La Religione dell’Infinito

(…) Offriamo pertanto lo splendore irradiante dell’Infinito, che porta seco non solo lo spirito, ma anche la pietra, in una sorta di mescolanza fra la creazione più elevata e la materia più grossa. Ma nel vortice dell’Eternità pietra e spirito sono imponderabili entrambi, in quanto attratti allo stesso magnete. La stessa consapevolezza del magnete ne aumenta la forza, poiché la concentra e intensifica le correnti. (Infinito 1, introduzione, Collana Agni Yoga)

Se accettiamo l’idea di Divinità, va da sé che non può essere una divinità minore, nel vasto universo può solo essere infinita. Tuttavia, è difficile descrivere adeguatamente l’infinità, poiché il linguaggio deriva dalla comune esperienza umana e non è adatto a rappresentare le verità cosmiche. Perfino la mente più limpida non può esprimere concettualmente uno stato di coscienza che è al tempo stesso infinitamente grande e infinitamente piccolo, e che confonde la ragione stessa poiché non è né grande né piccolo!

La Bibbia così descrive la futilità di un simile tentativo: «I miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie». (Isaia 55,8) 

Il semplice pensiero non può superare l’abisso tra il finito e l’infinito.

Ciononostante, c’è qualcosa nella natura umana che si sente imprigionato dalla finitudine.
Nel profondo del nostro essere noi aneliamo ad abbracciare l’infinito.

La Divinità è come una stazione radio che trasmette sulla lunghezza d’onda della coscienza allargata ed è necessario sintonizzare le nostre radio mentali su quella frequenza, se vogliamo evitare di ricevere qualche altro programma trasmesso sulle onde della coscienza, come le tante distorsioni prodotte dall’illusione: l’ambizione egoistica, il desiderio, l’arroganza, l’intolleranza settaria. Se le nostre motivazioni non sono pure, potremo trovarci sintonizzati con una di queste, illudendoci di ricevere l’ispirazione.

La nota fondamentale della Nuova Religione mondiale (meta primaria e tema dell’attuale Sesto settennio 2022- 2028), sarà l’avvicinamento al Divino, la sua Verità essenziale sarà l’Unità del Tutto e i suoi fondamenti saranno la realizzazione cosciente della Fratellanza universale, della Comunione tra i mondi, del mondo dell’Anima.  Il suo contenuto sarà di unificare questi tentativi con l’uso scientifico e intelligente dell’Invocazione ed Evocazione e il riconoscimento del suo grande potere.

Arriverà il momento, e già si intravede, in cui tutte le religioni capiranno di provenire da un’unica grande Sorgente spirituale per cui nascerà necessariamente una Nuova Religione mondiale in cui tutti accetteranno le stesse verità come principi essenziali per la vita spirituale, avranno in comune l’idea di fratellanza e di giusti rapporti umani, riconosceranno di essere figli di Dio che collaborano al Piano divino.

La Nuova Religione si rivolge allo Spazio Infinito e noi uomini dobbiamo imparare a risuonare con questo Infinito e immergerci nelle onde che, dall’Unico Centro, si diffondono per tutto l’Universo, l’Uno stesso che, espandendosi con un atto di Volontà, crea lo Spazio. Quindi bisogna riuscire a trovarsi sulla stessa lunghezza d’onda in modo da risuonare con Lui e ciò è possibile perché l’Uno, manifestando Sé stesso, mette in tensione lo Spazio che, vibrando, sollecita i cuori, che rispondono per risonanza.

(…) Considerate il pensiero come un creatore. La gioia sta nel realizzare l’incipiente manifestarsi dei Nostri Decreti, svelati all’umanità. Se si rinuncia all’ignoranza, si comprende l’intera bellezza dell’Infinito! (Infinito 1 § 3,Collana Agni Yoga)

L’Uno manifesta Se stesso con la vibrazione del proprio Cuore la quale, scorrendo, palesa il Divenire che contiene quel palpito profondo ed esprime, nelle innumerevoli forme e nel pulsare dei loro cuori, la Volontà dell’Uno.

La futura Religione si baserà sul culto dello Spazio, riconosciuto come Amore divino, e della Luce intesa come Intelligenza divina, a cominciare dalle loro manifestazioni fisiche. Questa sarà la vera rivoluzione nell’approccio religioso, e gli uomini vedranno finalmente la Realtà che è stata sempre davanti al loro sguardo annebbiato.

Questa religione sarà la Religione del Cielo perché, come dice Enzio Savoini, noi abbiamo tutte le caratteristiche e le qualità del Cielo, che è simbolo di libertà e di comunione, per cui dovremmo vivere collaborando con la Comunità solare.

Il Tempio della nuova Religione, cuore dell’Umanità Una, sarà costruito dalla comunità mondiale come una grande e luminosa forma-pensiero, utilizzando le energie sorgenti di Aquarius: il quinto Raggio della Mente e Conoscenza ed il settimo, dell’Ordine cerimoniale e della Magia, portato dal suo reggitore, Urano.

