31-05-2014 congiunzione eliocentrica Venere-Nettuno

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Oggi, nel cielo del sistema solare, secondo la prospettiva eliocentrica, si trovano congiunti il Custode della Gioia del Lavoro e della Costruzione aurea sul piano della Mente, Venere, e Nettuno, il Custode dei Valori e della Comunione; per la visione tropicale sono nel segno di Pisces (il Potere dell’amore spirituale che libera e salva la coscienza), e per la visione siderale nel campo stellare dell’Acquario (il Servitore cosmico della Vita).[1]

L’Esecutore del grande Progetto solare, Venere, e Nettuno, il Protettore dell’Unità interiore del Sistema, si vedono protesi ad infondere nella costruzione della grande Opera solare un nuovo impulso in direzione della Comunione aurea: Formula che sta alla base della Comunità solare, la quale vede nel Bene comune il suo motivo d’essere, vive nella bellezza della libertà interiore e dell’armonia, vede nell’aureo rapporto la sua espressione, opera nella Gioia del Lavoro e permette ad ogni coscienza di trovare il proprio centro fra i molti, sempre mantenendo l’Unità del tutto.

7.5 - 31-5-2014 - 0E’ per l’azione delle energie di queste Potestà celesti che l’Unità assume innumerevoli parvenze, pur rimanendo unitaria: la plurima parvenza delle forme non intacca l’essenza che resta totalmente presente in ciascuna. L’Unità assoluta raccoglie i singoli in famiglie, in specie, in sistemi, sino all’unione generale; ed è la risolutrice ultima di qualunque contrasto poiché annulla le separazioni che ne sono la causa. Rappresenta l’Ideale supremo, la visione spirituale, la Via salvifica che risale dalle molteplici forme all’unità della Comunione spirituale, reame della coscienza superiore.

 Su questa Via scorre il flusso dell’energia della Vita, che risplende sempre più in forza di un processo infinito che accende anche nei Cuori umani, incessantemente, quei nuovi lumi che, quali riflessi di idee cosmiche, forgiano gli ideali a sostegno della visione mentale umana.

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“Quando, dunque, le energie del quinto Raggio (Venere) incontrano quelle del sesto (Nettuno) si forma un Vortice di grande potere creativo. Per quanto riguarda il genere umano, una tale fusione promuove la comparsa di forme di civiltà, alla cui base non è difficile individuare gli ideali, più o meno chiari che la qualificano in modo inconfondibile. L’attività di questo intervallo è indispensabile per l’avvio e il successo di qualunque moto di pensiero: esso provvede il necessario dualismo, elargito dal 5, e il nucleo archetipo interiore fornito dal 6. Una serie di Idee incorporee assumano parvenze, tenui ma già percettibili da quei pensatori che in ogni epoca le captano e le inseriscono nel patrimonio culturale comune.

[…] L’uomo, finora mai assurto a una visione globale del pianeta, all’oscuro delle leggi e dei ritmi solari, non era in grado di gestire in modo autonomo il proprio destino. […] Ora, forse per la prima volta, si formano gruppi umani […] assistiti dall’Alto che tentano, nonostante l’inesperienza, di contribuire a quel grande compito in modo relativamente consapevole e indipendente. Con ciò affermano un superiore livello di sviluppo umano e una maggiore dignità. […]

Chi accetta quanto ora detto e ne riconosce la verità è in grado di comprendere la mirabile sintesi fra il 5 e il 6. Il primo, esecutore dei programmi elaborati dal 3, e assistito dal 4, che genera le “immagini senza forma”, produce le nuove forme mentali da donare all’umanità. Il 6 “legge” quei contenuti e ne recupera l’unità essenziale, che le forme velano e nascondono. Così nascono i nuovi ideali, luminosi e belli, dosati in giuste proporzioni e tali da attirare i cuori e le menti migliori e desti. Ciò fatto, il risultato è assicurato, e nulla potrà impedire che quelle energie si tramutino in forze, moti e istituzioni novelle. E’ la via maestra per condurre l’umanità alle sue mete (sempre mutevoli e più elevate) e prepararla alle responsabilità che le competono verso i regni superiori e minori.”[2]

 7.5 - 31-5-2014“Urusvati sa che guardare alla perfezione produce gioia: grandiosità della natura; capacità di sacrificio; perizia o ingegno. L’alta qualità è sempre festosa, è una gioia. È una ammirazione senza egoismo. L’uomo possiede un dono prezioso: è capace non solo di creare, ma anche di riconoscere la qualità e gioirne. Ricco o povero, re o mendicante, ognuno sa farlo. Ne scaturisce la gioia, cupola di salubrità gettata su questo pianeta dolente…

La gioia è la risposta luminosa alla qualità. Senza egoismo accresce il Bene comune. È il sostegno della Nostra Vita.[3]

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(1) Per la congiunzione Venere-Nettuno precedente, nonché per la presentazione di alcune loro caratteristiche, vedi articoli relativi nei Segni del Cielo. La loro ultima unione, a rintocchi di circa 7 mesi terrestri, è stata il 18-10-2013.
(2) Liberamente tratto da Le mete lontane, di E. Savoini, inedito.
(3) Tratto da Sovramundano III § 569, Collana Agni Yoga.
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