Il moto costante verso l’Unità

Tutto, nell’universo, si muove; tutto partecipa di quell’attività costante, e intelligente, che sospinge verso l’Uno e che consente di procedere sulla via dell’evoluzione. Questo moto non è casuale e disorganizzato, bensì scandito da Leggi cosmiche che, apparentemente imperscrutabili, ritmano e plasmano la conquista, piano dopo piano, dell’articolata “geometria” della Manifestazione.

Come già ricordato in un altro articolo la Manifestazione appare come una sapiente “costruzione scientifica” di quei livelli, oggettivi e soggettivi, sostanziali ed essenziali, cui diamo nome di Realtà; proprio in quest’ottica è necessario apprestare, nell’ambito di una Nuova Cultura e Civiltà, le linee portanti di quella che sarà una Scienza della Manifestazione, atta a delineare la corrispondenza tra Microcosmo e Macrocosmo.
Il tendere verso l’Unità, pertanto, si svela come la ragione intrinseca dell’Ordinamento e dell’organizzazione, capace di perfezionare le forme, in ragione dell’evoluzione, affinché divengano sempre più simili al loro Modello e, al passo finale sulla Via, tali che non ci sia più separazione né differenza, placate nell’unica Realtà.

Oggi nello Spazio solare, precisamente dall’ultimo settore del Segno iniziatico di Aries, vengono irradiate le potenti energie combinate di Venere (5° Raggio, Manifestazione) e di  Urano (7° Raggio, Ordinamento): il loro operare concorde svolge un’azione precisa e incisiva, volta a dispiegare le modalità di organizzazione (7, Urano) della Manifestazione (5, Venere).

Venere è in relazione al 5° Principio, il principio mentale, manas, che “è la volontà intelligente, o proposito ordinato di un’esistenza”. (1)
Il manas è stato definito come mente, ossia quella facoltà di deduzione logica e di ragionamento, d’attività razionale che distingue l’uomo dagli animali. Tuttavia è qualcosa di più di questo, perché esso è alla base di tutta la manifestazione, e la forma stessa di un’ameba, e la facoltà discriminante del più piccolo atomo o della più piccola cellula sono animate dalla mente, sotto una forma o l’altra. È solo quando il posto di quella cellula o atomo discriminante nella sua sfera maggiore sia compreso e riconosciuto, che si può ottenere una qualche chiara concezione di ciò che quella coerente, razionale, inclusiva mente può essere”. (2)

Questo “agente interno” si rivela come quel Principio o “capacità o facoltà dell’Esistenza logoica di pensare, agire, costruire ed evolversi, per sviluppare la facoltà dell’amore attivo. Quando il Logos, che è intelligenza attiva, avrà percorso il Suo ciclo vitale, sarà anche amore pienamente manifestato in tutta la Natura. Questo si può dire anche di un Uomo Celeste nella Sua sfera, e di un uomo nel suo minuscolo ciclo. Così si vede appieno l’importanza del manas. Esso è il mezzo per mezzo del quale l’evoluzione è resa possibile, la comprensione è conseguita, e l’attività è generata ed utilizzata”. (3)

Il principio manasico è soprattutto quel qualcosa di coesivo che consente ad un’Entità (sia Logos, Uomo Celeste o Uomo) di operare (…) col metodo della manifestazione, che è la crescita graduale a partire da un’alba oscura e lontana, attraverso un sempre crescente splendore di luce, fino ad un fuoco di gloria risplendente; quindi, attraverso ad un crepuscolo gradualmente abbuiantesi fino all’oscuramento finale. Alba, giorno, mezzodì, crepuscolo, notte, questo è l’ordine per il Logos, per un Logos planetario e per l’uomo”. (4)

Il pieno sviluppo di questo Principio da parte dell’uomo consente quindi l’essenziale comprensione della Manifestazione in quanto è la chiave del passaggio dal regno umano a quello spirituale: “L’uomo ha per obiettivo di divenire un Manasaputra divino, o perfetto Figlio della Mente, che manifesta tutti i poteri inerenti alla mente, diventando così simile alla sua sorgente monadica un Uomo Celeste; un Uomo Celeste ha sviluppato il Manas e si occupa del problema di divenire un Figlio di Saggezza, non potenzialmente ma in piena manifestazione”. (5)

L’Uomo, il Pensatore, il Conoscitore, il principio manasico al centro delle molte sfere che formano i suoi corpi, manipola la forza elettrica in tre settori (i corpi fisico, astrale e mentale) per mezzo di sette centri che sono i punti focali della forza, dispensandola intelligentemente per tutto il suo piccolo sistema alle miriadi di atomi minori che sono le cellule di queste sfere”. (6)

