sia questo di civile abitazione, ponti e viadotti, edifici industriali, aerei, parti di macchine, etc.) è la parte espressamente destinata ad assorbire i carichi e le azioni esterne cui il manufatto è soggetto durante tutta la sua vita di esercizio.

Definizione generale

Con una definizione più generale, si può definire struttura un corpo che, durante tutto il periodo della sua vita utile, per assicurare i livelli prestazionali prefissati, è destinato ad essere soggetto ad un sistema di forze, in equilibrio fra loro, ma applicate in punti diversi, mentre si definisce elemento strutturale una porzione di detto corpo il cui comportamento reale, generalmente assai complesso, sia tuttavia esprimibile mediante formule dirette, caratteristiche di un modello semplice, comunemente denominato elemento finito.

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Struttura di personalità

 

La personalità secondo Eysenck

La struttura di personalità è l’insieme delle caratteristiche personali (in parte innate e in parte acquisite) che rendono il comportamento di ogni individuo unico e irripetibile.

La struttura di personalità si compone di due parti, una congruente e consistente e l’altra plastica e modificabile. La prima parte è quella duratura, che comprende la struttura biologica e gli apprendimenti saldamente acquisiti.

Secondo Hans Eysenck la struttura di personalità è formata da tre dimensioni:

1 – Intelligenza (o dimensione cognitiva)
2 – Temperamento (o dimensione relazionale)
3 – Carattere (o dimensione affettivo-emotiva)

Queste tre dimensioni dovrebbero essere equilibrate tra loro, per evitare che l’individuo possa andare incontro a condizioni potenzialmente patologiche.

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