Nel giorno del plenilunio di Gemini (Festa dell’Umanità o Festa del Cristo,* h: 13.15 ital.), alziamo gli occhi al Cielo, fino “alla Mente e al Cuore di Colui nel Quale abbiamo vita movimento ed essere, Colui Che sarà con noi fino alla fine del tempo stesso e finché l’ultimo stanco pellegrino non avrà trovato la via di casa“, il Padre Nostro che è nei Cieli: l’Orione.**
Il plenilunio di Gemini è la Festa del Cristo, in tal caso anche del Grande Cristo cosmico: l’Orione.
Rispetto alla nuova prospettiva basata sullo “Zodiaco” del piano galattico, nel settore celeste dei Gemelli (che comprende anche la costellazione del Cancro), troneggia l’Orione, la Costellazione primaria, supposto quale evidenza di Colui del Quale nulla Si può dire nel quale viviamo, ci muoviamo e siamo.
Il Suo Nome è sacro alla Luce della Vita (Luce = AUR, OR come in ORSE): è quel Cacciatore celeste che insegue la Lepre della Materia con l’aiuto dei due aspetti del Manas/Mente (il Cane Maggiore e Minore), a volte rappresentati come due serpenti. Sirio, Consorte di Orione e Lucida del Cane Maggiore, era infatti riconosciuta quale “dente del serpente”, nonché quale “arco” che scaglia la triplice freccia, le tre stelle della Cintura di Orione, verso il Toro/Apis.
Come la costellazione del Boote [in tale ipotesi ‘galattica’ associata a Sagittarius, il Segno opposto a Gemini], Orione è analogo ad Atlante, Colui che sorregge il mondo: di fatto, tra le Costellazioni zodiacali Toro-Gemelli e a specchio con il conduttore del Carro solare Auriga, il braccio di Orione ‘sostiene’ l’anticentro galattico.
Questo “Luogo del Comando” tra Via Lattea ed Eclittica è velato dal simbolo della Testa del Cristo cosmico associato al rapporto Sirio-Gemini, quel Magnete a Due Colonne dell’Intelletto d’Amore che sottostà ad ogni manifestazione del nostro attuale Secondo Sistema solare.
A livello superiore, il Comandante Orione è stato ipotizzato quale “radioso duplice centro al sommo del capo che sintetizza infine i 7 Centri minori della testa” (le sette Stelle dell’Orsa Maggiore) nei 3 petali centrali o 3 Aspetti della Monade cosmica (i Tre Re della Cintura di Orione?).
La X di Orione è una clessidra, una doppia piramide, un doppio calice, una Croce ad elica: il Motore della Vita cosmica, emanata in Sette Raggi o Rishi dalle Orse attraverso i Loro Riflessi, Sirio e Pleiadi, le due Ali dell’Orione.
Nei Misteri egizi Orione corrisponde all’Osiride celeste che presiede al Regno delle anime, al quale ascende ogni Faraone-Horo, attraverso la Stella meridionale Alnitak della Cintura di Orione (“i Tre Re”),[1] per divenire immortale e ricongiungersi al Padre celeste (Monade), insieme alla propria Consorte, la Madre Iside/Sirio (Anima).
Il Fuoco solare, la Coscienza, risorge e torna alla Casa della Vita: Orione è Segno di Resurrezione, è la costellazione del Sacrificio e della Liberazione del Cristo in noi, certezza di gloria.
Betelgeuse ne è la Stella principale: è la gigante rossa che mantiene nel suo potentissimo campo magnetico tutte le stelle a noi note, nel Braccio galattico di Orione appunto. È un Plesso solare cosmico, sede della “sensitività” cosmica (vedi Trattato del Fuoco Cosmico).
Betelgeuse, rispetto alla Cintura dei Tre Re o incrocio della X di Orione, è simmetrica alla luminosissima Rigel, quel centro di contatto tra Orione ed Eridano, il fiume che sfocia nell’oceano dell’emisfero australe, la via che collega il mondo “dei vivi e dei morti”, distribuendo o ritirando la vita.
Rigel è una brillante stella doppia, ed è il piede del Cacciatore posto sul fiume “combusto dal fuoco” in cui cadde l’Auriga o Carro del Sole. L’Eridano e l’Auriga sono le due Costellazioni che rilevarono, per gli astronomi/astrologi di un tempo, i ‘doveri’ meridionali e settentrionali della Via Lattea, con Orione al centro.
Cosa degna di nota, il fiume celeste Eridano non solo fu associato al Nilo dagli astronomi ellenistici, ma successivamente anche al nostro Po; e il Po sgorga dalla cima piramidale del Monviso, che per analogia sarebbe dunque corrispondente alla stella/vetta Rigel dell’Europa, con le tre cime del Monte Rosa quali Cintura di Orione, il Monte Bianco quale Betelgeuse e Ginevra come Sirio/Iside: un Orione alpestre che attesta e libera la potenza del Cielo in Terra europea.
Come in alto, così in basso.
