Il diciassettesimo allineamento significativo focalizzato dal Sole è con la lucida Procione, la Stella principale del Cane Minore, il segugio del Cacciatore celeste Orione che precede (1) l’ardente Sirio, alla testa del Cane Maggiore, nell’inseguimento della costellazione della Lepre, la Materia per la Tradizione esoterica: costellazioni e stelle simbolo del potere mentale o costruttivo dell’Amore cosmico.
Procione è in realtà un sistema binario di stelle di luminosità variabile(2) che segna il centro dell’asterismo, costituendo uno dei tre vertici del bellissimo triangolo ‘invernale’(3) a nord dell’Orione, tra Gemini e Cancer, insieme a Sirio e Betelgeuse, con al centro la costellazione dell’Unicorno (il cavallo sacro associato al Segno di Capricornus, splendido simbolo della Ragione pura, il corno singolo, la conoscenza diretta dell’iniziato).
La lettura dei segni celesti narra dunque di Orione, il Cacciatore di Luce, che eternamente insegue e domina la Lepre della Materia(4) con l’aiuto del ‘Comandante’ Sirio e del ‘Redentore’(5) Procione: il cuore nella testa dell’immortale Sirio/Cane Maggiore, simbolo della ‘fedeltà’ della mente superiore, della gloria del Sè superiore, e Procione/Cane Minore, l’uomo incarnato, simbolo della mente inferiore. L’opera di redenzione è compiuta perpetuamente dall’anima, conduttrice e messaggera del Signore di resurrezione, con la Legge divina dell’Amore.
“Nel Cane Minore abbiamo la storia dell’aspirante, il nostro presente destino. Entro di noi dimora la guida interiore, la divinità celata, il redentore. Procediamo di conquista in conquista, ma dobbiamo farlo come discepolo che serve, carico dei pesi altrui. In Cane Maggiore è raffigurato il nostro futuro e un destino tanto glorioso, da essere al di là di ogni nostra attuale capacità di comprendere”.(6)
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In tale Giorno, 18 luglio, il Sole, il Cristo, il nostro Redentore, il Signore dell’Amore che dimora in ogni cuore, esorta a recuperare la consapevolezza della propria meta e in-segna il modo di conseguirla: “Il Cristo crocifisso è rappresentato da ogni essere umano che dopo aver conseguito un certo grado di evoluzione, deve scendere nell’inferno per riportare allo stato superiore, o normale, l’anima che vi è caduta a causa delle azioni illegittime del suo ego inferiore. In altre parole, l’Amore divino deve raggiungere il cuore di un uomo, deve conquistarlo e rigenerarlo prima che egli sia capace di realizzare la mostruosità dei suoi peccati contro la Legge divina. Questo può essere conseguito solo per mezzo di una totale fusione e unificazione con l’Ego superiore o con la Legge divina dell’Amore”. (Da: H. Roerich, Lettere vol. I, pagg. 261-2).
Da Procione s’irradia il Mistero della Mente
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È attraverso la Mente, piano d’incontro tra l’Anima e la Personalità, che si redime se stessi e il mondo, allorché viene tenuta salda nella Luce, quale porta sacra del Mondo del Fuoco:
— Certuni, che pur sanno del Mondo sottile, credono di poterne rimandare l’approccio e perfezionare il proprio pensiero, ma sbagliano, poiché è in Terra precisamente che bisogna riorientare la mente. La si può poi coltivare, una volta impresso l’impulso fondamentale. Il pensiero deve essere saggiato in Terra. Sarebbe deplorevole entrare nel Mondo sottile in uno stato confuso e distratto. Se la coscienza è limpida tende a salire, come una mongolfiera. Nulla e nessuno può trattenerla in basso, se stabilmente anela al Bene; perciò non si deve rimandare l’educazione del pensiero. Non c’è altra via più diretta per comunicare con il Mondo superiore. (Da: AUM, §103, Collana Agni Yoga).
