le Terze

Ci occupiamo ora della quinta e della sesta armonica che determinano gli intervalli di Terza maggiore e minore (li indicheremo rispettivamente con i simboli > e <). Ormai, la progressione delle armoniche ci ha condotto nel regno della forma sonora, per analogia nei regni inferiori dell’esperienza umana. Si è già affermato che lo sviluppo degli intervalli costituisce la mappa sintetica ma circostanziata del moto alterno della coscienza verso la densità e l’oscurità e del suo ritorno, arricchitasi d’esperienza, alla trasparenza e luminosità. La musica con la sua sintassi, codificata da J.S.Bach nell’opera “il clavicembalo ben temperato”, ovvero la forma artistica che si è sviluppata dal canone armonicale, evoca i mille aspetti di quest’odissea interpretata dall’Umanità per suo compito specifico. E’ bene ricordarlo proprio ora che, trattando delle Terze, incontriamo la modalità espressiva maggiore e quella minore così importanti nella composizione musicale.

Del pellegrinaggio attraverso i labirinti formali esistono alcune reminiscenze nella cultura umana. Nel prossimo incontro, che dedicheremo all’intervallo di Sesta, le vedremo affiorare anche nei mondi mitologico e favolistico; il loro monito è sempre quello a cui accennammo a proposito della Tavola smeraldina ed all’Esagramma (che finiremo di costruire trattando del Tono): “Ricordare che così è in basso come in alto…per non perdersi nelle apparenze caleidoscopiche”.

La Chimica ci offre una buona chiave analogica per comprendere la plausibilità del fatto che un certo principio si possa manifestare in vari gradi di densità e sia quindi percepito in base alla sua apparenza piuttosto che per la sua essenza unitaria. Sul piano di coscienzadiagramma di stato fisico i “Diagrammi di stato”, infatti, ne danno conto rappresentando unitariamente “l’essere” di un certo elemento, o composto di elementi, in relazione al suo apparire in forme diverse. Nell’immagine il diagramma di stato del composto formato da due atomi d’Idrogeno ed uno d’Ossigeno, il monossido d’idrogeno che ben conosciamo come acqua nel suo stato d’aggregazione liquido, ghiaccio in quello solido, e vapore acqueo in quello gassoso; la variazione della temperatura e della pressione determina le curve dei passaggi di stato. Nella parte inferiore della figura è posto in evidenza il così detto “punto triplo” in cui i tre stati sono in precario equilibrio ed è possibile che vi sia passaggio diretto dal solido al gassoso e viceversa (per H20 occorre una pressione molto bassa, riscontrabile solo negli strati più elevati dell’atmosfera).

La progressione degli intervalli può essere vista come l’immagine sonora di una serie di passaggi di stato, che mettono in scena le diverse forme contingenti del prototipo che a suo tempo riferimmo ad 1/1 l’intervallo che ancora percepiamo come unità.

Le Terze sono la corrispondenza sonora della sostanza mentale più densa, quella che identifichiamo con le funzioni della mente concreta, sempre protesa a leggere la realtà separandola nei suoi singoli “caratteri tipografici” cogliendone quindi i particolari, ma spesso non il senso della “parola” completa; le Terze sono il riflesso sonoro del quinto principio cosmico, il quinto Raggio della scienza e della deduzione logica. Si manifestano quando, superata la soglia della Quarta, si presentano le frazioni 1/5 ed 1/6; ecco

la progressione delle sei armoniche: 1/1C…1/2C’…1/3G’…1/4C”…1/5E”…1/6G”

Ponendo in rapporto (ossia dividendo) 1/5E” con l’armonica che precede 1/4C” si ottiene 4/5E, la Terza maggiore nell’ottava di base, ed eseguendo il rapporto tra 1/6G” e 1/5E” si ottiene 5/6Es (mi bemolle), la Terza minore. Da notare che 1/6G, in relazione all’Unisono è una Quinta; proprio a quest’intervallo così innovativo è dunque affidato il compito dal Magister musicae di scindere la realtà essenziale affinché possa calare a manifestarsi nella forma.

Ascoltiamo quindi, sul monocordo virtuale, le due Terze ricondotte nell’ottava di base:monocordoWle due terze

 Terza maggiore

 Terza minore

Come descritto nel documento “il suono creatore” questi intervalli sono le due polarità di un insieme sonoro che vela l’essenza unitaria della Terza, inaudibile nella sfera formale. Il mondo fisico è il frutto di una polarità analoga, basti ricordare quella tra l’elettrone negativo ed il nucleo positivo, che struttura gli atomi della chimica e letteralmente crea la “realtà”, ed ancora quella che si presenta in diversi gradi e modalità collegata alla riproduzione delle forme biologiche e nella psicologia dell’umanità polarizzata nei generi femminile e maschile.

La figura che segue mostra le prime sei caselle del Lambdoma ed i relativi intervalli ricondotti nell’ottava di base:

sviluppodell'ottava2

Notiamo ora che il rapporto tra 4/5E e 5/6Es vale 24/25 ed il rapporto tra 3/4F e 4/5E vale 15/16. Per ora non assegniamo un nome a questi intervalli, ci ritorneremo trattando del Tono, è però importante considerare che la comparsa d’ogni nuovo elemento sonoro svela gradualmente la trama di un progetto: il potere creativo del suono non ammette casualità e ci “trasporta” da una pura astrazione ideale (lo 0/0), alle sue formule d’attuazione (le armoniche), ed infine alle creature sonore che si formano nel grembo dell’ottava; il sentimento di questa continuità, applicata su scala universale, è il tesoro dell’Armonica.

Taggato , , , , . Aggiungi ai preferiti : permalink.

Una risposta a le Terze

  1. Pingback:La Maestria del Regno vegetale | test

Lascia un commento