Volgere lo sguardo al cielo
…..Platone, “il Pensatore”, pregava i discepoli di persuadere l’uomo a guardare il cielo stellato: “Solo i porci non alzano la testa”. (Sovramundano III – § 646, Collana Agni Yoga)
…..Il Pensatore insegnava: “Tutti possono guardare alla Casa divina, ma l’occhio deve prima assuefarsi alla Radianza celeste e a vedere la vita dello spazio nella sua pienezza. Chi pensa che il Cielo sia vuoto, ha il cuore vuoto”. (Ibidem – § 491)
Difficilmente l’uomo comune, volgendo lo sguardo al cielo, sente nel proprio cuore di far parte del grande popolo che abita il Sistema solare, e non immagina quali silenziosi intrecci e relazioni esistano tra le creature che vi abitano, e quale gioco di armonie presieda ai rapporti fra Pianeti e Stelle. Inoltre, egli non pensa che anche il nostro Pianeta è coinvolto in questo mirabile ordito che il Piano solare intesse.
Aprire i cuori degli uomini a questi concetti, che destano meraviglia, è la responsabilità di chi guarda con amore e riconoscenza il cielo, avendo l’intento di conoscerne le leggi e svelarne i meravigliosi segreti.
L’umanità deve, dunque, riconoscere che “il cielo è in noi e noi siamo il cielo”.
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Volgere lo sguardo al cielo
…..Platone, “il Pensatore”, pregava i discepoli di persuadere l’uomo a guardare il cielo stellato: “Solo i porci non alzano la testa”. (Sovramundano III – § 646, Collana Agni Yoga)
…..Il Pensatore insegnava: “Tutti possono guardare alla Casa divina, ma l’occhio deve prima assuefarsi alla Radianza celeste e a vedere la vita dello spazio nella sua pienezza. Chi pensa che il Cielo sia vuoto, ha il cuore vuoto”. (Ibidem – § 491)
Difficilmente l’uomo comune, volgendo lo sguardo al cielo, sente nel proprio cuore di far parte del grande popolo che abita il Sistema solare, e non immagina quali silenziosi intrecci e relazioni esistano tra le creature che vi abitano, e quale gioco di armonie presieda ai rapporti fra Pianeti e Stelle. Inoltre, egli non pensa che anche il nostro Pianeta è coinvolto in questo mirabile ordito che il Piano solare intesse.
Aprire i cuori degli uomini a questi concetti, che destano meraviglia, è la responsabilità di chi guarda con amore e riconoscenza il cielo, avendo l’intento di conoscerne le leggi e svelarne i meravigliosi segreti.
L’umanità deve, dunque, riconoscere che “il cielo è in noi e noi siamo il cielo”.