— … II compiersi delle strutture Cosmiche non è analogo all’adempiersi delle speranze umane. La mente dell’uomo è come un principiante che cerca pietosamente di evadere una risposta a scuola. Ma come giungere all’altra sponda? Solo realizzando l’intima vicinanza delle strutture Cosmiche. Dove sono i giudici, e dove i giudicati?
La musica delle sfere segnala forse la vittoria della presunzione umana? O saluta il risorgere della Verità dimenticata? Una profezia rammenta la condanna e la purificazione di una città sacra. (Da: Agni Yoga, §114, Collana Agni Yoga).
— Quando lo spirito affonda nelle tenebre della negazione recide tutti i legami. Il karma allora precipita violentemente, e, sotto la legge del Magnete, si instaura il processo di redenzione. Dunque, mentre lo spirito costruisce la propria ascesa si deve evitare di dichiarare qualsiasi diniego. (Da: Infinito II, §146, Collana Agni Yoga).
— … Una mente libera ha il privilegio di cercare nuovi disegni per combinazioni insolite. Questi fili ancora ignorati la conducono agli strati sublimi della materia. Quando il gioco è povero e ristretto è consigliabile rimescolare i segni in cerca di combinazioni migliori.
Rallegratevi nel Grande Gioco della Madre del Mondo! (Da: Agni Yoga, §20, Collana Agni Yoga).
— Soprattutto, imparate a pensare in solitudine. E destatevi alla responsabilità del pensiero. In verità, esso spiana anche le mura più solide. È possibile espellere di proposito il dubbio, l’irritazione e la pietà di sé. Osservatevi, e ricordate che solo il Maestro vi può aiutare. Considerate il Maestro come Unica roccaforte. (Ibidem, §340).
— La Dottrina dei Redentori si applica a tutto ciò che esiste. In verità, così come si può avvicinare e influenzare mediante i teraphim, così si può assumere coscientemente il karma altrui. In brevi esperimenti vi è riuscito di prendere su voi il dolore altrui, per quanto riguarda il dominio dei nervi. Nello stesso modo ci si può gravare delle conseguenze karmatiche di altri. Infine, si può assumere il karma collettivo, e quindi l’idea del Redentore non è mera superstizione. Per farlo basta aver compreso che l’accettazione è degna del fine.
Il karma è una manifestazione molto complessa. Dall’atto casuale ai moventi fondati tutto è multicolore e molteplice. È da considerare con serietà quando sia possibile e benefico interferire nel karma altrui. Ma è da presumersi che in certi casi sia utile intervenire per abnegazione nel destino altrui. Il sacrificio di sé consente di giudicare quanto l’interferenza sia conforme. I fuochi sono gli indici migliori per decidere, poiché in essi la coscienza interiore si combina con quella spaziale. E nulla dà altrettanta vitalità che quei fuochi, pietre miliari multicolori, che accompagnano la comprensione delle circostanze ambientali. Vedete che due concezioni astratte: i Redentori e il fuoco spaziale, divengono realtà! (Ibidem, § 417).
— La felicità del mondo è appesa alla croce. Il futuro dell’umanità è redento col veleno. La fenice risorge solo dalle proprie ceneri. Il pellicano nutre i piccoli con il sangue del suo cuore. Così si trasmuta l’energia suprema, che è all’origine della nascita dei mondi. Quando vi parlavo di un grave fardello intendevo dunque dire che l’energia suprema si genera solo a prezzo di tensione; e quando dissi del coraggio della disperazione e del suo potere redimente, vi mostravo la via più breve. Realizzate dunque quest’energia di redenzione, poiché solo per quella via riuscirete a evitare tutte le insidie maligne. Chi mai preferirebbe la lenta decadenza al volo radioso? È solo con un simile volo si toccano le spiagge della Luce! Ma chi pensa che Noi prescriviamo il pericolo è stolto. Il massimo livello di tensione è necessario solo per i voli a grande distanza. Pertanto Noi parliamo di vittoria, non di distruzione. (Da: Cuore, §208, Collana Agni Yoga).