Essendo il manas “il perno della struttura umana, ossia il centro su cui son fatte girare la parte spirituale e quella materiale dell’uomo” (7) l’uomo, la Quarta Gerarchia Creativa o Gerarchia del Manas, si trova impegnato ad imparare le leggi relative al piano manasico, ovvero le leggi della creazione e poiché “il manas si può infine definire come la volontà intelligente ed il proposito ordinato d’ogni entità autocosciente” (8) la connessione con l’Ordine appare evidente.
“Ordine sistematico e ritmo sono valori decisivi. Dallo studio delle biografie si rileva quanto il ritmo abbia rafforzato la mente e il Fuoco. Oggi molto se ne parla, ma senza applicarlo alla vita. Il pensiero resta gravemente caotico e la vita è disordinata”. (9)

L’Ordine, ovvero quel “movimento verso”, quel procedere in avanti in modo che ciascun elemento assuma la posizione che gli spetta appare dunque come lo sforzo coerente di un’Entità, sia essa un uomo, un pianeta o una galassia, che si tende in modo organizzato e ritmico verso il suo Scopo, che è anche la sua Origine, e in questa tensione, passo dopo passo, trasfigura la sua forma nell’essenza che la sorregge e vivifica. “L’Ordine s’identifica con il proprio scopo, che è propriamente l’ordine globale per il Bene comune. L’Ordine è la Volontà ed è il Potere che l’esercita. Senza ordine non sussiste potenza e, la presenza di un potere autentico è inseparabile dall’ordine. La vetta suprema del Bene comune è la libertà, totale e massima per tutte le entità, e l’Ordine tende appunto a questo scopo unico senza limitarla, ma ampliandola”. (10)

L’azione di trazione cosmica, che unisce Volontà e Libertà, che connette Spirito e materia, altissimo e abissale, è svolta da Urano, che sapientemente organizza le unità in un “sistema” coordinato e funzionale, capace di “lavorare” concorde e unito. Urano riporta all’Uno secondo Ordine ciò che la volontà di manifestarsi sul piano fisico, ovvero il manas in azione o Proposito attivo, ha disseminato in miriadi di forme nello Spazio e la sua forza in Aries, in qualità di Reggente Gerarchico, si avvale dell’energia del 1° e 7° Raggio di cui il Segno è veicolo.

Queste due Energie raggianti aprono (Uno) e chiudono (Sette), danno inizio alla manifestazione e la concludono nella perfezione, si protendono dall’alto dei cieli fino agli oceani della materia, racchiudendo le forme tra l’inizio e la fine di un ciclo: “L’Ordine è segno di vittoria e compimento”. (11)

Dare Ordine è quindi allinearsi consapevoli all’evoluzione cosmica, è trarre l’essenza celata nella forma operando conformi alle Leggi, è riconoscere l’intima struttura gerarchica del cosmo, è infine imparare a “tener salda la mente nella Luce” poiché “Non dimentichiamo che quando vi sarà ordine e pensiero unificato sul piano mentale, allora vi sarà ordine anche sul piano fisico”. (12)

In questo giorno, quindi, le energie irradianti di Venere ed Urano si proiettano al Centro con ardente slancio e da questo si dipartono verso la periferia del Sistema gravide di quella Luce iniziatica capace di accendere e sospingere l’Umanità verso la costruzione (manifestazione) di una Nuova Cultura, in accordo con i Principi della veniente era di Aquarius.

“Che l’uomo dunque, rigenerandosi, si dedichi a costruire la Comunità del Mondo.
Per esprimere una formula invincibile di comunità è indispensabile una coscienza espansa.
Quando si pone mano a costruire un nuovo ordine, il Cosmo agisce rinnovando.
In verità, l’ora verrà presto.
In verità, il predestinato sarà compiuto”. 
(13)

 

 

Note

 

  • 1- Alice A. Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, ed. Nuova era, 1999, par. ing. 308
  • 2- Ibidem, par. ing. 310
  • 3- Ibidem, par. ing. 269
  • 4- Ibidem, par. ing. 333
  • 5- Ibidem, par. ing. 306
  • 6- Ibidem, par. ing. 352
  • 7- Ibidem, par. ing. 309, nota 20
  • 8- Ibidem, par. ing. 337
  • 9- Collezione Agni Yoga. Mondo del Fuoco I, § 387, ed. Nuova era, 1979
  • 10-Savoini, L’Ordine, scritto inedito, 1987, riletto 2001
  • 11-Savoini, Dispense del 3° Settennio. Allestire un Piano, scritto inedito, gennaio 2001
  • 12-Alice A. Bailey, Trattato del Fuoco Cosmico, ed. Nuova era, 1999, par. ing. 361
  • 13-Collezione Agni Yoga. Infinito II, § 283, ed. Nuova era, 1979
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