Anno 2025 – 6.4. Religiosità e Comunione intelligente dell’Arte

Questo potente solstizio in  Capricornus apre la porta di un anno iniziatico per l’Umanità e in primo luogo per i Discepoli del mondo che ne hanno contezza poiché, come sappiamo dai testi dell’Insegnamento del Maestro Tibetano, coincide con il Conclave della Gerarchia che si svolge nel venticinquesimo anno di ogni secolo. Nel corso di tale augusto simposio, viene valutato, tra l’altro – e probabilmente lo sarà particolarmente in questa occasione – lo stato generale della coscienza umana, per verificare se ci sono le condizioni per l’esteriorizzazione dei Maestri in seno all’Umanità, prodromo del ritorno del Cristo, atteso, sotto diversi nomi, da tutti i popoli .

È dunque tempo di attesa ed i cuori di tutti gli Uomini di buona Volontà si stanno unendo ad invocare la Luce di Colui che viene (e che peraltro non ci ha mai lasciati): il grande Maestro, la speranza del mondo, Colui che inaugurerà l’era di Aquarius ed al quale l’Umanità Una deve andare incontro, tenendo alta la propria luce.

Vale inoltre notare che questo Conclave gerarchico, come sappiamo, coincide col Giubileo, l’anno santo che la Chiesa Cattolica celebra ad ogni quarto di secolo, e quindi il vortice invocante che già si sta levando in seno all’Umanità sarà ulteriormente potenziato da tale circostanza.

Insomma, possiamo dire che, forse per la prima volta nella storia, la richiesta dei popoli della Terra è così unitaria e consapevole e che quindi, per compensazione energetica, non potrà che ottenere risposta nel giusto momento del ciclo, così come è sempre avvenuto.

“La preghiera ottiene e ha sempre ottenuto risposta; I grandi Figli di Dio sono sempre venuti e sempre verranno in risposta all’appello dell’umanità̀, e Colui che tutti gli uomini attendono, è per via”. (A.A. Bailey, Il Ritorno del Cristo, pag. ing. 35)

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In questo tempo caotico di trapasso, mentre si combattono guerre che toccano nodi karmici di antica data e provocano orribili disastri umanitari e forti tensioni che hanno poche speranze di vere risoluzioni, mentre stanno cambiando gli equilibri internazionali di potere, l’economia mondiale e il clima del pianeta, mentre si erigono muri e ghetti, coloro che hanno orecchie per intendere riescono a percepire, oltre quei terribili rumori di fondo, il suono sottile dei semi della nuova era che cominciano, inavvertiti dai più, a germogliare: I nuovi verranno!

Ed è peraltro un fatto che il Nuovo Gruppo dei Servitori del Mondo, attivato e sospinto da questa attesa, stia già riconoscendo ed assumendo la propria funzione e responsabilità di intermediario fra Gerarchia e Umanità, compattandosi rapidamente per via telepatica e che,  grazie ai mezzi di comunicazione che collegano tutti istantaneamente in ogni parte del globo, sia in grado di formulare azioni comuni per intensificare la potenza invocativa. E ricordiamo, a tal proposito, che i Discepoli del mondo, per supportare l’azione comune, dispongono anche della Grande Invocazione data all’Umanità dal Maestro Tibetano, che è un vero e proprio strumento di potere per l’attività di servizio, soprattutto se utilizzata nei momenti discontinui dei cicli e nelle date di particolari eventi celesti, quando si aprono canali alle energie stellari.

Già da tempo la campana che chiama all’azione ha cominciato a suonare ed ora il suo battito sta accelerando e si fa più forte e chiaro. In risposta, il Gruppo dei Servitori planetari, come un Magnete, attrae per vie sottili,  ordinandoli in un insieme armonico e funzionale ad imitazione della Gerarchia,  anche gli sforzi di tutti gli Uomini di Buona Volontà che operano per il Bene Comune nei vari campi: dalla scienza alla religione, dalla politica all’economia, dall’arte al rispetto del pianeta, dall’educazione all’assistenza a coloro che soffrono:

“E’ tempo di eroi, quando le fiamme si uniscono”

Per coloro che seguono i passi della Tavola del Piano intuito per l’Umanità, l’anno che sta iniziando, quarto e centrale del sesto settennio, dedicato alla Nuova Religione Mondiale, è colorato dal rapporto che si produce fra le energie del Sesto e del Quarto Raggio e la sua Meta, che deve essere recepita e riempita di significato, recita:

Religiosità e Comunione intelligente dell’Arte

La parola Religiosità è stata definita, nel Glossario di TPS, come:” l’attitudine a cogliere il legame col divino” e la Comunione come: “scambio nell’unità dell’Essere”, mentre l’Intelligenza è indicata come: “la facoltà di collegare e di attivare rapporti”.

