Esteriorizzare la Gerarchia nell’Umanità

Al solstizio invernale, fissando il proposito di questo quarto anno del quinto settennio, avevamo concluso dicendo:

“Collaborare alla costruzione del futuro, oltre che ad essere un’azione doverosa per l’Umanità, cui è dato a tal fine il potere igneo della mente, è anche un compito di grande Bellezza. Nell’anno 5.4 che stiamo inaugurando ci impegniamo quindi ad assumere con la massima determinazione tale onere ed onore. Se lo faremo lavorando a respiro unito e ritmo unificato sapremo collocarci stabilmente sulla vetta della Piramide, sui livelli superiori del piano mentale e impareremo quella semplice verità che trasforma la vita in un miracolo”.

Oggi, varcando la porta del solstizio estivo e sulla scorta di quanto sperimentato nella parte ascendente del ciclo mentre il Sole stava raggiungendo, nel nostro emisfero, il suo massimo splendore, guardiamo al cammino percorso ed a ciò che potrà essere sviluppato fino alla prossima discontinuità solstiziale.

Avendo chiaro il proposito di esteriorizzare a livello umano l’Ordine gerarchico costituendo un Gruppo dell’Umanità Una, abbiamo lavorato sin qui per cercare di farne precipitare il Modello sul piano mentale e continueremo a farlo, fissando con sempre maggior precisione immagini chiare ed ordinate, suscettibili di far emergere la struttura unitaria di quel nucleo planetario umano pensante e direttivo che già esiste sui livelli sottili. E’ infatti proprio a questa umanità gerarchizzata ed interiormente unita che spetta il compito di costruire il futuro.

Ciò che per ora possiamo comprendere è quanto segue:

  • Esiste, al centro igneo dell’Umanità, una Presenza umana centrale costituita da coloro che si sono votati e si voteranno ad occupare il posto del Fuoco, consacrando le proprie vite a tale alta funzione. Questo Presidio umano opera interiormente in quell’unico sito ove potenze solari e umane possono incontrarsi per collaborare a piani di sviluppo planetari.
    I membri di quel gruppo interiore sono un’unità che opera a livello sottile nel luogo del massimo sacrificio, sono la “Vetta della piramide”; perlopiù non si conoscono personalmente ma si riconoscono nel lavoro. Sono agenti dell’energia della Vita, della Volontà, sono il riflesso del Governo reale che elargisce Libertà. Costituiscono l’aggancio per le energie di Shamballa che cominciano già a fluire direttamente nel Centro umano e risuonano quindi con la Vetta della Gerarchia.
  • Attorno a questo Magnete centrale si forma in modo naturale l’Ordine planetario, di cui molte volte si è parlato in queste pagine: è il Gruppo dell’Umanità una, nel quale confluiscono tutti coloro che sentono di poter trascendere interiormente la loro appartenenza all’una o all’altra forma di Insegnamento o Servizio (senza peraltro trascurare i loro doveri nei diversi ambiti) per assumersi la responsabilità di incarnare una funzione nel Piano previsto per l’Umanità, a cui la Gerarchia planetaria costantemente lavora, aggiornandolo.
    Tale Gruppo, uno e settemplice, è il riflesso della Gerarchia all’interno dell’Umanità e lavora imitandone struttura e modi, collaborando così alla Sua esteriorizzazione. Opera con le energie del livello mentale astratto e ha il compito di comporre le cause che porteranno all’emersione della nuova Cultura e Civiltà umana. È il vettore della seconda energia divina, l’Amore/Saggezza.
  • La terza sfera è rappresentata dai discepoli, individui o gruppi, che sono impegnati ed identificati in diversi ambiti di Servizio (ai quali dedicano in misura preponderante le loro forze) e che cominciano ad attestarsi sul livello mentale. Sulla spinta delle nuove energie in arrivo, sentono tuttavia la necessità di unirsi per collaborare con altre realtà che lavorano per il Bene comune. Superata la diffidenza e le difficoltà iniziali, imparano a riconoscersi ed a comprendere la bellezza dell’unità nella diversità. Essi costituiscono un’Officina del Pensiero nella quale si apprende che pensare è un’arte che va praticata secondo regole ben precise. Da qui emergono combinazioni nuove e stimolanti. Ogni nuova combinazione è un rapporto, ovvero una nuova coscienza che nasce, una luce che si accende nello Spazio:
    “ (…) al mondo non occorrono elementi nuovi, ma nuove combinazioni” (Comunità § 215 – Coll. Agni Yoga).
    Cercando un modo per collaborare ad un progetto comune che contemperi l’unità e la diversità essi perseguono varie forme, per riconoscere infine che esiste una Tavola del Piano che ricalca la matrice armonica dello Spazio, sulla quale è possibile coordinare tutti gli sforzi, elevandone la potenza. Così si preparano per entrare nell’Ordine planetario.
    In modo consapevole o meno partecipano a tale Officina tutti i pensatori del mondo che lavorano per rischiarare l’orizzonte futuro del genere umano.
    L’energia prevalente elaborata da questa parte dell’Umanità è quella dell’Intelligenza attiva, della Luce.

