Il Proposito più volte espresso in queste pagine di realizzare una struttura umana interiore, ordinata ad imitazione della Gerarchia, che possa costituire un nucleo centrale in grado di collaborare a livello causale alla costruzione della nuova Cultura/Civiltà, è certamente stimolato dal sorgere delle energie di Aquarius, che inclinano alla focalizzazione sul piano mentale, a privilegiare i gruppi anziché i singoli, alla costituzione di un’umanità ordinatamente cooperante.
In altro modo, collabora però efficacemente alla transizione verso il nuovo anche l’energia di Plutone (1° R. della Volontà e Potere) che opera quale distruttore delle forme obsolete e che in questi anni (2008 – 2024) transita in Capricornus, segno di massima cristallizzazione e di iniziazione, vettore del 1°, 3° e 7° R.. In questo campo celeste, secondo la visione eliocentrica, dall’inizio dell’anno transita anche Saturno (3° R. e potente reggitore del segno), Signore della Luce intelligente, delle crisi e del karma, che vi rimarrà per i prossimi due anni. Inoltre, dall’inizio di giugno alla fine di luglio, Marte (6° R.), Signore del desiderio e della battaglia, solca le stesse acque spaziali, ove il suo potere è in esaltazione. Si forma perciò un vortice energetico dirompente.
Oggi la Terra, anch’essa in Capricornus, si congiunge a Plutone ed assume quindi una dose speciale di energia qualificata da tale potente configurazione astrologica, che si riverbera naturalmente nel regno umano e risuona come un Appello agli Uomini affinché prendano in mano con decisione le redini del loro destino. E’ quindi una data importante per le coscienze, da non perdere.
Guardando ai riflessi dell’opera di Plutone nelle vicende umane degli ultimi anni, possiamo fare interessanti considerazioni, soprattutto se teniamo conto del fatto che i tre Raggi veicolati da Capricornus (1°, 3° e 7°) sono cosignificanti rispettivamente delle attività del Governo, dell’Economia e degli Ordinamenti e che le energie ed il potere dei primi due sono rafforzati in questo periodo proprio dalla consonanza con quelle dei Luminari che vi stanno transitando.
Risulta quindi subito evidente come, proprio dal 2008, abbia avuto inizio la grande crisi economica mondiale che, pur provvisoriamente attenuata, è ancora in corso e comunque non è stata risolta alla radice. Oggi infatti l’economia reale rimane sempre fortemente condizionata dalla finanza, che poggia sulla speculazione e scommette sul futuro andamento dei prezzi delle materie prime e delle diverse economie/politiche nazionali, cosa che determina il fittizio alzarsi ed abbassarsi del valore di merci, aziende e nazioni a seconda degli “umori dei mercati”, mentre il denaro è sempre più virtuale e la distribuzione della ricchezza sempre meno equa.
Intanto i populismi prendono il posto della politica pensando di poterla rinnovare dal basso, mentre ogni vero cambiamento può solo venire dall’Alto. Le democrazie sono in crisi e gli stati nazionali, destabilizzati dalla globalizzazione ed ormai destituiti di potere, vanno sempre più cristallizzandosi e chiudendosi entro i loro confini indifendibili, per mantenere la presunta purezza della loro ‘razza’, della religione, dei privilegi, delle tradizioni, dei dialetti, risultando sempre più anacronistici.
Gli stati nazionali si indeboliscono anche perché non hanno più la possibilità di governare l’informazione e l’economia, di trattenere sul loro territorio le ricchezze prodotte dalle aziende, che delocalizzano dove hanno maggiori vantaggi, dove il lavoro costa meno e che comunque pongono le loro sedi legali nei Paesi in cui si applicano le tassazioni più basse. Per non parlare poi degli stati “costruiti sulla carta” a seguito di guerre, che sono teatro di lotte interne, di radicalizzazioni pseudo-religiose e di conflitti violenti che vedono l’intervento delle diverse potenze internazionali, che per fini economici o strategici favoriscono anche l’installarsi di dittature che affamano il popolo per perseguire mire di potere. Situazioni queste che, unite ai cambiamenti climatici, provocano migrazioni come non se ne sono mai viste, che destabilizzano ulteriormente gli equilibri delle nazioni che ricevono malvolentieri i migranti e ne fanno i capri espiatori dei disagi generali.
Anche l’ONU, il sogno di un governo mondiale sovranazionale, sembra sbiadire sempre più di fronte alla sua evidente impotenza, così come è messo in discussione quello di un’unione europea che dovrebbe essere scontata ma non è mai veramente decollata.
Questi brevi cenni non fanno ovviamente che sfiorare alcune delle numerose e importanti questioni che l’Umanità dovrebbe risolvere (non sono stati citati, ad esempio, l’inquinamento, la gestione scorretta delle risorse e del lavoro, i diritti/doveri umani, …).
