2 dicembre – Congiunzione eliocentrica Terra-Aldebaran (Toro)

TaurusIl 2 dicembre è un’altra Data cosmica, un vortice di luce irradiante che converge sulla cooperativa celeste aprendo nuove e sfolgoranti possibilità: la Terra, vista attraverso il mirino dello Sguardo solare, nel suo volo tra le folgori stellari del Toro si congiunge con la lucida Aldebaran – secondo la Tradizione esoterica l’Occhio della Rivelazione – che traccia, insieme al Suo riflesso perfetto Antares, Cuore dello Scorpione velato ora dallo splendore del Sole, la Via di Mezzo cosmica: l’allineamento Aldebaran-Sole-Antares, intercettato dalla Terra, con la sua polarità indica la corrispondenza tra questo lato della Sfera celeste, il più splendente e bello (segnato dalla cifra dell’Orione, Sirio, Pleiadi, Gemelli, Auriga…) e il core galattico, la profondissima Origine dell’intera galassia (vedere per approfondimenti: 31 maggio – Congiunzione Terra-Antares).

aldebaran32La gigante arancione Aldebaran marca l’occhio destro del Toro(1) ed è il capo brillante delle Iadi(2) (anche se non ne fa parte astronomicamente, essendo molto più vicina al Sole), l’ammasso aperto di stelle a noi più prossimo, sorelle delle Pleiadi (vedere per approfondimenti: Congiunzione eliocentrica Terra-Alcione). Le Iadi segnano sulla raggiante fronte dell’animale una splendida (3) composta dalle Sue sette stelle più brillanti, che vanno lentamente spostandosi in direzione sud-est, verso Betelgeuse (la gigante rossa dell’Orione), attestando anche in questo modo la ‘parentela’ stretta tra le due Costellazioni (Toro: Horus, il Sole che sorge figlio di Orione/Osiride e Sirio/Iside).

Il Suo nome deriva dalla parola araba الدبران al-Dabarān, che significa la Successiva, Colei che insegue, perché sorge dopo le Pleiadi e sembra inseguirle nel Cielo.

Fin dall’antichità, la magnifica Stella fissa Aldebaran fu la Stella guida dei cieli e il Suo nome era connesso alla regalità, al dominio, all’ascesa della Luce. Era la stella regina dei sumeri quando, segnando l’equinozio di primavera (dal 4000 al 2000 a.C.), evocava il simbolo di un’energia primordiale e celeste(4); nell’antica Persia era Tashter, lo ‘Spirito creatore’ che causava piogge e diluvio, e la Sentinella dell’Est, che costituiva una delle quattro Stelle Regali con Antares (Ovest), Regolo (Sud) e Fomalhaut (Nord), Guardiane del Cielo, in quanto marcavano la croce dei solstizi e degli equinozi. Nella filosofia esoterica orientale Aldebaran è uno dei quattro Mahārājah, i ‘Quattro sacri’(5) e tra questi è associata, come Venere, ad Uriel ‘La Luce di Dio’.

Per gli Egizi, Aldebaran è la Stella Sar(6) e Rohini, la ‘Stella dell’Ascesa’: Ro, Ru(7) (egiz.) è “la porta o la via d’uscita, il punto nei cieli da dove procede, o nacque, la luce primordiale; sinonimo di ‘matrice cosmica’”. (Da: H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998).

Il nome accadico S(h)ar significa ‘Re’, e presso gli Accadi la Stella era conosciuta come Dil-Gan, la ‘Messaggera della Luce’. I Babilonesi la chiamavano con il nome Ku o L-ku, ‘Stella capo delle Stelle’, associata ad uno dei dieci mitici Re mesopotamici(8) del periodo antecedente il diluvio, mentre l’intero gruppo delle Iadi era detto Pidnu-sha-Shame, il ‘Solco del Cielo’.

Aleph TaurusPresso gli ebrei era Āleph, la prima lettera dell’alfabeto, che la rendeva l’occhio divino. In ebraico Shar assume, tra i diversi significati, quello di ‘Porta’, che veniva spesso legato a ‘Cielo’  (Shamayim).

