La Saturazione del Campo

Giove e Terra s’incontrano oggi, secondo la visione eliocentrica, nella quinta qualità del segno di Leo. Il grande Maestro del Sistema fonde la sua luce con quella della nostra Terra, diffondendo nello spazio solare una lezione sulla potenza dell’Amore ardente, applicato ad ogni livello con Intelligenza. Il suono del rapporto che scaturisce fra il Due (il raggio d’Amore di Giove) ed il Tre (quello d’Intelligenza della Terra) echeggia dunque nelle coscienze solari, ciascuna delle quali lo elabora nella fornace ignea del proprio cuore.

lampi di coscienzaNel Campo spaziale saturo di Vita e di ogni energia che da essa discende, si accendono ritmicamente, secondo il Piano evolutivo universale, lampi di coscienza che attivano combinazioni energetiche che possono essere accolte nello spazio infinito del cuore di ogni creatura ed elaborate per il bene comune; i cuori umani che odono il Suono e vi si sintonizzano, lo fanno riecheggiare nel campo dell’umanità intera. Reiterando con costanza tale azione, la potenza ed il numero di tali antenne rice-trasmittenti crescerà ed è presumibile che ad un certo punto diverrà semplice e quasi inevitabile per molti accedere, anche senza averne piena consapevolezza, al grande Gioco energetico e causante che si svolge nello Spazio, così unificando Cielo e Terra.

Come elaborare dunque il suono potente che promana dal rapporto fra Amore e Intelligenza, emesso in un campo colorato dal 1° e 5° Raggio trasmessi da Leo? Una prima risposta può essere questa: traducendolo in un pensiero sintetico, in una formula caricata di energia psichica.

Da Collezione Agni Yoga, Appello par. 152 oggi troviamo queste parole di potere che veicolano appunto energie di primo Raggio (Volontà), quinto (Manifestazione), secondo (Amore) e terzo (Intelligenza):

Io manifesto amore e lampi

amore e lampi

Ed inoltre: Come si può saturare il campo di coscienza dell’Umanità con formule ispirate dal cielo ed idonee alla fondazione di una nuova Cultura/Civiltà?

Dal punto di vista fisico una soluzione si dice satura quando vi è disciolta la massima quantità possibile di soluto; la stessa cosa avviene nel campo magnetico o elettrico relativamente all’intensità o alla differenza di potenziale. Nel campo della coscienza, saturabile dall’energia psichica veicolata dal pensiero, si verifica lo stesso processo e quando una porzione di spazio è sufficientemente compenetrata da un pensiero, questo si manifesta in azioni conformi.

Lo Spazio infinito è fatto di sfere che contengono altre sfere, di ambiti di coscienza maggiori che contengonosfere di coscienza quelli minori. E’ chiaro dunque che solo il Pensiero divino può saturare l’Infinito, mentre ogni altro pensiero, pur essendo per sua natura infinito come tutto ciò che vive nello Spazio, è anche dotato di un suo anello invalicabile come tutto ciò che in esso assume forma, per quanto sottile ed è quindi in grado, di volta in volta, di compenetrare una definita (ed infinita) porzione di Spazio, commensurata al proprio livello di coscienza.

Ogni pensiero chiaramente strutturato è perciò adeguato a saturare il campo nel quale viene immesso dalla potenza del pensatore. Perché si compia il processo di saturazione è indispensabile però formulare e reiterare un pensiero chiaro e luminoso, dotato di sette centri e quindi in grado di vivere autonomamente e di moltiplicarsi (vedi: “La Costruzione della forma-pensiero). Il campo psichico del pensatore deve dunque esserne già sufficientemente saturo.

Qual è allora il livello della coscienza umana che i discepoli del mondo sono chiamati a saturare? Evidentemente non è un luogo indefinito, ma precisamente quella sfera che è ponte fra l’intelletto e l’intuizione, ove l’Umanità è chiamata a stabilizzarsi per collaborare con la Gerarchia planetaria. E’ a questo livello che l’uomo comincia realmente a cooperare col divino, poiché qui inizia a diventare un mago bianco, in grado di costruire forme-pensiero che s’imprimano nel tessuto spaziale, condizionandolo col loro ritmo.

Quest’opera costruttiva di saturazione spaziale chiama dunque al lavoro tutti coloro che operano consapevolmente per il bene comune e si compie utilizzando l’energia potente dell’amore ardente che la congiunzione odierna veicola e che travolge ogni ostacolo, spazzando via con coraggio i dubbi, i tentennamenti e la falsa modestia.

E quindi, anche se siamo dei novizi del sentiero, lanciamo il cuore oltre l’ostacolo, poiché tutti possono antenna ricetrasmittentecollaborare all’opera di costruzione del futuro. Sì, non siamo grandi maghi ma amiamo il mondo, i nostri pensieri non hanno grande potenza, ma ci sforziamo di formularli conformemente alle leggi creative. Inoltre, il nostro impegno sostiene l’opera dei pensatori maggiori ed anche un granello di sale contribuisce alla saturazione spaziale.

Per saturare il livello della coscienza umana che ci compete nell’intento di porre le basi per una nuova Cultura/Civiltà, occorre insomma uno sforzo comune, determinato, concentrato, organizzato e “benedetto dall’Alto”, oltre che una visione sufficientemente precisa delle necessità del mondo nuovo. E’ l’Umanità una quindi che si deve attivare, dimostrando di saper agire unitariamente, sollevandosi al di sopra delle specifiche appartenenze a gruppi, religioni, nazioni o filoni dell’Insegnamento, delle visioni formalmente non coincidenti, delle sensibilità dissimili.

Oggi siamo nella fase progettuale, la più decisiva ed entusiasmante, e stiamo approntando il cantiere qui e dovunque.

disegno cattedrale

“Profonde sono le fondazioni. Chi getta le basi non sa la grandezza delle torri future. Ma l’architetto ne ha già disegnata l’altezza” (1)

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(1) Collana Agni Yoga, Appello § 215, ed. Bresci

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