In tale Data* è propizio seminare idee, formule e forme-pensiero attorno al tema della Guarigione.
“La musica è per l’anima ciò che la ginnastica è per il corpo”. (Platone)
Siamo esseri musicali, perché la sostanza stessa che forma l’universo è musica. Il nostro corpo produce musica, il nostro corpo suona con l’Universo. Siamo musica nel profondo, nella più piccola particella del nostro essere, siamo musica nel nucleo del DNA e nella struttura molecolare.
Nel precedente articolo avevamo evidenziato alcuni aspetti delle “proprietà” del suono, conosciute ed utilizzate nella sfera della “guarigione” dalle maggiori culture del passato. In tempi più recenti, tali proprietà sono state in qualche modo “riscoperte” anche grazie a diverse ricerche sul suono condotte da alcuni studiosi e scienziati.
In questo articolo inizieremo ad esaminare come il suono agisce sul corpo umano.
Alfred Tomatis, medico e otorinolaringoiatra francese, si occupò in modo molto approfondito degli effetti che il suono provocava sull’uomo, sia a livello fisico che emozionale. Egli affermava che il corpo umano, così come tutta la materia, è vibrazione, questo era uno dei motivi per cui il Suono andava riconosciuto come una vera componente nutritiva dell’uomo stesso. Egli inoltre sosteneva che ciascun essere è immerso in una struttura sonora che lo scolpisce.
Il suono, le sue diverse modulazioni, ed i rumori che ne interrompono la trama, non si indirizza solamente all’orecchio ma interessa tutto il corpo. Un dialogo, quindi, secondo questa prospettiva, avviene perché due persone si mettono in vibrazione l’uno con l’altro. Noi trasmettiamo il nostro linguaggio con tutto il corpo; e quello che noi desideriamo trasmettere originariamente, non sono i modi, né dei suoni, ma delle sensazioni profondamente sentite, profondamente vissute in noi dai nostri neuroni sensoriali. Senza saperlo, trasmettiamo gli stessi accordi al nostro interlocutore, che inconsciamente fa funzionare la propria chiave ad immagine della nostra, cosicché entreremo in risonanza. E’ quello che succede quando voi avete due piani e suonandone uno voi fate vibrare anche il secondo.
Una qualsiasi sorgente che produce suono, genera una propria particolare vibrazione, rappresentata dalle onde acustiche emesse che trasmettono questa vibrazione ad un corpo ricevente. Questo, per il fenomeno di risonanza, comincerà a vibrare. Un esempio concreto è il timpano dell’orecchio umano che, quando vibra alla stessa frequenza dell’onda acustica incidente, trasmette questo segnale, trasdotto opportunamente dal sistema nervoso, al cervello realizzando la sensazione acustica.
Per meglio comprendere questo particolare effetto fenomenologico, bisogna introdurre l’importante concetto di Risonanza.
“Si tocca una corda del monocordo e si osserva che anche le altre (accordate sullo stesso suono) entrano in vibrazione più o meno accentuata, secondo la forza del primo tocco. Qualsiasi corpo vibrante entra in risonanza allorché “sente” il proprio suono”. 1
Il concetto di Risonanza è un concetto antichissimo eppure di facile sperimentazione anche nella vita di tutti i giorni. Esempi delle applicazioni pratiche della Risonanza sono sotto i nostri occhi:
“L’uso tecnico più noto e diffuso di questo principio è l’apparecchio radio-ricevente. Esso contiene un circuito elettrico oscillante, che si regola in modo da captare l’onda della stazione emittente voluta; ciò accade quando le due vibrazioni entrano in risonanza. […] Si constata che basta pochissimo per perdere la risonanza delle altre corde, che restano mute e come morte, perché non “odono” quel suono che intimamente è loro connesso”. 2
Ma non solo nelle radio, il principio di cui parliamo
“ […] è riconosciuto valido in molti campi, […] anche in molte branche del sapere e dell’arte […] diviene straordinario quando si considera il fenomeno in senso assoluto, di per sé, quando cioè se ne indaga il come e il perché. Acquista allora un valore ben maggiore”. 3
Ma c’è di più, e forse ci stiamo avvicinando a quell’ambito che è maggiormente di nostro interesse:
“ […] la risonanza si palesa anche in campo psicologico. Dai fenomeni di simpatia e antipatia, all’apparire di idee consimili, alle scoperte contemporanee in luoghi diversi, per finire alle grandi risonanze storiche, che certo si possono interpretare in senso positivo o negativo come effetti giganteschi, essa dimostra di essere un principio universale”. 4
Se è vero, come è vero, che questo è un principio universale, cerchiamo di indagare cosa accade nel corpo umano e quali sono, ad oggi, le applicazioni pratiche del fatto che le cellule rispondono alle leggi della risonanza in medicina.
