Il Cielo: il grande Servitore

“Il Cielo, grande Sovrano, è al servizio di tutte le creature, anche di quelle che non lo sanno. Il grande Servitore è abile al punto da non far notare la sua funzione. Nel corso della storia umana alcuni popoli hanno venerato il Cielo come divinità visibile, cercando di ripeterne i rituali nelle loro liturgie. Non si sa se ne hanno compreso anche il potere di servizio, che nasce dalla volontà e dall’amore. L’idea di servizio, infatti, non è molto frequentata dagli uomini, per lo più vincolati all’egoismo, che ama essere servito più che servire.

Esiste un legame anche fra servizio e trasparenza, giacché … il vero servizio si rende in segreto, vale a dire ammantato di trasparenza [il Cielo è trasparente]. Si noti inoltre che il servizio non implica umiliazione, ma sacra regalità, la quale a sua volta non significa supremazia ma parità di diritti e doveri. Infine il servizio del Cielo è sempre proporzionato alle necessità, mai sovrabbondante, ma sempre gestito secondo commensura e rivolto ai molti.

I popoli della Terra, quando avranno riscoperto il potere divino del Cielo, vorranno per prima cosa servirlo. Dapprima inconsciamente, poi di proposito […].

[…] in Cielo coesistono ordine e libertà, senza neppure l’ombra di un conflitto (non è così nella natura, che invece pullula di contrasti d’ogni specie). L’incongruenza fra gradi diversi di libertà sta nell’intendimento dell’Idea [di libertà]. Si confonde la libertà con l’arbitrio e persino con la licenza. Si crede libero chi non ha obblighi o doveri, e si tende a realizzare questo stato ideale nell’unico modo che pare possibile: assumere in qualche maniera un potere tale da non dipendere da alcuno. E’ un abito mentale comune ai singoli, ai gruppi e ai popoli. Accecati dalle luci del falso potere non si vede che, spiritualmente, il servitore è più libero del padrone, chi obbedisce è più libero di chi comanda.

Il dissidio apparente fra ordine e libertà è risolto dall’intervento di un’altra Idea: il Servizio […]. La regola della libertà è questa: il più elevato serve l’inferiore, il che è necessario per elevarsi. La gerarchia dello spirito è rovescia rispetto alle umane. Doveri e responsabilità aumentano con il grado, che è conferito al merito di servizio.

[…] Non si può certo imporre la libertà, neppure quella celeste. Tocca all’uomo sollevarsi e coglierla nel Cielo […]. E se è vero che tutti gli uomini sono prigionieri, tutti possono amare la libertà nella calma serena del pensiero, e tollerare i carcerieri, perché non sanno quel che si fanno.” (Enzio Savoini, L’Uomo sul Pianeta e nel Cielo, casa editrice Nuova Era, Semi di nuova cultura).

“[…] Per fare ordine nella coscienza umana occorre per prima cosa educarla alla libertà disciplinata. Il metodo universale seguito dall’Ordine spirituale per accamparsi nello Spazio con il suo potere liberatore è … la costituzione di un sistema di centri, che lo dirigono per elevarne la qualità e migliorarne la luce. Sono centri benefici e autentici quelli da cui sgorga la libertà, come acqua pura da una fonte o faville da un fuoco celeste […].” (Enzio Savoini, L’Ordine, scritto inedito, 1987, riletto 2001).

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Il Cuore dell’Umanità Una si prepara a ricevere e servire la ‘vita più abbondante’, il Cielo e le Sue gerarchie, a realizzare in coscienza di essere parte attiva nel grande processo di salvazione-liberazione dell’universo, ad essere un centro cosciente e irradiante dell’Ordine cosmico.

L’Ordine è la gerarchia della Libertà

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Che l’Umanità Una irradi la perfezione del Cielo*


* Tali Formule ideali vengono attestate e attivate nel silenzio del Cuore comune, in occasione dell’allineamento tra l’asse Terra-Sole e la Stella Fomalhaut – la ‘bocca’ del Pesce del Sud che beve o riceve l’acqua di Vita che scende copiosa dal vaso di Aquarius; il Pesce singolo (Costellazione del Pesce Australe), la promessa del Nuovo, di ‘Colui Che viene’, l’Avatar-Servitore previsto per la sorgente era di Aquarius che saprà concentrare la forza salvifica della sintesi tra i tre Centri planetari: Shamballa, Gerarchia e Umanità.

 

 

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