Nell’astronomia indiana, l’asterismo indicava il secondo nakshatra, Rohini: Rohit è la Cerva Rossa figlia del dio Brahma-Prajapati, il Signore della creazione. Il mito racconta che Prajapati si era trasformato nel cervo Mriga per inseguire, incestuosamente innamorato, la figlia Rohini; Bhutavat (Sirio) scagliò la freccia (Cintura di Orione) che lo colpì proiettandolo nello spazio, dove si trasformò nella costellazione Mriga (Orione).

Fonti della Tradizione attribuiscono all’allegoria indiana un significato cosmico:

“[Rohit] la femmina del daino, una cerva, è la forma assunta da Vach(9) (la personificazione mistica della Parola, l’aspetto ‘femminile’ del Creatore (Brahma) e che è uno con Lui (avendola creata da una metà del suo corpo, diviso in due), per sfuggire agli inseguimenti amorosi del suo progenitore, trasformato in un cervo, o daino, rosso (essendo rosso il colore di Brahma). Esotericamente, essa è la Forza Creativa ‘soggettiva’ che, emanando dal Pensatore divino diventa il mondo della parola manifesta, cioè l’espressione concreta dell’ideazione, quindi “Parola” o Logos. Per cui essa è chiamata il “creatore femminile”, la “madre dei Veda” […] e i suoi 4 aspetti sono tutte correlazioni, nel loro aspetto noumenale, della Luce, del Suono e dell’Ǽther.” “La costellazione del Toro fu detta [dagli Egizi] Madre di Rivelazione e interprete della Voce divina.”(10)

Aldebaran è la Luce che rivela e svela il Suono creatore, il Logos:

Occhio di Horus“Il Toro è sempre stato connesso alla luce e perciò a Cristo, che si dichiarò quale Luce del Mondo. Luce, illuminazione e suono, quale espressione della forza creativa, sono le tre idee fondamentali connesse a questa costellazione. “L’interprete della voce divina”, come il Toro era chiamato nell’antico Egitto, può essere chiamato con terminologia cristiana “il Verbo fatto carne”. Un riflesso interessante del potere delle influenze zodiacali è ricordare che la forma della lucerna va fatta risalire all’occhio del Toro, e che la bolla (bull = toro) pontificia, enunciazioni considerate interpretazioni della voce di Dio, è un termine in uso anche oggi”.(11)

OLYMPUS DIGITAL CAMERAPresso gli antichi Egizi è l’occhio destro di Horus (il Toro) e ‘la vacca di Hathor’.(12)

Aldebaran è l’occhio che conferisce l’oro dell’illuminazione:

“L’occhio d’oro di Taurus mostra la via a coloro che vedono nello stesso modo. Ciò che è oro risponderà anch’esso un giorno, passando da levante a occidente, al tempo terribile in cui la brama di ammassare oro sarà padrona della metà inferiore (l’aspetto personalità di uomini e nazioni). La febbre dell’oro, la ricerca dell’aurea luce divina, dirige il Toro della Vita, il Toro della Forma. Questi due devono scontrarsi, e cozzare l’uno contro l’altro. Così l’oro scompare.”

È il segreto della sintesi, che è l’illuminazione finale vista tramite l’occhio di Taurus.

Aldebaran è l’Occhio della rivelazione:

“Tutto il segreto del proposito e del programma divino è nascosto in questo segno [Taurus], a causa soprattutto del rapporto fra le Pleiadi, l’Orsa Maggiore ed il nostro sistema solare [Centri della gola, testa e cuore cosmici]. Si tratta di uno dei triangoli più importanti di tutta la serie di rapporti cosmici, accentuato poi dal fatto che l’occhio del Toro è l’occhio della rivelazione. Lo scopo cui tende l’evoluzione — ‘la carica in avanti del Toro di Dio’, come è chiamato in termini esoterici — rivela senza sosta e stabilmente il Piano sublime e stupendo di Dio. Questo è ciò che la luce rivela.”(13)

Infine, una nota astronomica sottolinea una particolarità dell’asterismo, condivisa solo da altre tre stelle della cintura zodiacale (Spica, Antares, Regolo), tra le quali è la più luminosa: la vicinanza all’eclittica che comporta la possibilità di essere occultata dalla Luna, la “Signora della Forma” o dal fulgore del Sole, il “Signore della Vita”. La periodica e perfetta coincidenza geometrica con tali Centri del Sistema solare ne sottolinea, a livello di significato, l’importanza e la potenza del loro influsso combinato.