In tale ambito si è osservato,
“ […] che, anche, le cellule del corpo emettono una vibrazione sonora, e che questa si propaga da una cellula all’altra.
Ventura et coll. hanno dimostrato che le cellule staminali, che hanno la capacità di trasformarsi virtualmente in tutti i tipi di cellule di un individuo adulto, sono state trasformate in cellule miocardiche, le unità contrattili del cuore, quando esposte a campi magnetici di frequenza estremamente bassa. Più recentemente, hanno dimostrato che l’esposizione a campi radioelettrici, convogliati con un dispositivo innovativo […] è in grado di trasformare le cellule staminali in cellule cardiache, nervose e del muscolo scheletrico […]. Questi risultati dimostrano che il destino delle cellule staminali può essere notevolmente modulato da una energia fisica. In linea con questa concezione, sostengono Ventura et coll., è la scoperta che le cellule sono in grado di produrre vibrazioni acustiche. Infatti, loro stessi hanno dimostrato e brevettato per la prima volta la capacità delle cellule di esprimere “firme vibrazionali” del loro stato di salute e della loro potenzialità differenziativa: ogni cellula vivente produce un pattern di vibrazioni che cambia a seconda del compito che la cellula sta eseguendo.” 5
Per fare un ulteriore passo avanti occorre ricordare che ogni cellula è in grado di comunicare con le altre. Questo è possibile sia grazie alla struttura intrinseca del corpo umano, sia grazie al fatto che siamo composti per circa il 75% da acqua. Nell’aria il suono viaggia a 343 m/s, nell’acqua lo stesso suono viaggia a 1484 m/s. Un impulso elettrico nervoso viaggia a circa 100 m/s. Possiamo da questi dati capire come sia efficace la comunicazione intercellulare nel nostro corpo pieno di acqua; in pochi secondi tutte le cellule del corpo vengono informate di un messaggio come onde in acqua. Un input meccanico/sonoro, eccita la membrana cellulare (in particolare i microtubuli), e attiva un sistema di apertura e chiusura di canali che permettono alla cellula di scambiare materiale ed informazioni con l’esterno e con altre cellule. Inoltre la membrana cellulare così eccitata inizia a sua volta a vibrare (ed a suonare), trasmettendo tale vibrazione a tutte le altre cellule del corpo.
Siamo quindi a conoscenza del fatto che le cellule del corpo umano emettono dei suoni; che sono in grado di reagire e persino di mutare tipologia se messe in Risonanza con un suono adeguato, grazie anche al fenomenale meccanismo di comunicazione tra le cellule stesse.
Sono in uso già da diversi anni terapie elettromagnetiche per le patologie dell’apparato muscolo scheletrico e in campo neurologico; si trattano, per esempio, i tremori del malato di Parkinson o i disturbi dell’equilibrio nell’anziano.
Il Suono “alimenta” il corpo, attraverso le vibrazioni cellulari che è in grado di produrre, e la componente emozionale grazie alle sensazioni che il suono/musica/rumore provocano a livello delle strutture cerebrali deputate all’elaborazione delle stesse (nuclei encefalici, sistema limbico, aree corticali ecc), che si traducono comunque a loro volta in reazioni fisiche e neurologiche.
Le vibrazioni, quindi, avviano processi di trasformazione capaci di apportare equilibrio ed armonia nella vita di tutti i giorni. Nelle terapie con il suono, attraverso la cassa armonica di molti strumenti musicali, il fenomeno della risonanza può emergere e realizzarsi profondamente.
Un primo livello di risonanza avverrà a livello cellulare, quindi, fisico.
Se ascoltiamo una musica con frequenze basse molto accentuate, a causa dello spostamento di aria che queste frequenze provocano, avvertiremo una particolare sensazione a livello addominale, zona corporea dove c’è una maggiore concentrazione di recettori sensoriali (Corpuscoli di Pacini). Inoltre, alcuni suoni sono in grado di regolare le secrezioni ormonali, diminuire la frequenza cardiaca, rendere il respiro meno affannoso, abbassare la temperatura corporea e stimolare il rilascio di endorfine. Suoni piacevoli come voci che sussurrano parole, mani che accarezzano oggetti e molto altro possono provocare sensazioni particolari su alcune persone: formicolii lungo il collo e una sensazione di rilassato benessere. (Autonomous SensoryMeridian Response, abbreviato Asmr.)
