Quinto aspetto dell’Ordine

La Terra oggi è sotto verifica e collaudo: è infatti ad angolo retto, ovvero a confronto per contrasto, con il rivoluzionario ma rigoroso Urano, nonché in congiunzione con Plutone, il Rettificatore. Anche le qualità dei Segni zodiacali portati in scena da tali posizioni sono fonte di scontri e risoluzioni di potere: la Terra e Plutone sono in Capricornus, la Vetta, mentre Urano è in Aries, l’Impulso ad iniziare. In termini odierni, è tempo di reinizializzare o resettare i sistemi operativi ‘impallati’, per riprendere il libero corso delle attività. Ventilare il cervello o il fluire istintivo dei pensieri, anche senza bisogno degli shock o dei ‘colpi inferti dal fato’, è possibile e ad un certo punto dell’evoluzione è riconosciuto quale periodica necessità per ‘scartare’ le trappole devitalizzanti delle visioni ristrette, dei sistemi illusoriamente chiusi, delle resistenze alla perenne trasformazione e rigenerazione dell’energia della Vita.

Ben si presta, per salutare questa direzione celeste, il molteplice e diversificato Quinto aspetto dell’Ordine (per i precedenti quattro, vedi articoli precedenti di questa categoria Ordinamento):

“Nell’Ordine coesistono sette Funzioni collaboranti (…) L’Ordine, infatti, è dotato di una struttura rigorosa che è al tempo stesso modello e sostegno universale di tutte le forme. (…) Quel tessuto di relazioni assicura la loro comunione e moltiplica il loro potere singolo.

(…) Del Modello si sa molto, grazie soprattutto agli Insegnamenti, ma moltissimo resta ignorato, e suscita l’interesse doveroso e ammirato degli Operai. La Legge divina è tanto perfetta che svela meglio se stessa quando se ne applica quel poco che se ne conosce. La bellezza dell’Opera sta proprio nel fatto che, mentre tutti i semi stanno per germogliare, ancora non si sa quali ne saranno le forme dei fiori e dei frutti. Si sa però che questi sviluppi sono inevitabili se il suolo è ben curato – e in fondo questa verità è tutto quanto occorre sapere.”(1)

Il Modello dell’Ordine universale, come la Luce, si rifrange in sette aspetti o colori, manifestando l’arcobaleno delle possibilità, il caleidoscopio delle innumerevoli permutazioni delle Sette Qualità fondamentali, chiamate Raggi dall’Insegnamento esoterico. Nel moto incessante dell’energia della Vita, in ogni opera sono dunque necessari la ricchezza ed il costante aggiornamento delle risorse; inoltre, se l’azione è orientata ad uno Scopo benefico ed unitario, ossia evolutivo, essa non può che essere a immagine e somiglianza del Modello, quell’ordinamento gerarchico o rispetto delle priorità che assicura la salute e la vitalità (generali e delle singole parti) di qualsiasi organismo, struttura o forma. In una parola, quell’armonia che garantisce la vera libertà o bellezza.

Prisma

La cura del ‘suolo’ o della matrice delle opere future tiene dunque conto di questa apertura diversificata e progressiva al Nuovo quale quinta Legge aurea dell’Unità:

…In tutte le cose si devono riconoscere i fondamenti dell’individualità, oggi specialmente. Si cerca infatti di ugualizzare e generalizzare in tutti i campi, mentre la natura tende all’individuale in ogni fenomeno. Se si comprende la generosità di questo principio si scopre facilmente che il processo evolutivo naturale valorizza l’individuo.

È una legge che deve essere accettata anche da chi si ribella alle usuali categorie umane. Non un solo fenomeno in Terra manca di mostrare una spiccata individuali- tà. (…) I metodi soliti, forzosi, creano ostacoli, poiché non tengono conto del principio di singolarità. Perciò Noi apprezziamo l’approccio individuale alle cose della vita.

Il Pensatore diceva che ogni uomo ha un suo modo inimitabile. (Sovramundano II § 444, Collana Agni Yoga).

