Disegno

Glossario – Disegno

 

Etimo secondo TPS

 

Sostantivo derivato dal verbo “disegnare”, dal latino designare, delimitare, tracciare, segnare, disegnare, propriamente “notare con segni” composto dal prefisso de-, che indica moto da luogo, origine, e da signum, segno. La radice indoeuropea di riferimento di questo termine, secondo F. Rendich, è “saj”, in cui distingue le componenti [s] “collegarsi e far collegare”, [aj] “a un moto che avanza”: “attaccarsi a”, “fare un segnale a cui legarsi”, “seguire”, “accompagnare”. Si vedano il sanscrito sakti, connessione; il greco sêma, segno (DEC, pp. 454-455).

 

Disegno significa proiezione del Pensiero

 

Nel Lambdoma Manifestazione la definizione è: Il Disegno è il tracciato radiante del Pensiero (4.4)


Treccani

 

diségno s. m. [der. di disegnare]. –

1.a. Rappresentazione grafica di oggetti della realtà o dell’immaginazione, di persone, di luoghi, di figure geometriche, ecc., fatta con o senza intento d’arte: d. a matita, a penna, a tratto, a carboncino, a pastello; d. dal vero, d. di fantasia; d. in bianco e nero, d. a colori; d. a mano libera, eseguito senza l’aiuto di riga, compasso, ecc., che sono invece necessarî per il d. geometrico; fare, abbozzare, tracciare un d., colorare un d.; tavolo da disegno; carta da disegno, particolare tipo di carta pesante e opaca, spesso con superficie scabra, particolarmente adatta al disegno a matita, a pastello, ecc.; arti del d., espressione comunem. usata come sinon. di arti figurative. In partic.: d. tecnico, rappresentazione in piano, su carta o tela, di oggetti da costruire (per es., macchine o organi meccanici nel d. meccanico, opere murarie nel d. architettonico, oggetti di serie e di uso comune nel d. industriale, detto anche con espressione ingl. [industrial] design), accompagnata da tutti i dati necessarî per le costruzioni, eseguita in scala opportuna e con l’ausilio di appositi strumenti come righe, squadre, sagome, normografi, ecc.; tale tecnica è oggi per lo più sostituita dal d. con il calcolatore, con cui si intende la progettazione e la realizzazione, mediante elaboratori elettronici (corredati o no di appositi dispositivi quali penne elettroniche, tavolette digitalizzatrici, cursori di precisione, ecc.), di disegni che possono apparire su un terminale video oppure essere riprodotti su carta da particolari dispositivi traccianti (plotter) o da stampanti (i programmi informatici specializzati in tale ambito sono denominati CAD: v. la voce); d. animati (impropriam. cartoni animati), pellicola cinematografica o sequenza digitale in cui i fotogrammi riproducono, anziché oggetti e azioni ripresi dalla realtà, disegni che con la loro successione danno l’impressione del movimento (per i blocchetti a disegni, o a cartoni, animati, v. flip-book). Indica talora lo schizzo, il progetto di un’opera da fabbricare o da costruire: d. di un palazzo; ho fatto io stesso il d. dei mobili; oppure, con riferimento ad artisti, i disegni fatti a scopo di studio, di esercitazione, o l’abbozzo preparatorio di una tela, di un affresco: i d. di Leonardo, del Pollaiolo; il d. di una battaglia, di alcuni particolari del quadro; esposizione, mostra, raccolta di disegni.

1.b.Motivo ornamentale: una stoffa con bellissimi d.; d. originali; il d. di una carta da parati.

1.c. Il modo di disegnare: avere un d. chiaro, confuso, scorretto.

1.d.L’arte del disegnare: studiare, insegnare il d.; esercitarsi nei d.; avere disposizione per il disegno.

2. Nella tecnica della trasmissione delle immagini, disegno di analisi (o di sintesi), il percorso che l’elemento esplorante (o riproduttore) compie sull’immagine da trasmettere (o per ricomporre l’immagine ricevuta).

3. fig.

3.a. Abbozzo, schema di un’opera letteraria: ho già in mente il d. del romanzo nelle sue linee essenziali.

3.b.Determinazione schematica, a grandi linee, di una serie di operazioni, di un’impresa e sim.: d. di manovra, nel linguaggio milit., l’estrinsecazione, da parte del comandante di una grande unità complessa, dei proprî intendimenti per la condotta della manovra nelle sue varie fasi e delle connesse modalità esecutive.