Insomma, già dal titolo della Meta comprendiamo che questo è veramente il momento giusto per costruire intelligentemente ponti, rapporti, scambi, usando la regola dell’Armonia, che viene identificata come “perfetta concordanza”: come in alto così in basso, per fare il miracolo della cosa una. E l’Arte è certamente un mezzo idoneo a dimostrare questa verità.

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Il simbolo grafico che è stato intuito a connotare questo ciclo annuale evoca gli scambi armonici che si sviluppano, come segni precisi di compasso, attorno ad un centro, componendo scie e fiori di fuoco, ad affermare il potere della Bellezza:

Il suo seme recita:

“Molte comete filano nello Spazio, alcune fredde, altre ardenti. Vengono da remote lontananze e si avventano nell’Infinito.
Partono tutte da una sola Fonte, e tutte vi tornano.
Guardo i loro moti, che sembrano divergere nel massimo contrasto e in verità sono concordi e annunciano l’unione”

Si riportano stralci dal Commento alla Meta 6.4:

“Non appena si parla di Arte il pensiero si accende, per il grande significato che il concetto ha assunto nei millenni e per il valore delle sue espressioni. Gli uomini hanno sempre amato l’Arte, anche in quei tempi ricorrenti, come il periodo attuale, in cui più non sapendo cosa sia, non ne producono. Quando le Muse circolano fra loro ne percepiscono l’energia superiore e la coltivano; quando si ritirano nei loro Cieli, si sentono orbati e spogli.
I Greci, si sa, le riconobbero e nominarono. Le Muse vanno e vengono, cantano e danzano e sono ritmi viventi e tutti i popoli le onorano, quale profumo e balsamo dell’esistenza. Alcuni esperimenti sociali, antichi e moderni, pretesero di dimenticarle o le vollero domestiche e incatenate, ma fallirono e caddero nella tristezza.
L’uomo non può fare a meno dell’Arte, anche se non ne ha ancora compreso a fondo la natura e la Legge. E come esaurire l’Infinito? Quando tutto crolla o rovina, e più nulla resta a salvarlo dalla barbarie, l’Arte continua a testimoniare quei valori ch’egli ha voluto abbattere e denigrare. Seppure mal compresa, seppure inattiva e come estranea al mondo della fredda ragione, l’Arte lo attrae e lo guida per i suoi sentieri misteriosi. Nasce nel cuore e protegge l’uomo dalle iatture che gli procura il cervello”.

 “Tutto ciò che l’UNO vuole e il DUE ama e il TRE progetta viene riflesso dal QUATTRO, ed è l’Arte. È l’Arte di vivere, la suprema fra tutte. L’uomo è chiamato a fare della sua esistenza oggettiva un’opera d’arte, nella libertà più ampia e completa. Poiché sgorga dal Centro, essa coinvolge e trasforma ogni azione ed è presente e attiva in tutti gli approcci. La vera Scienza (oggi ancora ignota) non è estranea all’Arte; né lo sono la filosofia, la religione e neppure la politica o l’economia, e nemmeno l’amore, che tutto comprende e rivela ed è il compagno più fedele dell’Artista”.

 “L’Arte, dunque, è la grande speranza dell’unione concorde del genere umano, e fra questo e gli altri regni di natura. Ciò che mai si ottenne con le armi, la meta non raggiunta dalle religioni combattenti, l’obiettivo mancato delle ideologie di ogni tipo sarà raggiunto dall’Arte, dalle Muse segrete che abitano gli spazi e ne curano le immensità.
Tale è il campo operativo del Vertice 6.4, che gestisce questa benefica energia. La sua vastità può sembrare vertiginosa, ma l’Arte non cura la quantità, dato che grande e piccolo non resistono alla sua luce. Né rimangono le distinzioni costruite dall’uomo, ombre vane sull’ombra”. (Enzio Savoini, Le Mete Lontane, Ed. Nuova Era)

L’anno 2025 segna anche l’inizio del lento risorgere del quarto Raggio e l’atmosfera psichica del pianeta comincerà dunque a registrarne gli effetti, seppure dapprima in modo molto lento. Questo pensiero ci fa comunque sperare nella possibilità che, in un futuro relativamente prossimo, l’Arte cominci a rinascere in tutte le sue forme, non soltanto cioè con la produzione di opere di bellezza sempre più raffinate e “sottili”, ma anche come ricerca del Bello e dell’Armonia nei rapporti fra i popoli e come Arte di vivere, ad inaugurare un vero Rinascimento spirituale.

