Direzione

Glossario – Direzione

 

Etimo secondo TPS

 

Dal latino directio, derivato dal verbo dirigere, dirigere, il cui participio passato è directus. Il verbo latino è composto dal prefisso di(s)- e da regere, dirigere, guidare. È interessante il carattere del prefisso di(s), che in questo caso ha valore rafforzativo, significando “due volte”, ma che in altri casi può assumere funzione opposta: privativa, negativa, contraria (ad es. nel termine “disunire”). Per F. Rendich il prefisso deriva dalla radice indoeuropea dva/dvi: “si separa [v] dalla luce [d], due”: sanscrito dva, greco dyo, latino duo: due. Con funzione separativa lo stesso etimo dà origine al greco dià, che separa in due, e al latino dis-/di- che indica separazione, e a termini quali ad es. dubium, dubbio. Particolarmente interessante quanto scrive il Linguista: ‘In indoeuropeo il “due” nasce dalla separazione da EKA, “l’Uno” (“luce [ka] in movimento [e]”, in cui la e è la forma forte del verbo i, “andare”), della sua parte femminile, atto che egli compie per esaudire il suo desiderio di creare la vita nell’universo. Anche nel tedesco wei-ben, e nell’inglese wo-man “donna”, si riconosce il “due” (z-wei, t-wo) come potere generativo femminile.’ (DEC, p. 179). Il verbo regere, deriva dalle radici indoeuropee affini *ṜG-/*RAG’-, che esprimono l’idea di guidare diritto (la prima) e di dirigere (la seconda): sanscrito rg’-ras, guida; rg’-us, diritto, retto; greco oreg-o, stendere in linea retta, drizzare; inglese right, diritto; to right, raddrizzare, rendere giustizia. Anche per F. Rendich, le radici di riferimento per termini similari che esprimono l’idea del guidare, sarebbero due, che egli analizza come segue: 1) “ṛj, ṛñj”, in cui si riconoscerebbero le componenti “” e “j”, ad esprimere l’idea di “muovere verso [] diritto in avanti [j]”: “andare avanti con moto rettilineo”: si veda ad es. il latino rectus, onesto (Op. cit., pp. 342-343); 2) “rāj”, “muovere verso [] per guidare avanti [aj], che accentua l’idea della guida, del governo, dando origine ad es. al termine latino rex, re: la seconda radice, “rāj”, si sarebbe sviluppata dalla prima “ṛj, ṛñj” perché, con lo strumento della regula, il rex svolgeva la funzione religiosa di regere fines, di tracciare in linea retta le frontiere del territorio nazionale, consacrandone i confini (Op. cit., p. 358).

 

Direzione significa raggio orientato

 

Nel Lambdoma Luce la definizione è: La Direzione è la via dell’Infinito (1.4)


Treccani

 

direzióne s. f. [dal lat. directioonis, der. di dirigĕre «dirigere», part. pass. directus]. –

1.a. L’attività, il compito di dirigere, di soprintendere, di guidare: assumere la d. politica dello stato, di un partito; avere la (o essere alla) d. di un’azienda; affidare la d. di un istituto; d. amministrativa, scientifica; incaricare della d. di una collana editoriale, di un’enciclopedia; i lavori sono stati fatti sotto la d. dell’ingegnere; lavorano male, perché non hanno una buona direzione. D. spirituale, assistenza spirituale data, per lo più in sede di confessione, dal sacerdote alle persone che liberamente lo richiedono; nei seminarî, l’assistenza continua, offerta da un sacerdote addetto a questo particolare compito, ai giovani candidati al sacerdozio, per promuovere e accrescere in essi la vita spirituale.

1.b. L’ufficio o l’insieme di uffici preposti all’organizzazione di un determinato servizio: d. delle Poste, delle Ferrovie, ecc. D. generale, ciascuna delle grandi branche in cui è diviso un ministero (per es., nel ministero della Salute, la d. generale degli ospedali, quella del servizio farmaceutico, quella dei servizî veterinarî, ecc.); in un’azienda, l’insieme degli uffici, dipendenti dall’amministratore delegato o dal direttore generale, aventi il compito d’indirizzare, coordinare e controllare il lavoro degli uffici e delle dipendenze periferiche. D. marittima (o zona marittima), in marina, la maggiore suddivisione amministrativa del litorale nazionale, da cui dipendono i compartimenti marittimi, i circondarî marittimi e gli uffici di porto.

1.c. Organo, o complesso di organi, preposto allo svolgimento di determinati compiti, soprattutto militari: d. d’artiglieria, nell’esercito, l’organo avente la funzione di distribuire i materiali d’armamento nel territorio di sua giurisdizione, di accantonare i materiali non più idonei all’impiego, di eseguire piccole riparazioni che non richiedono l’intervento degli arsenali militari. In marina, d. di macchina, organizzazione dei servizî relativi all’apparato motore e ad altri macchinarî di bordo; d. del tiro, organizzazione dei servizî per l’impiego delle armi, comprendente la centrale del tiro, le stazioni di osservazione del tiro, le trasmissioni della punteria alle armi, ecc.

1.d. La sede di un ufficio con funzioni direttive, o l’ufficio del direttore: convocare gli scolari in d.; recarsi alla d. generale.

2. La parte o il punto verso cui è diretta una persona o si muove una cosa (sinon. in genere di senso o verso): andare, muoversi in una d.; mantenere sempre la stessa d.; cambiare direzione; prendere la d. giusta, o una d. sbagliata; indicatori di d., negli autoveicoli, i lampeggiatori che segnalano la svolta a destra o a sinistra (sono detti comunem. frecce di d. o frecce, perché in passato analoga funzione era svolta da frecce mobili); d. vietata, lo stesso che senso vietato, nella circolazione stradale; la d. del vento, della corrente; volgere la prua in d. del porto; puntare il binocolo in d. del campanile.

3.a. In matematica, d. di una retta, il suo punto improprio, o punto all’infinito, elemento comune alla retta e a tutte le rette ad essa parallele; praticamente, la sua posizione in un piano o nello spazio.

3.b. In geologia, d. di uno strato (o di un filone), l’orientamento, rispetto al meridiano geografico del luogo, di una qualsivoglia retta, data dall’intersezione di un piano orizzontale con lo strato o con il filone.

3.c. In topografia, angolo di d., quello compreso tra una retta orientata e una assunta come asse di riferimento.

4. Nell’antica astrologia, l’arco di sfera celeste (proiettato sull’equatore celeste), che un astro doveva descrivere per raggiungere un determinato punto del cielo detto significatore.

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Direttore d’orchestra

In musica, la direzione è la pratica con cui un gruppo di musicisti viene coordinato da una figura professionista nell’esecuzione di una composizione. Tale funzione è assunta dal direttore, detto anche direttore d’orchestra quando si rapporta con un’orchestra, direttore di coro o Maestro del coro con un coro e direttore di banda con una banda. Usualmente ci si rivolge a questi con l’appellativo di Maestro, termine che viene anche utilizzato per riferirsi ai docenti di musica o ai musicisti di alto livello.

Il direttore ha innanzitutto un ruolo interpretativo, cioè fa le scelte musicali fondamentali (andamento, tempo, dinamiche) illustrando a cantanti solisti, coristi e strumentisti la propria impostazione generale del componimento musicale da eseguire. Inoltre, ha una funzione di concertazione, ed è d’aiuto per la coordinazione dei musicisti durante le prove e l’esibizione, indicando il tempo e gli ingressi delle voci.

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