Istituto del Cuore – parte seconda

Celebrando la congiunzione Venere-Mercurio, ricordiamo che Venere, l’alter ego della Terra,  indica agli uomini  la via celeste e li sprona in quella direzione  (il significato etimologico di Venere è Colei che ispira il sacro Desiderio) oltre a rappresentare ed essere l’energia mentale dell’umanità che governa le relazioni tra gli uomini, i popoli, le nazioni e i mondi. Mercurio, il fratello maggiore della terra, rappresenta l’equilibrio tra l’immanifesto e il manifesto ed è il responsabile della simmetria dell’intero Sistema (umano, planetario, solare) in ogni fase del suo sviluppo. Il significato etimologico di Mercurio è Il Messaggero che assegna le partiture. La loro congiunzione vivifica il nostro desiderio di Cielo e ci aiuta a comprendere quale partitura dell’Opera ci è stata affidata.

Nel precedente articolo abbiamo introdotto il Vertice 5.2  e lo abbiamo descritto come “Intelligenza Cardiaca”, “Chiave per risolvere il dissidio tra testa e cuore, ovvero il luogo dove ogni separazione è ricondotta alla sua unità essenziale” e “Campo di Servizio”. Se lo scopo ultimo è il raggiungimento pieno del Bene Comune, l’umanità è chiamata a riconoscersi in tale Opera  collaborando in modo libero e gioioso a Ristabilire il Piano di Amore e di Luce sulla Terra. Così facendo, passo dopo passo, il centro umano giungerà a ricoprire consapevolmente il posto che gli spetta all’interno del sistema planetario e solare. L’Istituto del Cuore pone al centro questa necessità e crea le combinazioni migliori; agisce come un magnete che attrae i simili per esprimere la bellezza del Piano. Ogni pensiero infatti attrae una azione corrispondente, così come ogni iniziativa costruttiva attrae un esito corrispondente.

Una qualità è però indispensabile: la fiducia. La fiducia è la leva potente del cuore che proietta la sua corrente e magnetizza il campo utilizzando proprio tale energia. Uno dei magneti più potenti è sicuramente quello dello Spirito che suscita l’impulso ad evolvere, crea energie future e, inevitabilmente, conduce alle scadenza previste, ma una delle maggiori forze trasmutanti è il magnete del Cuore al quale non resistono energie o correnti. Il potere trasmutante dell’uomo risiede proprio nel suo cuore e splende come un sole i cui raggi sfondano qualsiasi barriera e la cui luminosità si irradia oltre confini arbitrari. Il cuore è dunque la forza equilibrante e poiché agisce secondo il principio di unione e crea per attrazione, la Bellezza è la sua espressione. Solo la conoscenza spirituale può rivelare all’uomo la via che conduce a riconoscere consapevolmente l’esistenza del Magnete, contrariamente saprà ravvisare soltanto i fenomeni connessi all’esistenza fisica e minerà le sue possibilità migliori, ma per far questo occorrono  fiducia e cuore.

avere-fiducia-coraggio

I rapporti umani sono troppo spesso avvelenati dalla mancanza di fiducia, eppure senza fiducia non esiste collaborazione possibile. Senza fiducia non si avanza e nessuna impresa può avere successo. Senza fiducia la Nuova Cultura non nascerà. Avere fiducia nel prossimo è la base dei retti rapporti umani pur coltivando la capacità di discriminare, sia nel grande che nel piccolo, ed affrontando con coraggio e pazienza le inevitabili  imperfezioni. Quando si costruisce il nuovo la fiducia e l’impegno ardente del cuore sono indispensabili;  guidati dal sacro Desiderio e dalla sete di Cielo volgeremo le nostre domande dove non si vede e non si sente nulla ma con fiducia, al massimo grado, nelle Guide e nelle capacità umane. E’ risaputo che l’intelligenza produce intelligenza e che il pensiero è la più sottile delle energie;  non si può dire infatti ch’egli cessi di esistere, in realtà continua a vivere in nuove combinazioni: è immortale. Se l’uomo avesse piena coscienza di ciò (che il pensiero è eterno e invincibile e satura lo Spazio) genererebbe senza sosta pensieri creativi. Diverrebbe quel nobile Operaio che cementando lo Spazio ne attiva il magnetismo.

