Oggi nel cielo eliocentrico del sistema solare, Marte, custode assieme a Nettuno del 6° Raggio del Desiderio e degli idealismi, e Plutone, custode assieme a Vulcano del 1° Raggio del Potere e della Libertà, si vedono congiunti mentre si trovano, secondo la visione tropicale, nel segno di Capricornus (la Vetta della Luce superna) e secondo la visione siderale nel campo stellare del Sagittario (la Direzione cosmica).[1]
Questo evento viene posto in evidenza – seppure non indicato nelle pubblicazioni ritmiche di TPS (vedi documento ‘Ritualità solare – anno 2014’) perché si pensa che il potente impulso di energia causante irradiato da questa direzione sia particolarmente significativo per l’attuale profondo processo di rinnovo globale. Si ricorda che il celebrare una congiunzione è qui inteso come l’orientare consapevolmente il pensiero del cuore (della nostra parte nobile o spirituale) al cielo per intercettare ed accogliere la corrente di energia sprigionata ed accedere così al suo potere creativo.
Oggi dunque, Marte, Signore di quella prorompente energia che attraverso la lotta separativa e conflittuale attua il processo di purificazione e punta alla conquista evolutiva, e Plutone, Signore di quel potere rigenerante e ristrutturante che secondo necessità distrugge tutte le strutture e i legami ormai inadeguati all’avanzata comune, si trovano a collaborare per immettere nello Spazio solare una dose della loro combattiva e rigenerante energia. Tale impulso, con la sua forza dirompente, aprendo in modo impetuoso le vie del Rinnovo, sostiene l’affermarsi di un livello di coscienza più ampio, più profondo ed inclusivo che condizionerà tutti i propositi o ‘voleri’ minori.
Dal segno della stabilità e della strutturazione, Capricornus, indicato nell’insegnamento esoterico come ‘custode del segreto della gloria nascosta’, il Fuoco acceso da questi Luminari, agendo in profondità, trae in superficie e distrugge ogni ostruzione, e sulla via della trasformazione libera il fluire della Luce superna, l’energia cosmica, in tutti i processi in divenire.
Nella sfera umana questo Fuoco celeste, liberando da ciò che trattiene fra le coppie di opposti e trasformando il desiderio in aspirazione spirituale, sprigiona quelle luminose potenzialità necessarie al rinnovo e alla sua manifestazione, così infondendo nelle coscienze la libertà del guerriero celeste: distacco e sapienza del morire.
Tal è quella ‘violenza’ con cui si ‘conquista il regno dei Cieli’: non offensiva per altri esseri ma definitiva per ciò che trattiene dall’Unità o Libertà sconfinata, nostro retaggio e destino quali esseri cosmici.
Oggi, dunque, dalla Vetta iniziatica viene irradiato un potente impulso di Volontà spirituale volto ad innalzare ed elargire il potere della Libertà. E’ questo l’elemento chiave che trae alla Luce della Vetta, e la sua realizzazione e capacità di padroneggiarlo portano ad un nuovo mondo di Libertà nell’Unità.
“Se si parte dall’idea che il principio di libertà è il solo degno di gestire il potere legittimo, cioè di governare, non resta che affidarsi al suo potere segreto, inaugurando con pazienza e coraggio la via più difficile, che è certamente la migliore. Come? Si cominci con l’assistere in vario modo i centri (uomini, gruppi, nazioni,…) a liberarsi dagli orpelli, dalle catene: astuzie, illusioni, debolezze e parzialità, ben sapendo che chi più è libero più governa, anche se non lo sa e non ci pensa e non se ne avvede. Un tale servizio è segreto, non intrusivo e insegna a poco a poco la difficile lezione.”[2]
“Pianeta e umanità scartano le vecchie energie. E` giusto, come è inevitabile, che il sangue, vettore di vita, debba essere purificato a ogni ciclo. In questi paragrafi la circolazione delle energie ricorda proprio quella del sangue. La nascita e la necessità dei cicli, maggiori e minori, stanno in questa legge, che impone il rinnovo. Quando l’energia non è più pura quanto basta, bisogna sostituirla. Si afferma così una scadenza e infine un ritmo che deve essere rispettato, pena gravi conseguenze. Se l’organismo umano trascurasse di farlo non sopravvivrebbe che pochi istanti.
‘Tutto ciò che è superato (…) e non migliora è soggetto alla legge di sostituzione’, il cui agire è fatale. Non esiste ristagno nell’Universo. Chi si adegua alla legge conserva, chi vuol conservare perde. Chi è attento al rinnovo si apre al Fuoco, che è sempre fresco, perché ardente, ed è luminoso perché puro.” [3]