Contemporaneamente però la scienza, che esplora l’infinitamente grande e l’infinitamente piccolo ‘assottigliando’ sempre più la materia, e la tecnologia, anch’essa sempre più raffinata e innovativa, ci forniscono gli strumenti mentali e fisici per proiettarci nel futuro: si vive costantemente collegati ad una rete capillare che unisce l’Umanità a tutti i livelli, nel bene e nel male, superando i vecchi parametri di tempo e distanza, ove tutti gli scambi avvengono in un cosiddetto “tempo reale”, in un mondo parallelo nel quale sono possibili relazioni, acquisizioni di notizie, informazioni e conoscenze che fino a pochi decenni fa erano impensabili. E tutto ciò grazie ad un piccolo strumento che possiamo tenere in tasca e dal quale non ci separiamo quasi mai. Inoltre, i trasporti aerei, sempre più rapidi e low cost, portano con estrema facilità le persone e soprattutto i giovani dei diversi paesi a conoscersi, a condividere i loro problemi e le loro esperienze, a cercare il lavoro dove c’è, ovunque nel mondo, superando di fatto il concetto di confini nazionali. E’ ormai anche possibile comunicare con un’unica lingua, l’inglese, che si sta affermando come un globale “esperanto”. Acquistiamo tutti le stesse cose on line o in catene di negozi che troviamo dappertutto, seguiamo le stesse mode, mangiamo in ristoranti che propongono cucine di ogni parte del globo e le razze si mescolano sempre più…
Viviamo quindi allo stesso tempo in due sfere di esperienza che interagiscono con difficoltà: abbiamo a disposizione strumenti che ci fanno sentire cittadini del mondo, ma restiamo soggetti a vecchi schemi mentali e quindi le nostre società, gli stati con le loro vecchie strutture politiche ed i loro ordinamenti obsoleti, le religioni con le loro dottrine non sono in grado di governare il cambiamento poiché mancano di visione e di capacità di abbandonare i vecchi privilegi e pregiudizi.
Questa situazione provoca un senso diffuso di confusione e di malessere, schiacciandoci in una pesante percezione d’impotenza. Insomma, tutto sta crollando per lasciar posto al nuovo, che è però ancora velato dalla sua stessa luce.
Oggi è chiaro comunque che non si può più pensare che sia sufficiente qualche correzione qua e là per arginare il disfacimento in atto, ma che è necessaria un’opera di rifondazione globale basata su presupposti pan-umani, che guardino alla qualità della vita, all’evoluzione della coscienza, all’etica, alla giustizia sociale, al ruolo dell’Umanità nel contesto planetario, che considerino la Terra come un’Entità viva, l’aspetto fenomenico di una coscienza all’interno della quale muoviamo e siamo.
Viviamo dunque un momento potente, decisivo e glorioso: è il tempo grande dell’inizio.
I discepoli ed i pensatori del mondo sanno di essersi incarnati in questa fase del ciclo proprio per collaborare a tale rifondazione. Leggono i segni del Cielo e della terra e, senza farsi intimorire dalla grandiosità del compito, assumono silenziosamente la loro responsabilità nell’Opera grande. Coloro che riconoscono il Piano per l’Umanità intuito nel 1990 e ne seguono i passi sanno che in questo quinto settennio sono chiamati ad abbozzare una prima forma pensiero organica della nuova Cultura/Civiltà. Siamo giusto sulla Vetta di tale ciclo, avendo appena celebrato il solstizio estivo dell’anno 5.4, culmine del settennio. Di qui in avanti sarà tempo di passare all’azione, di fare nuovi sogni, di tratteggiare cioè insieme i lineamenti ed i principi del mondo futuro, nuovo ed antico: Consacriamoci all’impresa.
“Dove edificare il nuovo Tempio? Come costruirlo?“
Lo faremo qui e dovunque.
Lo faremo come un cristallo.
Lo faremo come un fiore.
Lo faremo come un Uomo.
Lo faremo come un Sole”.
Sulle rovine del vecchio Tempio, qui e dovunque, apprestiamo il cantiere.
E’ il grande, gaudioso momento dei Costruttori”. (1)
(1) Da “La Costruzione del Tempio” testo inedito di E. Savoini
Grazie Marinella,
una significativa analisi dei cambiamenti che stanno avvenendo e sul ruolo del pianeta Terra a livello evolutivo.
E’ proprio così “Ogni vero cambiamento può solo venire dall’Alto in collaborazione con l’Umano”.
La priorità per migliorare veramente la società è coltivare la nostra coscienza e diffondere quanto è utile per la libera crescita di quante più coscienze è possibile.
Questa la priorità vera di qualsiasi azione politica, economica, sociale, terapeutica, ecc….
Solo una rivoluzione delle coscienze, che metta al primo posto il benessere comune, nostro e degli altri, che comprenda che predare fa male a se e agli altri e alla Terra con le sue creature, potrà porre le basi per cambiare veramente le cose.
Quindi non serve una rivoluzione politica o economica senza una rivoluzione culturale e del cuore.