Lo specchio dell’Essere

Vita, Spazio e Luce: i primi tre cardini dell’Astrosofia hanno disegnato un Cielo luminoso e senziente, costellato di coscienze in costante evoluzione, che si spalanca in un respiro sonoro che altro non è che il pulsare della Vita, il battito del cuore universale.

Il Cielo è sempre stato considerato, la storia ce lo insegna e l’Astrologia ce lo conferma, la matrice sacra dei significati, l’impronta manifesta del proposito divino.

Un proposito che possiamo scorgere nella geometria vivente che in ogni istante viene tracciata in Cielo dai fuochi che lo abitano, una geometria che è l’archetipo stesso della Bellezza del Cosmo e che a sua volta suggerisce il maestoso ordine che la sottende, reso esplicito dai cicli celesti che segnano, senza che nulla venga celato, il passato, il presente e il futuro, nomi umani per poter parlare dell’esperienza dell’eterna Realtà.

E se il Cielo è tutto questo possiamo ben ritenerlo il Modello supremo, il senso dell’agire umano, lo specchio infinito in cui si riflette l’Essere e in cui noi siamo chiamati a rifletterci.

Il Cielo che ci sovrasta non è un’urna vuota e silenziosa che amplifica la nostra solitudine, bensì l’immagine di ciò che siamo e potremmo essere, l’immagine di quella vivente pienezza che da sempre ha nome Uno.

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L’Astrosofia è lo specchio umano tramite il quale possiamo guardare e leggere il Cielo, non tanto per sentirci grandi, potenti e invincibili, ma per imparare, passo dopo passo, ad assumerci la responsabilità di costruire il futuro, un futuro capace di riflettere il Cielo in Terra.

Il Sistema Solare offre il Modello celeste più appresso all’uomo e mostra, con la sua perfetta ed amorevole comunione d’intenti, che il Piano evolutivo, che ha le sue radici nell’alto e non nel basso, ha da essere intessuto nella luce di un ordinato progetto comune. In Cielo non vi sono distrazioni, superficialità, improvvisazioni o imbrogli: l’impulso a raggiungere una meta produce un piano condiviso, che si realizza per gradi, con l’apporto di tutte le energie necessarie e il concerto di tutte le forze in campo.

Nessuno “sgomita” per avere un momento di effimera gloria, ma tutti concorrono per realizzare, nel divenire, l’eternità dell’Essere.

Le coscienze celesti che maggiormente hanno affinato lo Spirito sanno guardare all’Uno, ovvero al Cielo, e in esso vedono le Idee, le fiamme luminose e vivificanti che prendono forma in quel perfetto linguaggio spaziale che chiamiamo Astrologia. Un linguaggio che ci permette, proprio perché attinge al Modello supremo, riflesso nel cuore di ciascuno, di entrare in consonanza col piano cosmico, e, con le forze e la coscienza di cui disponiamo, di cominciare ad intravedere il dettato evolutivo, ciò che più banalmente gli uomini chiamano futuro.

Sull’Eclittica, Piano e Modello celeste, base di ogni progettazione e sede della Maestria, i Luminari tracciano le tendenze future, disegnando quei decreti che Coscienze maggiori hanno intravisto e riflesso, ed è a questo Piano celeste, immagine di ogni possibile piano umano, che l’occhio, il cuore, di ciascuno può volgersi, iniziando a seguire le sottili tracce di quella Via infinita che conduce all’Uno.

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Quando ci si interroga, e chi non lo fa in questi giorni?, sulla necessità di instaurare nuovi modelli sociali, culturali e politici, dovremmo quindi pensare al Cielo, come facevano i grandi Maestri, avvezzi ad “alzare gli occhi al cielo” ogniqualvolta volevano attingere alle profonde e immutabili Verità della Vita piuttosto che fare appello a quelle superficiali e transeunti di cui ci facciamo scudo.

I possenti cicli solari e cosmici, la laboriosa ed ordinata tessitura del futuro dell’intero Sistema, le perfette geometrie tra Luminari, il loro incessante percorrere lo Spazio su orbite precise e orientate, il dialogo tra luci e luci che costella il firmamento, la Bellezza così lieve eppur così trionfante che il Cosmo ci mostra, ecco tutto questo, se alziamo gli occhi al Cielo, diviene modello per l’essere e l’agire umano.

Che meraviglia se l’uomo, da sempre capace di trarre dal Cielo le Idee che l’hanno mosso nel suo peregrinare terreno, si mostrasse finalmente radiante, magnetico, luminoso, laborioso, coeso, ordinato e bello come i modelli che può vedere in Cielo; che meraviglia se la cultura e la società che dai pensieri umani scaturiscono risplendessero di altrettante qualità!

Se, in una parola, fossero “vive”, di quella Vita che permea ogni frammento d’universo e che, guardando il Cielo, specchio dell’anima cosmica, si riflette come Armonia dentro di noi.

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