“Dis-economie” del sistema economico

Nei quattro precedenti articoli dedicati all’Economia, maggio, luglio, settembre, novembre 2013, abbiamo detto alcune volte che, in TPS, vogliamo risalire al significato etimologico del termine stesso che, per quanto finora compreso, riconduce alla seguente formula:

amministrazione della casa secondo regole di giustizia

avendo anche specificato che, nella formula stessa, consideriamo “casa” il Pianeta nel suo complesso.

In questo primo articolo dell’anno 2014 faremo alcune osservazioni su aspetti dell’attuale sistema economico che causano dis-economie clamorose, correggibili solo dopo averle riconosciute come tali, e come tali affrontate con il necessario coraggio.

Fare economia, nel linguaggio comune, significa operare al risparmio, significa ricercare il massimo risultato con il minimo sforzo, significa ottimizzare le risorse, e ciò è spesso assolutamente necessario, perché molte risorse non sono rinnovabili e non possiamo permetterci, se vogliamo pensare al futuro, di utilizzarle in modo indiscriminato.

Un sistema economico che guardi al futuro solo nell’arco di due/tre generazioni, io, i miei figli, i miei nipoti, è un sistema suicida e deve quindi essere curato e riconvertito al più presto, perché nessuno può oggi valutare con ragionevole certezza quanto tempo abbiamo ancora a disposizione per fare questo passo indispensabile.

Qualunque azienda in qualunque campo, sia esso ricerca, formazione, produzione, distribuzione, commercio, assistenza, servizi, trasporti, turismo, sanità, edilizia, comunicazione, è schiava dell’aspetto quantità.

Pensiamo a come è cambiato il mondo nell’arco di pochi decenni, come possono ben testimoniare coloro che erano giovani nei primi anni ’50 del secolo scorso, quando gli abitanti della “casa pianeta” erano 2.550 milioni contro i 7.000 ed oltre attuali, quando non c’erano ancora i televisori, quando circolavano in Italia alcune decine di migliaia di auto e poche dozzine di aerei, quando computer e telefonini appartenevano ancora al mondo della fantascienza.

Per rendersi conto dell’impressionante sviluppo di certi fenomeni vedere il link sottostante:

http://www.worldometers.info/it/

Esaminiamo alcuni di questi dati:

Popolazione mondiale                                      oltre 7.200 milioni

Aumento popolazione 2014                             2,6 milioni (in 12 giorni)

Denutriti                                                            895 milioni

Sovrappeso                                                     1.585 milioni

Obesi                                                               528 milioni

Spesa per droga 2014                                     12.759 milioni di Dollari (in 12 giorni)

Auto prodotte 2014                                           2,2 milioni (in 12 giorni)

Emissioni di CO2 2014                                     1.110 tonnellate (in 12 giorni)

Foresta distrutta 2014 (ettari)                           166.000 (in 12 giorni)

Desertificazione 2014 (ettari)                          383.000 (in 12 giorni)

Erosione 2014 (ettari)                                      224.000 (in 12 giorni)

Giorni mancanti al termine del petrolio            14.570 ovvero anni 39,9

Giorni mancanti al termine del gas                  59.996 ovvero anni 164,3

Esaminiamo ora alcune delle molteplici “dis-economie” che questi dati evidenziano.

Secondo queste statistiche nella nostra “casa”, il pianeta Terra, vivono quasi un miliardo di persone denutrite; non certo per compensazione però ve ne sono più di due miliardi e cento milioni che sono tra il sovrappeso e l’obesità.

I denutriti per ora non fanno mercato, se non in prospettiva, ma i super-alimentati generano un grande businnes, per la categorie economiche interessate: a causa del cibo che ingurgitano, delle medicine che assumono, delle palestre che frequentano, e di tutto quant’altro gravita intorno a coloro che soffrono di tali disfunzioni.

Paradossalmente, come già detto in altro articolola panacea universale che risolvesse tutte le disfunzioni/malattie sarebbe un colpo mortale per l’economia moderna, generando una grande riduzione dell’occupazione, con ulteriori riflessi sull’economia stessa, dando così inizio ad un vortice perverso di cui sarebbe veramente arduo prevedere le conseguenze.

Spese per droga, ma anche per il fumo, per l’eccesso di alcool, per il gioco d’azzardo.

Se le statistiche citate sono esatte ogni giorno sul pianeta si spendono più di un miliardo di dollari solo per le droghe pesanti, senza considerare le altre appena citate, che hanno almeno l’attenuante di portare un certo flusso di cassa agli stati che hanno accettato di essere gestori del vizio considerato “minore”.

Vero è che tendiamo a disconoscere come “economia” tutto quanto proviene da attività palesemente illegali, altrettanto vero per altro che questi enormi flussi di denaro vengono poi riciclati in attività legali, inquinando pesantemente non solo l’economia stessa, ma anche il sistema politico, notoriamente sensibile alle lusinghe attuabili tramite  flussi finanziari di quella portata. Altro genere di vortice perverso, rispetto a quello poco prima citato.

Popolazione mondiale e consumi che ne conseguono. Un aumento della popolazione mondiale d 2,6 milioni in 12 giorni produce un aumento annuo di circa 79 milioni, dato confermato dall’incremento citato all’inizio, che ci ha condotti dai 2.550 milioni del 1950 ai 7.000 del 2012, con una media di 72 milioni anno. Se tale incremento dovesse essere confermato, le proiezioni ci condurrebbero ad una popolazione mondiale per l’anno 2050 di circa 10 miliardi di individui, con relative case, seconde case, auto, autostrade, cibo, divertimenti … E conseguente cementificazione, erosione, desertificazione del territorio e forse, a quei livelli il petrolio potrebbe esaurirsi molto prima, di conseguenza il gas, e allora …. Allora, considerando che tutto quanto detto in questo articolo non vuole essere pronubo di visioni catastrofiche ed apocalittiche, dovremmo iniziare a ripensare tutto il sistema economico così come esso si presenta oggi perché risulta difficile ritenere che esso possa reggere tale e quale ancora per molto tempo e, soprattutto, non sappiamo quanto possa mancare al raggiungimento di un punto di non ritorno, e quindi solo con studi, ricerche e sperimentazioni libere da molti attuali condizionamenti e pregiudizi, potremo costruire un futuro nel quale tutti gli uomini saranno “educati” , nell’accezione più ampia del termine, ad essere, e conseguentemente comportarsi, quali “atomi planetari consapevoli”.

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