In sintesi, in tale Data 2 dicembre la Sapienza dello Spazio attesta il Mistero della Luce: la Via di Mezzo trova i ‘suoi cari’ e il loro Occhio si apre e risplende.

sirius-a

L’Occhio del Toro cosmico è aperto, e riversa luce irradiante sugli uomini, figli del Sole. Aldebaran è il “Punto di Luce che avanza”, la porta della manifestazione del Piano del Cuore del Sole. Horus, il nuovo Sole, attesta l’unione tra la Madre Iside e il Padre Osiride risorto dalle tenebre:

“La luce centrale di Sirio sfolgorò nell’occhio del Figlio; venne la visione. La luce della saggezza penetrò le acque e proiettò la radianza del Cielo negli abissi.”

La Terra, il Discepolo solare, vede con l’Occhio del Cuore l’incessante volontà di Armonia che muove l’evoluzione e vibra all’unisono con i Suoi Cari.

Taurus - diamond


(1) “TAURUS (Lat.) – Una costellazione dello Zodiaco molto misteriosa, connessa con tutti gli dei solari ‘Primogeniti’. Il Taurus (Toro) è sotto l’asterisco A che nell’alfabeto Ebraico ha la configurazione della lettera Aleph; per cui la costellazione è chiamata ‘l’Uno’, ‘il Primo’, come la suddetta lettera.
AlephDa qui il fatto che esso fosse sacro per tutti i ‘Primogeniti’. Il Toro è un simbolo di forza e di potere procreativo – il Logos; ecco il perché delle corna sulla testa di Osiride e di Horus. Gli antichi mistici vedevano la croce ansata [l’Ankh di Venere, la Mente illuminata] nelle corna del Taurus (la parte superiore dell’Aleph ebraico) che respingeva il Drago, e i Cristiani collegarono il segno o la costellazione col Cristo. S.Agostino lo chiamava ‘la grande città di Dio’ e gli Egiziani lo chiamavano ‘l’interprete della voce divina”’[la Luce che rivela e svela il Suono creatore, il Logos], l’Apis Pacis di Hermonthis.”
“Il Dio Horus [Taurus-Logos solare] che si erge come conquistatore sul Serpente del Male, può essere considerato come la prima immagine del nostro ben conosciuto gruppo di San Giorgio (che è Michele) e il Drago, o la santità che calpesta il peccato.” “Il Toro di San Luca rappresenta le acque di Vita, l’elemento che tutto genera e la forza cosmica”. (Estratti da: H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998).
(2) “La costellazione delle Iadi, il cui nome si vuol far derivare dal verbo yein, «piovere», poiché la loro apparizione coincideva nell’antichità con la stagione delle piogge primavera. […] Grazie al comune padre [Atlante] spartivano anche il titolo di Atlantidi con le sorellastre Pleiadi ed Esperidi”. (Estratti da: A. Cattabiani, Planetario, Oscar Saggi Mondadori, pagg. 61-3).
(3) “La consonante v esprimeva le nozioni di ‘separazione’, ‘distacco’, ‘distinzione’, ‘propagazione’,’diffusione’, ‘allontanamento’. La radice vi [Vishvandevas, il Toro] esprimeva l’idea di un distacco impetuoso e indicava pertanto ‘slancio’, ‘movimento vitale’”. (estratti da: F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, pag. 383)
(4) Il Toro era la costellazione che “inaugurava allora l’anno zodiacale; sicché evocò il simbolo di un’energia primordiale celeste, tant’è vero che in sumero a si chiamava GU.AN.NA, ‘toro del cielo’, oppure GU.SI.DI., ‘toro conduttore’; animale sacro alla divinità lunare (che era maschile) oppure suo simbolo”. “La mitologia sumera descriveva Nanna come un giovane toro di colore igneo e con la barba di lapislazzuli”. (Estratti da: A. Cattabiani, Planetario, Oscar Saggi Mondadori, pag. 58 e nota a p. 404).