Va considerato, inoltre, che questo anno ‘speciale’, connotato dal rapporto fra le energie del sesto e quarto Raggio, chiama particolarmente in causa la nazione italiana che, secondo l’Insegnamento del Maestro Tibetano, esprime proprio il sesto raggio animico e il quarto personale. Inoltre, Nettuno, il grande Signore del sesto Raggio, il cui ciclo attorno allo Zodiaco dura circa 164 anni, celebrerà un suo compleanno tornando sulla sua  posizione nell’oroscopo dell’Unità d’Italia (17 marzo 1861) Vedi:  “I sette Passi verso il 2025”.

Se poi osserviamo la conformazione geografica del nostro Paese, notiamo che essa evoca l’immagine di un lungo ponte teso fra l’Europa e l’Africa, al centro del Mar Mediterraneo, quel grande e splendido ‘lago’ sul quale si affacciano, come in un abbraccio, molti Paesi ove nacquero e si svilupparono le Culture e Civiltà fondanti per questa parte del mondo, le scuole di pensiero, di arte,  le tradizioni esoteriche, i riti, le religioni monoteiste, le scoperte scientifiche, matematiche, l’astrologia, l’astronomia ed ove si esercitò proprio la facoltà di attivare rapporti, scambi (e anche battaglie!) e l’attitudine a cogliere legami col divino, come il titolo della Meta suggerisce.

Di conseguenza, questo popolo che fu di “santi, artisti e navigatori”, è particolarmente chiamato, insieme ad altri che ne condividono le energie, a farsi capofila nel promuovere quell’Armonia veicolata da un pensiero forte e luminoso, carico di energia psichica che è il vero contraltare del disordine e delle guerre che, come dice Papa Francesco, sono sempre sicure sconfitte per tutte le parti belligeranti.

In questo tempo di ‘blocchi’ contrapposti, le rivalità coinvolgono tutte le ‘potenze’ del mondo, e peraltro, diffusi in ogni nazione ma saldamente uniti, crescono gli operatori di Luce. Il Servitore planetario ed il Guardiano della Soglia stanno dunque l’uno di fronte all’altro e cominciano a riconoscersi a vicenda ed a valutare le reciproche forze. Il Guardiano appare “spaventevole e possente”, il Servitore sembra fragile e inerme, ma non è così, perché la sua determinazione consapevole cresce e splende e, quando l’ora verrà, le Forze della Luce scenderanno in campo al suo fianco ed un altro livello della coscienza comune sarà conseguito.

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Ricordiamo infine il pensiero che reggerà interiormente la mente ed il cuore del Discepolo planetario nel corso dell’anno che stiamo inaugurando e che lo sosterrà nel suo servizio:

Riconduco alla Cultura del Cielo

Il Cielo è il mondo delle cause ed è la base della nuova Religione Mondiale, Meta centrale di questo settennio del Piano. E’ la sede di tutte le domande e di tutte le risposte; è il Maestro e il Modello supremo ed è la Casa comune.

“La nuova Religione adora all’interno in Cielo esterno.
Il Cielo popolato di stelle.
Il Cielo sorridente del mattino e della sera.
Il Cielo illuminato dal Sole.
La nuova religione contempla il Cielo in ogni cosa, e lavora e dispone secondo la Legge.
La nuova religione è per tutti gli uomini dell’Epoca nuova”
(“Libro dei Rituali 1992” E. Savoini)

Che dunque in questo anno gerarchico 2025, che si apre nuovamente per i Discepoli del mondo con un silenzio globale unificante, si accresca la potenza dell’invocazione umana, della tensione unificata, dell’ordinamento armonico in coerenza con la Gerarchia e che si ponga in sito la pietra di fondazione del nuovo Mondo: la comprensione della Bellezza.


Nella sera sacra del massimo Giorno santo,
nel Nome del Simbolo universale, vi dico:
Siete ammessi a costruire il nuovo Mondo.
Vi dico: Rafforzate la vista,
che non vi accechi quando solleverò un lembo
del velo sul Futuro”.
(Foglie del Giardino di Morya I, §428, Ed. Nuova Era)

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