Per l’assenza, che sarà prolungata, del sesto Raggio, la nuova religione non sarà polarizzata, come le precedenti, sulla natura emotiva.

Gli uomini allora cercheranno di comprendere il senso più completo dell’esistenza, interrogando lo Spazio, studiando le sue leggi, producendo gioia e bellezza, non per tornaconto personale, ma per amore e per servire il Bene Comune, poggiando le basi sulla comprensione del potere del Servizio che è un infinito processo di liberazione ed è direttamente proporzionale all’espansione della coscienza: chi serve deve avere sempre le mani vuote, affinché le energie superiori possano riempirle.

È nellInfinito che la Coscienza umana trova Sé stessa quale Unità, quale parte dell’Uno che custodisce la sacralità della Comunione universale. Tutto ciò che esiste e sussiste viene dal Cielo, ed è tempo di riconoscerlo. Al contrario, nulla potrebbe esistere senza il Cielo, neppure il Sole, i pianeti, le altre stelle e gli ammassi galattici. Il potere creativo presuppone una volontà: il Cielo vuole, e sa cosa vuole, da punto a punto. Il “volere del Cielo” non è una banale frase fatta, un luogo comune: è una realtà. La meta universale, ultima e cosmica di questa Volontà non è conoscibile, ma le direttive e le leggi che l’esprimono localmente non sono altrettanto inscrutabili: localmente il Cielo è noto. Quando l’uomo (che inconsciamente ama il Cielo) avrà finalmente capito che il Creativo è il Cielo stesso, saprà conformare a quel volere superiore il proprio arbitrio, con beneficio immenso per tutta la vita planetaria e sua medesima. Capirà che il Cielo è la sede reale della Cause, di cui conosce e sperimenta gli effetti, e imparerà a prevenirli o a favorirli. E saprà che la propria Causa è celeste anch’essa, come ogni altra, e si vedrà allora qual è, figlio del Cielo e cittadino dell’Universo. (Enzio Savoini, Scritti inediti, Il Cielo in noi, pag. 4)

La sintesi della vita di un uomo religioso sta nella frase: non la mia ma la Tua Volontà sia fatta, detta dal Cristo quando Lui stesso lottò con il problema della Volontà divina, nel momento in cui comprese la complessità della Sua missione come Salvatore del Mondo.  Queste parole dovrebbero essere ripetute come un mantram fino a che il senso di unità profonda che esprimono si amplifichi e raggiunga il massimo che la condizione umana permette. Per far ciò occorre la volontà e questa si incrementa quando la si invoca e quando si apre il canale rice-trasmittente attraverso il quale fluisce.

Per servire volontariamente occorre identificarsi e, dunque, comprendere, il Proposito e il Piano di attuazione, e richiamarne la forza; occorre allinearsi ai grandi Servitori che lo custodiscono, lo trasmettono e lo esprimono per tappe successive; occorre cogliere e raccogliere tutte le indicazioni possibili assecondando il ritmo maggiore affinché l’impegno sia fruttuoso.

Chi conosce, anche minimamente, la Direzione al Bene comune, è orientato e solo chi è ben orientato può volare al di là della forma che imprigiona, perché lo spirito è l’aspetto superiore dell’uomo, la sua qualità, e sullo sviluppo spirituale la Nuova Religione poserà le fondamenta. Solo uno sguardo intenso assicurerà all’uomo una visione chiara e lo condurrà a percorrere la strada della conoscenza diretta.

Direzione e Orientamento esprimono il Fuoco creativo che traduce in Moto l’incessante manifestazione della Vita. È questo movimento inarrestabile che garantisce la vittoria del bene sul male, ed è ancora il Fuoco che brucia le scorie e promuove l’evoluzione. Il Fuoco, dunque, è il propellente che la volontà usa per esprimersi.

(…) La volontà è un creatore possente: come forza frenante si innalza sulle energie rivelate e non assimilate. Evocatene la forza vitale! Lanciatevi nella direzione delle onde cosmiche! Desiderate con ardore le energie spaziali! Sappiate volere con coraggio! Assumete in coscienza, audacemente, che infinito è il numero delle vostre forme! In verità, la vita viene trasmutata dallo spirito e dal volere! E le energie si manifestano senza fine. (Infinito 1, § 37, Collana Agni Yoga)

Gli uomini di buona volontà, seguaci delle molte religioni, avvicinano Dio tramite l’intervento delle gerarchie ecclesiastiche che, purtroppo, spesso ostacolano il contatto diretto e nutrono l’ignoranza che nasconde la verità dell’unica Realtà. I discepoli, invece, per unirsi a Dio si rivolgono alla Gerarchia, quel Cuore di Maestri che funge da intermediario tra Shamballa e Umanità.

La parola Gerarchia significa, infatti, guida al rapporto con il divino ed è descritta come una catena che collega i mondi, conduce all’Uno ed è la base su cui poggia l’intera attività cosmica. Il discepolo, aderendovi, realizza nel cuore, in coscienza, l’Unità con il Tutto.