Il Maestro si rallegra quando vede possibile un lavoro in comune. Il rifiuto della collaborazione è frutto di ignoranza. Solo l’individualità ben sviluppata scopre in sé la portata dei concetti collettivi. Fin tanto che la personalità teme quel tipo di lavoro non è ancora un individuo, e ristagna nella soffocante atmosfera dell’egoismo. Per aderire al lavoro in comune bisogna aver appreso che la libertà è un bene inalienabile: solo con un tale reciproco rispetto si perviene al lavoro armonico — in altri termini, al bene attivo. In questo s’accende il fuoco del cuore; perciò tutte le sue espressioni sono ricche di gioia. Questo genere di lavoro intensifica straordinariamente l’energia psichica. Dedicatevi a queste attività almeno per imprese di modesta importanza; ma anche se per brevi periodi, all’inizio, l’accordo deve essere completo, e unitaria la volontà di riuscire. Dapprima è inevitabile una certa fatica, dovuta alla disunione, ma in seguito la forza coordinata collettiva decuplica le energie. Anche con piccoli nuclei è dunque possibile lanciare i modelli del progresso mondiale. (Mondo del Fuoco I § 288).

 Microcosmo-Macrocosmo[…] ogni individuo è un microcosmo nel senso pieno del termine. E non è poi difficile riconoscere che ogni microcosmo è unico.

La chimica di ogni microcosmo è speciale, così com’è individuale la benché minima particella del Macrocosmo. Ciò non contraddice le leggi universali, che governano tutte le condizioni possibili, e nell’individualismo irripetibile di tutti gli Esseri trovano la fornace per nuove combinazioni energetiche. Le energie, che siano individuali o universali, non si rinnovano senza interazioni individuali. L’Unità, indicata da tanto tempo, è un sistema basato su una moltitudine di individualità.

Saggi statisti hanno sempre compreso che è necessario proteggere con cura i singoli individui, e i maestri di scuola sanno quanto è bisognosa di attenzioni l’individualità degli alunni. È tipico dell’ignorante invece supporre di applicare a chiunque un solo modello. Ciò contrasta le leggi cosmiche e chi vi si attiene non sarà mai un vero scienziato, poiché un ricercatore deve avere mente ampia e aperta. Sono verità basilari da ripetere, poiché molti, ipnotizzati da una terminologia ormai morta, non vogliono aprire gli occhi sui più semplici fenomeni naturali. L’individualità di tutti gli Esseri dovrebbe essere riconosciuta con gioia, proprio perché dona a ciascuno un posto riservato nell’universo, foriero di ulteriori conquiste, è una ricchezza infinita che lancerà la scienza futura verso altre scoperte che oggi sembrerebbero favolose e impossibili.

Si sente dire che per cooperare è necessario avere caratteri affini, ma non di questo si tratta, ma di armonia. Bisogna armonizzare le energie. L’armonia non duplica, ma accorda, e che questa concordia sia forte e sonora. Una sinfonia di sola ottava sarebbe stucchevole. Bisogna amare la polifonia: quanto più ricca tanto più numerosi sono i cuori umani che tocca e chiama all’azione. Così si apre la porta alla multiformità delle percezioni. Non si deve impoverire la natura.

Il Pensatore diceva che la natura è inesauribile. (Sovramundano IV § 740).

Il giusto rapporto tra le esplosioni dell’individualità e l’infallibilità della legge è l’aureo mezzo che riluce nel profondo di tutte le grandi coscienze… (Da Agni Yoga § 398).

Per dimostrare certe idee è bene rappresentarle graficamente. L’unità, ad esempio, può avere forma di cupola, bella e stabile. Tutte le linee salgono e si uniscono e ne compongono le varie facce. Non si pensi che l’unione vada a scapito delle singole individualità. Presso gli antichi costruttori ogni colonna, ogni livello erano individuali, eppure andavano a costituire l’armonia generale della struttura. La volta era resa stabile non certo dagli ornamenti, ma dalla sua corretta coesione interna — quindi l’unità è fattibile quando si comprenda quella aderenza interiore che si eleva fino in Sommità. Non stancatevi di raccogliere belle immagini di unità, che è del tutto indispensabile e sovente è difettosa, anche fra coloro che già sanno della Fratellanza. (Fratellanza § 486, Collana Agni Yoga).

 Urgench - Cupola mausoleo

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(1) Estratti da “L’Ordine”, 1987, riletto 2001, testo inedito di E. Savoini.
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