Law-of-Attraction-Karma

La creatività genera attrazione, magnetizza il campo, produce aggregati e spinge ad evolvere. I simili si attraggono e se l’affinità è grande le combinazioni sono molto potenti. E’ questo il campo in cui opera l’Istituto del Cuore che crea ed alimenta le illimitate possibilità umane rivolte alla collaborazione e, contemporaneamente, istruisce i suoi figli a servire con amore e intelligenza il Piano. Per rispettare questo impegno occorre essere “uomini che vivono il proprio tempo”; un assunto che suona paradossale. Salvo poche eccezioni, nolenti o volenti, tutti gli attuali abitanti del pianeta si ritrovano a vivere questo tempo, ma averne consapevolezza è altra cosa.  Questo è il tempo in cui noi/umanità siamo qui, ora, a svolgere la nostra missione. Veniamo da molto lontano e molta strada dobbiamo ancora  percorrere, eppure, in una piccola porzione del ciclo, è previsto un nostro intervento. Pur lavorando per il futuro, futuro che verosimilmente non vedremo pienamente realizzato, sappiamo che la sua costruzione inizia, per noi, ora. E si aggiunge: se non lo facciamo noi, chi lo farà?

Vivere il proprio tempo (unico e irripetibile, è bene ricordarlo) significa conoscere almeno un po’ le dinamiche che ci circondano: culturali, politiche, economiche… che occorre però saper analizzare  con distacco, senza eccessivi coinvolgimenti emotivi o intellettuali onde  evitare la caduta nel baratro della separatività ma, principalmente, significa essere consapevoli che il processo di cambiamento necessita del coraggio della visione. Credere nel cambiamento nonostante le difficoltà che la forza delle apparenze pare   impedire, è fiducia in atto. E’ pur vero che vivere il proprio tempo è un paradosso: ognuno di noi è un Essere immortale che non è mai nato e, quindi, mai morirà. Eppure nel meraviglioso gioco della Manifestazione ogni passo lascia un’impronta ben visibile ed è con “mani e piedi umani” che si costruisce il Suo Regno. Solo il cuore può contenere questa doppia verità e comprenderla; solo il cuore ci permette di vivere qui e ovunque, ora e per sempre.

Sappiamo di essere immersi in civiltà agonizzanti dove l’indifferenza o il rifiuto, il pressapochismo e la cattiveria creano una tensione che soffoca. Anche le buone intenzioni di molti non riescono a penetrare che sottilmente il terreno vecchio e logoro, ma incredibilmente duro e spesso, sul quale si muovono. Conosciamo le grandi culture mondiali così diverse eppure simili nei Principi portanti, e sappiamo quanto  hanno influenzato e ancora influenzano l’umanità; pur tuttavia dopo aver svolto la loro missione sono uscite di scena per lasciare il campo all’espressione di quelle idee che meglio potevano rappresentare alle coscienze già arricchite dal loro passaggio, la manifestazione di una nuova epoca . Ciò che rende questo tempo unico e magico per l’attuale umanità è il privilegio di assistere in diretta a questo nuovo prodigio e averne parte.

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Il denominatore comune della nuova Cultura mondiale è, si ripete, il raggiungimento del Bene comune ma quali sono i suoi capisaldi? In estrema sintesi sette punti fondanti:

  • La Cultura rende liberi, tutti. E’ la libertà interiore che sa comprendere sia il grande che il piccolo anelito e li coltiva.
  • La Cultura attrae alla realtà del Cielo che giustifica l’esistenza terrena e la nobilita: l’umanità ne ha assoluta necessità.
  • La Cultura progetta lo sviluppo globale: del Pianeta, dell’umanità e dei regni inferiori senza dimenticare le connessioni al Sistema solare che li ospita.
  • La Cultura unisce Cielo e Terra, Spirito e Materia.
  • La Cultura manifesta il potere del pensiero, il grande creatore.
  • La Cultura valorizza l’Unità, il Principio ordinatore.
  • La Cultura irradia il Piano evolutivo sulla Terra e costruisce il futuro.

La manifestazione della nuova Cultura mondiale si distinguerà per la sua multiformità. La parola d’ordine sarà accettare, un termine che da solo esprime l’essenza stessa dell’evoluzione e che il cuore ben conosce, ma sarà necessario educare gli uomini all’idea di multiformità: nonostante le molte parole, oggi è poco praticata. La multiformità, che non è un insieme senza regole, potrebbe diventare un simbolo della futura espressione dell’Istituto del Cuore dove si studiano e praticano quegli sviluppi che solo la mescolanza può garantire.

L’Istituto del Cuore, il grande Tempio della Madre, saprà raggiungere i cuori umani spezzandone  l’isolamento e li condurrà nel suo centro pulsante là dove sfolgorano i Principi ai quali ogni cultura, per essere tale, deve attingere.

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[…] L’Istituto del Cuore sarà il Tempio della razza futura, e sarà compreso fra le Società di Cultura, perché questa è inseparabile dalla comprensione del cuore.

Collezione Agni Yoga. Cuore, § 504

 

 

 

 

 

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Una risposta a Istituto del Cuore – parte seconda

  1. Marilù T. dice:

    Nei momenti storici peggiori si producono i pensieri migliori.
    Quindi fiducia!
    L’umanità deve costruire con “mani e piedi” il Tempio della razza futura.
    Marilù

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