Il Nuovo dirigerà le coscienze verso quest’Ordine gerarchico che precisa le funzioni e le responsabilità seguendo un ordine progressivo: il maggiore è tale a livello qualitativo ed è causante rispetto al successivo; il più elevato è colui che sa focalizzare meglio la direzione e la meta del Bene comune, e che sa farsi ponte tra chi precede e chi segue. Saranno quindi la qualità e l’assunzione di responsabilità il metro di misura utilizzato dalla Nuova Religione, così come l’uomo religioso saprà dove collocarsi secondo il proprio compito e funzione, rendendosi conto che, per poter evolvere, occorre procedere a respiro unito e a ritmo unificato con la Vita, imitando la Gerarchia ed i Maestri per amare lo Spazio ed avere una visione luminosa e amorevole di questo legame.

La Nuova Religione insegna ed insegnerà che solo l’unione di volontà, amore e conoscenza può dar vita ad una corretta costruzione formale come alla sua distruzione, perché senza volontà nulla può iniziare o finire, senza amore nulla ha senso e valore, senza conoscenza non vi è futuro; dirà inoltre che la discesa dell’energia nella sostanza/materia è ciclica e porta con sé, a seconda del periodo, nuovi semi, nuove ispirazioni e nuovi uomini con il compito di preparare e fertilizzare il terreno su cui poggerà la nuova struttura.

Quando l’umanità accetterà l’Infinito, il destino verrà compreso non come punizione ma come espansione cosmica. La bellezza della vastità della vita si valuta in base alla coscienza della capacità creativa. Noi parliamo ripetutamente del Fuoco per amore dell’umanità. Sapete fino a che punto il pensiero umano necessiti di una nuova fiaccola! (Infinito 1, § 31, Collana Agni Yoga)

Nel ciclo attuale la Presenza Umana Centrale è il prototipo dell’esperimento della Gerarchia sull’Iniziazione di gruppo e della futura razza della cui preparazione il Manu (il Capo del Dipartimento di Primo Raggio) si sta occupando.

La Nuova Religione preannuncerà dunque l’avvento del Nuovo Uomo che sarà, non più solo un individuo, ma un gruppo uniforme ed unito che userà la volontà consacrata al servizio dell’umanità, fondato sulla lealtà, la collaborazione e l’interdipendenza.

La Tradizione esoterica afferma che la volontà è un’espressione della Legge di Sacrificio secondo la quale l’unità riconosce la responsabilità, si identifica col tutto e impara il significato esoterico delle parole: “Nulla possedendo (sacrificio) eppure possedendo tutto (universalità)”. Questa progressiva fusione renderà possibile il prossimo grande sviluppo umano, che scaturisce dalla coscienza cristica [coscienza di gruppo o dell’Anima] e mette in luce la volontà di Dio. Apparirà la distinzione fra la buona volontà e la volontà-di-bene, cioè fra una vita governata e condizionata dall’anima, e una vita governata e condizionata dalla Triade Spirituale: la prima scaturisce dall’amore e l’altra dal riconoscimento dell’universalità della vita; una è espressione della coscienza e della vita cristica, l’altra risponde all’influsso monadico, eppure entrambe sono una.

Cristo stesso lottò con il problema della Volontà divina nel momento in cui comprese la complessità della Sua missione come Salvatore del Mondo ed esclamò: Padre, non la mia volontà ma la Tua sia fatta, mettendo la stessa Volontà del Padre a disposizione degli uomini consapevoli, facendosi esempio di amore e di comprensione amorevole e, sulla base di questo insegnamento, il Cristo erigerà la costruzione della fratellanza umana poiché i retti rapporti sono espressione dell’amore di Dio e costituiranno la prossima e più importante dimostrazione della divinità inerente all’uomo.

Intendete l’amore come stimolo per ampliare la coscienza. Senza amore il cuore non s’infiamma, né resta invulnerabile, né è capace di autosacrificio. Siate grati a ogni ricettacolo di amore: esso è ai confini del nuovo Mondo, dove odio e intolleranza sono banditi. Il sentiero dell’amore è la tensione dell’energia cosmica. Così gli uomini troveranno la loro funzione nell’Universo: non più foglie secche, ma loti di fiamma, saranno in tutto simili al Mondo supremo. (Cuore, § 243, Collana Agni Yoga)

 


Nota:  Questo articolo viene pubblicato durante l’odierna congiunzione eliocentrica di Nettuno (6° Raggio, connesso alla Devozione e all’Idealismo e Signore della Comunione) e Venere (5° Raggio, connesso alla Conoscenza concreta o Scienza, Signora dei Retti rapporti).
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Una risposta a La Religione dell’Infinito

  1. Marilù dice:

    Grazie dal cuore.
    ‘Nessuna parola può trasmettere l’infinito. Nessun pensiero racchiudere la Luce e l’amore ‘

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