Esistono diversi studi sugli effetti fisici che il suono produce a livello cellulare. Uno di questi è stato condotto da Fabien Maman 6 che fotografò cellule umane al microscopio dopo averle sottoposte al suono di diversi strumenti e della voce umana. Osservò che in breve tempo (da un massimo di 21 minuti con un gong a un minimo di 9 minuti con la voce umana che intonava una scala ionica 7) le cellule sane si sono rivelate flessibili e in grado di ricevere, assorbire e restituire l’energia, apparivano così rivitalizzate e con campi elettromagnetici amplificati. Le cellule cancerose, invece, sono apparse rigide e fisse e non riuscivano più a mantenere la loro struttura, subendo una disorganizzazione del nucleo, del citoplasma, fino a giungere alla dissoluzione della membrana cellulare. L’esplosione delle cellule cancerose è dovuta all’espansione del suono che spinge verso l’esterno la membrana cellulare con un movimento dal centro alla periferia.
I maggiori effetti benefici si sono avuti con la voce umana perché in essa vi è un elemento in più che non si può trovare in nessun altro strumento. La voce infatti può essere considerata lo strumento principale perché la sua inflessione non solo porta con sé i dati dell’aspetto fisico e la colorazione emotiva, ma anche un elemento più sottile, più etereo, che deriva dalla volontà, cosciente o meno, di chi canta. La voce umana porta con sé la sua risonanza spirituale.
Se ciò non bastasse, altri ricercatori primo fra tutti Joel Sternheimer 8, fisico e musicista francese, hanno trovato e brevettato la tecnica di scoprire la frequenza emessa da ogni cellula del corpo e da ogni aminoacido che compone le proteine e tradurla in un suono corrispondente ad una nota musicale. Da questo si è arrivati a scoprire delle sequenze di note, delle melodie, corrispondenti a varie catene di aminoacidi e soprattutto ai messaggi in grado di promuovere o inibire la sintesi di una determinata proteina. E’ curioso come molte di queste siano esattamente uguali a ritornelli famosi facenti parte del panorama musicale del genere umano, dalla musica classica alle canzoni popolari.
“Alfred Tomatis, che abbiamo già citato in apertura, ha scoperto che i suoni che contengono armonici ad alte frequenze, come quelli dei canti gregoriani, sono estremamente benefici. Sono queste frequenze alte (intorno agli 8000 Hz) che riescono a stimolare positivamente il sistema nervoso centrale e la corteccia cerebrale. Per Tomatis un importante aspetto degli effetti terapeutici degli armonici vocali sta nella capacità conduttiva delle ossa che vengono stimolate da frequenze intorno ai 2000 Hz : la conduzione delle ossa amplifica il suono grazie alla risonanza del cranio e del teschio, la conduzione delle ossa stimola i muscoli dell’orecchio e questa sembra essere la chiave per stimolare e “caricare” il cervello. Secondo il Dr. Tomatis quasi tutti i nervi del cranio sono legati all’apparato uditivo. In particolare, si è capito che l’orecchio è neurologicamente in stretta relazione con i nervi ottici e oculomotori e quindi legato ai processi di visione e movimento. Inoltre è in relazione con il nervo vago, questo nervo agisce sulla laringe, sui bronchi, sul cuore, sul tratto gastrointestinale e quindi sulla voce, sul respiro sulla frequenza cardiaca e sulla digestione. C’è quindi da meravigliarsi che ad un livello puramente fisiologico l’ascolto di una musica tranquilla creata dai sacri suoni degli armonici vocali possa e riesca ad aiutare lo sviluppo di Stati di profondo rilassamento e meditazione? I benefici del rilassamento e della meditazione sono noti a chi si occupa sia di medicina olistica che allopatica. Attraverso la meditazione e il rilassamento è possibile alleviare diversi problemi di salute, inclusi quelli di cuore e di instabilità del sistema immunologico”. 9
Che si tratti di suonare uno strumento, cantare o ascoltare buona musica, ormai dovrebbe essere sufficientemente chiaro e provato che tutto ciò ha un effetto specifico sull’organismo umano che può anche essere terapeutico. Il potere delle vibrazioni sonore per curare era usato dalle maggiori culture del passato. Questa Conoscenza è quasi del tutto sparita in Occidente sino a quando, nel 1930, si sono scoperte ed applicate in campo medico, le proprietà curative degli ultrasuoni. Questo ha dato il via a diverse ricerche in campo scientifico sulle possibili applicazioni del suono che sono ancora tutt’oggi oggetto di vari studi scientifici.
Se il suono, entrando in risonanza con il nostro corpo, è capace di distruggere delle cellule cancerose come potrà agire a livello mentale ed emozionale? Nel prossimo articolo cercheremo di rispondere a questo quesito approfondendo, inoltre, le tecniche e gli strumenti sonori che si possono utilizzare a scopo curativo.
“Quando ricerca scientifica, pratica spirituale ed espressione artistica lavorano assieme,
cielo e terra sono in risonanza.
Questa è la promessa della vibrazione, il dono del nostro universo.”
(Fabien Maman)