Questa struttura, formalmente così tripartita, è in realtà un unicum che opera a ritmo unito e respiro unificato seguendo i moti celesti. È il centro interiore direzionante dell’Umanità che sta imparando a presiedere il livello creativo delle cause al fine di determinare gli sviluppi futuri. È il riflesso umano della Gerarchia planetaria e collabora alla costruzione del ponte fra questa e l’Umanità.

È chiaro che per ora se ne stanno appena tracciando i primi lineamenti che dovranno a tempo debito essere incarnati da coscienze adeguate. Questa struttura centrale, traente e decisiva per la possibilità di elevare il livello di coscienza di tutto il genere umano, sarà infatti realmente “a regime” solo nel momento in cui tale elevazione generale sarà un fatto compiuto. Essa sostiene comunque e dirige già da subito in modo sottile i molti luminosi sforzi di bene che spontaneamente si mettono in atto nel mondo in ogni campo.

Vale anche ricordare che la funzione mediatrice dell’Umanità, che ha il compito di collegare Alto e basso, si riverbera anche in un’azione trainante nei confronti degli altri regni di natura. Lavorare per accrescere la coscienza non può che avere ricadute in questo senso e se ne ha l’evidenza osservando come oggi, mentre la terra viene messa a ferro e fuoco e se ne distruggono le risorse, si stia affermando una sensibilità verso il mondo animale e il vegetale come finora non c’era mai stata. Sorgono ovunque anche numerosi movimenti e associazioni che operano per la protezione dell’ambiente in tutti i settori: sono per la maggior parte realtà separate, ma il moto che è stato avviato per unire le coscienze non potrà che portare anche qui ad un grande progetto di unificazione planetaria organizzata e ad una progressiva comprensione del ruolo che il regno umano deve svolgere nei confronti di quelli minori.

Grande è dunque la responsabilità di coloro che operano per il futuro ed allo stesso tempo il loro lavoro è lieve e bello, poiché si colloca nel tempo gioioso della semina o al più della costruzione dei primi prototipi, rispetto ai quali occorre applicare con coraggio la regola dirimente del come se, indicata dal Maestro Tibetano. In ogni caso, poiché stiamo perseguendo un obiettivo coerente con quello del ciclo che sta per sorgere, sappiamo di poter usufruire anche della sua energia traente e, imparando a governarne le correnti, costruiamo fiduciosi l’immagine del mondo che verrà.

In questo arco di ciclo che ci conduce al solstizio invernale, costruiamo e nutriamo dunque con determinazione l’immagine dell’Umanità gerarchizzata cui è dato collaborare alla nuova Cultura/Civiltà e ci collochiamo interiormente nel campo d’azione che ci compete, fissando con gli occhi del cuore il Modello: la Gerarchia planetaria.

“La Gerarchia riposa su leggi esatte. Noi che le abbiamo realizzate assumiamo la responsabilità di proteggere questa scala di Luce. Sono cose da ripetere senza stancarsi, fino a imprimere nel cervello, come un disegno, la struttura gerarchica”. (Collana Agni Yoga – Gerarchia § 397)

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