Comunque sia, una stretta parentela unisce Torino (l’Aldebaran europeo, l’Occhio della rivelazione) al mondo egizio: Torino e Il Cairo sono unite dalla curva armonica di 3° Raggio,[2] come Stonehenge, Parigi, Ginevra, il Monte Bianco, Roma, La Mecca…, fino al supposto Polo Est planetario (presso le Maldive), Centro equatoriale sacro all’Occhio di Taurus appunto, lungo il Meridiano della Luce di Shamballa, Origine di tutte le equitonali di Raggio o direzioni vitali della Sfera planetaria.
Tutte le strade portano al Centro. Tutte le strade vengono dal Centro, là dove tutto è Luce aurea.
Torino (Taurus, la lettera U dell’AUM***, la Luce, la Causa prima), che allo Zenit ogni giorno è sorvolata dalle stelle Deneb (Orfeo) e Capella (Ptah), avrebbe questa funzione aurea, vitale e radiante per l’Europa, per conto di Ginevra (associata al centro del cuore planetario)[3] ed insieme agli altri centri italiani di Croce Fissa: il magnete del Gran Sasso presso L’Aquila (Scorpio – la A, il Pensiero, la base) con cui sostiene la cresta degli Appennini, la spina dorsale dell’Italia, e in perpendicolare al Leone di San Marco di Venezia – la M o Sacralità; infine l’Angelo – Aquarius, la O sintetica – sarebbe riflesso nello Spirito unitario dell’Anima della Nazione italiana (retta dal Segno opposto Leo).
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In tale Giorno d’invocazione ed appello profondi, lo spirito dell’umanità risorge e attesta la sua Identità di fuoco:
Sono il Grande Cristo cosmico, fonte di Liberazione
* Secondo la visione esoterica, il plenilunio di Gemini è dedicato all’energia cristica (Buddhi = Amore-Saggezza), o al Cristo quale iniziatore dell’umanità alla comprensione amorevole, all’Intelletto d’Amore (Venere, reggitore esoterico di Gemini, fusa a Mercurio, il reggitore exoterico, a comporre il Divino Ermafrodito).
Spesso definito come la Festa dell’Umanità o la Festa del Cristo, questo evento culminante onora il Cristo e celebra il potenziale dell’umanità, affinché possa risolvere la dualità e far prosperare la buona volontà. In questo giorno, il Cristo rappresenta l’intera umanità in un supremo atto di invocazione. Egli richiama lo spirito umano per unificarlo: l’anima e la personalità, il sé inferiore e quello superiore, fusi in “un solo uomo nuovo”.
Così come la buona volontà degli uomini e donne del mondo diviene sempre più unitaria, l’energia della più alta controparte spirituale alla buona volontà, la volontà-di-bene, si fa sentire. Il minore invoca il maggiore e i fattori più elevati sono evocati e rispondono in accordo alla misura di comprensione e alla dinamica tensione mostrata da coloro che invocano – e questo, in poche parole, è l’impulso esoterico che si cela dietro alla Festa dell’Unità dei Gemelli.
Questo è anche uno dei motivi per cui la Giornata Mondiale d’Invocazione si celebra in tale giorno, proprio per incoraggiare nel modo più ampio possibile la promozione dell’uso della Grande Invocazione”, indicata quale il nuovo “Padre Nostro” dell’Era di Aquarius.
** In questo settimo anno del quinto settennio, liturgico e solenne, si intende celebrare i Pleniluni quali date o direzioni di connessione con le supreme fonti stellari reggitrici del nostro universo locale, la nostra Dimora cosmica, l’Essere ‘in cui viviamo, ci muoviamo e siamo’.
Per nutrire tale rito interiore, ritmico e potente, si presentano, ad ogni ‘appuntamento celeste’, alcuni estratti dal testo L’Ordine di Orione (vedi anche articolo), “un’indagine astrosofica sull’essenza solare e cosmica dell’umanità”, per tracciare i possibili sentieri infiniti tra Luna e l’Uno.
[1] Le Stelle Alnitak, Alnilam e Mintaka sono corrispondenti ai 3 Buddha di Attività in Shamballa, i Tre Aspetti del nostro Logos planetario, nonché ai 3 Re Magi che onorarono l’Avvento del Bodhisattva-Cristo sulla Terra.
[2] Vedi testo di E. Savoini, “La Terra nello Spazio solare”, Casa ed. Nuova Era.
[3] “…quegli sbocchi d’energia planetaria mediante i quali si determinano effetti grandi e generali nella vita fenomenica del globo. Nell’epoca attuale, della quinta razza-madre, ne esistono solo cinque, almeno per quanto riguarda l’umanità; e che questa vi reagisca è dimostrato dalla relativa importanza che hanno assunto nel determinare gli eventi e le vicissitudini del mondo. Nel sito di questi sbocchi di forza spirituale, si trova sempre una città d’importanza spirituale. Esse sono:
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Londra, per l’impero britannico.
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New York, per l’emisfero occidentale.
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Ginevra, per tutta l’Europa, Russia inclusa.
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Tokyo, per l’estremo oriente.
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Darjeeling, per l’India e l’Asia centrale.