3.c. Progetto, piano d’azione, proposito, intenzione: i d. di Dio sono imperscrutabili; questi, credo, sono d. inattuabili; avevo fatto tanti d. su di lui; ha dovuto rinunciare al d. di darsi al teatro; non è nostro d. di far la storia della sua vita claustrale (Manzoni).

3.c. D. di legge: proposta legislativa sottoposta all’esame del parlamento per la sua approvazione; può essere presentata dal governo, da un membro del parlamento, o da altro organo cui è riconosciuta dalla costituzione l’iniziativa legislativa

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Wikipedia

 

Leonardo da Vinci, studio di figura per la battaglia di Anghiari

Il disegno è la rappresentazione grafica di oggetti reali o immaginari, di persone, di luoghi, di figure geometriche fatta con o senza intenti artistici. Il disegno può essere inteso come svago personale, come espressione artistica o come strumento lavorativo, per esempio nel disegno tecnico, industriale, architettonico, ingegneristico. Il disegno tradizionale è solitamente realizzato su una superficie cartacea usando matite, pastelli, carboncini o pennelli a seconda della tecnica impiegata. Nella modernità il disegno è anche realizzabile attraverso dispositivi elettronici come computer e tavolette dotati di particolari software specifici e collegati ad apposite stampanti e plotter.

Umberto Boccioni (1882-1916) Controluce (1910), matita grafite e inchiostro nero su carta, fotografato al useo del Novecento di Milano

Materiali da disegno

I materiali comunemente usati per il disegno d’arte sono matite, pastelli, gessetti, sanguigna, carboncini, di solito su supporto di carta. In genere sono utilizzati senza nessuna preparazione e, a seconda della tecnica seguita dall’artista, possono eventualmente costituire la fase iniziale di una lavorazione più complessa che andrà a sovrapporsi sul disegno stesso (in questo caso si parla di disegni preparatori, come, per esempio, le sinopie).

Il disegno può essere monocromo o a colori. Nelle tecniche tradizionali l’artista usa i colori puri, senza miscelarli prima di applicarli (mentre nella pittura i colori sono creati mescolando colori di base). La miscelazione a secco sfrutta un effetto ottico: quando i colori sono sovrapposti su uno o più strati precedenti, velatamente percepibili in trasparenza, o quando diversi colori sono tratteggiati con segni ravvicinati, l’occhio li mischia.

Disegno come espressione d’arte

L’attività grafica di una persona si esprime attraverso il “disegno”.

In un raffronto con la scrittura, si può affermare che il “disegno” è il mezzo linguistico utilizzato abitualmente dall’artista per prendere possesso della realtà per rendere oggettiva un’immagine. Prima idea e quindi schizzo o, altrimenti, studio preparatorio per un successivo elaborato pittorico o, ancora, elaborato grafico finito, fine a sé stesso: sempre opera d’arte, prezioso testimone, pur nella sua fragilità, di un impulso creativo.

Fino al Seicento, si intendeva il disegno come “il fondamento dell’arte” e prevaleva la sua “linea di contorno” al colore della pittura. E il disegno è tanto più valido, quando è assistito dalla pratica, dal lungo esercizio che rende sicura ed agile la mano dell’artista. La lunga dimestichezza nel disegno, aiuta l’artista a manifestare i suoi concetti o le immagini via via elaborati dalla sua mente. Lo studio del disegno non si fermava al tratto, ma si sviluppava attraverso varie discipline, quali la geometria, la prospettiva, l’anatomia, l’architettura, lo studio della luce, lo studio dei colori. È per questo motivo che per essere artisti, fin dal Medioevo, occorreva essere grandi disegnatori.

Con il Seicento iniziano anche le raccolte dei disegni effettuati dai vari artisti. Raccolte che sono pervenute fino ad oggi e che dimostrano che comunque il disegno viene prima del “colore”. Avvicinandosi all’età Moderna, si deve notare come si abbia una prevalenza del disegnare “coloristico” sul disegnatore “disegnativo” e quindi una prevalenza del “dipinto” sul “disegno”.

Con il realismo, l’arte riscatta il colore con la conquista della luce. L’artista, superati i rigorismi dell’anatomia imposta dagli insegnamenti accademici, libera definitivamente la forma e la sua individualità creatrice. E il disegno diviene più che mai espressione della personalità del suo autore, della sua particolare visione del mondo reale, del suo modo di rendere la luce e i suoi contrappunti chiaroscurali sulla bianca superficie di un foglio.

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