La Catena Infinita

spirito e materia

Se dovessimo sintetizzare in una parola  l’attributo che meglio descrive l’attuale capacità creativa umana, diremmo: quantità.

Il materialismo ha pesantemente condizionato la vita e non solo degli uomini; ha inaridito le esistenze regalandoci l’impotenza a risolvere i problemi sociali, devastando l’economia, inibendo il futuro dei giovani.

Quando i primi Illuministi, delusi dagli aridi contrasti filosofici, dalle fedi  religiose prive di nuovi messaggi, dalla decadenza delle arti, decisero di uscire da quella stagnazione  e di rivolgere la loro attenzione alla realtà della materia, ebbero grande successo e moltissimi seguaci, influenzando la mentalità comune per secoli.

Oggi  possiamo dire che quella via ha provocato più danni che benefici e, per nostra fortuna, se ne sta vedendo la fine.

All’inizio la quantità conquista e la materia, quella che si vede e si tocca, appare come l’unica realtà. Tutto deve essere misurabile e confutabile. Il pensiero scientifico deve poter penetrare ogni ambito dimostrandone l’esistenza poiché tutto ciò che esiste è materia oppure è il nulla. Ma poi la quantità spadroneggia, condiziona tutto e tutti, separa, crea conflitti sciagurati tra chi ha e chi non ha, alimenta il concetto di proprietà.  Infine, la quantità è rigida ed alimenta se stessa, totalmente  indifferente ai patimenti che provoca.

Il pensiero creativo, dunque, che è fuoco e si impregna di sostanza spaziale, in questo ambiente ristretto non può che impoverirsi ed il cuore, l’amore, che accompagna e sottilmente dirige ogni creazione, si inaridisce. Eppure spirito e materia si perfezionano a vicenda, sono fratelli, provengono dalla stessa fonte, ed insieme raffinano le forme. Ciò che mettono in atto è una fusione più forte di quella che fonde i metalli. La coscienza è l’espressione di questo  processo di fusione il cui scopo è quello di produrre nuove combinazioni.

Se ne deduce che l’insegnamento dello spirito va di pari passo con quello della materia e, paradossalmente, chi nega lo spirito nega anche la materia.

Cosa manca oggi all’umanità? Le ali per volare nel mondo delle qualità.

Se la quantità descrive tutto ciò che è misurabile e numerabile, tutto ciò che cresce o diminuisce, la qualità sottolinea le proprietà di questo tutto, definisce quale una cosa è.

Fra quantità e qualità la differenza è evidente ed enorme: la prima si trasmette solo esteriormente, la seconda solo per linee interne. La qualità si diffonde mediante la saturazione dello Spazio e lo fa con estrema facilità e leggerezza perché le qualità non pesano, volano, giungono ovunque e illuminano dall’interno. Inoltre, un rapporto lega le Idee alle qualità: sono queste ultime, infatti, a manifestarle.

Chi pensa il domani cerca il contatto con quelle creature vive e coscienti che sono le Idee e per farlo amplifica la qualità del lavoro fino a sfiorarle. Quel tocco, per quanto lieve, innesca una reazione a catena. Parliamo spesso di Bellezza o di Libertà, due potentissime Idee, ma nessuno può dire di conoscerle appieno. Eppure, il solo sfiorarle, apre la porta di quei reami scatenando una serie di risonanze e ripercussioni che indirizzano i cercatori.

Non è assurdo pensare che il vero lavoro è bussare a quelle porte.

La creatività cosmica, che non tiene conto delle quantità anche se le produce, esprime il più alto concetto di Comunione e quest’ultima è la patria delle Idee. La Nuova Cultura umana, che è una comunione di intenti, sarà, quindi, la patria di quelle idee spirituali che da Quelle discendono. Ora è massimamente necessario affermare la catena che lega il Cielo alla Terra; l’attività creativa umana esprime un anello di questa relazione evolutiva che collega i mondi e, come due braccia aperte, l’uomo, con una mano, soccorre e solleva i regni inferiori, e con l’altra si collega e tende ai superiori. La connessione fornisce la forza necessaria per salire e, contemporaneamente, per scendere. Tutta la vita, tutto il lavoro si debbono edificare sul principio di questa catena tesa nell’Universo.

Si aggiunge che l’Universo si regge sul principio di fusione ed è impossibile dissociarsi dalla legge di Unità che lo tiene assieme. L’Infinito è un tutto integrale e in continua ascesa e nella coscienza è completamente presente. Per gradi, dunque, si sale lungo la catena  alla ricerca della soluzione più elevata.

L’infinito come la coscienza non sono misurabili quantitativamente, dove stanno allora i limiti della ricerca?

Se nell’Infinito, come nella coscienza, distanza e tempo non esistono, istantaneamente, senza parole, l’uomo, il rapporto tra Cielo e Terra, la misura qualitativa delle cose,  può collegarsi con l’intera catena di cui è parte.

 mandala

Con intento puro

Quando cerchiamo la Libertà, lei si fa trovare.

Quando ci apriamo all’Amore, il cuore freme.

Quando desideriamo la Luce, il Sole è più radioso.

Quando immaginiamo la Bellezza, nascono arcobaleni.

Quando manifestiamo la Gioia, conosciamo il lavoro.

Quando evochiamo la Verità, siamo in Comunione.

Quando rispettiamo la legge di Unità, possiamo creare.

 

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2 risposte a La Catena Infinita

  1. Franca dice:

    Come la fiamma della candela, da cui si possono accendere infinite candele senza che quella si impoverisca.

  2. Gabriela dice:

    Spesso il mio lavoro mi porta ad una costante ricerca di parole, espressioni, strumenti, capaci di portare con linguaggi analogici, quindi concreti, semplici, esperenziali, i valori anche qui espressi. Mi trovo quindi anche ad esprimere il concetto quantità/qualità con le sue applicazioni. Per esempio, quando spiego che l’amore non può essere quantità ma qualità, ricordo che solo il bambino può pensare in termini di amore quantità, questo perché ha ancora un funzionamento del pensiero di tipo operatorio, solo concreto. ES.: quando la mamma ha in tasca 10 caramelle e ne dà 5 al fratellino…quelle 5 caramelle sono state tolte alle mie 10 potenziali..solo il bambino può esprimere sentimenti egotici e di gelosia…non riesce ancora ad astrarre il pensiero..gli è ancora ignota la possibilità di simbolizzazione. L’AMORE, essendo una realtà non quantificabile secondo il concetto usuale, è qualità..quindi viene da sé che la qualità non si sottrae…la qualità si può differenziare nei suoi molteplici aspetti..la qualità è inesauribile, si alimenta da se stessa…se ami una persona, non togli niente all’altra…anzi. Ecco, quando riporto questi concetti con questi esempi…vedo i volti delle persone, si illuminano..è la scoperta dell’acqua calda….la trovano vera, reale…si aprono finalmente ad un nuovo modo di pensare..e questa comprensione è profonda, metabolizzata, resa possibile perché trasformata e usata nella nostra vita quotidiana.

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