La Musica delle Sfere

Ricordatevi di guardare le stelle e non i vostri piedi. Per quanto difficile possa essere la vita, c’è sempre qualcosa che è possibile fare e in cui si può riuscire“.  Stephen Hawking

La nostra Terra è, per la prima volta nell’attuale anno 5.4, in congiunzione con Mercurio, artista dell’Armonia e della Bellezza e le Sue energie di quarto Raggio sono disponibili per l’umanità affinché essa sia avvantaggiata dal loro insegnamento per rispecchiare al meglio quel Modello e far coincidere forma e Realtà.  

Esiste una funzione universale che trae ordine dal caos, armonia dai contrasti, bellezza dagli scompensi. E` il quarto Raggio, che semplicemente riflette in basso le consonanze superiori. Questa è la Porta per cui si passa ai livelli sublimi, e tutte le coscienze prima o poi devono trovarla, usarla e oltrepassarla. Può anche essere descritta come la costante imitazione del Modello celeste, o la ricerca dell’equilibrio dinamico, sempre perso e sempre ricomposto.   Detiene il segreto della quarta dimensione. *

Che cosa intendevano i nostri antenati più illuminati quando parlavano di armonia celeste? Ai nostri giorni cosa si pensa a riguardo di un Cosmo in cui vigono ordine, simmetrie e proporzioni?

Armonia, proporzione e simmetria sono concetti che hanno accompagnato, dagli albori del Sapere, le osservazioni e le ricerche astronomiche degli uomini interessati a indagare sull’esistenza di un ordinamento superiore, che desse significato e direzione agli avvenimenti che coinvolgevano l’umanità.

Platone introduceva la nascita del cosmo indicando i principi razionali, geometrici e matematici secondo cui Dio ha generato il Cielo; Keplero aveva individuato rapporti musicali tra gli astri, realizzando un sistema cosmologico che fa dell’universo un Tutto perfetto; Pitagora, che pare fosse in grado di udire la musica cosmica, ideò la teoria dell’armonia delle sfere, supportata da studi matematici, geometrici, musicali e astronomici.

La musica universale o musica delle sfere è un pensiero filosofico di vecchia data che contempla l’universo come un immenso apparato di proporzioni numeriche, in cui i moti dei corpi celesti producono un tipo di musica, composta da idee armonico-matematiche, non percepita dall’udito umano.

L’immaginazione creativa di Dante è stata sicuramente stimolata dal pensiero di un concerto dei cieli che intonava e celebrava la gloria di Colui che tutto move.

Quando la rota, che tu sempiterni
Desiderato, a sé mi fece atteso,
Con l’armonia che temperi e discerni,
Parvemi tanto, allor, del cielo acceso
De la fiamma del sol, che pioggia o fiume
                                   Lago non fece mai tanto disteso“.                                   

 (Par I, 76-81)

Lo stesso Cicerone fa ascoltare a Scipione Aureliano mentre dormiva una sublime armonia prodotta dal moto delle sfere celesti accompagnata da una luce che si spande in ogni dove. Alla richiesta di spiegazioni risponde:
 “È il suono che sull’accordo di intervalli regolari, eppure distinti da una razionale proporzione, risulta dalla spinta e dal movimento delle orbite stesse e, equilibrando i toni acuti con i gravi, crea accordi uniformemente variati; del resto, movimenti così grandiosi non potrebbero svolgersi in silenzio e la natura richiede che le due estremità risuonino, di toni gravi l’una, acuti l’altra“.

Anche Keplero, avendo dedicato la vita a ricercare le armonie celesti del sistema solare, nell’Harmonice Mundi parla dell’indiscussa armonia del mondo tanto che la sua famosa terza legge è stata formulata seguendo unicamente valutazioni di natura armonica, tanto da sembrare più un testo musicale che un trattato scientifico-astronomico.

I quadrati dei tempi di percorrenza dell’orbita di due pianeti stanno fra loro come i cubi dei loro assi maggiori

Noi usiamo la formulazione numerica della legge, ma per Keplero essa era l’attestazione precisa delle armonie in atto fra i moti e le loro distanze dal fuoco.

Comune a tutte queste dottrine è la possibilità, solo per alcuni privilegiati, di ascoltare la musica delle sfere: lo Scipione ciceroniano a patto che sogni, Dante nel suo viaggio ultraterreno, il mito di Er della Repubblica di Platone, Pitagora nei suoi estatici deliqui intellettuali.

L’armonia delle sfere, pur vivendo sia nelle opere di letterati, viaggiatori e fisici, ma anche nelle scritture popolari in cui essa si presenta spesso come un immaginifico archetipo dai contorni poco definiti, era tuttavia di pertinenza della cultura scientifica e della scienza matematica.

