Nel grande arco dell’evoluzione umana, le Culture e le Civiltà ciclicamente si rinnovano seguendo la precessione degli equinozi, i segni del Cielo ed il Piano planetario. Ciascuna di esse lascia una traccia nella coscienza collettiva dell’Umanità, presentando via via qualità da sviluppare che favoriscano l’evoluzione generale.
Attualmente ci troviamo in un tempo di trapasso fra l’era di Pisces e quella di Aquarius, che sta provocando disorientamento, tensioni, separatività, egoismi e tutto ciò che una civiltà ormai esausta deve far emergere per trovare la forza e la determinazione necessarie a mettere in atto un reale cambiamento, ovvero a produrre un ‘evento iniziatico’ che si manifesti in un’evoluzione del livello generale della coscienza umana. Tale evento è previsto, auspicato e sostenuto dalla Gerarchia dei Maestri che, interpretando il Proposito del Governo reale del pianeta, Shamballa, lavora alla formulazione ed all’aggiornamento del Piano planetario, il quale è parte quello solare e cosmico.
Ogni Cultura/Civiltà si sviluppa, dunque, sulla matrice di tale Piano e si realizza, come qualsiasi opera di costruzione, prima sul livello mentale astratto, poi nei livelli inferiori fino all’apparenza formale. Attualmente, esso prevede che l’umanità sviluppi la Coscienza planetaria per l’avvio della nuova Cultura acquariana, basata sul concetto di Fratellanza, sulle relazioni auree tra i regni di natura ed in proporzione tra Terra e Cielo. I Sette settori o direzioni primarie della nuova Cultura e Civiltà umane dovranno quindi manifestare la Legge universale dei Sette Raggi.
Da tempo il Maestro Tibetano ha annunciato una data ormai prossima, il 2025, indicandola come momento nel quale ci sarà un’immissione potente di energia iniziatica, primo passo verso la possibile esteriorizzazione della Gerarchia.
I discepoli e gli iniziati del mondo che sono in grado di operare sul piano buddhico, e sono quindi il tramite fra Gerarchia e Umanità, sono coloro a cui è richiesto di collaborare all’impresa di costruire il futuro, attestando e seminando nelle menti umane i principi del mondo nuovo.
“All’uomo è possibile costruire l’avvenire; se ciò è vero, è anche doveroso. L’uomo deve collaborare all’impresa solare e cosmica che edifica il futuro. Deve elaborare, quanto prima tanto meglio, una scienza, vera e propria, che assicuri la retta procedura. Non ha vera ragione di considerarsi prigioniero inerme del presente, il quale sembra tanto reale quanto è illusorio” (…). “Il futuro è un’illimitata riserva d’energia, qualificata, vivente e spaziale, disponibile per qualsiasi operazione, creativa e costruttiva. È ignoto solo perché non ha forma, ma ciò consente di modellarlo a piacere. L’infinito potere del ciclo si lascia plasmare in qualunque aspetto da qualsiasi creatura. L’uomo non è alle prese con l’inconoscibile, il destinato o l’imprevedibile; dispone, al contrario, di risorse infinite per le attività dei suoi programmi. Il futuro è la ricchezza inesauribile di tutti. Il concetto è nuovo, grandioso, affascinante. Bisogna contemplarlo con calma e rispetto, per assimilarne, di dose in dose, le implicazioni, le risonanze, le libere leggi”. (E. Savoini, “Costruire il futuro”, 2002, scritto inedito)
Per costruire il futuro occorre utilizzare il potere dell’immaginazione creativa.
“Per produrre forme viventi, vale a dire capaci di agire all’esterno, influendo sull’ambiente e sulla mentalità generale, l’immaginazione deve essere creativa. In termini semplici, ciò significa che deve essere sottoposta a un processo rigoroso, anziché fluire incontrollata, come quasi sempre avviene. A seguito di ciò, le immagini prendono vita ed energia dall’autore. Allora non sono più effimere e fuggevoli, ma persistono, anche senza intervento del pensatore, agiscono nel loro campo d’azione e vi producono effetti. L’uomo è dunque capace di creare, in subordine, così come di figliare. Questo modo superiore di trasmettere la vita è ciò che lo distingue dagli animali. Il Maestro Tibetano ha dedicato un volume a tale problema (*), con saggia prudenza, e quell’opera è fondamentale per chi vuole contribuire, con efficacia, all’esecuzione del Piano. (E. Savoini, “L’Immaginazione creativa”, 2002, scritto inedito).