(5) I ‘Quattro’ sono: Regolo/Leone, il Sole o il suo sostituto, l’arcangelo Michele; Antares/Scorpione, la Luna o il sostituto, Gabriele; Fomalhaut/Acquario, Mercurio, Raffaele; e Aldebaran/Toro, Venere, Uriel; le quattro grandi divinità Karmiche dei Buddisti Settentrionali, collocate ai quattro punti cardinali per vigilare sull’umanità, gli Angeli Guardiani dei Quattro Angoli della Terra.
(6) “Si tratta di una formazione verbale composta da ‘Ar’ che significa ‘ascendere’, e da ‘S’, che ha il valore di esprimere l’azione causativa del verbo interessato”. (Estratto da: G. Farina, Grammatica della Lingua Egiziana Antica). In essenza: “causante ascesa”.
(7) “…ru radice indoeuropea con il significato di ‘giunge[r] con intensità[u]’, ‘rumore’, ‘suono’, ‘il colore rosso’(rohita), ‘moto veloce’, ‘forza’. Ruh ‘muoversi[r] con forza[u] mediante spostamenti[h]’,’salire’, ‘ascendere’, ‘crescere’; rohini ‘giumenta rossa’”. (estratti da: F. Rendich, Dizionario Indoeuropeo, Palombi Editore, pagg. 362, 368)
(8) “La durata dei loro regni coincideva proporzionalmente con le distanze delle dieci maggiori stelle dell’eclittica che cominciavano con Hamal. Le altre stelle corrispondenti erano Alcione, Aldebaran, Polluce, Regolo, Spica, Antares, Algedi, Deneb Algedi, Sheat.” (Estratto da: G.M. Sesti, Le Dimore del Cielo, Ed. Novecento, pag. 246).
(9) “Ella [Vach]  è anche una con Viraj (chiamata la Viraj “femmina”) che fu creata in lei da Brahma. In un senso Vach è la “parola”, tramite la quale la conoscenza fu insegnata all’uomo; in un altro senso è la “mistica parola segreta” che discende sui Rishi (Saggi) primordiali e che entra in essi, come le “lingue di fuoco” che, si dice, si siano “fermate” sugli Apostoli. Per cui, essa è chiamata il “creatore femminile”, la “madre dei Veda”, etc…. Vach è l’Adamo “maschio femmina” del primo capitolo della Genesi ed è quindi chiamata “Vach-Viraj” dai saggi. (Vedi Atharva Veda). Essa è anche “la celestiale Saraswatî prodotta dai cieli”, una “voce derivata da Brahma‚ senza parola” (Mahābharata); la dea della saggezza e dell’eloquenza. È chiamata Sata-Rūpa, la dea dalle cento forme”. (estratti da: H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998)
(10) Estratto da: H. P. Blavatsky, Cosmogenesi, Collana Cintamani, pag. 325 e Dottrina Segreta, vol.1, pag. 721.
(11) Estratti da: A. A. Bailey, Le Fatiche di Ercole, Collezione Lucis, pag. 21.
(12) “Nei Veda, l’Alba della Creazione è rappresentata da una vacca. Questa alba è Hathor, e il giorno che segue, o la Natura già formata, è Iside, poiché entrambe sono una, tranne che per questioni di tempo. L’antica Hathor è la “signora delle sette vacche mistiche” e Iside, la “Divina Madre” è la “vacca con le corna”, la vacca dell’abbondanza (o Natura, Terra) e, quale madre di Horus (il mondo fisico), è “madre di tutto ciò che vive”. L’outa era l’occhio simbolico di Horus, il destro era il sole, il sinistro la luna. L’occhio destro di Horus era chiamato “la vacca di Hathor”. (estratti da: H. P. Blavatsky, Il Glossario Teosofico, Collana Cintamani, 1998).
(13) Estratti da: A. A. Bailey, Astrologia Esoterica, Collezione Lucis, pagg. 379 e 376.
Taggato , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

Una risposta a 2 dicembre – Congiunzione eliocentrica Terra-Aldebaran (Toro)

  1. Pingback:I Segni del Cielo – Anno 2014 - TPS Blog - Area italiana

Lascia un commento