Del potere del Sogno

“Esiste certamente uno stretto rapporto fra Sogno, mito e leggenda. Si sa quale forza propellente e coesiva abbiano esercitato i miti e le leggende nello sviluppo di ogni cultura e civiltà. Non si saprebbe citarne una sola che non abbia fonti mitiche e leggendarie, dalle quali sembra essere uscita come per prodigio. Quelle sorgenti, luminose eppure elusive, ne hanno colorato ogni sviluppo, e le loro energie l’hanno sospinta, come il vento un veliero. Ogni popolo custodisce e ricorda leggende e mitologie quale tesoro sacro, suo proprio, dal quale non potrebbe separarsi; e solo poi in epoche di grave confusione – come l’attuale – smarrite e profanate le sue origini, avendo compiuto il proprio tempo a poco a poco muore. L’insorgere dei dissacratori segna l’ora della fine per le civiltà, le culture, le società, le nazioni.

   È legittimo dunque sostenere che miti e leggende siano espressione di grandi Sogni, e questa verità non ha mai perso la sua efficacia, neppure in quei frangenti storici oscuri, quando il pensiero umano volle cercare nella concretezza la soluzione dei suoi problemi. Infatti allora, per prima cosa, si volle abbatterli, riconoscendo con ciò il potere della loro presenza attiva: perché tanto insistere sul “de-mitizzare”, se le leggende fossero, come ora si sostiene, nient’altro che vuoti simulacri senza valore?

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   Oggi, lo si sa, i lumi della ragione, mal diretti, non sopportano altra luce che la loro propria, e le verità dello spirito sembrano sparite nella notte, e costrette al silenzio. Trionfano i “fatti”, e le evidenze sono accreditate di realtà che non possiedono. È giusto l’ora per i Sogni; per riaprire le sorgenti dei miti e rinfrescare i cuori assetati di verità. È proprio questa l’epoca più adatta per sognare nuove leggende e proiettarle nel futuro, lo dimostra la stessa povertà spirituale e religiosa dell’uomo moderno.

   Miti e leggende non sono mai scritti, all’origine.

  Nascono oralmente, per così dire, sono insomma prodotti sonori pervasi di potente intelligenza; perciò sono gravidi di prodigiosi sviluppi. Sono “racconti celesti” in apparenza fragili e inconsistenti, eppure stanno alla base delle varie culture; quando li si abbandona o li si profana si ripiomba in uno stato di barbarie, moderna ma vera.

   Se il Sogno, come qui si afferma, sta all’origine del mito, e quindi delle leggende che lo raccontano alle genti, si scorge bene la religiosità profonda che ne accompagna l’operare. Tutto il percorso del Sogno, dall’ignoto Autore agli utenti, non lascia mai l’ambito spirituale, e trascorre come in volo, senza lasciare tracce formali, per tutta la storia delle varie vicende umane, cui pure dà scopo, coerenza e significato.

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  Esiste un terzo elemento che pare collegato direttamente al Sogno, e dunque anche alla mitologia, altrettanto, e forse più ancora, imprecisato e labile: lo si chiama Visione, e si sa agisce con grande potenza, anche quando non se ne conoscono chiari i lineamenti.

  Certo chi “sogna” persegue una Visione ben percepita che lo attrae, senza la quale il suo agire sarebbe vacuo; e quanto più alta e luminosa e bella essa è, e tanto più nitida e possente è la formula del Sogno. Anche oggi si ammette che i popoli più vitali e dotati siano stati e siano tuttora sorretti e guidati da una loro Visione, impossibile da contenere in parole e come sospesa nel futuro, a fluttuare in regioni poco note all’intelletto ma aperte alle indagini del cuore.

   La Visione resta elusiva e vaga, infatti, se cercata dai fili della mente razionale, e ciò scoraggia molti intellettuali e li induce a negarla. Si svela invece e si presenta in tutta la sua possente realtà se vista dagli occhi del cuore, che in certi uomini modesti e taciturni sovente sono aperti e vedono. E se si ammette che il cammino della civiltà sia guidato dalla Visione, proprio come da una stella del cielo, se ne deduce che molto dipenda proprio da questi ignoti, che la scorgono e la seguono in silenzio, e sopportano dolori e fatiche senza rinunziarvi mai.

   Si dice e si ripete, forse senza più crederlo, che “senza Visione il popolo muore”. Poco fa si è scritto che la sua morte è indicata anche dalla profanazione del mito. La Visione gli mostra infatti il futuro; il mito gli narra e ricorda l’origine. Senza questi elementi il popolo perde coesione, si disfa e come nazione perisce.

   Come negare il potere creativo e sacro del Sogno?

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   Il Sognatore sia dunque saggio, lungimirante e provvido.”*


* Pensieri di E. Savoini, scritti il 14 marzo 1991.
Questo articolo esce in connessione con l’allineamento Mercurio-Sole-Terra, sacro alla Visione del Cuore (Quarto Raggio).
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