Rispondendo all’appello della Gerarchia che necessita di collaboratori fra le file dell’Umanità, e quindi del Signore delle Civiltà che presiede ai grandi cicli del loro sorgere e tramontare, un pensatore illuminato, Enzio Savoini, a fine anni ’80 del secolo scorso, allestì un Piano umano ad imitazione di quello gerarchico, in assonanza con l’Insegnamento del Maestro Tibetano.
Esso fu costruito come una forma-pensiero a base settenaria, strutturata in guisa di Lambdoma pitagorico: una “tavola per tracciare” numerica e sonora sulla quale un Gruppo umano ha lavorato e continua a sperimentare, cercando di incarnarne le Mete, 49 in totale, sette delle quali rappresentanti la spina dorsale del Piano stesso: i suoi centri energetici, che ne sono la realtà spirituale e causante.
Le 49 Mete del Piano sono anche un percorso da compiersi in sette settenni, i cui passi accendono di anno in anno uno dei suoi 49 Vortici. La sperimentazione in tal senso è iniziata nel 1987, anno che è stato quindi assunto come primo del primo settennio, governato perciò dal primo Raggio della Volontà e Potere, la cui Meta fondante recita: “Restaurazione dei Misteri” ed il cui intervallo sonoro (1/1) è un unisono, quell’impulso vitale che dà l’avvio all’infinita generazione di suoni che da esso promana.
Seguendo i passi del Piano stiamo ora (dic. 2021) concludendo il quinto settennio, dedicato alla Manifestazione, al quinto Raggio della Mente e Conoscenza, la cui Meta centrale recita appunto: “Nuova Cultura/Civiltà”.
Basandoci su tale matrice, abbiamo quindi abbozzato un documento concepito come una forma-pensiero da lanciare nello Spazio, dove avrà una storia e una durata come ogni creatura, nell’intento di fissare sul livello mentale umano i possibili lineamenti del mondo che verrà. Vedi:
Tutto sta cambiando ad una velocità tale che non è possibile immaginare dettagli ma solo tracciare tendenze. Mentre oggi, come è anche giusto che sia, ci si occupa perlopiù di contenere effetti di cause passate, chi opera per il futuro deve rivolgere gli occhi del cuore al Mondo igneo delle Cause, attestando il potere conferito all’Umanità di essere co-creatrice del proprio destino e tramite aureo fra i regni inferiori e superiori, fra Cielo e terra.
In questo tempo di distruzione e ricostruzione è importante restare saldi e lo si può fare solo riconoscendo le nuove energie e affermando con forza la bellezza e la potenza del Mondo nuovo.
Mondo del Fuoco III
175 — Ogni Epoca lascia le sue impronte nell’Eternità, e questi suoi sedimi sono vivi quanto la vita stessa. Ogni Epoca lascia un’eco, come a ripetere le memorie spaziali, ma queste non sono mai uguali a sé stesse, poiché vi si aggiungono sempre nuove energie e decisioni. Un ciclo può riprodursi identico, ma la ricostruzione del pianeta ha le sue nuove leve, e nuove energie ne causano il mutamento. Così caddero Babilonia e Roma, civiltà sparirono sotto la sabbia, imperi sprofondarono nelle acque. Ma per il mutamento del Nostro Ciclo s’approssima la più infuocata, la massima distruzione-costruzione. Lo spazio è disseminato d’energie ignee per questo riordino. È un tempo d’eccezione: il Fuoco infuria! Sulla via del Mondo del Fuoco date prova di aver capito che un Ciclo di Fuoco è alle porte. (Collezione Agni Yoga, ed. Nuova Era)
Nota: Questo articolo viene pubblicato mentre il Sole apparente transita nel quinto settore di Sagittarius, segno che trasmette nel Sistema solare il quarto Raggio dell’Armonia tramite conflitto, il quinto della Mente e Conoscenza ed il sesto dell’Idealismo astratto e Devozione