La scuola pitagorica aveva fondato su precise basi matematiche la disciplina musicale e ne aveva fatto il paradigma di riferimento per il riconoscimento di un disegno d’ordine immanente nel cosmo, di cui l’armonia delle sfere sarebbe la manifestazione più alta e in senso matematico più necessaria.

Lo studio sulla scienza dell’Armonica di H. Kaiser studia lo Spazio infinito e ci da modo di volare al di sopra dei piccoli ma pesanti problemi terreni considerando le leggi e i teoremi dell’Armonica.

La fisica odierna per descrivere il comportamento delle particelle elementari utilizza modelli basati su particolari simmetrie spaziali armoniche, che risalgono alle riflessioni di Platone e dei pitagorici.

A 250 milioni di anni luce il buco nero della galassia NGC 1275 emette un talmente basso da non poter essere udito da orecchio umano. In un’immaginaria tastiera di pianoforte, lunga a piacere, la nota si trova 57 ottave sotto il “do” centrale. Il suono emesso dal buco nero ha una lunghezza d’onda di 36 mila anni luce e con la sua potenza scalda la gigantesca nube di gas e polveri che lo circonda . La nota celestiale è prodotta, secondo Andy Fabian di Cambridge, autore di questa indagine, dall’enorme energia liberata dal buco nero che increspa i gas che lo circondano.

Notiamo, quindi, che la scienza moderna riprende la teoria di una sorta di musica delle sfere, che accompagna l’osservazione dei cieli già da qualche millennio prima di Cristo.

Gli scienziati moderni fotografano la musica del cosmo con un telescopio a raggi X, nelle fattezze di un’increspatura in una nuvola di gas e polvere nel remoto ammasso di Perseo. O la ipotizzano, come Lachièze-Rey e Luminet, nell’infinitamente piccolo delle supercorde.

In particolare, la teoria delle superstringhe, secondo la quale il fondamento della fisica microscopica risiederebbe nelle interazioni tra corde/stringhe di diametro infinitesimale e non tra punti senza dimensione, nel suo riproporre la ricerca di un modello che interpreti efficacemente la natura intima del mondo passando per la conoscenza delle modalità vibratorie di corde inaccessibili ai nostri sensi, farebbe sì che, appunto, la musica delle particelle microscopiche possa essere afferrata solo tuffandosi nel cuore dell’infinitamente piccolo.

E’utile ricordare che il termine stesso di armonia si associa al convergere di opposti in una dimensione continua che si attenua dall’uno all’altro estremo per cui è difficile comprendere l’Armonia del Quattro immersi nel disordine odierno che impedisce di udire il potere del Suono e le regole sonore che costruiscono l’equilibrio universale.

La salvezza dell’intero universo che ci comprende risiede nell’Armonia dei giusti rapporti compresi nella loro aritmetica musicale di cui i più non conoscono le regole, per cui è necessario l’intervento del Maestro del Quattro.

Enzio Savoini afferma che per conseguire uno stato di relativa armonia è sufficiente distogliere l’attenzione dai conflitti quotidiani, levare lo sguardo al Cielo e pensare con grazia al futuro.

Il Cielo, infatti, non è pacifico ma è armonico e Armonia significa concordia volontaria:  E’ la scienza del cuore, non del cervello.

Il Quattro ci incoraggia ad affrontare tutti i conflitti umani con leggerezza e, per quanto possa essere difficile, a tenerci lontani dalla parzialità e dal fanatismo per tentare di eliminare le divisioni, i contrasti e divenire portatori di armonia.

L’Armonia è la terapia ideale per sedare le burrasche che ci investono e ci fanno perdere la direzione e il modo migliore per trovarla è affidarsi all’intelligenza del cuore che sa volare per attingerla dall’Alto applicando le sue norme rigorose e trascendenti.

Essa è infatti uno stato di coscienza superiore, non il semplice contrario della guerra. Un rapporto armonico è un ente matematico, vigoroso ed esatto. E’ un numero sonoro, e non ammette approssimazioni; è indeformabile ed eterno. **

Tutto si trasmette nello Spazio, suono e numero sono aspetti di una stessa realtà perché ogni numero è esprimibile per mezzo di un rapporto sonoro e ogni suono è riconoscibile per mezzo di un numero. Non ci sono numeri senza suono, ne suoni senza numero.

L’armonia delle sfere non va tanto ascoltata a seguito di una percussione dell’onda sonora e non va per forza ricercata, ma va riconosciuta con un atto intellettivo del cuore: non è solo musica ma una condizione superiore dell’essere che può crescere in qualsiasi ambito umano.

Nonostante tutto il caos che ci circonda……… Questo è tempo di risalita. Occorre dunque ascoltare suoni nell’intimo; aprirsi all’armonia vivente, come a una grazia divina; usarne la magia possente con amore e scienza.

 


*Enzio Savoini-Scritti inediti-Commenti a Infinito-pag.99

 **Enzio Savoini-Scritti inediti-Armonia tramite conflitto-pag.3

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